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Bpost Bank Trofee - Krawatencross 2015: Van der Poel battezza l'iride - Assolo di Mathieu in casa di Van Aert. E si rivede Nys

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Al Krawatencross prima gara in maglia iridata e prima vittoria per Mathieu Van der Poel © Belga - Foto Sport.be

Lille, crocevia del destino. Qui è nato Wout Van Aert, quel giovanotto che è letteralmente esploso tra gli Élite quest'anno. Vorrebbe vincere davanti al suo pubblico, nel Krawatencross, ma trova sulla sua strada la maglia iridata. Anche questa fresca fresca e soprattutto con il volto da bambino. Mathieu Van der Poel, al di là delle parentele che lo legano ad Adrie, il padre, ed a Raymond Poulidor, il nonno, vuol onorarla al meglio. Difficile vincere ma non impossibile: gli avversari hanno il dente avvelenato dopo il Mondiale di domenica, a Tabor, non sarà come bere un bicchier d'acqua. Se consideriamo poi che un Campione del Mondo di ciclocross non vince la prima gara in maglia iridata dal 2005 (allora fu Nys a conquistare il suo primo Mondiale il 30 gennaio, a Sankt Wendel, vincendo poi il 5 febbraio, sempre a Lille), le cose si complicano ulteriormente.

 

Le premesse: Mathieu contro tutti
Ma Mathieu è Mathieu, un predestinato. Uno che i record li deve infrangere proprio come faceva con gli avversari quand'era junior; era imbattuto. Adesso non vince sempre, ma quando ci si mette sa tirar fuori dal cilindro perle più che discrete. Prendete la giornata di oggi: Mathieu ha da poco compiuto 20 anni - ricordiamolo sempre - e si ritrova a vestire un amaglia con i colori dell'arcobaleno. Quella maglia. Wout Van Aert però corre in casa, sta vincendo il Bpost Bank Trofee a mani basse (cinque centri in sette tappe, fino ad oggi pomeriggio), vuole omaggiare il pubblico di casa venuto a tifarlo. C'è poi quello Sven Nys dato per morto tra settembre scorso, con l'arrivo di questi giovanotti terribili, ed il Mondiale: ormai non riesce più a competere ad alti livelli, il Cannibale di Baal. Questo si mormora. Sven, un tipo preciso, vuole smentire tutto ciò.

 

Le cadute al via, la figuraccia di Merlier
éer questo parte come un razzo. Al via cadono Jim Aernouts e Rob Peeters, per i quali la corsa finisce più o meno laddove inizia. Wietse Bosmans - chi si rivede! - si mette in testa a tirare, il gruppo è bello allungato. Mathieu Van der Poel non è esattamente davanti, al contrario di Van Aert e Nys. Si arriva al lago, sulla spiaggia, ed allungano Lars Van der Haar e Tom Meeusen. Wout Van Aert, Wietse Bosmans, Sven Nys e tutti gli altri seguono in fila indiana. Al primo passaggio sul traguardo Van der Haar e Meeusen sono davanti, non davantissimo. Nel secondo giro Tim Merlier raggiunge i due in testa alla corsa ed all'intermedio con abbuoni transita terzo (primo Meeusen, secondo Van der Haar). Dura poco, la situazione di Merlier, perché cade due volte: la prima in una curva a destra, e più che altro si tratta di un lungo. Nella seconda occasione Merlier finisce a pelle di leone all'altezza degli ostacoli, tentando di eseguire un bunny hop tanto improbabile quanto improponibile. Figuraccia.

 

Si fan sotto i big (e Baestaens)
Davanti Van der Haar e Meeusen non guadagnano e vengono ripresi da Vincent Baestaens, vittorioso quest'anno al Ciclocross Del Ponte ed a Rossano Veneto. Sul traguardo il terzetto viene raggiunto dal gruppo tirato da un orgogliosissimo Nys, dal bravo Bosmans e da Van Aert. Nel terzo giro, visto che un po' si tentenna, c'è l'attacco di Sven Nys. È un allungo senza troppe pretese e presto Van Aert si accoda con il resto del gruppo, che inizia a sfilacciarsi. In testa si portano Wout Van Aert, Sven Nys, Lars Van der Haar, Mathieu Van der Poel e Vincent Baestaens. Quest'ultimo tiene poco e così rimangono in quattro, ma sul traguardo il plotone è nuovamente compatto.

 

Un Van der Poel irresistibile
Siamo vicini al momento decisivo della corsa, inizia il quarto giro. Mathieu Van der Poel piazza un affondo a cui solamente Sven Nys, con la classe e quel coraggio che non si perdono dall'oggi al domani, prova a tenere. Resiste fino all'allungo successivo, quando Mathieu se ne va. Definitivamente. Serve organizzarsi, altrimenti l'olandese se ne andrà, come in parte sta già facendo. Ci provano Nys e Dan der Haar, a riprendere Van der Poel, mentre Van Aert e Meeusen son poco più indietro. Nulla da fare, sul traguardo Mathieu transita con 4" su Nys e Van der Haar, 6" su Van Aert, 12" su Pauwels e Meeusen. Al quinto giro Van der Haar prova a riprendere il connazionale, e per un po' si porta in scia di Van der Poel, che però allunga ancora. È incontenibile. Da lì in avanti inizia un assolo lunghissimo, con gli altri a contendersi le posizioni di rincalzo. Van Aert, Van der Haar, Nys e Pauwels inseguono (si fa per dire). Più si prosegue, più il vantaggio di Mathieu sale. Taglia il traguardo per primo, da solo, a braccia alzate. Il tempo di esultare e mettere in bell'evidenza la maglia iridata c'è eccome.

 

Una volata a 4 per il secondo posto
Alle spalle di Mathieu, 37" dopo, Wout Van Aert vince sì la volata, ma quella che mai come oggi può ben definirsi dei battuti. Il talento di casa regola Sven Nys, Lars Van der Haar e Kevin Pauwels. A 52" un buon Vincent Baestaens, mentre Tim Merlier e Marcel Meisen chiudono a 53". Philipp Walsleben e Tom Meeusen completano la top ten, staccati di 1'01".

 

Van Aert dominatore del Bpost
La classifica finale vede Wout Van Aert autentico mattatore: ha vinto cinque delle otto prove di challenge in programma, s'è messo in mostra tra i grandi già il 1° novembre al Koppenbergcross, strappato a Sven Nys. Van Aert ha iniziato da lì la sua bellissima ascesa (ancora non è terminata) e porta a casa il Bpost Bank Trofee con 6'17" su Kevin Pauwels, 7'14" su Sven Nys, 7'53" su Tom Meeusen, 12'12" su Lars Van der Haar. Gli altri sono dai 17' di distacco in su. Altro da aggiungere? A occhio e croce no, se non che nei prossimi anni assisteremo a domini prepotenti, imbarazzanti, talvolta noiosi; ora di Wout Van Aert, ora di quell'altro predestinato, Mathieu Van der Poel. L'uomo - macché uomo, al massimo ragazzino - con la maglia arcobaleno.

Francesco Sulas

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