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Vuelta a Andalucía 2015: Questo Lobato nessuno lo batte - Stupenda stoccata su Degenkolb, Ratto sesto. Contador ancora leader | Cicloweb

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Vuelta a Andalucía 2015: Questo Lobato nessuno lo batte - Stupenda stoccata su Degenkolb, Ratto sesto. Contador ancora leader

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L'ormai classica esultanza di Juan José Lobato che batte John Degenkolb a Lucena © Bettiniphoto

Si era capito fin dalle scorse annate, in cui Alejandro Valverde si era aggiudicato per tre volte consecutive la classifica finale, che le terre andaluse fossero particolarmente gradite alla Movistar. Talmente gradite che anche senza il murciano (che in questo 2015 ha optato per il Tour of Oman) la formazione di Eusebio Unzué è riuscita a lasciare ugualmente il segno nelle prime due giornate. Se ieri però il successo di Javier Moreno nella cronometro pomeridiana era da accogliere come una gradita sorpresa, l'imperiosa vittoria centrata questo pomeriggio da Juan José Lobato è la conferma più autorevole del fatto che gli spagnoli hanno trovato un velocista coi fiocchi.

In fin dei conti definirlo un semplice velocista può apparire ormai riduttivo, vista la sua capacità di tenere più che egregiamente anche sugli strappi, tanto più che il modo in cui quest'oggi è riuscito a levarsi letteralmente di ruota un atleta del calibro di John Degenkolb (che era riuscito a batterlo sul ben più duro arrivo di Hatta nel Dubai Tour) inizia a disperdere nell'aria anche un piacevole profumo di Milano-Sanremo, lì dove per ben tre volte seppe imporsi Oscar Freire. Se in terra iberica sia finalmente giunto il momento d'incoronare l'erede di Oscarito è ancora presto per dirlo, sta di fatto che JJ è riuscito a piazzale due acuti niente male finora (l'altro a Stirling nel Down Under), portando così a sei i successi stagionali della Movistar, attualmente al terzo posto nella classifica delle formazioni plurivittoriose (guidano, al momento, la Etixx con ben dieci centri e la Sky con otto).

Un successo più che autorevole quello di Lobato a Lucena, a coronamento di un lavoro di squadra ben distribuito nel corso di tutta la frazione con particolare encomio per Eros Capecchi, per chilometri e chilometri a tirare il gruppo. Giornata di relativa calma invece per i big della classifica, anche se Alberto Contador non ha mancato di testimoniare la propria presenza nelle zone buone, accennando addirittura lo scatto all'ultimo chilometro.

 

Fuga per cinque, il gruppo controlla
Sono 191.7 i chilometri previsti nella Utrera-Lucena, seconda frazione di questa Vuelta a Andalucía, con tanti atleti costretti a fare i conti con i cerotti dopo le rovinose cadute di ieri. Non prendono il via Tobias Ludvigsson della Giant e Stephen Cummings della MTN e strada facendo il gruppo perde anche Ghyselinck della Wanty e Schumacher della CCC. Pochi chilometri dal via e parte subito la fuga che caratterizza gran parte della giornata: a promuoverla sono Lang (IAM), Dougall (MTN), Van Ginneken (Rompoot, il meglio piazzato in classifica), Honkisz (CCC) ed il russo Komin (RusVelo), già in avanscoperta nella semitappa mattutina di ieri.

Per loro un vantaggio massimo di 5'20" dopo una cinquantina di chilometri percorsi, prima che la Giant di Degenkolb e la Movistar di Lobato iniziassero a far capolino in testa al gruppo, avvicendando le maglie della Tinkoff-Saxo, tranquillamente in testa al plotone a scortare Contador.

 

Il vantaggio scende, ai -20 gruppo compatto
L'azione del gruppo acquista col passare dei chilometri sempre più veemenza, con Capecchi che si sobbarca spesso e volentieri notevoli tirate in testa, cosicché a 50 chilometri dalla conclusione il vantaggio dei cinque è già sceso a 1'30". L'azione dei battistrada perde ulteriore impulso quando, ai -43, Komin non riesce più a tenere le ruote dei compagni d'avventura sulla strada in leggera salita e si stacca definitivamente mentre il plotone continua a mantenere saggiamente i fuggitivi a non più di quaranta secondi. Inevitabile preludio di una sorte segnata, con il gruppo che torna compatto proprio in occasione del primo passaggio sul traguardo di Lucena (mancano 20 chilometri al traguardo), con le formazioni che iniziano ad organizzarsi in attesa di affrontare l'unica asperità di giornata, l'Alto de la Primera Cruz, salita di terza categoria il cui scollinamento è posto a 9 chilometri dal traguardo.

