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Tirreno-Adriatico 2015: Cancellara, non solo borbottii - Fabian vince la crono finale su Malori. Corsa a Quintana | Cicloweb

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Tirreno-Adriatico 2015: Cancellara, non solo borbottii - Fabian vince la crono finale su Malori. Corsa a Quintana

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Fabian Cancellara vince la crono finale della Tirreno-Adriatico © Bettiniphoto

È la rivincita. Fabian Cancellara martedì scorso, nella crono di Lido di Camaiore, sul Mar Tirreno, aveva buscato da Adriano Malori. Il Campione italiano di specialità aveva battuto il fuoriclasse elvetico per un solo secondo, ma tanto era bastato a garantirgli la maglia azzurra di primo leader della generale. Oggi a San Benedetto del Tronto, in riva all'Adriatico, il diretto di Berna ha restituito con gli interessi il favore a Malori. Il parmense è stato battuto da Cancellara per 4", a dimostrazione che è sì tra i migliori di specialità, e con loro se le suona (e suonerà). Un lungomare, quello di San Benedetto, che Cancellara conosce bene: qui ha vinto nel 2011 (rifilò 9" a Lars Boom e 19" proprio ad Adriano Malori) e nel 2012 (con un margine di 12" su Daniele Bennati e 16" su Cameron Meyer). Non che Malori corresse qui per la prima volta: il Movistar aveva all'attivo una vittoria, nel 2014 (mise in fila Cancellara, Wiggins e Martin, rispettivamente a 6", 11" e 15"), i piazzamenti del 2013 (a 6" da Tony Martin) e del 2011 (a 19" da Cancellara, con Boom nel mezzo). S'è dovuto accontentare, Adriano, chiudendo pur sempre a 4" da un Fabian Cancellara in forma sanremese, che non è poca cosa. Non c'era solo la lotta per la tappa, oggi a San Benedetto del Tronto, ma pure quella per la classifica generale. Se Nairo Quintana dormiva sonni tranquilli, con 39" su Bauke Mollema e 48" sul connazionale Rigoberto Urán, era proprio la lotta per le posizioni del podio a potersi rivelare avvincente: Urán a crono fermo non è, anzi, ed avrebbe provato a rosicchiare quei 9" che stamane lo separavano da Mollema, agguantando il secondo posto. Piano ottimo nella teoria, nella pratica un fallimento.

 

 

Pioggia all'inizio, Hepburn e Bodnar tra i primi
Percorso classico (ed inizialmente bagnato dalla pioggia), quello di San Benedetto del Tronto: 10 km su cui si misurano i 140 rimasti in gara. Il primo tempo da prendere in considerazione seriamente è quello del neozelandese Jesse Sergent: con 11'55" il corridore della Trek passa al comando, ma non resta molto nel leader's corner. Michael Hepburn, australiano dell'Orica, lo precede di 16", correndo in 11'39". Il danese Christopher Juul Jensen prova ad insidiare l'aussie ma gli va solamente vicino (per modo di dire): è staccato di 14" e si piazza momentaneamente secondo. Che Maciej Bodnar fosse in forma s'era visto in questi giorni, come pure in questi primi sprazzi di 2015: il Tinkoff-Saxo corre una crono molto, molto buona, staccando un 11'39" apparentemente identico a quello di Hepburn. I centesimi danno ragione al polacco, che si porta al comando.

 

Nella sfida Cancellara-Malori s'inserisce Kiryienka
È il momento più atteso da tutti: parte il Campione italiano di specialità, Adriano Malori, e subito si fa sentire. Miglior intertempo, un piccolo intoppo in uscita di curva che però non frena il parmense della Movistar. Chiude sprintando, in 11'27": Bodnar è a 12". Non c'è tregua, perché appena arrivato Malori parte Fabian Cancellara. Il diretto di Berna sembra meno efficace di Malori, infatti all'intertempo è dietro al parmense di un solo secondo. Nel mezzo c'è il bielorusso della Sky Vasili Kiryienka, passista di razza: rapportone per lui, miglior intertempo dopo 4.3 km, chiude con un 11'32" che vale il secondo miglior tempo, a 5" da Malori. Chi però, con una cadenza di pedalata molto agile, sta recuperando e concludendo alla grande è Fabian Cancellara. L'elvetico della Trek stacca un 11'23" (media di 52.709 km/h) che significa primato in classifica: 4" davanti ad Adriano Malori. Ramunas Navardauskas, lituano della Cannondale-Garmin, aveva tenuto un buon passo ma chiude a 17" da Cancellara.

