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Giro d'Italia 2015: Si schierano le armate rosa - Prendono forma i team dei favoriti: squadrone intorno a Contador

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Alberto Contador e Ivan Basso, un'accoppiata che rivedremo al prossimo Giro d'Italia © Bettiniphoto

Quando mancano meno di tre settimane dalla partenza del Giro d'Italia inizia a delinearsi la lista dei partenti alla novantottesima edizione della Corsa Rosa.

 

Una Tinkoff-Saxo di qualità per Contador
Il favorito della vigilia è quell'Alberto Contador che punta senza mezzi termini a vincere nello stesso anno sia il Giro che il Tour, doppietta riuscita per l'ultima volta a Marco Pantani nell'ormai lontano 1998. In una stagione sinora avara di gioie ma ricca di imprevisti per la formazione russa (con l'apice toccato il mese scorso con il siluramento di Bjarne Riis) la squadra del vulcanico Oleg Tinkov vuole mettere le mani sul Trofeo Senza Fine con il campione di Pinto; per raggiungere l'obiettivo il trentaduenne spagnolo sarà affiancato da gregari di rango quali Ivan Basso e Michael Rogers, importanti con la loro esperienza e totalmente votati al capitano.

Il valore aggiunto dell'armata giallo fluo sarà però Roman Kreuziger: il corridore ceco potrà essere quel nome chiave per risolvere la partita in favore di Contador, essendo in grado di rimanere con i pochi eletti che si giocano la maglia rosa, permettendo quella superiorità numerica che nessun'altra formazione (o quasi) può permettersi. Una simile situazione si era già presentata durante il Tour 2013: in quell'occasione Contador nulla poté contro lo strabordante Froome e il solido Quintana, ma i due compagni di squadra conclusero al quarto e al quinto posto della generale.

 

Sky, tutti per Porte (e c'è pure Viviani)
Se la Tinkoff presenta nella Penisola colui che capitanerà la formazione in luglio sulle strade di Francia, altrettanto non si può dire per il Team Sky: il capofila dei neroazzurri sarà Richie Porte, che alla Grande Boucle sarà l'ultimo paggetto di Chris Froome. Il tasmaniano avrebbe già dovuto proporre l'accoppiata nella scorsa stagione ma una condizione non ottimale fece saltare la sua presenza in Italia. Quest'anno l'avvicinamento del trentenne di Launceston è stato perfetto, con un secondo posto al Tour Down Under e due vittorie a Paris-Nice e Volta Catalunya.

Il supporting cast allestito da Dave Brailsford è di prim'ordine, a cominciare da Leopold König, settimo all'ultimo Tour, che sarebbe capitano in molte delle altre ventuno formazioni. In salita spazio anche a Mikel Nieve, scalatore dall'indubbia consistenza, all'irlandese Philip Deignan e al promettente Sebastián Henao, già a suo agio l'anno scorso al debutto tra i grandi. A portare la necessaria dose di esperienza i solidi David López e Xabier Zandio mentre uno spazio particolare è riservato ad Elia Viviani: il velocista di Isola della Scala potrà giocarsi le proprie carte in volata, cercando di cogliere quel successo al Giro sinora solo sfiorato.

 

In attesa di sentenza, un'Astana di sostanza
Nell'esaminare quali dovrebbero essere le pedine schierate dall'Astana bisogna ancora considerare l'enorme interrogativo che aleggia sulla formazione kazaka: in settimana dovrebbe finalmente arrivare il verdetto sul mantenimento o meno della licenza World Tour per i ragazzi di Alexandre Vinokourov. In caso di un pronunciamento favorevole la squadra sarà costruita attorno a Fabio Aru, rivelazione dell'ultimo Giro d'Italia che punta a ripetersi, se non addirittura a migliorarsi: il sardo ha però dovuto cambiare in extremis la propria marcia di avvicinamento a causa di alcuni problemi di salute che gli hanno fatto saltare il banco di prova del Giro del Trentino. Al fianco del ventiquattrenne ci sarà il fidato Paolo Tiralongo, quasi un fratello maggiore per l'ex biker di Villacidro, mentre avranno un ruolo molto importante il teatino Dario Cataldo, il bellunese Davide Malacarne e il cuneese Diego Rosa. Ad alimentare le speranze di Aru ci sono altri tre nomi di livello quali quelli dell'estone Tanel Kangert e degli spagnoli Mikel Landa e Luis León Sánchez, quest'ultimo al debutto al Giro (e non sarà l'unico...).

