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Mondiali su pista 2015: L'Italia palpita con Viviani - Elia dà spettacolo ed è secondo nell'Omnium. Corsa a Punti, Bertazzo sesto

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Elia Viviani impegnato nell'Omnium ai Mondiali © Bettiniphoto

Capita talmente di rado di entusiasmarsi per il ciclismo su pista azzurro, che qualche rigo di sfogo dovete e dobbiamo proprio concedercelo, dopo aver goduto e gioito di quel fotofinish dell'ultima gara della terza giornata dei Mondiali di Saint-Quentin-en-Yvelines. Il fotofinish - per intenderci - che ha sancito la vittoria di Elia Viviani nell'Eliminazione, sul francese (ovviamente acclamatissimo dal pubblico di casa) Thomas Boudat.

Non ha conquistato un titolo mondiale, il giovanotto di Isola della Scala, perché l'Eliminazione (che poi è una delle gare più avvincenti e non si capisce perché non possa bastare a se stessa... ma questa è un'altra questione), dicevamo: perché l'Eliminazione non è che un sesto di una prova multipla chiamata Omnium, la specialità delle specialità, potremmo dire, quella gara in cui Viviani è una delle vedette internazionali, pur se ancora privo di medaglie iridate (o olimpiche) che lo attestino (ne ha una, d'argento, nello Scratch, ma ancora nessuna nell'Omnium).

Questione di tempo, però. Forse (e qui la scaramanzia va a farsi benedire) questione di poche ore, perché domani questo metallino di un non ancora identificato colore potrebbe finalmente arrivare. Speriamo.

 

Elia Viviani, Scratch col botto e Inseguimento in difesa
L'ha iniziata subito bene, Elia Viviani, la sua cavalcata nell'Omnium di S-Q-E-Y (non possiamo ogni volta scrivere per intero il lunghissimo nome della località che ospita i Campionati del Mondo su Pista!). Ha vinto lo Scratch, la prima delle 6 gare in programma, e l'ha vinto bene, precedendo giovani marpioni come Jonathan Dibben e Fernando Gaviria (e poco dietro, Aaaron Gate, Jasper De Buyst, Raman Tsishkou).

Ottimo. Dopo la precoce segnatura, tutti in difesa e palla in tribuna à la Trapattoni: nell'Inseguimento, seconda gara, Viviani solitamente rincula (anche se nel tempo si è parecchio migliorato nella specialità, tanto che oggi fa anche parte del quartetto azzurro). 4'27"067 il tempo di Elia, decimo (su 21 partecipanti), oltre 6" distante dal vincitore Glenn O'Shea, e tre e mezzo dall'immancabile Gaviria, il colombiano che poche settimane fa bastonava Mark Cavendish nelle volate del Tour de San Luis e che oggi, alla seconda prova, si è già proiettato al comando della classifica dell'Omnium.

74 i punti del 20enne sudamericano (36+38), 66 quelli del belga Jasper De Buyst secondo (32+34), 62 quelli di Viviani (40+22). Giova a questo punto ricordare che i punteggi nell'Omnium sono in scala 2: 40 al vincitore della prova, 38 al secondo, 36 al terzo, e avete capito il metodo e non occorre continuare. Questi punteggi valgono per le prime 5 gare, la Corsa a Punti finale invece somma tutti i suoi punti (anche 100, se uno ne fa 100) alla classifica generale, permettendo quindi ribaltoni spesso inattesi.

 

La bellissima battaglia dell'Eliminazione
Come detto, la giornata si chiudeva con l'Eliminazione. Eccellente, direbbe il signor Burns. Bearsi di un simile spettacolo al termine di un venerdì ricco di ciclismo riconcilia con la vita.

Ogni due giri una volata, ogni volata un ultimo classificato che viene eliminato: un western, più che una gara. Tra i primi a salutare, Dibben e il bielorusso Tsishkou (che era quarto della generale e che ha perso cinque posizioni, ora è nono); Viviani sempre lì davanti, stampigliato su Gaviria; le volate di fondo gruppo, per evitare l'eliminazione, sorprendentemente equilibrate, quasi un fotofinish continuo. Fuori a metà gara l'olandese Tim Veldt (altre volte temibile), il tedesco Lucas Liss (iridato nello Scratch ieri, molto sottotono oggi), il neozelandese Gate.

