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Clásica de Almería 2015: Cavendish come da pronostico - Gran lavoro della Etixx (Renshaw 3°), Lobato nella morsa

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Mark Cavendish si aggiudica la Clásica de Almería © Bettiniphoto

Non è stato un facile avvio per Mark Cavendish. Nelle prime due volate stagionali, a Villa Mercedes e Juana Koslay, al Tour de San Luis, aveva trovato un ragazzino colombiano, tal Fernando Gaviria, a sbarrargli la strada. Gaviria, di nove anni più giovane e proveniente dalla pista, aveva fatto male a Cannonball: due volte su due secondo. Poi Mark, a San Luis, aveva messo a posto il colombiano ed era volato a Dubai. Qui, dopo la vittoria iniziale (per un pelo su Guardini), era stato un altro veronese, Elia Viviani, a mettersi sulla strada del britannico. Cavendish avrebbe comunque fatto sua la corsa a tappe degli Emirati.

All'edizione numero trenta della Clásica de Almería Cav s'è ripetuto. Era fin troppo favorito, ha vinto con un ampio margine sul secondo. Stabilisce un piccolo record, che non ricorderemo negli anni, né nei mesi, a venire, ma lì resta: è il primo corridore britannico ad aggiudicarsi la Clásica de Almería. E sì che proprio Cavendish era andato vicino a stabilire questo piccolo primato ben cinque anni fa: nel 2010 però il velocista dell'Isola di Man dovette arrendersi all'olandese Theo Bos.

 

Cavendish ruggisce, Agnoli ha fame
Più importante della vittoria di Mark, però, è forse il piazzamento di Valerio Agnoli. Il corridore laziale dell'Astana è stato a più di un passo, in autunno, dal dire addio alla sua attuale squadra. I rapporti poi si sono riaggiustati, Valerio è stato confermato e se doveva far vedere che la fame di vittoria, di levarsi delle soddisfazioni personali (non solo da gregario) c'è, l'ha fatto oggi. Un quarto posto che ai più non dirà molto, ma a Valerio darà sicuramente fiducia e consapevolezza: sì, il podio si può raggiungere, in certe corse, ed il gradino dipenderà un po' dagli avversari ed un po' da lui. Una bella prestazione, insomma, per Agnoli: da Astana possono essere ben contenti, non appagati.

 

Subito fuga: c'è anche Bardet
La corsa prende il via poco dopo mezzogiorno da Almería: 185.9 i chilometri da percorrere, con le salite del Collado de Lubrin, di El Chive e di Lucainena. Subito fuga, dopo appena 7 km: gli attori principali sono Romain Bardet (AG2R La Mondiale), Romain Sicard (Europcar), Miguel Ángel Benito (Caja Rural-RGA Seguros), Arthur Van Overberghe (Topsport) e Unai Intziarte (Murias). Il gruppo concede loro 5'30", poi iniziano le salite. Sul Collado de Lubrin Bardet transita per primo, mentre Van Overberghe perde terreno. Romain Bardet è rimasto in testa per poi venir raggiunto da Romain Sicard e Miguel Ángel Benito. Il gruppo teneva il terzetto a poco più di 3', ma dopo la salita di Lucainena, l'ultima odierna, il plotone ha accelerato.

 

Gruppo spaccato, davanti in 58
È stata la Katusha ad imprimere un ritmo deciso al gruppo, con Etixx e Movistar che hanno proseguito nell'azione. Il destino dei tre fuggitivi era scritto, così sono stati ripresi alla fine della discesa. Nel mentre, il plotone era spezzato in più parti. Davanti restavano in 58. La marcia verso il traguardo di Almería era veloce, la volata ancor di più. Mark Cavendish, non troppo lontano da Sanremo né per chilometraggio che per giorni, decideva di estrarre dal cilindro una volata della casa. La quinta vittoria stagionale era quasi semplice. Alle spalle del velocista dell'Isola di Man si piazzava lo spagnolo della Movistar Juan José Lobato, con Mark Renshaw che trovava le forze, dopo aver lanciato Cav, per chiudere terzo.