 

Movistar, senza Nairo Quintana ma con una rosa di livello
La prima squadra che ha annunciato gli atleti preselezionati per il Giro è la formazione che trionfò nella scorsa edizione: la Movistar, orfana di Nairo Quintana che punta tutto sul Tour de France, porterà come capitani per la classifica Beñat Intxausti e il campione spagnolo Ion Izagirre. Oltre a loro, che puntano a piazzarsi tra i primi dieci, sono da seguire con attenzione Juan José Lobato, velocista capace di tenere sugli strappi, e il promettente Rubén Fernández. A giocarsi i restanti cinque posti saranno il costarricense Andrey Amador, gli italiani Eros Capecchi e Giovanni Visconti, il fratello d'arte Dayer Quintana e gli spagnoli Igor Antón, Jesús Herrada e Javier Moreno.

 

Una Lampre-Merida a più punte
L'unica formazione italiana del World Tour si presenta al Giro d'Italia senza ambizioni di successo finale ma con diverse carte da giocare: per la classifica generale la Lampre-Merida punta infatti Przemyslaw Niemiec, buon regolarista ma nulla più. Per le frazioni mosse la situazione cambia, con quel Diego Ulissi ottimo vincitore l'anno scorso di due tappe e desideroso di mettersi definitivamente alle spalle gli ultimi problematici mesi. Le volate saranno di competenza di Sacha Modolo, che a ventisette anni cerca il primo successo alla Corsa Rosa. Da tenere d'occhio Valerio Conti, uno dei più giovani al via nonché uno fra gli Under 23 italiani più promettenti.

 

Etixx e BMC, un occhio alla classifica e uno alle tappe
La Etixx-Quick Step, squadra ad oggi plurivincitrice della stagione con diciannove successi, punta a bissare il podio del 2014 con Rigoberto Urán: il colombiano parte con la consapevolezza di non essere il favorito della vigilia ma di poter ambire ad un posto sul podio per il terzo anno di fila. Rispetto ai rivali più accreditati gioca a suo sfavore il fatto di avere una formazione meno competitiva, con i soli Maxime Bouet e Gianluca Brambilla pronti a scortarlo in salita. In casa belga probabile il debutto del giovane francese Julian Alaphilippe mentre è certa la presenza di un altro neogirino, tale Tom Boonen: il campione belga sbarca sulla Corsa Rosa a trentaquattro anni compiuti e punta a dimenticare l'assenza forzata sulle amate classiche del pavé.

Se il penultimo campione del mondo belga farà il suo esordio al Giro altrettanto non si può dire per l'ultimo, quel Philippe Gilbert che torna in Italia per la quarta volta, l'ultima delle quali nel 2009. Allora vinse al penultimo giorno la tappa di Anagni, quest'anno proverà a sbloccarsi sin dalle frazioni liguri. In casa BMC il leader per la classifica generale sarà Damiano Caruso: il ragusano punta a ritrovarsi nella top ten finale e, per riuscirci, potrà contare sull'apporto del colombiano Darwin Atapuma, apparso in forma nelle precedenti corse stagionali.

 

AG2R e Lotto Soudal, due formazioni che puntano sul Giro
Un team che pur non avendo un budget elevato riesce sempre a ben figurare al Giro è l'AG2R La Mondiale: la squadra transalpina ripropone come leader per il terzo anno di fila Domenico Pozzovivo, che mai come quest'anno punta a salire sul podio finale. Il lucano ha mostrato nella prima parte di stagione un rendimento di assoluto livello, con il sesto posto al Tour Down Under, l'ottavo alla Tirreno-Adriatico e il terzo alla Volta Catalunya a dimostrarlo. Il Giro del Trentino e la Liegi-Bastogne-Liegi sono altre due occasioni per riproporre con forza la propria candidatura per il podio del Giro. Il piccolo scalatore non sarà l'unico italiano fra i nove della formazione francese, dato che sia Matteo Montaguti che Rinaldo Nocentini saranno della partita. Allo stesso modo di quel Carlos Alberto Betancur, corridore dal quale si attende un segnale per invertire la pericolosa tendenza intrapresa da un anno a questa parte.