Col gruppo che si assottigliava a vista d'occhio, ogni errore pesava sempre di più. De Buyst ha alzato bandiera bianca troppo presto per difendere il secondo posto della generale: rimanevano in gioco altri 6 corridori. Fuori il cinese Hao Liu, fuori il russo Victor Manakov (un altro dell'alta classifica), fuori l'australiano O'Shea, brutto cliente per domani. Rimanevano in tre, che ci avrebbero regalato quattro giri finali palpitanti.

I tre erano il solito Gaviria, il rampollo di casa Thomas Boudat (che non era lì a caso, essendo il campione uscente dell'Omnium); e Viviani.

 

Il capolavoro del colpo di reni finale
Gaviria, capendo che non avrebbe avuto vita facile, ha voluto tentare l'azzardo di una partenza lunga ai -4. Viviani (che a dire il vero ha pure lui quest'anno lo scalpo di Cavendish: preso non più tardi di 15 giorni fa al Dubai Tour) non si è fatto sorprendere, e dopo il fisiologico gap aperto dallo scatto del sudamericano, è riuscito a rimettersi nella sua scia, portandosi appresso pure Boudat. Risultato, allo sprint dei -2 sia l'italiano che il francese hanno superato Fernando, eliminato (ma come si potrà lamentare lui, che in tre gare ha fatto terzo-secondo-terzo?).

Rimanevano in due, e ormai era testa a testa puro, con tanto di tatticismi del caso. Boudat, spinto dall'urlo del Vélodrome Nationale, ha lanciato la volata per primo, Elia non l'ha mollato, ma quello era all'interno e faceva per allargare, per obbligare il nostro a fare ancora più metri, magari a perdere la concentrazione. All'uscita dall'ultima curva Boudat era ancora avanti, e pure sul rettilineo conclusivo, se è per questo. Al colpo di reni, però, forse non sa nemmeno lui come, si è ritrovato dietro: perché quel colpo di reni per Elia è stato un capolavoro nel capolavoro, la pennellata finale di una gara condotta in maniera superba, quasi padronale.

 

Viviani secondo in classifica, ma Gaviria non è lontano
La somma delle tre gare ci rende una classifica in cui ovviamente Fernando Gaviria si può bullare di un primo posto che a questo punto sarebbe blindato, se non fosse per la bravura di Viviani. 110 punti per il colombiano, 102 per l'azzurro. Boudat, in crescendo nelle tre prove, è terzo con De Buyst, a 94; poi c'è Manakov a 88, e poi O'Shea a 86.

Domani il Chilometro (alle 14.45) e il Giro Lanciato (alle 16.40) delineeranno ancora meglio questa classifica, che poi sarà stravolta (probabilmente, sperabilmente) dalla Corsa a Punti in programma alle 19.55, ora di cena. Abbiamo speso l'avverbio "sperabilmente" perché temiamo che Elia possa soffrire abbastanza la prova 4 dell'Omnium (mentre nella 5 non sfigurerà), e che si ritrovi quindi nella necessità di ribaltare tutto proprio nella gara finale. Staremo a vedere, col fiato sospeso.

 

Corsa a Punti, un Liam Bertazzo encomiabile
Non solo Viviani si è ben comportato oggi a S-Q-E-Y. Anche Liam Bertazzo si è meritato parecchi complimenti per l'interpretazione che ha dato alla finale della Corsa a Punti (quella singola, che non c'entra nulla con l'Omnium), prova da cui è uscito con un bel sesto posto conclusivo.

Il corridore della Southeast ha vinto tre dei 16 sprint complessivi, e in altri tre (compreso quello dell'arrivo) si è piazzato secondo. Totale, 24 punti per lui, neanche pochi, se non fosse che 5 avversari sono riusciti, nel corso della gara, a guadagnare un giro (e con esso i 20 punti annessi), e guarda caso sono proprio i cinque che gli sono finiti davanti.

