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Il punto sulle Juniores: Nanni si conferma, Morzenti la sorpresa - E il 27 giugno c'è un Italiano per scalatrici

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Giulia Nanni prima junior a Bolzano © Fabiano Ghilardi

Andato ormai in archivio il secondo mese di gare, la stagione delle ragazze juniores si appresta ad entrare realmente nel vivo con i primi attesissimi appuntamenti di stagione, che come di consueto saranno utilissimi a fornire valide indicazioni in chiave nazionale. La prima data da cerchiare in rosso, in ordine di tempo, sarà quella del 27 giugno prossimo e sarà quella del campionato italiano in linea mentre occorrerà attendere un ulteriore mese per scoprire chi vestirà il tricolore a cronometro (la prova si svolgerà, infatti, in Friuli a San Vito al Tagliamento il 25 luglio). Concentrandoci però sulla gara in linea ci accorgiamo subito che per questa stagione le atlete saranno chiamate ad affrontare una prova atipica e particolarmente impegnativa.

 

Arrivo a Superga dopo 90 chilometri: sarà un Italiano da scalatrici vere
Contrariamente a quanto si è visto nelle scorse stagioni il Campionato Italiano 2015 avrà un tracciato che non comprenderà al suo interno alcun circuito ma sarà costituito da un percorso lineare che porterà il gruppo di ragazze da Novara (sede di partenza) fino a Torino per poi prepararsi al gran finale: l'arrivo infatti non sarà fissato nel centro del capoluogo piemontese, bensì in cima alla Basilica di Superga, luogo tristemente famoso a livello sportivo per la sciagura che colpì il Grande Torino nel 1949 ma che nelle ultime stagioni è divenuto garanzia di spettacolo in ambito ciclistico per aver ospitato vari arrivi della Milano-Torino.

Giunti lì non si potrà veramente scherzare: dopo aver già percorso 85 chilometri (distanza già notevole per la categoria) ne resteranno da percorrere ancora poco più di cinque in cui ci sarà pochissimo respiro. La pendenza media del 9% con punte che superano di gran lunga il 15 renderà l'edizione di quest'anno una gara in cui verranno fuori le scalatrici vere e proprie, aprendo di fatto il dibattito su una gara che rischia di rivelarsi durissima (sia che vi sia un clima tipicamente estivo, sia in caso di maltempo) nella quale in cima potrebbe arrivare alla spicciolata un gruppo di atlete davvero ridotto.

In primis la distanza: 90 chilometri e mezzo per una gara juniores sono tanti, anche se con il gran numero di gare Open si è cercato di abituare le ragazze a certi ritmi. Le più penalizzate, inevitabilmente, rischiano di essere le atlete del primo anno o almeno coloro che non sono ancora riuscite a carburare nella categoria: per loro la prova rischia di trasformarsi in un calvario più che in una giornata da ricordare. In secundis si può contestare la mancanza di abitudine di molte ragazze a percorrere una salita così lunga e dura in gara, che rischia di creare una grossa sproporzione con il resto delle corse disputate durante l'anno. Non mancano infatti gare più impegnative di altre ma le salite proposte difficilmente arrivano ai cinque chilometri ed i tratti di forte pendenza sono abitualmente brevi. In questo modo il pronostico rischia di essere veramente chiuso a pochissime, senza però escludere la possibilità di assistere a qualche bella sorpresa, visto che quella delle scalatrici pure è la categoria probabilmente più penalizzata dal ciclismo odierno. Probabilmente sarebbe stato opportuno avere qualche altra gara con chilometraggio più ridotto ma con finale sufficientemente impegnativo per riuscire a preparare al meglio tutte ma si sa che riuscire a trovare un certo equilibrio non è mai impresa facile.

A livello generale comunque va detto che la disputa della prova nello stesso giorno delle Élite (questa è però ormai una consuetudine) ma soprattutto dei professionisti uomini potrebbe dare ulteriore visibilità anche alle più giovani: avere le gare maschile e femminili nella stessa giornata e sullo stesso arrivo costituisce un esperimento interessante, a cui ha sicuramente pensato l'AC Arona, società organizzatrice dell'evento. Di sicuro i presupposti per assistere ad una prova spettacolare ci sono tutti.

 

Tanto agonismo non sempre accompagnato da fair play
Venendo al periodo di gare appena lasciato alle spalle non si può fare a meno di notare come vi sia stato finora molto agonismo che in alcuni casi ha assunto contorni esagerati: non mancano infatti in ogni gara manovre al limite della scorrettezza o altre che andrebbero evitate che possono portare a conseguenze nefaste per tutti. Nell'ultimo mese infatti le cronache narrano di rovinose cadute, alcune delle quali hanno rischiato sul serio di avere conseguenze drammatiche, come quella che ha coinvolto la varesina Martina Centomo (portacolori del Punto 13) nella gara Open di Bolzano, in cui dopo lunghi momenti di apprensione le cose sono fortunatamente migliorate, anche se bisognerà ancora attendere per rivedere la ragazza in bici.