Negli anni scorsi questa squadra era stata tacciata di non interessarsi al Giro, portando selezioni scarsamente competitive: quest'anno tale rimostranza non può essere imputata alla Lotto Soudal che porterà a Sanremo i due storici leader della formazione, vale a dire André Greipel per le volate e Jurgen Van den Broeck per la generale. Il tedesco potrà essere il faro negli sprint della Corsa Rosa mentre per il belga, supportato dal costante Maxime Monfort, l'ambizione è di ottenere un posto tra i primi dieci della generale, puntando magari ad un successo di tappa. Nel team belga anche due gregari a tutto tondo già vincitori di tappa in passato, ossia il danese Lars Ytting Bak e l'australiano Adam Hansen, che punta a finire l'undicesimo grande giro di fila.

 

Orica e Cannondale, come sempre garanzia di impegno
La squadra che, pur non avendo ambizioni di portare sino all'arrivo la maglia rosa, ha il team qualitativamente più interessante è indubbiamente l'Orica GreenEDGE: gli australiani, protagonisti l'anno scorso con tre vittorie di tappa, cercano di ripetersi nel 2015 avendo al loro arco diverse frecce. La principale risponde al nome di Michael Matthews, vincitore a Montecassino nel 2014 e leader della classifica per sei giorni: per Bling saranno molte le occasioni di bissare quella vittoria. Al suo fianco uno che al Giro vinse nel 2009 in cima al San Luca e che, nel frattempo, ha vinto Sanremo e Liegi: stiamo parlando di Simon Gerrans, corridore che riesce sempre a raccogliere qualcosa. Per la classifica occhi puntati sul colombiano Esteban Chaves, che cerca il definitivo di salto di qualità. Tra gli aussie dovrebbero esserci anche due altri cacciatori di tappe come Simon Clarke e Pieter Weening, altro habitué dei successi parziali al Giro.

Sin da quando la sua squadra si chiamava Slipstream, Jonathan Vaughters porta formazioni di qualità al Giro: la Cannondale-Garmin porta in quest'edizione una selezione con due capitani per classifica che rispondono ai nomi di Davide Formolo e del canadese Ryder Hesjedal, vincitore dell'edizione 2012. In salita altri nomi buoni dovrebbero essere quelli del colombiano Janier Acevedo e del portoghese Andre Cardoso. Per le frazioni mosse occhio all'olandese Tom Jelte Slagter mentre un discorso a parte merita Moreno Moser: il trentino, dopo un positivo debutto con la nuova maglia in Australia, ha incontrato qualche difficoltà di troppo e non ha raccolto risultati. Cercherà di farlo al Giro, suo principale obiettivo stagionale.

 

Giant, IAM e Trek, le ruote veloci abitano qui
Se l'anno scorso il Team Giant poteva contare su Marcel Kittel e Luka Mezgec, quest'anno la squadra tedesca potrà contare sullo sloveno, vincitore comunque della frazione conclusiva di Trieste un anno fa. Il ventiseienne di Kranj punta a ripetersi, forte di un treno finalmente a lui dedicato. Per le tappe più ondulate spazio al tedesco Simon Geschke, reduce da un infortunio che l'ha costretto a saltare la settimana delle Ardenne, e all'austriaco Georg Preidler, corridore di cui si dice un gran bene ma che deve ancora trovare la sua giusta dimensione tra i grandi.

Al debutto al Giro d'Italia, l'IAM Cycling schiererà una formazione di ottima qualità con molte punte: per le volate sia l'australiano Heinrich Haussler che il brianzolo Matteo Pelucchi hanno possibilità di alzare le braccia al cielo. Nelle frazioni vallonate un debuttante di trentacinque anni potrà dire la sua: anche il francese Sylvain Chavanel sarà infatti al via del Giro per la prima volta nella sua lunga e gratificante carriera.

La Trek Factory Racing è una formazione che può vantare tra le sue fila diversi scalatori: verosimilmente al Giro la formazione diretta da Luca Guercilena dovrebbe concentrarsi sulle volate con Giacomo Nizzolo, sicuro protagonista nelle frazioni pianeggianti. In quelle più mosse spazio a Fabio Felline, sinora protagonista della miglior stagione in carriera: date le sue caratteristiche e la forma palesata il torinese ha la possibilità di cogliere il primo successo nelle grandi corse a tappe nonostante una concorrenza di primo piano.

