Volta a Catalunya 2015: Tejay, vittorie ad alta quota - Van Garderen presente in salita. Porte stacca Contador, male Froome
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- Riccardo Zoidl
- Richie Porte
- Rigoberto Urán Urán
- Tejay Van Garderen
- Thomas Danielson
- Vasili Kiryienka
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Tejay Van Garderen non è un corridore continuo, affidabile, da portare in una grande corsa a tappe per fare classifica. E sì che gli esordi portavano lo statunitense in ben altra direzione ma la strada, anno dopo anno, ha dimostrato che al di fuori di qualche lampo sparso qui e là, di qualche Tejay moment, Van Garderen non sapeva fare. La Volta a Catalunya non ha certo smentito il corridore delal BMC: ieri, nella complicata frazione di Girona, ha chiuso a 15'48" da Domenico Pozzovivo. Oggi invece, trovandosi nel bel mezzo del gruppo dei migliori, nella tappa regina della corsa catalana, ha estratto una di quelle sue perle rare: la vittoria in salita, per giunta in solitaria.
Anche Danielson a caccia di punti sui primi GPM
Si aspettava battaglia vera tra i big nei 188.4 km da Tona a La Molina, arrivo in salita dove lo scorso anno vinse Purito Rodríguez, oggi assente. E battaglia c'è stata, con attacchi di Contador nel finale, contrattacchi di Porte, Van Garderen più astuto di tutti. La prima fuga prende forma dopo 3 km ma si consolida al km 28: davanti con oltre 5' troviamo Thomas Danielson (Cannondale-Garmin), José Herrada (Movistar), Jérôme Coppel (IAM), Riccardo Zoidl (Trek) e Loïc Chetout (Cofidis). Arriveranno ad avere oltre sette minuti sul plotone, (7'15"), con il primo dei Gpm di giornata, l'Alt de Bracons, affrontato di gran carriera. Davanti Coppel precede Danielson ed Herrada, con il gruppo che passa a 7'16". L'Astana tira a mille ed il vantaggio s'ammoscia, fino a scendere a 4'40". La seconda salita di giornata è l'Alt de Coubet, altro prima categoria: Herrada passa per primo in cima su Coppel e Danielson, mentre l'Astana tira sempre un plotone che insegue a 2'52".
Froome e Rolland staccati sull'Alt de la Creueta
La terza salita è di categoría especial: l'Alt de la Creueta fa le sue vittime illustri, da un Chris Froome evidentemente ancora non al meglio dopo i malanni che l'hanno costretto a saltare al Tirreno-Adriatico, ad un Pierre Rolland che sì veste la maglia di leader, ma incappa in una giornataccia. Davanti rimangono i soli Riccardo Zoidl e Tom Danielson, con lo statunitense della Cannondale-Garmin che precede al culmine l'austriaco della Trek (a sera veste la maglia di miglior scalatore). A 1'10" un gruppo messo in fila proprio dalla Sky di Froome, ora nelle mani di Richie Porte. Si vedrà più tardi che è in buone mani.
Contador attacca, Porte lo stacca, Van Garderen vince da solo
Lungo la discesa, così com'era avvenuto per la scalata, i corridori trovano la neve: Danielson e Zoidl sono tenuti davanti con meno di un minuto, in una picchiata morbida che porta all'attacco della salita finale. Che non risulta affatto proibitiva, anzi, è da rapporto. Danielson e Zoidl insistono nella loro azione fino ai -5, convinti di poter arrivare. È un'utopia e lo sanno: lo capiscono meglio vedendosi affiancati dal bielorusso della Sky Vasili Kiryienka. Il quale, manica corta, maglia slacciata e rapportone, tira dritto. Dietro si infiamma la corsda. Prima allungano Daniel Martin e Darwin Atapuma, poi Alberto Contador spara il primo colpo. Sarà l'unico in canna, per il madrileno. Solo Atapuma tiene il suo ritmo: dietro procedono senza forzare, davanti si fanno sfilare tutti. Tutti ad eccezione di Van Garderen, che ha raggiunto in precedenza Kiryienka e l'ha lasciato lì: ora è solo al comando, ma Contador l'ha messo nel mirino. E però Kiryienka non aveva mollato Van Garderen per stanchezza: il bielorusso aspettava Richie Porte, il capitano Sky in gran rimonta, ed appena lo aggancia lo porta alla ruota di Contador. Il quale, forse stanco dopo due accelerazioni più che discrete, forse preso alla sprovvista dal tasmaniano, viene staccato. Porte va in caccia di Van Garderen, che però è in vista del traguardo e sta già esultando. Richie Porte è secondo a 3", a 8" troviamo Alberto Contador, Daniel Martin e Wilco Kelderman, a 11" Darwin Atapuma, a 15" Domenico Pozzovivo, a 19" Alejandro Valverde, a 21" Vasili Kiryienka e Rafa Valls.
De Clercq nuovo leader, Aru a 48". Froome chiude a 28'
La classifica generale vede in testa Bart De Clercq, che approfitta della giornata no di Pierre Rolland, chiude diciannovesimo a 47" da Van Garderen e si porta al comando. A 21" c'è Richie Porte, a 26" Domenico Pozzovivo, a 27" Daniel Martin, a 28" Alberto Contador, a 45" Rigoberto Urán, a 48" Fabio Aru, a 51" Wilco Kelderman, a 52" Alejandro Valverde, a 54" Darwin Atapuma. Già abbondantemente fuori dalla classifica ieri, Chris Froome oggi ha preso una ripassata mica da poco: al traguardo ha pagato 27'49" da Van Garderen e nella generale ha un ritardo di 28'32" da De Clercq: mai così male dal 2011, anno in cui si rivelò al mondo durante la Vuelta a España. In quella stagione Froome corse la sesta tappa del Giro di Svizzera, da Tobel-Tägerschen a Malbun, pagando da Steven Kruijskijk 21'44". La malattia che gli ha fatto saltare la Tirreno-Adriatico non gli permette ancora di esprimersi a certi livelli. Domani quinta tappa, anch'essa intrigante, con 195.4 km dai 1120 metri s.l.m. di Alp a Valls, 195 metri s.l.m.: a 10 km dall'arrivo l'unico Gpm di giornata, l'Alt de Lilla, che senza dubbio lancerà chi avrà più gambe. E chi oggi è rimasto un pizzico scottato.