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Giro d'Italia 2015: Tiralongo, di gambe e di cuore - Paolo va in fuga e stacca tutti. Aru rosicchia 1" a Contador

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Sul traguardo di San Giorgio del Sannio esulta Paolo Tiralongo © Bettiniphoto

L'ultima tappa della prima settimana di un Giro d'Italia intensissimo ha riassunto quanto da sabato scorso ad oggi s'è visto sulle strade d'Italia. Paolo Tiralongo, uomo simbolo dell'Astana votata alla causa Aru, ha trionfato con cuore e gambe. A 37 anni e 313 giorni diventa il vincitore più anziano - meglio, esperto - della Corsa rosa. Era andato in fuga attendendo Fabio, con il quale condivide tutto: ritiri in altura, allenamenti, corse, vittorie. Per questo, quando a San Giorgio del Sannio il sardo ha visto che il siciliano aveva vinto, è scoppiato in lacrime. «Stai tranquillo», l'ha placato Tiralongo, che non è certo abituato a vincere, ma sa come farlo.

Prima in fuga, poi sulla testa della corsa, quel Tom Jelte Slagter che ha percorso 70 km tondi tondi al comando in solitaria. Tiralongo ha staccato l'olandese sull'ultima asperità di giornata, il Passo Serra, per poi involarsi. Già alcuni chilometri prima del traguardo esultava. È il simbolo di un'Astana fortissima, fatta di comprimari illuminanti e di un capitano in grande forma. Mentre Tiralongo vinceva davanti, dietro Fabio Aru allungava: l'attacco, come ieri, veniva chiuso da Alberto Contador. A loro si univano Richie Porte e Mikel Landa, mentre il grande escluso di giornata era Rigoberto Urán. Se il colombiano non è fuori dai giochi per la maglia rosa, poco ci manca. La crono potrebbe ribaltare molto, non tutto.

 

Tappa più lunga, subito via la fuga
Si parte con una tappa più lunga di 9 km: alcuni problemi di viabilità lungo il percorso fanno sì che i 215 km iniziali della frazione diventino 224. Da affrontare Monte Terminio, Colle Molella e Passo Serra, in un tripudio di mangia e bevi che faranno male. Prima ora di gara a 44 km/h, con la fuga che va via sin dalle battute iniziali. In avanscoperta Ryder Hesjedal e Tom Jelte Slagter (Cannondale-Garmin), Steven Kruijswijk (Lotto.NL-Jumbo), Carlos Alberto Betancur (AG2R La Mondiale), Jesús Herrada (Movistar), Kenny Elissonde (FDJ), Sonny Colbrelli (Bardiani-CSF Inox), Amaël Moinard (BMC), il più vicino a Contador nella generale con i suoi 4'45" di ritardo. Paolo Tiralongo (Astana), Maxim Belkov (Katusha) e Simon Geschke (Giant-Alpecin) completano la composizione. Sul Terminio i fuggitivi scollinano con 5'52" sul gruppo maglia rosa, che non si danna l'anima per rientrare. Nella discesa del Terminio, però, Contador prova a lanciare Sergio Paulinho, che rimane a metà strada per un po': verrà ripreso.

 

Colle Molella lancia Tom Jelte Slagter
La salita successiva è il Colle Molella, che viene attaccato da Tom Jelte Slagter prima di tutti. L'olandese della Cannondale-Garmin s'è avvantaggiato sul gruppo quando mancavano 70 km al traguardo e sulle prime rampe vanta 40" sugli ex compagni di fuga. Dietro l'Astana vuole far casino e prova a lanciare Dario Cataldo su queste rampe non certo semplici: l'abruzzese viene raggiunto immediatamente, ma il tentativo rimane. Le intenzioni degli uomini di Fabio Aru sono bellicose e si capisce pienamente il significato di Paolo Tiralongo là davanti.

La discesa è insidiosa ed il brecciolino sul manto stradale non rende più semplici le operazioni. Una moto va lunga in una curva e rimane coinvolta in un incidente. Si rivedono allora le bandiere rosse già comparse sul ben più critico Stelvio lo scorso anno. La Tinkoff-Saxo si era già messsa in testa al gruppo maglia rosa per placare il ritmo, la picchiata vola via senza problemi. Intanto i fuggitivi sono sempre là: Slagter ha 40" sugli immediati inseguitori, che vantano a loro volta 3'20" sul gruppo maglia rosa.

 

Slagter tiene duro, Tiralongo si fa sotto
Strappi e strappetti prima dell'ultima salita odierna, il Passo Serra, a 12 km dal traguardo, e Slagter non dà segni di cedimento. Sulle prime rampe Paolo Tiralongo dà una scrollatina al gruppo dei fuggitivi e fa selezione. Scatta per riprendere Slagter, con Betancur che prova a tenere la ruota del corridore di Avola. Il colombiano dell'AG2R La Mondiale alza bandiera bianca, Slagter è sempre più vicino. Arriverà, l'olandese, a quota 70 km di fuga solitaria prima di venir ripreso da Tiralongo: mancheranno 8.2 km al traguardo e saremo già in discesa.

