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Tour de San Luis 2015: Gaviria replica, talento puro! - Cavendish e Modolo di nuovo a podio

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Anche a Juana Koslay Fernando Gaviria è inavvicinabile per tutti © TourSanLuis.comChi due giorni fa aveva visto la volata vincente di Fernando Gaviria davanti a Mark Cavendish non poteva non essere rimasto impressionato dalle doti di questo 20enne colombiano, ma vista la giovane età e il fatto che fattore sorpresa era ormai svanito non era scontato che il nuovo potenziale fenomeno in arrivo dalla Colombia riuscisse subito a bissare il successo. E invece oggi Gaviria non ha solo vinto a Juana Koslay la terza tappa del Tour de San Luis, ma l'ha fatto con una dimostrazione di forza e classe ancora più sbalorditiva della precedente: per uno orgoglioso come Mark Cavendish una batosta è abbastanza, figuriamoci quando ne arrivano due così nette a distanza ravvicinata.

Dopo questa seconda vittoria non bisogna esagerare nell'elogiare questo ragazzo perché siamo solo nel mese di gennaio, non siamo in una corsa World Tour e Cavendish non sembra più quello di qualche anno fa: certo è che la sensazione di essere di fronte ad un talento puro rimane e lo stupore è ancora maggiore se si pensa che Gaviria per il 2015 non ha alcun accordo con squadre professionistiche e che è presente in Argentina solo con la maglia della nazionale. Fino ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro il suo programma sarà focalizzato soprattutto sulla pista (sull'Omnium in particolare) ma non sarà facile dire di no alle tante offerte che gli piomberanno addosso dopo il doppio show di questi giorni: in caso per questo 2015 c'è la prospettiva di un Mondiale Under 23 che può essre adattissimo a lui.

 

Tappa velocissima, Berlato in fuga
I 176.3 chilometri della tappa odierna tra Concarán e Juana Koslay si potevano dividere sostanzialmente in due parti, la prima praticamente tutta pianeggiante, la seconda più vallonata e con un finale in leggera salite e in semicurva. La giornata però è andata via velocissima a più di 46 km/h di media grazie all'aiuto del vento, condizioni che possono creare molti problemi al gruppo se si sottovaluta la fuga: per questo motivo a Ismael Laguna (Argentina), Guido Palma (Buenos Aires), Lucas Lopardo (SEP San Juan), Kiel Reijnen (Unitedhealthcare), José Luis Rodríguez (Cile) e il nostro Giacomo Berlato (Nippo) non sono stati lasciati più di cinque minuti di vantaggio.

 

Etixx e Lampre controllano
Toccato il distacco massimo nei primi 70 chilometri, Etixx-QuickStep e Lampre-Merida si sono impegnate a tenere i sei fuggitivi attorno ai due minuti per evitare possibili pericoli: un'operazione gestita alla perfezione dal plotone che s'è avvicinato, ha un po' rallentato ed infine è andato a prendere gli attaccanti subito dopo il secondo traguardo volante del giorno, a circa 20 chilomentri dalla conclusione. Come vuole il classico copione delle tappe da velocisti a quel punto non è più scappato nessuno dal gruppo e tutto si è risolto allo sprint.

 

Gaviria, volata da favola
Negli ultimi 1000 metri è stata la Etixx-QuickStep a prendere in mano le operazioni ma lo squadrone belga è ancora in fase di rodaggio e nel misto tra gambe e organizzazione qualcosa è mancato. Non perfetta anche la Lampre-Merida con Filippo Pozzato che si è portato davanti a tutti a tirare al momento giusto ma alla ruota non c'era Modolo bensì i colombiani: nel tentativo di lasciarli al vento, il vicentino è andato forse ad ostacolare leggermente il trenino di Cavendish, ma niente di scorretto o di influente sul risultato finale. Sì, perché appena iniziato il tratto conclusivo in leggera salita Fernando Gaviria ha aperto il gas e s'è tolto tutti di ruota: l'accelerazione è stata mostruosa, Hutarovich non è riuscito neanche a tenergli la scia e da dietro Cavendish e Modolo sono riusciti a recuperare qualche metro solo quando Gaviria s'è rialzato per esultare.

Sulla linea il vantaggio di Gaviria è stato di almeno tre o quattro biciclette piene con Cavendish e Sacha Modolo che hanno chiuso nuovamente in seconda e terza posizione, praticamente la fotocopia dell'arrivo di Villa Mercedes. Al quarto posto è arrivato il bielorusso Yauheni Hutarovich (Bretagne) con Eduard Grosu (Nippo-Vini Fantini) subito dietro; poco più staccati si sono piazzati sesto e settimo gli italiani Nicolas Marini (anche lui della Nippo) e Marco Canola (Unitedhealthcare), quest'ultimo molto brillante su tutti i terreni qui in Argentina.

 

Ancora cadute, generale invariata
Anche quest'oggi purtroppo vanno registrate diverse cadute, tra cui una all'ultimo chilometro che ha coinvolto diversi corridori e annullato i distacchi in classifica: l'ottavo della generale Sergio Godoy è finito giù e con lui anche Oscar Gatto e Marco Bandiera, entrambi dell'Androni-Venezuela. Per tutti condizioni da valutare: intanto l'argentino Daniel Díaz resta leader della classifica generale ma a partire da domani avremo il trittico di tappe decisive dove tutto può essere ancora stravolto. L'uomo più atteso, nonostante una condizione ovviamente non al top, resta sempre Nairo Quintana.

Sebastiano Cipriani

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