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Tour of Oman 2015: Brändle, la fuga dopo la tempesta - Sesta tappa all'austriaco. Classifica finale a Rafa Valls

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Matthias Brändle va in fuga e vince l'ultima tappa del Tour of Oman © ASO

La quiete dopo la tempesta. Si, forse, chissà. Il Tour of Oman è giunto alla sua conclusione dopo la convulsa giornata di ieri, in cui le condizioni di gara giudicate troppo proibitive dal gruppo (fortissimo vento che aveva provocato una tempesta di sabbia e temperature oltre i 40° tali da far scollare i tubolari). Ci si attendeva il classico andamento controllato: fuga della prima ora, poi recuperiamo e li prendiamo quando vogliamo: sembrava aver pensato questo il plotone nella mattinata odierna, deciso a lasciare la scena alle ruote veloci per l'ultimo sprint nella sesta frazione. Invece la calma apparente hanno voluto guastarla proprio gli avventurieri del momento, capaci di acquisire un vantaggio più che notevole, vista la lunghezza della tappa, e di resistere fino in fondo.

 

Accade così che la vittoria se la vada a conquistare Matthias Brändle, uno che il vento in faccia (quando non rende pressoché impossibile la marcia, come accaduto ieri) se lo prende spesso e volentieri e che la propria vita un po' l'ha cambiata, entrando nel cuore degli appassionati grazie al Record dell'Ora fatto registrare nell'ottobre scorso e detenuto per tre mesi. L'austriaco si conferma un atleta in crescita, a cui il coraggio non manca e che potrebbe migliorarsi ulteriormente anche nelle prove contro il tempo.

 

In tutto ciò sorride di gusto anche Rafael Valls, trionfatore finale di questa edizione 2015 (salgono così a quattro i successi stagionali di una Lampre partita più che bene) e che non ha di certo vista sminuita la propria affermazione dalla mancata disputa della quinta frazione. A lui il merito di aver saputo cogliere l'attimo a Green Mountain per ritrovare quel successo che gli mancava da troppo tempo e quella fiducia nei propri mezzi che i ripetuti problemi delle precedenti annate potevano certamente minare.

 

Parte subito la fuga, immancabile Van Meirhaege
La Oman Air-Matrah Corniche, sesta ed ultima fatica di questo Tour of Oman 2015 lunga 133.5 chilometri è iniziata subito con una fuga che ha visto protagonisti quattro atleti dopo neanche dieci chilometri di gara: manco a dirlo a promuoverla è stato il belga della Topsport Vlaanderen Jef Van Meirhaege, deciso a conquistare il suo piccolo primato di atleta in fuga in tutte le tappe fin qui disputate (possiamo star certi che, se avesse potuto, ci avrebbe sicuramente provato anche ieri). Assieme al super combattivo si sono presto uniti Danny Pate (Sky), Matthias Brändle (IAM) ed Iljo Keisse (Etixx-Quick Step). Avrebbe fatto volentieri della partita anche Jelle Wallays, compagno di squadra di Van Meirhaege, ma l'essersi mosso quando i buoi ormai erano scappati non gli ha consentito di riagganciarsi ai battistrada e così, quando il vantaggio della fuga aveva già superato il minuto e mezzo, è stato riassorbito dal gruppo.

 

Il vantaggio sale vertiginosamente e tocca i 9 minuti
Davanti i quattro volenterosi pestano come fabbri sui pedali, nonostante il vento provi a complicare anche quest'oggi la marcia e così il gap nei confronti del gruppo cresce a dismisura: 4'35" dopo 30 chilometri, 7' dopo 40 fino a toccare i 9' attorno al sessantesimo chilometro, in cui finalmente qualcuno (nella fattispecie la Movistar) decide di portarsi in testa al gruppo per dar man forte alla Lampre e cominciare a ridurre un vantaggio che iniziava a farsi preoccupante per coloro che volevano accaparrarsi l'ultimo traguardo. Nonostante l'intervento della Bora (se c'è forte vento c'è anche da aspettarselo...) che mette alcuni uomini in testa al gruppo, la fuga tocca il suo apice al km 70, quando il vantaggio raggiunge i 9'15", rendendo così sempre più ardua la rincorsa.

