Critérium du Dauphiné 2015: Avversari Bouhannichiliti - Nacer vince ancora, battuti nettamente tutti i rivali
Il parco velocisti di questo 66° Criterium del Delfinato già in partenza non era certo dei migliori, in più il ritiro anticipato di Sacha Modolo che è dovuto tornare in Italia prima della cronosquadre per seguire l’evolversi delle condizioni di salute di un parente stretto ha lasciato Nacer Bouhanni praticamente senza alcun rivale di alto livello.
Ma anche essendo il più forte, una volata non è mai scontata e l'autorità con cui il francese della Cofidis s'è imposto oggi sul traguardo di Sisteron ci fa capire che le difficoltà avute nei primi mesi dell'anno con il passaggio alla nuova squadra sono ormai superate: per Bouhanni adesso le vittorie stagionali salgono a 5, più del 50% di tutte quelle ottenute dalla Cofidis che è a quota 9.
Tappa lunga, due subito all'attacco
In questa edizione del Delfinato la frazione odierna era l'ultima dedicata alla ruote veloci perché a partire da domani inizieranno le salite vere: però un esito quasi scontato e la distanza totale di 228 chilometri non hanno spaventato Martijn Keizer (Lotto Jumbo) e Tosh Van der Sande (Lotto Soudal) che sono partiti all'attacco appena tre chilometri dopo il via ufficiale. Il tempo di poche pedalate e la coppia s'è ritrovata al comando con due minuti e mezzo di vantaggio, un margine che poi è cresciuto fino a toccare i 7'30" dopo circa 70 chilometri percorsi.
Per le squadre degli uomini di classifica Keizer e Van der Sande non rappresentavano una minaccia seria sebbene l'olandese sia rimasto a lungo maglia gialla virtuale avendo un distacco nella generale di 3'42" da Rohan Dennis. La coppia di battistrada ha quindi continuato a spingere con grande intensità, dietro invece le squadre interessate al successo di tappa ci hanno messo un po' per attivarsi e così a 38 chilometri dall'arrivo i due fuggitivi avevano ancora un vantaggio di 5'20" sul plotone, un gap importante che ha portato ad un finale di tappa molto veloce.
Alcuni strappi animano il finale
I primi team che si sono fatti carico dell'inseguimento sono stati la Cofidis di Bouhanni e la MTN Qhubeka di Edvald Boasson Hagen, ma anche la Etixx-QuickStep di Julian Alaphilippe ha messo un proprio uomo a lavorare. Nell'approcciarsi alla Côte de la Marquise, strappo di quarta categoria posto a 13 chilometri dall'arrivo, la situazione è cambiata radicalmente e anche la Cannondale ha piazzato in testa i propri corridori: all'imbocco di questa salitella lunga poco più di un chilometro a Keizer e Van der Sande era rimasto ormai appena 1'20" con il belga che era in netta difficoltà già dai meno 25 ed infatti s'è staccato sulle prime rampe.
Appena iniziata la salita c'è subito stata bagarre anche nel gruppo. Il primo a scattare è stato il francese Cyril Gautier dell'Europcar, imitato poi anche da Chad Haga della Giant e soprattutto da Tim Wellens della Lotto Soudal: proprio l'azione del belga è stata la più rilevante perché al Gpm ha trovato il compagno di squadra Van der Sande a dagli una mano preziosa.
In discesa questo quartetto s'è avvicinato molto a Keizer ed è riuscito a guadagnare terreno anche sul gruppo principale: non appena la strada è tornata nuovamente a salire Wellens è scattato ancora e ai meno 8 ha raggiunto Keizer in testa alla corsa con il plotone che era a 22" di distanza.
Wellens scatenato, ma si vede anche Nibali
Questi ultimi chilometri in cui il percorso non lasciava spazio per rifiatare hanno stimolato una grande battaglia e mentre Tim Wellens restava da solo in testa alla gara, alle sue spalle sono stati in tanti a provare un contrattacco: uno dei più attivi è stato Julian Alaphilippe ma ad un certo punto s'è vista nelle prime posizioni anche la maglia tricolore di Vincenzo Nibali, pur senza andare molto lontano.
L'azione di Wellens si è esaurita a 2500 metri dal traguardo sotto la spinta della MTN Qhubeka ma subito sono ricominciati gli attacchi con protagonisti prima Tony Martin e Daniel Oss, poi Tony Gallopin che è stato raggiunto praticamente a volata già lanciata da un gruppo che aveva lasciato per strada diverse unità.
La volata, Bouhanni superariore a tutti
Se nella seconda tappa Samuel Dumoulin era stato protagonista di una bella rimonta negli ultimi metri, questa volta il velocista tascabile dell'AG2R La Mondiale ha scelto una tattica diversa partendo molto lungo ed esponendosi quindi al recupero dei rivali: il primo a superarlo è stato Edvald Boasson Hagen ma anche il norvegese non è riuscito a tenere la testa e così Nacer Bouhanni ha infilato tutti ed è andato a vincere con un margine netto e portandosi in scia fino al secondo posto il belga Jonas Vangenechten, 28enne della IAM Cycling che l'anno scorso sempre in volata era stato capace di aggiudicarsi anche una tappa al Giro di Polonia.
Solo terzo lo sloveno Luka Mezgec che nel 2015 è riuscito a mettersi tutti alle spalle solamente nella seconda tappa del Tour du Haut-Var.
Domani una fotocopia del Tour de France
In classifica generale tutto è rimasto invariato con Rohan Dennis che è sempre leader, ma domani arrivano le montagne in quella che sarà forse la giornata più interessante di questo Criterium del Delfinato: i fari saranno puntati tutti sulle ascese del Col d'Allos e di Pra-Loup posizionate nel finale di una tappa che con i suoi 161 chilometri ricalcherà perfettamente la 17esima del prossimo Tour de France.
Le pendenze che i corridori si troveranno ad affrontare non saranno certo terribili anche se il Col d'Allos presenta un chilometro al 10% ma per coloro che sognano di fare classifica alla Grande Boucle sarà un'occasione per fare un test molto importante.
