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Strade Bianche 2015: Chi emergerà dalla polvere? - Cancellara grande favorito, ma Sagan scalpita. Debutta la gara femminile

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Uno scorcio di Toscana nella Strade Bianche 2014 © Bettiniphoto

Duecento: i chilometri, tondi tondi, che separano San Gimignano a Siena. In realtà, la cittadina vicino a Poggibonsi non è così distante da Piazza del Campo, dove a luglio ed agosto si corre il Palio. Un ricamo di strade, stradine, stradicciole è però tale da portare il chilometraggio a duecento chilometri. Stradine e stradicciole: per quello la chiamano Strade Bianche. La prima gara in linea stagionale organizzata da RCS è giunta alla nona edizione, sta crescendo, e nemmeno troppo piano. Incastonata tra le prime gare del Nord, la Tirreno-Adriatico e la Sanremo, attrae tutti i migliori specialisti delle classiche di primavera. A malincuore si accetta che Camaiore e Roma Maxima siano sparite proprio quest'anno, mentre nella scorsa stagione erano il prima ed il dopo della Strade Bianche. Una corsa che si regge da sola e, chi lo sa, tra qualche stagione potrà pensare di entrare nel World Tour. Sicuramente è una gara unica nel suo genere: per l'arrivo, proprio in Piazza del Campo, e per i dieci settori di sterrato che condiscono i 200 km tra San Gimignano e Siena.

 

Muri ma non pavé: dieci sterrati per chi sa guidare
Strade dure, sterrate, pendenze vicine al 20%, discese per chi sa guidare: gli altri, alla prossima. Il settore più lungo è il settimo, quello di Monte Sante Marie: arriva dopo 147 km di corsa e misura 11.5 km. Non sarà il più tosto, però non passa mai. Lì si accenderà veramente la gara, anche perché il Monte Sante Marie giunge dopo un altro settore lungo ed impegnativo, quello di San Lucignano d'Asso (si affronta al km 120, durerà 9.5 km). Gli ultimi tre settori saranno decisivi per le sorti della gara: Montaperti è di soli 800 metri ma è un soli insormontabile; Colle Pinzuto, dopo 177.7 km, è lungo 2.4 km e si potrà pagare la stanchezza. L'ultimo, Le Tolfe, è il colpo di grazia: 1.1 km, ma dopo 183.8 km sarà dura. E poi l'arrivo bisognerà guadagnarlo: in Piazza del Campo si arriva scendendo, ma prima si è saliti, eccome. Lo strappo di Via Santa Caterina non concede spazio a chi non ha forza.

 

Cancellara e Sagan, riecco il duello
Un russo, uno svedese, un kazako, un belga, un polacco, un solo italiano e due volte uno svizzero: sono i vincitori delle otto edizioni precedenti. L'italiano è Moreno Moser, che qui nel 2013 ottenne la sua ultima vittoria da pro'. Lo svizzero è Fabian Cancellara, uno dei grandi favoriti per la terza vittoria su queste colline. Potenza, abilità nella guida del mezzo, forma più che buona: sono requisiti necessari e sufficienti per portarsi a casa la Strade Bianche e Cancellara li ha tutti. Fosse l'unico... Ci sarà infatti anche un certo Peter Sagan, tanti piazzamenti quest'anno ed una fame grande così: non vince da giugno 2014, punta a taglie pesanti. Anche perché nelle ultime due edizioni lo slovacco ha fatto secondo: nel 2013 corse per il compagno di squadra, Moreno Moser, mentre lo scorso anno cedette al futuro Campione del Mondo, Michal Kwiatkowski (assente, da domenica correrà la Parigi-Nizza). Sarà il primo, affascinante duello di questa stagione. Non pavé, non muri fiamminghi, solo pendenze a tratti proibitive e ghiaia.

 

Valverde, Van Avermaet e gli altri che si proveranno
Sarà duello? Assolutamente no, o non solo. La Strade Bianche riserva spesso sorprese, ma di rado vince un corridore non pronosticabile. Siamo ben lontani da una corsa-lotteria. Ci sarà Vincenzo Nibali, sicuramente non al cento per cento della forma - quella va tenuta per il Tour, sperando che l'UCI... - ma più avanti rispetto allo scorso anno. Greg Van Avermaet è uno specialista del Belgio, ma nella BMC ci sarà anche Daniel Oss. La Etixx cerca rivincite ed emozioni forti, dopo troppe vittorie legate a Cavendish (sei delle dodici ottenute ad oggi dallo squadrone di Lefevere sono del britannico) e sconfitte cocenti, Het Nieuwsblad e Le Samyn su tutte. Avrà il vincitore dell'ultima Roubaix, Niki Terpstra, Rigoberto Urán e Zdenek Stybar, un ex crossista. Alejandro Valverde negli anni scorsi ha dimostrato di poter far bene su questi sterrati, andando a podio dietro a Kwiatowski e Sagan, non sarà venuto in Italia per fare il turista. Simon Gerrans e l'Orica iniziano qui la loro vera stagione, con ambizioni elevate: non solo il vice-campione del Mondo, ma il colombiano Estebán Chaves ed un Adam Yates (ma il britannico non è al meglio della condizione). La LottoNL-Jumbo, infine, cerca la prima vittoria stagionale: con chi? Con Sep Vanmarcke, sfortunato sabato scorso all'Het Nieuwsblad (ha forato sul più bello), determinato a riscattarsi.