 

L'inseguimento è vano, Brändle va a vincere
Inizia a questo punto la fase più insidiosa della tappa, con i due strappi di Al Hamriya e Al Jissah che complicano la marcia degli atleti (e che qualche vittima la fanno anche in gruppo, visto che Guardini perde contatto, addio sprint per oggi). I quattro battistrada però non si fanno intimorire e superano le salitelle con ancora più di 5' sul gruppo, presentandosi al primo passaggio sul traguardo (-23 all'arrivo) con ancora circa 3 minuti e mezzo da gestire. Appare quindi ormai chiaro che recuperare sulla fuga diventa impresa ormai disperata, nonostante nel plotone anche la Cofidis di Bouhanni abbia dato il suo apporto, cosicché l'impresa diventa impossibile quando nell'ultima tornata, il vantaggio è ancora superiore ai 2 minuti.

Nessuno può più impensierire i quattro, che dopo la collaborazione andata avanti per tutta la mattinata iniziano a studiarsi per il finale: lo spunto più deciso lo piazza Brändle che diviene imprendibile per i compagni d'avventura e va ad alzare di giustezza le braccia al cielo per il suo primo successo stagionale. Seconda posizione per Keisse, staccato di 4", terza con tanti applausi per Van Meirhaege, che chiude a 13", quindi giunge sul traguardo Pate a 16". Per attendere l'arrivo del gruppo occorre 1'16" e la volata ha ancora il sapore amaro per Peter Sagan, alla ricerca di un successo che manca ormai da troppo tempo: questa volta é lui a precedere tutti gli altri ma ottiene soltanto un quinto posto buono per le statistiche e nulla più. Sinkeldam, Bouhanni, Kristoff, Lutsenko e Bennett completano una top ten oggi priva d'italiani, con Pelucchi (il migliore al traguardo) 16esimo e Colbrelli, poco più indietro, 18esimo.

 

Trionfo per Valls, a Guardini la classifica a punti
Nulla cambia, pertanto, in classifica generale con Rafael Valls che si aggiudica la gara , condividendo il podio con Tejay Van Garderen (2° a 9") e Alejandro Valverde (3° a 19"), a seguire Majka (a 32"), Jacques Janse Van Rensburg (a 1'04"), Meintjes (a 1'08"), Fuglsang (a 1'10"), Hermans (a 1'15"), Arredondo (a 1'25") e Konrad (a 1'36") con cui si chiude la top ten. Vincenzo Nibali, 20esimo a 3'23", è il primo azzurro scorrendo la classifica, seguito appena dietro da Damiano Caruso (21esimo a 3'31"). Per l'Italia c'è comunque la possibilità di esultare grazie ad Andrea Guardini: il veronese, vincitore della prima tappa, si aggiudica infatti la maglia verde della classifica a punti grazie alla propria costanza di rendimento, mettendo a referto 31 punti finali. Stesso punteggio per il belga Van Meirhaege che però può consolarsi con la maglia della combattività e tanta simpatia guadagnata in queste giornate. L'ultima maglia di cui dare notizia è quella bianca di miglior giovane, che finisce al promettente sudafricano Louis Meintjes (preceduti gli austriaci Konrad di 28" e Preidler di 2'45").

 

Chiusura con qualche polemica, nel prossimo week end via col pavè
Va così in archivio un'edizione 2015 in cui le situazioni venutesi a creare ieri non hanno mancato di creare qualche discussione, a cominciare da Eddy Merckx che in qualità di organizzatore non ha nascosto il proprio disappunto, sostenendo che «i pericoli per l'incolumità degli atleti sussistono anche nelle tappe pirenaiche del Tour de France in condizioni di maltempo oppure alla Parigi-Roubaix» e che la forte presa di posizione di ieri può «mettere in pericolo il futuro del Tour of Oman, con i corridori che potrebbero trovarsi a dover preparare i successivi appuntamenti altrove».

In tutto questo restano comunque le immagini di un Cancellara tornato vincente e quindi decisissimo a dare nuovamente battaglia nelle amate classiche del Nord, un redivivo Pozzato che si candida ad una primavera da protagonista, un Guardini finalmente vincente, un Kristoff ancora in forma eccellente, un Sagan che ha necessità di sbloccarsi quanto prima, un Valverde protagonista anche se non vincente ed un Nibali che comincia a testarsi in salita, senza esagerare. In tutto questo ora si è pronti a rientrare in Europa dove comincerà a sentirsi sempre più profumo di pavé: la Omloop Het Nieuwsblad di sabato prossimo inaugurerà come da tradizione l'annata sotto questo punto di vista e gli ingredienti per divertirsi non mancheranno di certo.

Vivian Ghianni

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