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Critérium du Dauphiné 2015: Bardet li mette tutti in fila - Romain s'impone a Pra-Loup, Van Garderen nuovo leader

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Romain Bardet s'impone a Pra-Loup © A.S.O.

È evidente, e non certo da ieri, come il Criterium del Delfinato, in un ciclismo che contempla solamente l'esistenza del Tour de France, di qualche classica di primavera e dei Mondiali, risulti poco più di un circuitino tra amici. Un'amichevole estiva buona solo per scaldare la gamba, dove persino buoni corridori come Romain Bardet possono compiere la cosiddetta impresa, o una promessa mai mantenuta come Tejay Van Garderen finire in maglia gialla. È un allenamento per chi farà il Tour de France, niente di più, niente di meno (o un occasione per sfruttare la condizione del Giro, per coloro che hanno concluso la Corsa Rosa una settimana fa). Si fa la gamba, non la corsa.

Del resto, le edizioni passate di questa breve corsa a tappe sono piene di sconosciuti in vetta alla classifica, di tappa o addirittura finale: quella volta, nel 2005, che il basco Iñigo Landaluze vinse la maglia gialla, quell'altra, nel 2007, in cui toccò a Christophe Moreau. Quel 2004 in cui si affrontò il Mont Ventoux in cronoscalata e prevalse Iban Mayo, stabilendo il record di scalata dal versante di Bedoin (55'51"); in quella stagione il corridore dell'Euskaltel regolò fior di corridori come Hamilton, Sevilla, Mercado, Armstrong, Landaluze, Gutierrez Cataluña detto El Bufalo, e via andare.

Così non c'è da stupirsi se oggi, sotto i colpi della Sky di Froome, gente che ha ambizioni di un certo tipo, come Nibali e Valverde, si sia rialzata a 3 km dall'arrivo, buscando quasi due minuti al traguardo. Divario fittizio, siamo di fronte a chi - legittimamente - si sta allenando per obiettivi che arriveranno a luglio. E visto che uno di loro, Vincenzo Nibali, lo scorso anno vinse la Grande Boucle (anche) senza consumarsi dietro agli scatti di Froome e Contador qui al Delfinato, come dargli torto?

 

Si ritorna dove Thévenet e Merckx...
Primo arrivo in salita del Criterium del Delfinato, 161 km da Digne-les-Bains a Pra-Loup: qui nel Tour del 1975 Bernard Thévenet strappò la maglia gialla a Eddy Merckx, mettendo di fatto il punto al dominio del Cannibale in terra di Franca. Qui il prossimo 22 luglio si disputerà la 17esima tappa del Tour de France. Stessa partenza, stesso arrivo, stesso chilometraggio, identici colli da scalare.

 

Fuga a sette, Teklehaimanot cerca punti Gpm
Partono in 162 e dopo 4 km se ne vanno in sette: Christophe Riblon (AG2R-La Mondiale), Tim Wellens (Lotto-Soudal), Pieter Serry (Etixx-QuickStep), Romain Sicard (Europcar), Arnaud Courteille (FDJ), Albert Timmer (Giant-Alpecin) e Daniel Teklehaimanot (MTN-Qhubeka). Il gruppo lascia fare e così dopo 13 km hanno 3'05" di vantaggio. Teklehaimanot e Courteille si sfidano per la maglia di miglior scalatore, detenuta dal corridore dell'MTN.

Sulla prima salita di giornata, il Col des Lêques, è però Courteille a rosicchiargli un punto, mentre il gruppo transita con un ritardo di 4'10". È la BMC di Rohan Dennis, attuale maglia gialla, a tenere cucita la corsa: il vantaggio dei sette va bene e così sulla seconda salita, il Col de Toutes Aures, Teklehaimanot passa per primo, mentre Courteille realizza un solo punticino. Il gruppo maglia gialla, ancora bello folto, è a 4'35". Il vantaggio massimo dei sette battistrada sarà di 5'05" dopo 89 km, poi inizia il Col de la Colle-Saint-Michel, un seconda categoria dove Teklehaimanot scollina per primo, poi Courteille, Timmer, Sicard e gli altri. Gruppo a 4'15", una scampagnata

