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Giro d'Italia 2015: Monte Berico finale elettrico - Tutto sulla Imola-Vicenza

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L'altimetria della Imola-Vicenza

Giovedì 21 maggio, 12.35. Dodicesima tappa: Imola-Vicenza (Monte Berico), 190 km

130 km di Pianura Padana, quindi 60 km di apprezzabili possibilità di divertirsi: non una tappa in cui si scriverà la storia del Giro, ma un'occasione d'oro per i finisseur che avessero voglia di provarci seriamente. I giochi iniziano, una volta superata Monselice, nel cuore del Parco dei Colli Euganei: la salita di Castelnuovo, 5 km, inizia forte ma poi si addolcisce strada facendo, dichiarando col suo profilo altimetrico di non essere ancora quella adatta a lanciare gli attacchi buoni; lo stesso discorso vale per lo strappetto di Teolo, immediatamente successivo. Superato il quale, ci vogliono 10 km di pianura per arrivare nella zona del vicentino. Ed ecco lì la salita che potrà fare la differenza: è quella di Crosara, 4 km scarsi, pendenza media oltre il 9% e massima (nella prima parte) al 17%: è qui che chi ha gamba deve provarci, pur con la consapevolezza che per portare a casa la vittoria ci vuole una vera impresa: dalla vetta mancano 27 km al traguardo, i primi 6 sono di discesa insidiosa, poi ce ne sono 5 di pianura prima di un nuovo strappetto, a Perarolo, che concentra in un chilometro e mezzo quanto visto poco prima a Crosara: inizio duro, falsopianetto man mano che si va verso la "cima". Non è preventivabile il ruolo di questa rampa: taglierà le gambe a chi sarà partito in precedenza, o al gruppo che avrà ulteriori difficoltà ad organizzare l'inseguimento? Nel caso il plotone (o quel che ne sarà rimasto dopo Crosara) riesca nell'intento di annullare ogni attacco, rimane ai finisseur l'ultima carta: quella di Monte Berico, sede d'arrivo a Vicenza: non una gran salita, poco meno di un chilometro, ma le pendenze sfiorano il 10%, quanto basta per escludere in ogni caso il volatone.

 

Gran premi della montagna

km 135.5: Castelnuovo (4ª cat), 290 m slm. Lunghezza: 5.4 km. Dislivello: 269 m. Pendenza media: 5.0%. Pendenza massima: 11%

km 163.1: Crosara (3ª cat), 397 m slm. Lunghezza: 3.7 km. Dislivello: 335 m. Pendenza media: 9.1%. Pendenza massima: 17%

km 190.0: Monte Berico (4ª cat), 252 m slm. Lunghezza: 1.2 km. Dislivello: 82 m. Pendenza media: 7.1%. Pendenza massima: 11%

 

Precedenti arrivi

9 volte arrivo di tappa: 1932 (Learco Guerra), 1950 (Hugo Koblet), 1953 (Bruno Monti), 1961 (Adriano Zamboni), 1967 (Francisco Gabica), 1977 (Marc Demeyer), 1983 (Paolo Rosola), 1996 (Mario Cipollini), 2013 (Giovanni Visconti)

 

Ordine d'arrivo 11a tappa

1) Ilnur Zakarin (Team Katusha) 3h55'08"

2) Carlos Alberto Betancur (AG2R La Mondiale) 53"

3) Franco Pellizotti (Androni-Sidermec) 53"

4) Beñat Intxausti (Movistar Team) 53"

5) Diego Rosa (Astana Pro Team) 53"

6) Steven Kruijswijk (Team Lotto.Nl-Jumbo) 53"

7) Ryder Hesjedal (Team Cannondale-Garmin) 53"

8) Maciej Paterski (CCC Sprandi Polkowice) 58"

9) Philippe Gilbert (BMC Racing Team ) 58"

10) Juan José Lobato (Movistar Team) 1'02"

 

Classifica generale

1) Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) 46h54'19"

2) Fabio Aru (Astana Pro Team) 3"

3) Mikel Landa (Astana Pro Team) 46"