 

La salita non fa selezione, nel finale prova anche Selvaggi
L'ascesa però, le cui pendenze si attestano al 5%, non provoca assolutamente selezione, tanto che molla la presa solamente qualche velocista puro o qualche atleta non in perfette condizioni come Dani Navarro. É proprio la Tinkoff di Contador a dettare il ritmo col danese Valgren Andersen, prima che in testa compaiano anche le maglie Sky di Froome, con l'intento di far conquistare anche qualche punto a Siutsou, titolare della maglia di miglior scalatore. Succede così che l'unica emozione la regala il francese Nicolas Edet, che scatta proprio in prossimità dello scollinamento (seguito per un centinaio di metri da Canola) e prova a fare la differenza in discesa, venendo però ripreso dopo un paio di chilometri. Rientrato nei ranghi il transalpino è stato il colombiano Carlos Quintero a provare la sortita tra la fine della discesa ed il primo tratto di pianura, venendo anche lui rintuzzato dal lavoro dei Movistar.

Quando al traguardo mancavano ancora 3 chilometri però si è creato un momento d'incertezza in gruppo, di cui ha tentato di approfittare immediatamente Kennaugh, venendo però recuperato dopo poco. Ben più convinto è stato invece il tentativo di Mirko Selvaggi, con la sparata del corridore della Wanty che ha costretto il gruppo a non distrarsi ulteriormente per evitare la beffa: la bella azione del passista toscano si è così esaurita a 1200 metri dal traguardo.

 

Contador in testa al gruppo ma il capolavoro è di Lobato
Giunti all'altezza del triangolo rosso vi è stato un attimo di sorpresa quando sulla sinistra è stato proprio Alberto Contador ad accennare lo scatto per sorprendere il gruppo, anche se il suo tentativo è sembrato più dimostrativo che altro, domani su un terreno più adatto avremo ulteriori risposte. Non è rimasto così altro da fare se non attendere lo sprint finale, con la CCC che ha cercato di prendere in mano la situazione nel tentativo di lanciare al meglio Grega Bole. Proprio quando lo sloveno si è trovato al vento a circa trecento metri dal traguardo è partito letteralmente come una scheggia sulla destra Lobato, autore di una stoccata così potente che gli ha permesso di togliersi letteralmente di ruota tutti gli altri atleti: per lui è stato così un gioco da ragazzi giungere sulla linea del traguardo e liberare la propria esultanza. Nulla da fare per Degenkolb, costretto ad accontentarsi della piazza d'onore, così come per Bole, che è riuscito almeno a completare il podio di giornata. Appena più indietro rispetto a loro il francese Vichot e lo spagnolo Prades.

 

Ratto sesto, anche Froome davanti
Si attendeva probabilmente qualcosa di meglio Daniele Ratto, anche se il bergamasco della Unitedhealthcare mette comunque a referto un buon sesto posto, lui che sulle strade spagnole si è sempre trovato particolarmente a suo agio. Alle sue spalle Bilbao, l'ormai onnipresente Theuns, Duyn e Naesen hanno completato la top ten di giornata, da cui appena fuori è rimasto Christopher Froome, dodicesimo. Il britannico probabilmente ha qualcosa in meno rispetto a Contador in questo momento ma si mantiene comunque nelle posizioni d'avanguardia per non farsi sorprendere dal benché minimo inconveniente.

 

Contador sempre rojo, domani si sale sull'Hazallanas
Alberto Contador mantiene ancora le insegne del primato ma a tallonarlo ora non c'è più Bob Jungels (staccato nel finale, 46" il suo ritardo) bensì Beñat Intxausti con appena 1". Froome sale in terza posizione ancora appaiato a Sylvain Chavanel, con cui condivide il distacco di 8" dal fuoriclasse di Pinto. Guadagna una posizione anche Ivan Basso, ora sesto a 17", appena dietro Peter Kennaugh della Sky che occupa la quinta posizione a 12".

Domani primo vero e proprio scontro frontale in salita nell'attesa Motril-Alto de Hazallanas di 157.6 chilometri: dopo le ascese al Puerto de la Cabra (1a categoria) e all'Alto del Lucero (2a categoria) il finale propone la dura ascesa che fu già proposta come sede di tappa nella Vuelta 2013, proprio quella su cui Chris Horner pose le basi per il suo successo finale. Oltre dieci chilometri di salita con pendenze che arrivano fino al 18% su cui capiremo per davvero la reale condizione attuale dei due protagonisti più attesi di questa Vuelta a Andalucía.

Vivian Ghianni

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