 

La BMC di Dennis controlla la corsa
Nella discesa il ritmo cambia ed il vantaggio dei sette diminuisce piano piano: all'imbocco dell'arcigno Col d'Allos, penultima salita della frazione, hanno 3'50". La BMC fa un ritmo buono ma non sfiancante, a Dennis va bene così. Davanti Riblon perde terreno sin dalle prime rampe, restano in sei. Pieter Serry prova l'allungo solitario e porta via un gruppetto con Albert Timmer, Romain Sicard e Tim Wellens. Courteille e Teklehaimanot hanno 1'35" di ritardo mentre il gruppo si rifà sotto. Perché? Tira la Sky di Chris Froome.

 

Col d'Allos: la Sky accelera, poi parte Bardet
La formazione britannica, su questa salita soleggiata e caldissima, screma discretamente il gruppo, con Romain Bardet che arriva in cima con pochi secondi sulla truppa Sky (Boswell, Roche, Poels e Froome, con Nibali subito dietro insieme a Scarponi). La discesa, tecnica e pericolosissima nella prima parte, porta il francesino a guadagnare secondi inaspettatamente, e così attacca la salita di Pra-Loup, 6.2 km alla pendenza media del 6.5%, con 1'24" sul gruppo.

 

Sulla salita finale parte Chris Froome
Davanti Bardet che prova a conservare il vantaggio, dietro la Sky che mette ancora a dura prova la resistenza di molti. Ai -4 Valverde si sfila, ai -3.5 tocca a Nibali. A 2 km dall'arrivo, quando ormai è scontata la vittoria di Bardet, parte Froome. Lo scatto è il consueto: mortale e molto dinoccolato nei primi secondi, più abbordabile nella seconda parte. Michele Scarponi non tiene il ritmo del kenyano bianco, Beñat Intxausti e Tejay Van Garderen s'avvicinano. Siamo in cima.

 

Prima stagionale per Romain Bardet
Romain Bardet
, nato il 9 novembre 1990 a Brioude, cittadina dell'Haute-Loire, trova la prima vittoria stagionale con un'azione molto bella: allungo al Gpm, discesa capolavoro e non senza rischi, denti stretti sull'erta finale. Alle sue spalle Tejay Van Garderen supera Chris Froome e chiude a 36", poi appunto Froome a 40" ed Intxausti a 42". A 50" Simon Yates (il gemello, Adam, perderà più di 6'), che chiude con il sudafricano Louis e Meintijes, a 55" Andrew Talansky, a 57" Michele Scarponi, Pierre Rolland e Mathias Frank. Joaquim Rodríguez chiude 12° a 1'11", Wilco Kelderman 18° a 1'42", subito davanti ad Alejandro Valverde, che paga 1'53". Vincenzo Nibali paga 1'59" e chiude senza troppi problemi, senza l'ansia di dovere (o potere) seguire Froome.

 

Van Garderen è la nuova maglia gialla
La nuova classifica generale vede in maglia gialla sempre un BMC: non più Rohan Dennis ma Tejay Van Garderen, che vanta 17" su Beñat Intxausti e 20" su Romain Bardet. A 31" troviamo Michele Scarponi, a 41" Chris Froome, a 43" Simon Yates, a 1'08" Andrew Talansky, a 1'16" Daniel Martin, a 1'17" Mathias Frank ed a 1'25" Nicolas Roche. Vincenzo Nibali, dopo la prova odierna, è 13° a 1'33" da Van Garderen. Nelle classifiche collaterali comandano Bouhanni (punti), Teklehaimanot (scalatori) e Bardet (giovani). Domani sesta tappa, 183 km da Saint-Bonnet-en-Champsaur a Villard-de-Lans; non ci sono lunghe ascese ma una serie di strappetti - finale compreso - che si prestano agli affondi o all'arrivo di una fuga.

Francesco Sulas

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