GiroTelex 2015 - MiniVerdetti in salsa rosa - Urán imprevedibile, Martinelli confuso
dal nostro corrispondente
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Alberto Contador può solo perdere questo Giro, perché oggi ha dato spettacolo nella cronometro troppo lunga e oltretutto resa ancora più difficile dal tempo inclemente. E meno male che era dolorante alla spalla sinistra dopo Castiglione della Pescaia e a un ginocchio al termine della frazione di ieri, retaggi di altrettante cadute. È lui il più forte. Pistolero.|
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Fabio Aru ce l'ha messa tutta, ma è stato mal consigliato dall'ammiraglia. Troppo generoso nella prima settimana, quando andava a caccia di qualsiasi tipo di abbuono. E così oggi il ritardo da Contador è stato di 2'47" (e 2'28" in classifica). Domani si sale a Madonna di Campiglio, poi dopo un lunedì di riposo ci sarà il terribile Mortirolo, la montagna del Pirata. Per il bene del Giro, la speranza è che il sardo si riprenda in salita. Il secondo posto è comunque alla sua portata. E con un Contador così sarebbe già un successo. Schiaffeggiato. Mauro Vegni ha disegnato un buon Giro d'Italia, tranne che nella misurazione del chilometraggio della crono odierna, dettata dagli sponsor e non da criteri tecnici: sarebbe bastato far scattare i corridori da Conegliano e non da Treviso, ma ciò avrebbe scontentato chi aveva messo il grano. E così, nonostante gli incidenti che avevano ingarbugliato la gara sino a stamani, Contador rischia di aver ammazzato la Corsa Rosa prima delle grandi montagne. Accondiscendente.
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 Richie Porte ha deciso ancora prima di partire che il suo Giro d'Italia era finito per quel che concerne le ambizioni di classifica: non si spiega diversamente che abbia accusato 4'07" da Contador e che la Sky abbia deciso di dare piena libertà al (poi vincitore) bielorusso Vasili Kiryienka, compagno di squadra del tasmaniano e teoricamente valido aiutante per le tante tappe di montagne che ancora ci aspettano. Scoppiato.
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 Giuseppe Martinelli è un buon tecnico, ma c'è qualcosa nella gestione della sua Astana che non ci convince. Grandi tecnici come Ferretti, Guimard ed Echavarri dicevano che se si vuole vincere una grande corsa a tappe non ci dev'essere nessun compagno del leader del team tra i primi dieci classificati di una crono. L'Astana oggi ha piazzato Sánchez al 2° posto e Kangert al 6°. Mah... Confuso.
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 Rigoberto Urán ha fatto la sua parte e da oggi può dire di ambire al terzo podio al Giro d'Italia, dopo i secondi posti nelle ultime due edizioni. Ora proprio lui diventerà la variante impazzita di questa corsa nonché l’ipotetico alleato di Aru contro Contador, perché quest'ultimo giocherà al risparmio in salita, pensando alle prossime fatiche del Tour. Imprevedibile.
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