Quarto posto preziosissimo per Valerio Agnoli: bella roba, per uno che a fine 2014 ancora credeva di dover cercarsi una squadra. La quinta piazza va a Edward Theuns, con Alexander Porsev sesto, Lloyd Mondory settimo, Grega Bole ottavo, Oscar Gatto nono (altro bel segnale per il corridore dell'Androni-Venezuela) e Rudiger Selig decimo.

 

Vuelta a Murcia: Rein Taaramäe esordisce col botto
Non solo Clásica de Almería in questo fine settimana spagnolo: ieri s'è disputata infatti la Vuelta a Murcia, 198.1 km da Mazarrón all'Alto Fortaleza del Sol in cui l'estone Rein Taaramäe ha portato a termine un vero e proprio numero. Taaramäe, da bella promessa, era diventato un corridore normale. Pareva destinato ad essere ricordato come uno qualunque. Da quest'anno l'Astana ci ha scommesso: sul suo rilancio, sul suo talento. Così com'era arrivato, non poteva essere andato via in pochi anni. Come volevasi dimostrare. Ieri la corsa è stata animata da una fuga importante, con Garikoitz Bravo (Murias Taldea), Victor Martín Hernández (Burgos BH), Ibai Salas (Burgos-BH), Halvord Tandrevold (Team Froy Oslo), Roman Kustadinchev (Rusvelo), Chad Haga (Giant-Alpecin), Alexandre Geniez (FDJ), Alberto Losada (Katusha), Javier Moreno (Movistar), Dani Navarro (Cofidis), Carlos Verona (Etixx-QuickStep), Thiago Machado (Katusha) e proprio Rein Taaramäe (Astana) all'interno.

 

Fabio Felline 4°. Mollema-Stybar, che rischio!
Fuga su cui la Trek ha chiuso quando ancora mancavano 132 km alla fine. Allora sono stati Garikoitz Bravo e Victor Martín Hernández a ripartire. La loro avventura però è terminata sulle rampe dell'Alto de Espuña. Qui è partito Taaramäe, che ha superato anche il Collado Bermejo ed a 20 km dal traguardo vantava 2' di vantaggio. A 5 km il vantaggio mica era sceso: era salito a 2'20". Fränk Schleck, avendo in squadra un Fabio Felline che stava bene, s'è messo a tirare il gruppo ma a quel punto era tardi. Taaramäe ha sfruttato il vantaggio per salire verso il Castello di Lorca, mantenendo un margine di 10" sul gruppo che rinveniva rapidissimo.

Anche un'auto ha sopravvalutato l'estone ed il suo tesoretto, tanto che ha pensato di poter tagliare il traguardo alle sue spalle. La sorpresa è arrivata proprio sul traguardo, con Rein Taaramäe che trovava la vittoria al debutto in maglia Astana, ma l'auto al seguito bloccata sul traguardo. Da dietro arrivava il gruppo, con Zdenek Stybar e Bauke Mollema lanciatissimi. L'olandese della Trek s'è trovato davanti l'auto ed ha dovuto imbucarsi letteralmente in quel pertugio tra il mezzo ed il muro. È andata bene, anche perché Mollema, oltre a portare a casa la pelle, ha percorso meno strada rispetto a Stybar, chiudendo secondo. Terzo posto per il ceco della Etixx, con Fabio Felline quarto ed in gran forma. A seguire Luis León Sánchez, Maciej Paterski , Tiago Machado, Artur Vichot, Floris de Tier e Marco Canola. Ora una piccola pausa, due giorni di descanso, perché mercoledì 18 febbraio prenderanno il via la Vuelta a Andalucía e la Volta ao Algarve, in Portogallo.

Francesco Sulas

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