 

Nibali, Moser e gli altri azzurri in corsa
E l'Italia? Avrà un Matteo Montaguti in ottima forma ed un Oscar Gatto che cerca più che altro i buoni risultati. Moreno Moser, ultimo ed unico vincitore tricolore qui, è desideroso di uscire da due stagioni buie. Se sarà davanti fino all'ultimo, morirà sulla bici invece che mollare le ruote dei primi, c'è da giurarci. La Bardiani schiera un sestetto interessante, ancora alla ricerca del primo podio stagionale: Enrico Battaglin, Manuel Bongiorno, Stefano Pirazzi, Edoardo Zardini, tutti possono ben figurare su queste strade. Pippo Pozzato guida una Lampre-Merida con Valerio Conti e Mattia Cattaneo galvanizzati dalla convocazione al maxi ritiro azzurro di Camaiore, Damiano Cunego è il leader della Nippo-Vini Fantini ed è venuto in ricognizione su queste strade: non vuole fare il figurante. Manuel Belletti ma soprattutto Francesco Gavazzi sono gli uomini di Citracca, in una Southeast che ha iniziato bene l'annata, mentre la Sky, oltre ai vari Kennaugh e soprattutto Stannard (ha vinto l'Het Nieuwsblad sabato), ci sono Elia Viviani e Salvatore Puccio. Il primo è in un momento d'oro, ma non per le medaglie conquistate ai Mondiali su pista: un bronzo ed un argento graditissimi. Il secondo ha vinto un Fiandre Beloften, quello riservato ai dilettanti, nel 2011: sa di cosa parliamo, insomma.

 

La sfida di Cassani: una Nazionale polivalente
Discorso a parte merita la Nazionale di Davide Cassani. Schiera sei atleti, non otto: Marco Aurelio Fontana, Luca Braidot, Marco Canola, Nicholas Pettinà, Seid Lizde e Simone Velasco. Giovani e ragazzi provenienti da altri settori: Fontana è un biker affermato ed un più che ottimo crossista; Braidot pure si cimenta nel cross, stesso discorso per Pettinà. Sono stati scelti da Cassani in accordo con i CT Marino Amadori (Under 23), Hubert Pallhuber (MTB) e Fausto Scotti (ciclocross). Praticare più discipline, oltre ad essere bello, è utile: questo di Cassani è un segnale forte: fare il biker, o il crossista, paga. Provateci.

 

Prima le signore: nasce la Strade Bianche rosa
Spazio anche alle ragazze, che si contenderanno la prima Strade Bianche su un percorso di 103 km. Cinque, non dieci, i settori, ma sono i più ostici: San Leonardo, San Martino in Grania, Presciano, Colle Pinzuto e Le Tolfe. Ambizioni forti per la Boels-Dolmans di Lizzie Armitstead e per la Rabo Liv, orfana sì di Marianne Vos (infotunata, in ripresa), ma con una super Anna Van der Breggen: due gare, una vittoria ed un secondo posto. Lisa Brennauer e Tiffany Cromwell possono ben figurare, così come Emma Johansson, Ashleigh Moolman ed Annemiek Van Vleuten. Per l'Italia il faro è Elisa Longo Borghini, anche se la biker Eva Lechner può trovare un risultatone su questi sterrati. Elena Cecchini, galvanizzata dal tricolore e da due top ten nelle ultime due corse, è migliorata davvero tanto ed ambisce in alto, così come Francesca Cauz, crossista a tempo perso, ma se fosse in buona forma potrebbe far male. Si attende un segnale anche da Rossella Ratto, al via con la nuova Inpa-Bianchi-Giusfredi. Si alzi la povere ed il sipario: l'inferno toscano non sarà terribile come quello del Nord, ma aspetta le sue vittime sacrificali, i suoi dominatori. E da quest'anno, anche dominatrici.

Francesco Sulas

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