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Critérium du Dauphiné 2015: La zampata la dà Rui Costa - Rimonta su un coraggioso Nibali, nuova maglia gialla

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Prima vittoria stagionale a Villard-de-Lans per Rui Alberto Faria da Costa © A.S.O.

In una tappa che piovosa è dire poco, si trovano nel finale due ragazzotti ormai cresciuti e vincenti; entrambi vanno cercando la prima vittoria stagionale. Il primo è Vincenzo Nibali e non ha bisogno di presentazioni. Il secondo è Rui Alberto Faria da Costa (meglio noto come Rui Costa), lusitano della Lampre-Merida che ai Mondiali di Firenze seppe guadagnarsi una prestigiosa maglia iridata. È il suo primo Criterium del Delfinato, visto che nelle stagioni passate preparava il Tour de France correndo il Giro di Svizzera (e vincendolo dal 2012 al 2014).

Entrambi, con Tony Gallopin, Tony Martin ed Alejandro Valverde, erano all'attacco: in una giornata così, far saltare gli schemi delle squadre più organizzate - su tutte la Sky - basta davvero poco. Nibali è scattato a 3.7 km dal traguardo di Villard-de-Lans, andando a riprendere Tony Gallopin, che s'era avvantaggiato, e lanciandosi verso una vittoria che significherebbe tappa e maglia. Non ha fatto i conti con Rui Costa: l'ex iridato riprende il messinese dell'Astana all'interno dell'ultimo chilometro, e da quando lo aggancia i giochi sono fatti. Vincerà lui, mentre Nibali si accontenterà di una maglia gialla solamente simile a quella a cui punterà in luglio, per la conferma. Rui Costa probabilmente non è né sarà mai un uomo da grandi corse a tappe ma nelle gare di una settimana, come appunto il Giro di Svizzera o il Criterium del Delfinato, può dire benissimo la sua.

 

Pioggia battente e scatti ad ogni metro
Tempo da lupi per la sesta tappa, 183 km da Saint-Bonnet-en-Champsaur a Villard-de-Lans. Non prendono il via Yaroslav Popovych (Trek) e Jesper Hansen (Tinkoff-Saxo) ma sin da subito ci sono scatti e controscatti. Dopo 12 km attaccano Andriy Grivko (Astana) e Niki Terpstra (Etixx-QuickStep), che guadagnano qualche manciata di secondo, per poi desistere e venir riassorbiti sulla prima salita di giornata, la Rampe du Motty: Tim Wellens precede Adam Yates e via via tutti gli altri.

Non è finita qui, anzi. Dopo il Gpm allungano sette uomini: Andriy Grivko (Astana), Adam Yates (Orica), Tim Wellens (Lotto-Soudal), Jonathan Castroviejo (Movistar), Alberto Losada (Katusha), Cyril Gautier (Europcar) e Stephen Cummings (MTN-Qhubeka). A loro si unirà la coppia targata Etixx: Julian Alaphilippe in un primo momento, Maxime Bouet dopo 25 km. Nove gli uomini al comando, dunque, ma il gruppo non lascia fare e così vengono ripresi alla seconda asperità di giornata, la Côte du Barrage du Sautet, dove Adam Yates si prende altri due punticini, mettendosi alle spalle Jonathan Castroviejo.

 

Nibali e altri 18 all'attacco dopo 30 km
Al km 30 attaccano in 19: Vincenzo Nibali e Andriy Grivko (Astana), Wilco Kelderman (LottoNL-Jumbo), Romain Bardet e Jean-Christophe Péraud (AG2R), Adam e Simon Yates (Orica), Tony Gallopin e Tim Wellens (Lotto-Soudal), Jonathan Castroviejo, Gorka Izagirre e Rory Sutherland (Movistar), Alberto Losada (Katusha), Tejay Van Garderen e Rohan Dennis (BMC), Julian Alaphilippe (Etixx), Rui Costa (Lampre), Cyril Gautier (Europcar) e Stephen Cummings (MTN).

Il gruppo, con una truppa di battistrada così numerosa e pericolosa, non lascia spazio e dopo 55 km è di nuovo tutto da rifare. Siamo ai piedi del Col de la Croix-Haute ed allunga Tony Martin. Il passistone della Etixx guadagna una ventina di secondi ma appena si sale verso il Col de la Croix-Haute è Vincenzo Nibali a scattare. Lo Squalo dello Stretto riprende Martin e si porta da solo al comando. Al Gpm transita per primo ancora uno Yates, ma stavolta è Simon. Alle sue spalle Nibali, che sull'immediato Col de Grimone approfitta nuovamente per allungare.

