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Coppa delle Nazioni 2015: Tremate, gli azzurri son tornati - Consonni e Moscon portano l'Italia in testa alla Coppa delle Nazioni | Cicloweb

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Coppa delle Nazioni 2015: Tremate, gli azzurri son tornati - Consonni e Moscon portano l'Italia in testa alla Coppa delle Nazioni

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La nazionale azzurra premiata alla Côte Picarde da Eddy Merckx (sulla destra)

L'anno scorso fu l'annus horribilis: lontani dalle prime posizioni in tutti gli appuntamenti, gli azzurri tornarono a casa dalle classiche primaverili con le ossa rotte. Quest'anno, un netto segnale di ripresa, con la nazionale italiana che è addirittura in testa alla Coppa delle Nazioni dopo due prove, grazie al successo di Simone Consonni alla Côte Picarde ed al secondo posto di Gianni Moscon al Giro delle Fiandre Under 23.

 

Sui muri vola Edmondson, Moscon secondo
Col senno di poi, ad impedire una clamorosa doppietta azzurra è stata solo la presenza di un mostruoso Alexander Edmondson, rappresentante della nazionale australiana nonchè di tutti i ciclisti hipster in giro per il mondo, con i suoi clamorosi baffi vintage. Il campione del mondo 2014 dell'inseguimento su pista merita un discorso a parte: già al Trofeo Antonietto Rancilio ha messo in fila i velocisti italiani, poi sabato al Giro delle Fiandre Under 23 ha dimostrato tutta la sua potenza sul passo andandosene con Gianni Moscon quando mancavano 15 km al termine. Fino ad allora, prova corale degli azzurri, con Davide Ballerini e Francesco Rosa che avevano provato a inserirsi nelle azioni di giornata, mentre Davide Martinelli è rimasto in retroguardia, classificandosi anche 11esimo finale. L'unico azzurro a vivere una giornata storta è proprio Simone Consonni, costretto ad abbandonare dopo aver forato nelle fasi calde. Moscon invece va via in tandem con Edmondson e nulla può in volata contro l'australiano, che lo batte nettamente. Nota di merito anche per il norvegese Truls Enegen Korsaeth, che ha fatto valere le sue doti di passista arrivando quasi al ricongiungimento col duo di testa: alla fine dovrà accontentarsi del podio.

 

Côte Picarde allo sprint: Consonni è il più veloce
Motivati a far bene, gli stessi azzurri (tra loro anche Riccardo Donato) hanno affrontato ieri la Côte Picarde, tipica corsa francese su strappi mangia e bevi dalle mille possibili soluzioni. Con le condizioni climatiche primaverili e l'assenza di vento, la corsa si è assestata su quella più banale, ossia l'arrivo allo sprint, e si è letteralmente addormentata, tant è che le prime tre ore, governate dalla fuga solitaria dell'irlandese Eddie Dunbar, non hanno superato i 40 km/h di media. Arrivati sul circuito finale sono iniziati i tentativi, e anche stavolta Ballerini si è reso attivo, ma soprattutto Gianni Moscon, il quale ha attaccato violentemente a 14 km dal termine, dopo la penultima côte. Esaurito il suo tentativo e poi quello di un trio di pezzi grossi (Korsaeth, l'austriaco Grossschartner vincitore del Trofeo Piva, ed il talento danese Mads Pedersen), è stato un gruppo di una cinquantina di unità a presentarsi allo sprint di Mers-Les-Bains, coi soli Moscon e Consonni presenti tra gli azzurri. Il trentino Moscon ha fatto un lavorone per il bergamasco Consonni, portandolo a lanciare un lungo sprint che gli è valso il successo davanti al britannico Owain Doull e al norvegese Daniel Hoelgaard. 

 

I meriti del successo? Di tutti e di nessuno
Ora scatterà la corsa al merito di questa due giorni di successi, che vede gli azzurri addirittura in testa alla Coppa delle Nazioni dopo annate buie. Il merito reale potrebbe essere di chiunque: del nuovo corso di Cassani, che ha portato gli azzurri a confrontarsi coi professionisti, come di Colpack e Zalf che hanno saputo sceglier bene i loro talenti e li hanno messi liberamente a disposizione in questa primavera. E non vogliamo dare una parte di merito a Marino Amadori, visto che in ammiraglia in fondo c'è sempre lui? Alla fine, i meriti sul campo sono soprattutto dei ragazzi. Simone Consonni, in fondo, non è una sorpresa: qualche settimana fa, a seguito del suo doppio successo tra Milano-Busseto e Piccola Sanremo, lo indicavamo come il corridore che ci serviva per vincere a livello internazionale. Ieri è arrivata l'evidenza di questo. Se vogliamo, a sorprendere un po' di più è Moscon, che sapevamo già in gran forma ottimo corridore da strappi breve e pendenze arcigne, ma ancora non potevamo immaginare così abile sulle pietre, tanto da attaccare in prima persona sul Koppenberg. Alla fine, può darsi si tratti solo di una congiuntura storica abbinata alle giuste scelte: negli anni passati agli atleti della nostra nazionale mancava forse solo la qualità di taluni elementi e la maturità di altri.

 

E con lo ZLM Tour si può ancora migliorare
La nazionale azzurra deve però affrontare un altro esame importante: quello dello ZLM Rompoot Tour, che quest'anno diventa una particolare corsa a tappe in due giorni. Sulle ventose lande dello Zeeland le nazionali di tutto il mondo si sfideranno prima il venerdì in due semitappe, di cui quella pomeridiana sarà una cronocoppie valida solo per la classifica a squadre, ed il sabato in un'altra frazione lunga 177 km attorno a Goes. A difendere l'Italia restano Ballerini, Consonni e Martinelli, affiancati stavolta da due giovani ma validi passisti come Seid Lizde e Filippo Ganna e dal professionista Jakub Mareczko, che può correre in virtù della sua appartenenza a una professional. Mareczko ha affrontato la campagna del nord cumulando esperienza utile, ma va ricordato che le ultime esperienze di professionisti con la nazionale under 23 (Felline e Zordan) non sono state esaltanti: essere già tra i pro', insomma, non è garanzia di successo.

Nicola Stufano

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