Anche a Osimo Stazione si è però vissuta una mattinata difficile con varie cadute (una delle quali ha visto un'atleta finire pesantemente a terra dopo l'avventata apertura dello sportello di una macchina al seguito della gara che si apprestava a fare assistenza ad una propria ragazza) e che ha avuto anche una coda molto polemica, dal momento che alcune voci avrebbero sostenuto che un'atleta ormai fuori gara si sia reintrodotta in gruppo approfittando della temporanea interruzione della corsa per l'assenza delle ambulanze (impegnate a portare in ospedale alcune ragazze rimaste ferite nei capitomboli) ed abbia poi addirittura influito sul risultato finale mettendosi a tirare in testa al plotone negli ultimissimi chilometri. Di sicuro, vere o presunte che siano tali dicerie, viene da interrogarsi se non si stia perdendo sempre più anche in questo ambito lo spirito sportivo che dovrebbe caratterizzare certe contese e se questo agonismo esasperato non sia anch'esso un riflesso dell'innalzamento di livello che finiscono per portare le gare Open, con corse condotte ad andatura ancor più elevata ed in cui cercare con caparbietà smisurata il risultato, anche a costo di mancare di rispetto all'avversario.

Esaurita la lunga premessa passiamo alla consueta rassegna di alcune delle ragazze maggiormente in evidenza nell'ultimo periodo:

 

Sofia Bertizzolo

Sofia Bertizzolo (Team Wilier Breganze) - Dopo un inizio di stagione scoppiettante, la trevigiana ha proseguito a spron battuto sia in conclusione di mese di aprile che per tutto il mese di maggio e l'inizio di giugno. Le cronache per lei parlano di vittorie tanto in linea (nel Giro dei 5 comuni e a Pradalunga, dov'è prima junior) che a cronometro (titolo regionale conquistato a Thiene e successo a San Giorgio di Perlena). Il tutto condito anche dalle piazze d'onore di Corridonia e Osimo Stazione in linea e Romanengo e Poggio Torriana a cronometro. Che sia un talento non lo scopriamo ora e, ottimamente supportata da Sofia Beggin, non perde occasione per ricordarcelo.

 

 

 

Lisa Morzenti

Lisa Morzenti (Team Gauss) - Chi ha seguito attentamente le altre categorie giovanili avrà senz'altro incrociato il nome di questa giovane bergamasca di Pedrengo, capace d'inanellare tra le allieve una lunga serie di vittorie contro il tempo (compresa quella che le diede l'oro ai Giochi Olimpici della Gioventù Europea). Partita con un bel quarto posto al Giro di Campania Open, ha tirato fuori il meglio di sé proprio nelle gare a cronometro, vincendo sia a Romanengo (dove si è laureata campionessa lombarda) che a Poggio Torriana, sconfiggendo in entrambi casi la Bertizzolo. È in crescita di condizione e il bel terzo posto assoluto di Pradalunga ne è una conferma. Occhio a lei nei prossimi mesi, potrebbe ottenere risultati molto ma molto importanti: sul passo in poche sanno andare come lei.

 

 

 

Giulia Nanni

Giulia Nanni (Eurotarget Alé Still Bike) - Chi continua nella sua costante crescita è la forlivese, protagonista di un mese di maggio senza dubbio da segno più: a Bolzano è quarta assoluta con le Élite ma il piazzamento le vale la prima affermazione in linea tra le juniores. Appena il giorno prima si era imposta a cronometro a Città di Castello in Umbria mentre a Corridonia ottiene un terzo posto, sfiorato anche a Osimo Stazione (dove invece è quarta). Anche per lei la capacità di rendere bene su più terreni costituisce indubbiamente un punto a favore e la maglia azzurra, solo sfiorata lo scorso anno, potrebbe non essere più una chimera.

 

 

 

Rachele Barbieri

 Rachele Barbieri (Fenice Ladies Team) - Questa ragazza modenese è reduce da una prima stagione abbastanza positiva, che l'ha vista vestire anche la maglia azzurra nelle maggiori competizioni internazionali su pista e tutt'ora si divide con successo tra strada e velodromi. Finora però le era mancato un qualcosa, come testimoniano i due ottavi posti raccolti tra San Bassano e Corridonia. A Osimo Stazione però, in un finale concitato, tira fuori una volata straordinaria che le permette di levare letteralmente di ruota tutte le avversarie e di trovare così la prima vittoria assoluta nella categoria. Un successo che potrebbe sbloccarla, dato che fino a questo momento ha peccato un po' di costanza. Nello stesso team buone prestazioni anche per Nadia Quagliotto, a podio in due occasioni.

 

 

Silvia Persico

Silvia Persico (Team Valcar - PBM) - Nelle ultime settimane sono cresciute abbastanza le quotazioni della bergamasca, già vicina al successo a San Bassano dove fu seconda. Competitiva un po' dappertutto, ha saputo racimolare altri due podi a Osimo Stazione e a Thiene, in quest'ultima a cronometro (in entrambe terza) e si è difesa egregiamente anche in gare altimetricamente più complicate. Deve forse ritrovare un po' più di feeling con la vittoria, lei che sa cavarsela bene anche su pista: le sue doti potrebbero tornare utili anche nella nazionale italiana e siamo convinti che i tecnici la stiano monitorando attentamente.

 

 

 

 

Chiara Zanettin

Chiara Zanettin (Vecchia Fontana) - La vicentina, già in azzurro lo scorso anno agli Europei di Nyon, predilige sicuramente i percorsi altimetricamente più impegnativi e non a caso le migliori prestazioni quest'anno le ha realizzate soprattutto in gare tutt'altro che piatte: subito quinta al Giro di Campania, ottava a Giro di Cinque Comuni e Bolzano, è stata la prima juniores a tagliare il traguardo nella gara di Montignoso, con finale particolarmente insidioso ed anche a Pradalunga ha portato a casa un buon quinto posto. Continuando di questo passo potrà ambire ad altri buoni risultati e si candida a disputare un campionato italiano da protagonista.

Vivian Ghianni

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