 

Sky spiazzata, fuga a 5 che prende il largo
Un'azione, quella del messinese, che spiazza molti ma non tutti. Già con la fuga dei 19 la Sky era rimasta spiazzata: succede sempre o quasi, quando non si segue il canovaccio dei britannici. Sul Grimone Nibali ha 20" sul gruppo e scollina per primo. Nella discesa Vincenzo viene raggiunto da coloro che lo accompagneranno fin quasi alla fine: Tony Gallopin (Lotto-Soudal), Alejandro Valverde (Movistar), Tony Martin (Etixx) e Rui Costa (Lampre-Merida).

 

Vantaggio di oltre 3', dietro si cincischia
Stavolta il gruppetto, ottimamente assortito, guadagna eccome sul plotone di una Sky spaesata e della maglia gialla, Tejay Van Garderen. Il vantaggio del quintetto è di 3'30", la pioggia cade insistente. A 22 km dal termine si stacca dalla testa dela corsa Tony Martin, restano in quattro. Dietro si tenta di trovare un minimo d'organizzazione: Tejay Van Garderen allunga ma non in maniera decisiva, la Tinkoff-Saxo tira per un bel po' di chilometri (per Kiserlovski?), Simon Yates prende un buon vantaggio e lo conserva. Froome, così come il sempre più forte Tiesj Benoot (classe '94), Daniel Martin e John Gadret, provano a svegliarsi, ma ormai i buoi sono scappati dalla stalla.

 

Attacca Gallopin, rimonta Nibali, colpisce Rui Costa
Nel finale si decidono le sorti della corsa. Un primo allungo lo tenta Gallopin, ma viene ripreso immediatamente. Nibali, ingenuamente, chiede collaborazione a Valverde, senza pensare che, tolto appunto Gallopin, la composizione dei quattro al comando è la stessa della fuga dei Mondiali fiorentini. Che Rui Costa creda o meno nel destino, allora vinse lui.

Oggi Tony Gallopin prova ad andarsene non appena imboccata la salita che porta a Villard-de-Lans. Vincenzo Nibali parte a 3700 metri dal traguardo, lasciando sul posto Valverde, che nemmeno reagisce, e Rui Costa, che va su del suo passo. Il vincitore del Tour 2014 riprende e supera Gallopin: sembra lanciato verso la prima vittoria stagionale e sicuramente ha in pugno la maglia gialla meno ambita (a lui ne interessa un'altra).

Però. C'è sempre un però e stavolta è grande come una casa. Rui Costa s'è gestito a meraviglia, è salito verso Villard-de-Lans ed a meno di un chilometro dal traguardo ha nel mirino Vincenzo Nibali. Lo riprende in dirittura del rettilineo finale, e lì il lusitano ne ha più del messinese. Finisce come a Firenze 2013, come ai Mondiali, e forse non è un caso che, nella prima esultanza stagionale, Rui Costa indichi proprio quell'iride.

 

Maglia gialla ma vittoria rimandata per Vincenzo
Alle spalle del portoghese della Lampre c'è Vincenzo Nibali, staccato di 5", poi Alejandro Valverde a 38" e Tony Gallopin, l'ottimo Simon Yates a 1'24", Daniel Martin a 1'46", John Gadret a 1'48", la solida realtà Tiesj Benoot a 1'59", Chris Froome e Beñat Intxausti a 2'12". Vincenzo Nibali è la nuova maglia gialla con 29" su Rui Costa e 30" su Alejandro Valverde. Simon Yates è ora a 35", Tejay Van Garderen a 42", Beñat Intxausti a 57", Chris Froome a 1'21", Tony Gallopin a 1'29", Daniel Martin a 1'30" ed il campione uscente Andrew Talansky a 2'07".

 

Domani tappa dura verso Saint-Gervais
Le altre maglie: Bouhanni resta in verde, comandando la classifica a punti, Teklehaimanot è sempre il miglior scalatore, Simon Yates sopravanza Bardet nella graduatoria riservata ai giovani (il britannico ha 55" sul transalpino, caduto in una curva a sinistra quest'oggi).

Domani settima e penultima tappa, 155 km da Montmélian a Saint-Gervais, ai piedi del Monte Bianco. Dal punto di vista altimetrico è forse la frazione più impegnativa, con le ascese a Col de Tamié, Col de la Forclaz, Col de la Croix Fry, Col des Aravis, Côte des Amerands, Montée du Bettex. Tutti di prima categoria, escluso il Col des Aravis che è di terza. Con l'arrivo in salita, l'ipotesi più probabile è la vittoria di tappa di Chris Froome. A meno che il tempo non faccia i capricci ed un manipolo di coraggiosi metta a repentaglio gli schemi sin troppo rigidi della Sky.

Francesco Sulas

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