 

Sagan rischia il tempo massimo. Urán non riprende Mollema
Finita la fase ricca di specialisti del cronometro, è il turno di qualche outsider e degli uomini di classifica. Edvald Boasson Hagen ha mostrato di avere un'ottima forma nei giorni scorsi, ma nella prova di oggi chiude a 26" da Cancellara, per il momento ottavo. Ultimo tempo per il vincitore di ieri, Peter Sagan. Lo slovacco corre in 14'22"; più importante è fare i calcoli, perché Peter rischia di finire fuori tempo massimo. Prega che nessuno ritocchi in meglio il tempo di Cancellara (preghiere che hanno effetto) e resta in corsa per un secondo solo. Corsa conslusa e maglia rossa della classifica a punti salva, ma che brividi! Fabian Cancellara è sì al comando, ma ne teme parecchi, in particolare Jonathan Castroviejo. Ed ha ragione da vendere, lo svizzero. Lo spagnolo della Movistar, scattato alle 15:33, passa ai 4.3 km in testa con lo stesso tempo di Kiryienka, Malori a 1", Cancellara a 2". Il finale però è un crollo verticale per lui, che chiude in 11'35", quarto a 12" da Cancellara. Solo Stephen Cummings potrebbe, in linea teorica, imbroccare la giornata perfetta e balzare in testa, ma chiude a 23" da Cancellara. Partono i big della classifica: Pinot è insidiato Contador, Urán vuole scalzare dalla piazza d'onore Mollema. Quintana correrà molto, ma molto rilassato. Alberto Contador, vincitore uscente della Corsa dei Due Mari e primo degli sconfitti quest'anno, deve rosicchiare a Thibaut Pinot solamente 6". Purtroppo per il madrileno della Tinkoff-Saxo Pinot a crono se la cava, si difende, non molla un colpo. Contador riuscirà a scavare solo 2", Pinot è salvo. Parte Rigoberto Urán, che va forte a crono, anche se predilige distanze maggiori e magari qualche dislivello. Bauke Mollema parrebbe attaccabile ma è solo un'apparenza. I 9" che l'olandese ha sul colombiano si trasformano in 13" alla fine. Urán non è andato come avrebbe voluto e Mollema ha chiuso davanti a lui, peccato.

 

È la prima Tirreno-Adriatico vinta da un colombiano
La classifica di tappa definitiva vede perciò Fabian Cancellara davanti ad Adriano Malori per 4", Vasili Kiryienka a 9", Jonathan Castroviejo a 12", Maciej Bodnar a 16", come Michael Hepburn, Ramunas Navardauskas a 17", Stephen Cummings a 23", Andrey Amador a 25" ed Edvald Boasson Hagen a 26". Classifica finale che vede la prima vittoria colombiana alla Tirreno-Adriatico, grazie a Nairo Quintana. Il campesino nel Tour 2013 fu il miglior colombiano di sempre (chiuse 2° alle spalle di Froome), mentre nel 2014 fu il primo della sua Nazione a vincere il Giro d'Italia. Dietro al fuoriclasse della Movistar troviamo Bauke Mollema, staccato di 18", poi Rigoberto Urán a 31", Thibaut Pinot a 35", Alberto Contador a 39", Stephen Cummings a 40", Wout Poels a 56", Domenico Pozzovivo a 59", Adam Yates a 1'09" e Roman Kreuziger a 1'11". Quintana è anche il miglior giovane (Pinot a 35", Yates a 1'09", Formolo a 6'39"), mentre Sagan è il vincitore della classifica a punti. Colombiano anche il miglior scalatore della corsa, Carlos Julian Quintero.

 

Nibali nascosto. Ora tutti pensano alla Sanremo
Vincenzo Nibali
, ben lontano (volutamente?) dalla condizione ottimale, chiude 16° a 2' netti da Quintana. Lo Squalo dello Stretto ritroverà il campesino, così come Contador e l'assente Froome al Tour de France, dove le situazioni saranno ben differenti. Adesso si riposa un poco, ma poco davvero. Domenica è già tempo della prima, vera classica stagionale, la Classicissima, meglio nota come Milano-Sanremo. Tra chi s'è messo in evidenza (oppure nascosto...) nella Corsa dei Due Mari, e quelli che arriveranno dalla Parigi-Nizza, si prospetta uno spettacolo mica male.

Francesco Sulas

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