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Freccia Vallone WE 2015: Van der Breggen, più di una vice Vos - Anna domina a Huy. Elena Cecchini (12a) miglior azzurra

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Anna Van der Breggen vince la Freccia Vallone © raboliv.com

Quando Anna Van der Breggen era una gregaria di lusso di Marianne Vos - non parliamo di secoli fa, solo delle ultime due stagioni - già la si considerava, in molte corse, più forte del Fenomeno olandese. Adesso che la classe '90 di Zwolle (ha compiuto 25 anni proprio sabato scorso) si ritrova nel palmarès una Freccia Vallone, può tranquillamente considerarsi una ciclista davvero da temere su percorsi impegnativi. Già l'inizio 2015 della Van der Breggen era stato promettente: prima gara e prima vittoria, all'Omloop Het Nieuwsblad, poi il secondo posto a Le Samyn e la quinta piazza alla Strade Bianche. Il terzo posto al Trofeo Binda di Cittiglio ed al Fiandre, oltre alla vittoria di due tappe all'Energiewacht Tour, non potevano saziarla. Infatti oggi è andata a prendersi la Freccia Vallone, e con essa quei 1128 Euro (ai colleghi ne vanno 16000), che da tre anni a questa parte finisce in casa Rabo Liv. O comunque in terra d'Olanda: dal 2007 ad oggi Marianne Vos ha monopolizzato la gara, divenendo la plurivincitrice (5 titoli in cima al Muro di Huy). Il suo dominio è stato spezzato solamente da una britannica, Emma Pooley, nel 2010, dalla statunitense Evelyn Stevens nel 2012 e dalla rampante Pauline Ferrand-Prévot, francesina che ha costruito su questo muro i suoi successi della scorsa annata, culminati con la doppia iride (su strada e, ad inizio 2015, nel ciclocross). Oggi la Ferrand-Prévot ha chiuso ottava mentre Marianne Vos, impegnata in una seria preparazione olimpica per la gara di MTB, era assente giustificata. Ecco quindi la terza della classe (ma in Rabo è spesso capitana) farla da padrona: prima è andata a prendere le due fuggitive, la ben nota Annemiek Van Vleuten, e la compagna Roxane Knetemann, davanti in qualità di stopper. Poi le ha staccate, affrontando da sola il Muro di Huy, chiudendo a braccia alzate. Come nei sogni più belli.

 

La fuga chiave è di Van Vleuten e Knetemann
Nove côtes da affrontare spalmate su 121 km, con due passaggi sul Muro di Huy e la Côte de Cherave come ultimo ostacolo. Questa è la Freccia Vallone femminile che diventa maggiorenne. Subito la leader di Coppa del Mondo, Jolien D'Hoore, va in fuga, ma dura poco o niente. Al primo passaggio sul Muro di Huy è la Lotto-Soudal della Campionessa italiana Elena Cecchini a scandire il passo. Poco dopo prende corpo una fuga a due, con la statunitense Lauren Komanski e l'australiana dell'Orica Lizzie Williams a farne parte. Vengono riprese prima della terzultima salita della corsa, la Côte de Bohissau. La Boels-Dolmans di Lizzie Armitstead, lo scorso anno seconda su questo traguardo, si fa carico del lavoro di scrematura del plotone e ci riesce. Se ne vanno allora Anemiek Van Vleuten, ex gregaria di lusso (con una Coppa del Mondo all'attivo, un Fiandre e non solo) di Marianne Vos, ora alla Bigla, e Roxane Knetemann (Rabo Liv). La prima cerca gloria, ma lavora anche per la sudafricana Ashleigh Moolman, la seconda è lì per stoppare l'ex compagna di squadra in funzione di Pauline Ferrand-Prévot o Anna Van der Breggen. La coppia guadagna 35", poi 1'10" (siamo ai -17) sulle prime inseguitrici, composte da Lizzie Armitstead, Megan Guarnier ed Evelyn Stevens (Boels-Dolamns), Anna Van der Breggen, Katarzyna Niewiadoma, Lucinda Brand e Pauline Ferrand-Prévot (Rabo Liv), Ashleigh Moolman (BIgla), Alena Amialiusik (Velocio-SRAM). Dopo la Côte de Cherave, ai -4, Anna Van der Breggen raggiunge Annemiek Van Vleuten e la compagna Roxane Knetemann, mentre il primo gruppo inseguitore è composto da Megan Guarnier, Evelyn Stevens, Pauline Ferrand-Prévot, Katarzyna Niewiadoma ed Ashleigh Moolman. Più indietro ancora Alena Amialiusik.

 

Van der Breggen, il Muro e la vittoria
Sul Muro di Huy Anna Van der Breggen stacca tutte, arriva al traguardo da sola, esulta in tutta calma Alle sue spalle spunta Annemiek Van Vleuten, staccata di 12", poi la vincitrice della Strade Bianche, Megan Guarnier, a 20". Ai piedi del podio Ashleigh Moolman, a 32", quindi Katarzyna Niewiadoma a 40", Evelyn Stevens a 44", Roxane Knetemann a 46", Pauline Ferrand-Prévot a 57", Alena Amialiusik ed Emma Johansson a 1'07". La miglior italiana della corsa è Elena Cecchini: la tricolore è giunta al traguardo in dodicesima piazza, staccata dalla Van der Breggen di 1'13". Giornata no per Elisa Longo Borghini, che sognava l'accoppiata Fiandre-Freccia ma si deve accontentare del 18° posto, con un ritardo di 1'35". Per trovare la terza italiana dobbiamo scendere al 25° posto, con Rossella Ratto che accusa 2'34".

 

Ora l'olandese guida la classifica di Coppa
La Coppa del Mondo vede ora al comando della classifica generale Anna Van der Breggen, che con 290 punti strappa la maglia arcobaleno a Jolien D'Hoore, terza a 220 punti. In mezzo c'è Annemiek Van Vleuten, a 226 punti. Elisa Longo Borghini è quarta a quota 196, mentre a 195 c'è Lizzie Armitstead, oggi non brillantissima (solo ventunesima a 1'49" dalla Van der Breggen). Nella classifica delle giovani Rossella Ratto viene spodestata dalla polacca della Rabo Liv Katarzyna Niewiadoma, che ora guida con 14 punti su Sabrina Stultiens ed appunto Rossella Ratto, entrambe a quota 10. La prossima tappa della Coppa del Mondo femminile sarà cinese, con il Tour of Chongming Island che si disputerà domenica 17 maggio. E se qui era una questione da corridori forti in salita, là se la giocheranno, salvo sorprese, le velociste.

Francesco Sulas

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