Il migliore di tutti è stato il russo Artur Ershow, che è arrivato a quota 31, un punto in più dello spagnolo Eloy Teruel (l'ultimo ad aver conquistato il giro, proprio nel finale); il bronzo l'ha preso il tedesco Max Beyer, 29 punti come il neozelandese Regan Gough (ma l'europeo si è piazzato meglio all'arrivo, quindi la medaglia va a lui), e al quinto posto, con 27 punti, ha chiuso l'hongkonghese King Lok Cheung, proprio davanti a Bertazzo.

Per Liam un po' di disappunto per aver sentito a lungo odore di medaglia (nella parte centrale di gara l'italiano è stato al comando per una ventina dei 160 giri totali) e per essere rimasto alla fine a mani vuote; d'altro canto, arriva la consapevolezza di poter recitare un ruolo nella disciplina, in futuro. E non è poco.

 

Gli altri protagonisti, da Pervis a Wiasak
La terza giornata ha portare anche la terza medaglia d'oro alla Francia (che viaggia all'invidiabile media di una vittoria al giorno): è ancora François Pervis a regalare gioie ai suoi tifosi, con l'iride nel Chilometro (specialità di cui era già campione uscente) che fa il paio con il titolo di ieri nel Keirin. Il transalpino ha piegato un notevole Joachim Eilers, 1'00"207 il tempo del vincitore, 1'00"294 quello del tedesco; al terzo posto si è piazzato il neozelandese Matthew Archibald con 1'00"470. 13esimo (in linea con le aspettative) Francesco Ceci con 1'01"924.

Non benissimo è andata Silvia Valsecchi nell'Inseguimento individuale, solo 17esima in qualifica col tempo di 3'45"324. La prova si è chiusa nel segno dell'Australia (già vincitrice della gara a squadre): Rebecca Wiasak ha battuto in finale la statunitense Jennifer Valente (3'30"305 contro 3'33"867), e il bronzo è andato all'altra aussie Amy Cure che ha battuto la britannica Joanna Rowsell.

Non ha distribuito medaglie, ma ha definito il campo delle semifinali la Velocità individuale femminile, il cui torneo è iniziato oggi ed è giunto ai quarti. In una sorta di finale anticipata, proprio ai quarti la campionessa uscente Kristina Vogel ha battuto per due volate (equilibratissime) a zero Anastasya Voinova. In semifinale la tedesca incontrerà la cinese Tianshi Zhong (che ha piegato nettamente per 2-0 la connazionale Shuang Guo). L'altra semifinale vedrà di fronte l'olandese Elis Ligtlee (che viene da un 2-0 alla lituana Simona Krupeckaite) e l'australiana Stephanie Morton, la quale nei quarti ha superato (anche lei per 2-0) la britannica Jessica Varnish.

 

Medagliere e prossime gare
Aggiorniamo il medagliere a due giorni dalla fine della rassegna iridata. La Francia, con le citate tre medaglie d'oro, guida al momento davanti a Australia e Germania (2 ori, 1 argento e 3 bronzi ciascuna), Russia (2 ori e 1 bronzo), Nuova Zelanda (1 oro, 2 argenti e 1 bronzo) e Cina (1 oro); con 2 argenti troviamo Spagna e Gran Bretagna, gli Usa hanno 1 argento e 2 bronzi, il Giappone 1 argento; chiudono Canada e Malesia con 1 bronzo.

Domani, oltre alla conclusione dell'Omnium maschile (gli orari delle tre prove sono riportati sopra), avremo un programma fittissimo: già dalle 13 inizierà il torneo della Velocità maschile (che arriverà fino agli ottavi, gli altri turni domenica), e prenderà il via l'Omnium femminile (Scratch alle 13.45, Inseguimento alle 15.35, Eliminazione alle 21.55), con Simona Frapporti a difendere i colori azzurri.

Marco Coledan e Liam Bertazzo saranno in gara nell'Inseguimento maschile (qualificazioni alle 17.10, finali alle 20.55) e Annalisa Cucinotta proverà a farsi valere nella finale dello Scratch femminile, alle 19.10. Completano il programma gli ultimi turni della Velocità femminile (semifinali alle 19 e finali alle 20.45).

Marco Grassi

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