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Tirreno-Adriatico 2015: Cuore e acciaio Greg Van - Van Avermaet, sospirata vittoria su Sagan, Stybar e Pozzato | Cicloweb

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Tirreno-Adriatico 2015: Cuore e acciaio Greg Van - Van Avermaet, sospirata vittoria su Sagan, Stybar e Pozzato

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La vittoria di Greg Van Avermaet ad Arezzo davanti a Peter Sagan, Zdenek Stybar e Filippo Pozzato © Bettiniphoto

Quando in una corsa i due principali favoriti sono un corridore celebre più per i piazzamenti che per le vittorie, ed un altro che in carriera ha sempre vinto tanto ma che da diversi mesi non si ricorda più come si fa, allora sappiamo che per uno dei due potrà arrivare finalmente una liberazione, per l'altro invece ci sarà solo l'ennesima delusione.

La terza tappa della 50esima Tirreno-Adriatico con finale sullo strappo di Arezzo chiamava alla ribalta Greg Van Avermaet e Peter Sagan e come da pronostico i due hanno chiuso al primo e secondo posto: quello che però più sorprende è che ad esultare sia stato il belga della BMC, un corridore che ogni anno è protagonista da febbraio fino ad ottobre, ma che quasi sempre trova un uomo più rapido o scaltro di lui.

L'inizio stagione di Van Avermaet è stato forse il migliore della sua carriera perché prima di oggi vantava già otto piazzamenti nei primi 10 tra cui il secondo posto alla Strade Bianche, il 5° al Tour of Qatar ed il 6° all'Omloop Het Nieuwsblad: ad Arezzo è arrivato il meritato primo successo del 2015 che lo pone sempre più come uno degli uomini su cui puntare i riflettori nella prossima campagna delle grandi classiche, Milano-Sanremo e Giro delle Fiandre su tutte. Questa maggiore cattiveria agonistica che si sta vedendo in Van Avermaet può anche essere dovuta all'inchiesta antidoping belga sul dottor Chris Mertens che lo vede coinvolto: curiosamente l'audizione di Greg davanti alla Federazione inizialmente era stata fissata proprio per oggi ma è stata rinviata al 16 aprile, alle porte delle classiche delle Ardenne.

 

Se Van Avermaet ride, Sagan piange
Per un Van Avermaet che si sblocca, però, c'è un Peter Sagan che non riesce proprio più a trovare il modo di tagliare per primo il traguardo: l'ultimo successo è datato 16 giugno 2014 al Tour de Suisse, ha vinto poi il Campionato Nazionale di Slovacchia ma quel giorno si correva assieme ai cechi e la vittoria assoluta andò a Stybar; in questi nove mesi di astinenza Sagan ha ottenuto la bellezza di nove secondi posti ed un totale di 28 piazzamenti tra i primi 10.

Il ruolino di marcia è senza dubbio preoccupante ma forse la situazione è meno terribile di quanto si potrebbe pensare: più di una volta, anche oggi ad esempio, la sconfitta è arrivata dopo aver dato l'impressione di essere il più forte in gara e ciò fa pensare che quindi le difficoltà siano più mentali che fisiche, e che solo una vittoria possa aiutarlo a ritrovare quelle certezza che nel tempo sono andate smarrite.

 

Un quarto d'ora per la fuga, poi il lavoro Tinkoff
E dire che la Tinkoff-Saxo aveva fatto un gran lavoro per controllare praticamente da sola la fuga di giornata: dopo appena 3 chilometri infatti s'è consolidata un'azione promossa da Nicola Boem (Bardiani) e che vedeva protagonisti anche Rick Flens (Lotto NL), Chad Haga (Giant-Alpecin), Danilo Wyss (BMC) e Carlos Quintero (Colombia); il gruppo rilassatissimo ha permesso ai cinque attaccanti di accumulare uno spropositato vantaggio di 14' al chilometro 40 di gara ed è a quel punto che gli uomini di Bjarne Riis si sono messi a fare sul serio. Davanti intanto c'è stata un'interessante lotta tra Wyss e Quintero per i punti dei Gpm: i due già in fuga ieri erano appaiati in testa a questa classifica speciale con 8 punti e lo scontro sulle due salitelle di giornata è stato vinto dallo svizzero della BMC che già vestiva la maglia verde di miglior scalatore.

