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Tour of Qatar 2015: Desert storm, la spunta Kristoff - Subito ventagli, poi un rinato Guardini va vicino alla vittoria

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Ad Al Khor Corniche arriva la vittoria di Alexander Kristoff © letour.fr

Ciclista? Pazzo... Chi pedala sa cosa significano queste due paroline che un po' riempiono il cuore, un po' fanno infuriare. Pazzo a scalare salite con pendenza a doppia cifra, ad allenarsi al freddo, anche a Natale. Pazzo a buttarsi a rotta di collo giù per discese che, se percorse in auto, qualche brivido te lo trasmettono. Ciclista-pazzo racchiude l'essenza di pedalare, sia che lo si faccia per passione o perché di bici si campa.

Oggi però ci sentiamo di dire che quel gruppo di 141 ragazzi partiti da Al Wakra - seconda tappa del Tour of Qatar - con destinazione Al Khor Corniche, una piccola dose di follia ce l'hanno nel DNA. Nota a margine: ha vinto Alexander Kristoff, che ormai, dopo l'exploit della Sanremo ed altre vittorie più o meno brillanti, s'è fatto conoscere. Ma il vincitore di oggi può risultare importantissimo o veramente marginale, vista la corsa che è uscita fuori.

 

Ventagli sin da subito: elogio della follia
Si percorrono 194 km da Al Wakra ad Al Khor Corniche, come detto. Meteo non ottimale: tempeste di sabbia per mezzo Qatar. Fortunatamente il mezzo dove non si inizia la tappa. E quel vento... Basta poco, una volta dato il via ufficiale, perché gli squadroni si mettano ad aprire ventagli: Etixx, Trek ed Orica all'inizio piantano un ritmo indiavolato. Chi si stacca, chi non sa dove si trova, chi deve recuperare e si organizza. Se tutta la tappa è così, possiamo consegnarci direttamente all'ISIS.

Non sarà tutta quanta così, ma intanto in testa restano Terpstra, Sagan, Cancellara, Kristoff, Bouhanni, Haussler, oltre a Boonen, al leader Rojas ed a Démare. Valverde e Wiggins inseguono nel quarto gruppo, Kittel, Gilbert e Boasson Hagen sono nel secondo a 40" dalla testa. Un macello. Sono passati appena 15 km ed anche la maglia oro di José Joaquín Rojas perde terreno. Dopo 40 km la situazione vede 25 corridori al comando, il gruppo Rojas a 15", un plotoncino con Bouhanni e Démare a 1'10", Valverde, Boom e Wiggins a 2'25".

 

Ci si calma e 5 uomini vanno in fuga
Passati 50 km la situazione si calma, i gruppi si ricongiungono e davanti vanno in fuga Greg Van Avermaet, Jelle Wallays, Johann Van Zyl, Michael Morkov e Mathew Hayman. Arrivano presto a guadagnare 3' sul gruppo tirato dagli uomini di Rojas, la Movistar, ma Wallays fora e viene ripreso. Al primo traguardo volante Greg Van Avermaet si prende l'abbuono davanti a a Mathew Hayman e Michael Morkov. La media delle prime due ore dice tutto: 54.4 km/h.

 

Tom Boonen agita ancora le acque
Boonen
, in questa pace, in questa calma, non si trova bene. Una curva e riattacca: altro ventaglio, resta una sessantina al comando. Tra costoro non c'è Boasson Hagen ma troviamo Terpstra, Boonen, Sagan, Kristoff, Haussler, Blythe, Cancellara, Gilbert, Bouhanni, Démare e Rojas. Davanti i fuggitivi hanno solo 1'40" sul primo gruppo, dal quale si sono congedati Kittel e Valverde: ora i due viaggiano in un secondo plotoncino distante 2'15".

A 71 km dall'arrivo i fuggitivi sono ripresi: si riaprono le danze ed i ventagli. Corridori ad ogni angolo di questi stradoni, a 47 km dall'arrivo davanti, con un minuto abbondante su chi insegue, c'è un gruppetto con Rojas,Terpstra, Boonen, Sagan, Van Avermaet, Guardini, Kristoff, Démare, Blythe, Haussler ed alcuni altri. Al secondo traguardo volante Tom Boonen precede Nikolas Maes e Marcus Burghardt, davanti restano una ventina. Non c'è più il leader José Joaquín Rojas, che presumibilmente passerà la mano.

 

Alla fine restano davanti in 21
Tra i battistrada Terpstra, Boonen e Maes (Etixx-QuickStep), Arndt (Giant-Alpecin), Sagan e Bodnar (Tinkoff-Saxo), Stuyven (Trek), Burghardt e Van Avermaet (BMC), Kristoff (Katusha), Guardini  e Tleubayev (Astana), Rowe e Stannard (Sky), Delage e Offredo (FDJ), Blythe e Keukeleire (Orica), Haussler e Kluge (IAM) e Schorn (Bora-Argon 18). Mancano 15 km all'arrivo di Al Khor Corniche, perdono contatto Arndt, Delage, Keukeleire, Kluge, Schorn ed Offredo.

 

La volata è tra i primi 15: vince Kristoff
È una volata a 15 che vede Alexander Kristoff regalare la prima vittoria del 2015 alla Katusha e negarla ad Andrea Guardini, secondo anche al Dubai Tour nella prima frazione, quando per questione di millimetri non recuperò su un Mark Cavendish ormai esultante. Terza piazza di giornata per Greg Van Avermaet, con Peter Sagan quarto, proprio come ieri. Quinto posto per Tom Boonen, seguito da Heinrich Haussler, Adam Blythe, Marcus Burghardt, Jasper Stuyven e Ian Stannard.

Fa distacchi mica da poco, questo piatto deserto: un nutrito gruppo, comprendente anche Philippe Gilbert, chiude a 15", mentre un altro plotone, con Valverde, Rojas, Bouhanni, Breschel, Morkov, è a 3'08". A 6'55" c'è un altra parte di gruppo, con Bos, Démare, Ventoso (sei nel posto giusto, amico!), Guarnieri. A 9'18" Boasson Hagen, con Pozzato, Zabel, Ruffoni, l'ex detentore del Record dell'Ora, Brändle, Cancellara, Kittel, Ciolek, Modolo. Per vedere arrivare il gruppo di Westra e Boom, ieri all'attacco nel finale con Breschel, si attendono 23'48". Non concludono la tappa Enrico Battaglin e Luca Sterbini: i due della Bardiani-CSF sono caduti subito, recuperare quello svantaggio e con diverse parti del corpo doloranti non valeva la pena.

 

Kristoff d'oro, Guardini rinato, domani crono
La classifica generale vede ora Kristoff al comando con appena 1" su Boonen, 3" su Van Avermaet, 4" su Guardini. Quinta piazza per Terpstra, a 8", mentre Burghardt è a 9". A 10" troviamo Sagan, Haussler, Stuyven e Bodnar. Domani terza tappa, si giocherà non più (solo) con il vento ma col cronometro. A Lusail, circuito dove si misurano anche gli sportivi della MotoGP, si proverà a rimodellare la classifica: 10 km tutti curve, Wiggins sarà in grado di primeggiare? Non è detto, mentre è chiaro ciò che intendeva Beppe Martinelli, lo scorso autunno, parlando di un nuovo Guardini, atleta che avrebbe dimostrato realmente il suo valore dal 2015: lo stiamo ammirando e l'attesa di una vittoria è solo un dettaglio. Che tra non molto non esisterà più.

Francesco Sulas

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