 

FDJ, Katusha e Lotto NL, non le migliori al via...
La FDJ dovrebbe presentarsi con Alexandre Geniez come leader per la generale: il ventisettenne è reduce dal tredicesimo posto nella scorsa edizione, verosimile che possa ripetere un piazzamento finale pressoché identico. Se le volate del 2014 avevano visto protagonista indiscusso Nacer Bouhanni, quest'anno, complice l'addio del velocista in direzione Cofidis, dovrebbe essere Anthony Roux a giocarsela per i piazzamenti negli sprint. Annunciati anche il brasiliano Murilo Fischer e il finlandese Jussi Veikkanen, gregari di lungo corso ma nulla più.

Senza Kristoff e Rodríguez, il Team Katusha avrà una forte colonna portante russa: a comporla dovrebbero esserci come velocista il campione nazionale Alexander Porsev mentre per la classifica generale spazio a Yuri Trofimov e Ilnur Zakarin, quest'ultimo ben comportatosi nelle recenti uscite. Sicura la presenza di Luca Paolini, non altrettanto si può dire per Giampaolo Caruso: in caso di partecipazione del corridore siciliano le possibilità di ottenere un risultato nella top ten sarebbero ben superiori.

Unica formazione World Tour senza ancora successi all'attivo, il Team Lotto NL-Jumbo presenterà al Giro una squadra senza grandi ambizioni. A guidarla per la classifica generale sarà Steven Kruijswijk, ottavo nel 2011 ma da allora mai rivisto a quei livelli. Per le volate, ma qui non v'è ancora la certezza, potrebbe esserci Moreno Hofland, l'anno scorso vincitore in sei occasioni. Per il resto spazio a nomi di secondo piano quali George Bennett, Martijn Keizer e Maarten Tjallingii.

 

Le cinque wild card, con l'obiettivo di conquistare una tappa
La Androni Giocattoli punta sempre sul costante Franco Pellizotti per la classifica generale: il Delfino di Bibione, al decimo Giro d'Italia in carriera, è una presenza fissa a ridosso della top ten, obiettivo a cui punta anche in quest'occasione. Per le volate annunciata la presenza di Davide Appollonio mentre per le frazioni intermedie Oscar Gatto punta a ripetere quanto fatto a Tropea nel 2011.

Nel 2014 fu la formazione rivelazioni con tre successi di tappa al Giro; i primi mesi del 2015 hanno però mostrato una Bardiani CSF in ombra rispetto allo splendore. Per invertire la tendenza il Giro è la migliore occasione e numerose sono le carte a disposizione di Roberto Reverberi: per la generale Francesco Manuel Bongiorno, per le fughe Stefano Pirazzi e Edoardo Zardini, per le frazioni mosse Enrico Battaglin e Sonny Colbrelli. Gia così è una signora formazione ma anche gli altri quattro selezionati sapranno farsi valere.

La selezione della CCC Sprandi Polkowice come wild card straniera venne accolta con scetticismo; i risultati ottenuti in questi mesi dallo sloveno Grega Bole e soprattutto dal polacco Maciej Paterski hanno fatto ricredere alcuni dei detrattori. I due testè citati guideranno gli arancioni nella penisola assieme all'esperto Sylwester Szmyd, per una volta leader della squadra e non gregario fidato. Ci sarà anche il milanese Christian Delle Stelle mentre mancheranno sia Davide Rebellin che Stefan Schumacher.

La Nippo-Vini Fantini è l'unica tra le ventidue formazioni a debuttare in un grande giro; l'esperienza è comunque garantita da Damiano Cunego, vincitore nell'ormai lontano 2004 e alla decima partecipazione. Parlando di corridori esperti, anche Daniele Colli farà parte dei corridori prescelti in una rosa piena di giovani. Dovrebbe essere certa la presenza del velocista rumeno Eduard Grosu mentre assai probabile quella di Iuri Filosi, scalatore da tenere d'occhio per il futuro.

Classica formazione per la Southeast pur con una denominazione diversa rispetto al passato e senza Luca Scinto in ammiraglia. Non ci sono velleità di classifica ma una squadra piena di passisti-veloci e velocisti: nella prima categoria rientrano Francesco Gavazzi e Simone Ponzi, nella seconda Manuel Belletti e Alessandro Petacchi. Lo spezzino, al quattordicesimo Giro in carriera, dovrebbe anche essere il meno giovane al via. E anche il più vincente.

Alberto Vigonesi

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