 

Aru attacca sul Passo Serra. Urán cede
Nel frattempo la salita aveva regalato altre emozioni: Fabio Aru, così come ieri, attacca sul Passo Serra. Lo segue a ruota Alberto Contador, e dietro alla maglia rosa Richie Porte (che attende la crono, zitto zitto...) e Mikel Landa, secondo ieri a Campitello Matese. La notizia è che Rigobeto Urán, quarto incomodo sulla carta, non tiene le ruote di Aru e compagnia. Il colombiano della Etixx darà una spiegazione semplice alla sua piccola resa odierna: «Non andavo forte come loro». Aru e Contador non si scattano più in faccia ma si guardano, si parlano: vedono che Urán è assente e lavorano insieme per tagliarlo fuori dai giochi rosa.

 

Tiralongo molla Slagter e va a vincere
Davanti siamo già in discesa e Tiralongo è con Slagter. La coppia s'è formata ai -8.2, vanno d'amore e d'accordo per un po', ma presto il siciliano dell'Astana capisce che non è il caso di correre rischi. A 4.2 km da San Giorgio del Sannio lascia un esausto Tom Jelte Slagter e s'invola verso il traguardo. Ai -2 già esulta. Dietro l'inseguimento è vano, mentre Contador ed Aru continuano a collaborare. In salita ha dato una grossa mano anche il solito Landa, mentre Porte è rimasto a ruota, e così fa in piano.

Tiralongo vince per la quarta volta in carriera (sarebbero sei, ma due sono le cronosquadre). Al Giro s'era già imposto nel 2011 a Macugnaga, con il beneplacito di Alberto Contador, ed a Rocca di Cambio, nel 2012, mentre al Giro del Trentino quest'anno ha colto la vittoria a Cles. Sono 37 anni e 313 giorni quelli che gli permettono di diventare il vincitore più anziano di sempre nella Corsa rosa. Alle spalle del corridore di Avola precede di 21" Steven Kruijswijk, già ieri in bell'evidenza, quindi Simon Geschke a 23" davanti ad Amaël Moinard, Jesús Herrada, Carlos Betancur, Tom Jelte Slagter, Kenny Elissonde e Ryder Hesjedal. A 56" Fabio Aru. E qui si infuoca il Giro.

 

Aru sprinta e frega un secondo a Contador
Il sardo, come detto, ha collaborato con Contador per provare a tagliar fuori dai giochi per la generale un uomo come Rigoberto Urán, che proprio il madrileno considera uno dei più pericolosi del gruppo. Contador pensa che, un cambio dopo l'altro, si arrivi insieme, per rimandare la sfida ad altri traguardi.

Aru invece non è di quest'idea: già ieri è stato messo nel sacco dal fuoriclasse di Pinto, che al traguardo volante di Sora gli ha rosicchiato 2" in classifica. E così adesso il sardo dell'Astana sprinta. Parte ai 300 metri e tanto fa che un secondo a Contador (e Porte, Landa...) lo rosicchia. Alberto non la prende benissimo: ma come, lavoriamo insieme per staccare Urán e poi mi scatti in faccia sul traguardo? È la corsa.

 

Contador-Aru, distacco di 3" al primo riposo
Mentre il gruppo viene regolato da Giovanni Visconti a 1'43" da Tiralongo, la classifica generale muta leggermente: Alberto Contador, sempre non al meglio fisicamente (oggi ha pure urtato con la faccia una telecamera, mandatelo a Lourdes!), comanda con 3" su Aru, 22" su Porte, 46" su Landa, 1'16" su Cataldo, 1'46" su Kreuziger, 2'02" su Visconti, 2'10" su Urán, 2'20" su Damiano Caruso e 2'24" su Amador.

Ai punti, ovvero nella graduatoria per la maglia rossa, Elia Viviani precede André Greipel (78 a 75), mentre il miglior scalatore nonché indossatore della maglia azzurra è da oggi Simon Geschke, che con i suoi 50 punti scalza dalla vetta Beñat Intxausti, fermo a 39. Tra i giovani domina Fabio Aru, che precede di 2'58" Davide Formolo e 20'12" Jan Polanc: maglia bianca al sicuro. E con un Tiralongo (ed un'Astana) così, la maglia rosa è molto più che un sogno. Domani si riposa, poi si vedrà. Perché questo Contador infortunato (o bluffante?) proprio non molla un metro. Per adesso...

Francesco Sulas

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