4) Dario Cataldo (Astana Pro Team) 1'16"

5) Roman Kreuziger (Tinkoff-Saxo) 1'46"

6) Rigoberto Urán (Etixx-Quick Step) 2'10"

7) Giovanni Visconti (Movistar Team) 2'12"

8) Damiano Caruso (BMC Racing Team) 2'20"

9) Andrey Amador (Movistar Team) 2'24"

10) Leopold König (Team Sky) 2'30"

 

Classifica a punti

1) Nicola Boem (Bardiani CSF) 101

2) André Greipel (Lotto Soudal) 85

3) Elia Viviani (Team Sky) 84

4) Giacomo Nizzolo (Trek Factory Racing) 71

5) Marco Bandiera (Androni-Sidermec) 60

6) Diego Ulissi (Lampre-Merida) 50

7) Matteo Busato (Southeast) 47

8) Alessandro Malaguti (Nippo-Vini Fantini) 47

9) Juan José Lobato (Movistar Team) 41

10) Sacha Modolo (Lampre-Merida) 41

 

Classifica gpm

1) Beñat Intxausti (Movistar Team) 52

2) Simon Geschke (Team Giant-Alpecin) 50

3) Steven Kruijswijk (Team Lotto.Nl-Jumbo) 43

4) Carlos Alberto Betancur (AG2R La Mondiale) 41

5) Paolo Tiralongo (Astana Pro Team) 23

6) Mikel Landa (Astana Pro Team) 19

7) Pavel Kochetkov (Team Katusha) 15

8) Jan Polanc (Lampre-Merida) 15

9) Tom Jelte Slagter (Team Cannondale-Garmin) 15

10) Fabio Aru (Astana Pro Team) 15

 

Classifica miglior giovane

1) Fabio Aru (Astana Pro Team) 46h54'22"

2) Davide Formolo (Team Cannondale-Garmin) 2'58"

3) Esteban Chaves (Orica GreenEDGE) 27'27"

4) Jan Polanc (Lampre-Merida) 38'28"

5) Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani CSF) 40'57"

6) Kenny Elissonde (FDJ) 49'21"

7) Fabio Felline (Trek Factory Racing) 58'57"

8) Michael Matthews (Orica GreenEDGE) 1h03'44"

9) Jesús Herrada (Movistar Team) 1h04'06"

10) Sebastián Henao (Team Sky) 1h06'27"

 

Classifica maglia nera

1) Marco Coledan (Trek Factory Racing)

2) Aleksejs Saramotins (IAM Cycling) 1'55"

3) Cheng Ji (Team Giant-Alpecin) 8'19"

4) Michael Hepburn (Orica GreenEDGE) 9'56"

5) Roger Kluge (IAM Cycling) 9'59"

6) Eugert Zhupa (Southeast) 14'11"

7) Stig Broeckx (Lotto Soudal) 16'38"

8) Marco Bandiera (Androni-Sidermec) 17'21"

9) Bert De Backer (Team Giant-Alpecin) 17'50"

10) Oscar Gatto (Androni-Sidermec) 18'05"

 

Sorpresa

La sua Lotto.Nl-Jumbo pareva la formazione meno competitiva del Giro; Steven Kruijswijk sta tenendo alto la bandiera della squadra olandese, non perdendo occasione per mettersi in mostra in fuga. Anche in quel di Imola ha fatto parte del tentativo poi andato in porto, sintomo di una buona capacità di scegliere le azioni giuste. Si merita una vittoria di tappa.

 

Delusione

La frazione emiliana del Giro pareva molto adatta alle doti di Fabio Felline; il passista-veloce piemontese non vi è andato neppure lontanamente vicino, rimanendo nel secondo troncone del gruppo e chiudendo assieme ai velocisti a quasi 20' dal vincitore.

 

Quote per la tappa di oggi

1) Philippe Gilbert (BMC Racing Team) 6.00

2) Diego Ulissi (Lampre-Merida) 6.00

3) Juan José Lobato (Movistar Team) 7.00

4) Michael Matthews (Orica GreenEDGE) 7.00

5) Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) 20.00

Alberto Vigonesi

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