Tour de Langkawi 2015: Tre per Guardini, Mareczko vicino - Stavolta doppietta italiana. Ewan resta leader

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Se c'è una caratteristica che ci fa apprezzare il Tour de Langkawi è il suo essere rassicurante. Qualsiasi cosa succeda nel ciclismo e nel mondo, avremo sempre la certezza che ci sarà una qualche tappa della corsa malese con una fuga da lontano che non avrà speranza di arrivare, e una volata di gruppo pronta a fungere da epilogo. Proprio come in certe serie tv, la fine è (quasi sempre) nota, ma te le guardi lo stesso perché l'assenza di sorprese ti fa stare tranquillo, di fa sentire a casa, coccolato come davanti a un caminetto acceso.

A valle di questa analisi un po' seria e un po' faceta, va aggiunto che in relazione al Tour de Langkawi c'è un'altra quasi certezza a rendere soddisfatti gli appassionati italiani, in questi anni: ovvero il fatto che le citate volate di gruppo le vince (anche qui, quasi sempre), Andrea Guardini. Il veronese non ha mancato l'appuntamento neanche oggi, nella quarta tappa dell'edizione 2015, e con la sua affermazione di Kuala Berang ha portato a 17 il bottino totale al TDL, e siamo peraltro a tre successi in quattro giorni quest'anno. Lo score continua a ingrandirsi, insomma.

Stavolta, poi, ci aggiungiamo pure il secondo posto di Jakub Mareczko, altro italiano (in forza alla Southeast) che conferma come la Malesia sia terra d'elezione per gli sprinter di casa nostra.

 

Périchon in fuga per gli abbuoni intermedi
La citata e annunciata fuga che ha caratterizzato la quarta frazione del TDL si è messa in moto non subito: si è dovuto passare il km 30 prima che qualcuno si attivasse, ed è toccato a Jonathan Clarke (esperto australiano della UnitedHealthcare), che ha lanciato l'azione avvalendosi della collaborazione del russo Vladimir Gusev (in forza alla SkyDive di Dubai), del francese Pierre-Luc Périchon della Bretagne, e della consueta infornata di corridori asiatici: l'azero Elchin Asadov, l'indonesiano Jamalidin Novardianto, il cinese Wang Meiyin e il turco Nazym Bakirci.

I sette hanno raggiunto un vantaggio di 5'05", e se non ci fosse stato con loro Périchon (che in classifica non era lontano dai primi) avrebbero potuto disporre di un margine anche superiore (in gruppo c'era una certa predisposizione a lasciar andare la fuga, oggi). Da parte sua, il transalpino era interessato giusto a vincere i due sprint intermedi del km 36 e del km 54, per incamerare 6" d'abbuono che gli hanno fatto risalire diverse posizioni nella generale; fatto ciò, si è rialzato e ha lasciato gli altri sei al loro destino.

Nonostante la "minaccia" (sic) Périchon non fosse più presente, il plotone - avendo la fuga a una distanza non certo incolmabile - si è fatto ingolosire e allora ha deciso di tenere gli attaccanti lì, non lontani, e di preorganizzare l'inseguimento.

 

Guardini alla terza, Mareczko bravo ma non basta
Non solo le solite Orica e Astana hanno tirato, nel finale, per annullare la fuga; anche la Androni e la MTN hanno contribuito, e nonostante gli sforzi di Clarke (che le ha provate tutte per tenere in vita l'azione), il gruppo ha ripreso tutti ed è tornato compatto a meno di un chilometro e mezzo dalla fine.

La Southeast ha fatto un ottimo lavoro per Mareczko, prendendo possesso della scena nell'ultimo chilometro e lanciando il suo uomo ai 200 metri; ma ancora una volta, come un fulmine è emerso a centro strada Guardini, a cui sono bastati 50 metri di sprint per avere chiara la certezza della vittoria: mentre Andrea transitava sulla linea d'arrivo passeggiando ed esultando, il bravo Jakub difendeva il secondo posto dall'assalto di Caleb Ewan, solo terzo oggi.

Al quarto posto l'algerino Youcef Reguigui ha preceduto l'americano Ken Hanson, il malese Hariff Salleh, l'australiano della Sky Chris Sutton (al primo piazzamento in questi giorni) e il tunisino Rafâa Chtioui.

 

Ewan ancora leader, domani qualche speranza per la fuga
Se Guardini festeggia comme d'habitude, Ewan si tiene la leadership in classifica conquistata ieri; l'australianino ha 17" su Natnael Berhane, 20" su Reguigui, il sopraggiungente Périchon e Paco Mancebo, 22" su Leonardo Duque e 23" su Frédéric Brun. Entro il 40esimo posto (e quindi con un ritardo ancora colmabile: oltre il 40esimo, ballano minuti) ci sono Luca Chirico (12esimo), Valerio Agnoli (13esimo), Alessio Taliani (24esimo) e Marco Frapporti (26esimo).

Domani ben 200 km per la quinta tappa, da Kuala Terengganu a Kuantan. Tappa facile con una rampetta nel finale che, a vederla sull'altimetria della corsa, pare un Mur d'Huy; nella realtà non dovrebbe ostacolare la consueta volata (sempre che la fuga, a patto che sia composta da corridori lontani in classifica, non vada in porto).