A 55 chilometri dall'arrivo, in occasione del primo passaggio sulla linea d'arrivo, il vantaggio dei cinque battistrada era già sceso a 2'50" e ha continuato a scendere costantemente lungo il circuito di 11 chilometri attorno ad Arezzo. Poco prima dell'inizio del penultimo giro Nicola Boem e Chad Haga hanno salutato i compagni di fuga nel tentativo di resistere un poco più a lungo in testa alla corsa: compito portato a termine, anche se solo per quattro chilometri visto che il plotone tirato dalle maglie Tinkoff-Saxo s'è rifatto sotto ai meno 18.

 

La volata perfetta di Greg, le spallate di Peter
Dopo un lavoro così intenso e prolungato (la tappa misurava 203 chilometri oggi) gli uomini in giallo fluo si sono defilati e negli ultimi 6000 metri è stata la BMC a prendere con decisione la testa del gruppo: agli ultimi 800 metri è entrato in scena un ottimo Damiano Caruso che ha riallungato il gruppo nelle prime posizioni proprio all'inizio dello strappo decisivo. Caruso ha portato Van Avermaet nella posizione perfetta ai 250 metri e qui il belga s'è mosso in maniera molto intelligente: ha affrontato in testa l'ultima curva tenendo la posizione ideale, ma ha spalancato a tutta il gas solo sull'ultimo infinito rettilineo in leggera salita e nessuno è riuscito a passargli davanti.

Il grosso rimpiato di Peter Sagan è individuabile soprattutto in paio di spallate e contatti attorno ai 350 metri che gli hanno fatto perdere ritmo e posizioni: lo slovacco ha iniziato la volata dalla quinta posizione, ha rimontato alla grande ma non è bastato contro questo Van Avermaet. Si è confermato in buon momento anche Zdenek Stybar che che ha chiuso al terzo posto subito davanti a Filippo Pozzato, quarto ed in rimonta sul ceco negli ultimi metri mancando il primo podio stagionale di un soffio.

Bene anche Fabian Cancellara quinto, mentre niente di fatto per quanto riguarda gli uomini di classifica che sono tutti stati classificati con lo stesso tempo.

Da segnalare purtroppo due ritiri: stamattina non ha preso il via Matteo Pelucchi, caduto ieri e già sofferente per un po' di febbre, mentre nel corso della tappa s'è dovuto fermare Sonny Colbrelli, debilitato dall'influenza; per entrambi una brutta notizia nell'avvicinamento alla Sanremo.

 

Per Van Avermaet anche la maglia azzurra di leader
Il gioco degli abbuoni al traguardo ha rivoluzionato la classifica generale: Greg Van Avermaet è la nuova maglia azzurra con 2" di vantaggio su Peter Sagan e 8" su Adriano Malori che oggi nel finale s'è anche messo a disposizione di Nairo Quintana per aiutarlo a tenere una buona posizione prima della salitella finale.

Domani altra tappa che promette spettacolo: a 80 chilometri dall'arrivo i corridori dovranno scalare il Poggio San Romualdo, ma è soprattutto la doppia ascesa del Crispiero nel finale che può fare selezione o lanciare qualche uomini verso la vittoria. L'ascesa di Crispiero misura solo 3 chilometri ma la pendenza media è del 9.3%, la massima del 15%: dal secondo scollinamento mancheranno all'arrivo di Castelraimondo poco più di 6 chilometri quindi potrebbero muoversi gli uomini di classifica, ma guai ad escludere a priori corridori come Van Avermaet e Sagan, specie con questa condizione fisica.

Sebastiano Cipriani

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