Tour de San Luis 2015: Dominio latino, si rivede Díaz - Tappa e maglia all'argentino della Funvic. Quintana a 27"

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Uno si aspetta un acuto della Movistar di Nairo Quintana, dell'AG2R di Carlos Betancur, della Katusha di Daniel Moreno, della Cannondale di Tom Danielson, della Lampre di Przemyslaw Niemiec o della Etixx del Campione del Mondo Michal Kwiatkowski, ma la squadra che esce come grande protagonista del primo arrivo in salita del Tour de San Luis 2015 non fa parte dei team World Tour e neanche di quelli Professional: il trionfo del giorno porta la firma della brasiliana Funvic-São José dos Campos, una piccola formazione Continental che sul traguardo del Mirador del Potrero aveva già vinto due anni fa con Alex Diniz.

A vincere questa seconda tappa del 9° Tour de San Luis è stato il 25enne argentino di Salta Daniel Díaz che proprio in questa corsa ha fatto vedere le cose migliori della carriera: nel 2012 vinse una tappa e fu 2° nella generale dietro a Levi Leipheimer (davanti c'era anche Contador che poi venne rimosso dalla classifica per il caso clenbuterolo) mentre l'anno successivo addirittura conquistò la corsa che vedeva al via corridori come Nibali, Contador e Van Garderen. Da giovane Díaz tentò di sfondare in Europa attraverso il dilettantismo spagnolo, ma nonostante alcune prove incoraggianti si è poi ritrovato a correre in patria: dopo tre anni alla San Luis Somos Todos per il 2015 è arrivato il passaggio alla Funvic ma il grande feeling con la corsa di casa non è venuto meno.

 

Il gruppo non lascia spazio verso il Mirador
Come da pronostico la tappa s'è decisa tutta nei 4800 metri finali al 6.7% di pendenza media ma la parte di avvicinamento non è stata una passeggiata. Le squadre argentine hanno movimentato i primi chilometri cercando di portare via una fuga e alla fine sono scappati Carlos Quintero (Team Colombia), Lucas Haedo (Jamis), Sebastian Tolosa (Buenos Aires), Romain Guillemois (Europcar) e Mauricio Muller (SEP San Juan). Il quintetto è arrivato ad avere più di otto minuti di vantaggio anche perché il gruppo è stato rallentato da alcune cadute: il belga Kevin De Mesmaeker è stato costretto al ritiro appena pochi minuti dopo il via ufficiale, mentre nel seconda parte del tracciato è finito a terra anche Enrico Battaglin.

Superato il caotico inizio, il gruppo ha fatto decisamente sul serio e s'è capito abbastanza presto che oggi non era giornata per un attacco da lontano: l'argentino Sebastian Tolosa è stato il primo a rialzarsi a circa 40 chilometri dall'arrivo mentre gli altri hanno tenuto duro fino ai piedi dell'ascesa conclusiva a cui il gruppo s'è presentato già abbastanza ridotto complice un gran forcing degli uomini della Movistar.

 

L'azione chiave a 2.5 km dal traguardo
Arrivati sulla salita però s'è visto subito chi ne aveva di più: l'andatura elevatissima ha subito fatto esplodere ciò che restava del plotone e ad un tratto erano rimasti davanti appena otto corridori e le maglia Funvic erano ben tre. L'azione chiave però è partita a circa due chilometri e mezzo dal traguardo con Daniel Díaz ed il colombiano Rodolfo Torres (Team Colombia) che hanno attaccato con decisione scavando subito un buon margine tra loro e gli inseguitori. I due sono andati avanti in ottimo accordo fino agli ultimi 400 metri, poi Díaz - che è pure campione nazionale in carica - ha piazzato un altro affondo: il 27enne Torres s'è dovuto arrendere e sul traguardo ha pagato 6" dal vincitore e nuovo leader della corsa.

Non esagerato ma comunque già abbastanza importante il ritardo di tutti gli altri: il brasiliano Kléber Da Silva, anche lui della Funvic, è arrivato 3° a 24", poi troviamo nell'ordine Eduardo Sepúlveda, Daniel Moreno, Alex Diniz (altro Funvic) e Nairo Quintana a 27", Sergio Godoy a 29" e Daniel Jaramillo e Rodrigo Contreras a 36". Nella top 10 abbiamo quindi ben nove sudamericani e l'unico europeo, lo spagnolo Dani Moreno, è fortemente legato all'Argentina, terra di sua moglie: per molti di questi corridori il Tour de San Luis è l'obiettivo principale di tutta la stagione ed il clima li aiuta ad arrivare qui al top della condizione. Tra gli italiani il migliore di giornata è stato Marco Canola che ha tagliato il traguardo in 16esima posizione a 1'10" da Díaz ed anche un altro vicentino ha lanciato un piccolo segnale oggi: Filippo Pozzato, apparso più magro e determinato del solito, ha perso solo 1'36" dal vincitore.

In assenza di abbuoni al traguardo e agli sprint intermedi la classifica generale è identica all'ordine d'arrivo di tappa ma i giochi sono tutt'altro che fatti: domani sulla carta ci aspetta una giornata tranquilla ma prima della conclusione prevista per domenica avremo ancora una cronometro e due arrivi in salita tra cui quello inedito ai 2140 metri Filo Sierras Comechingones. Davvero niente male per essere all'inizio della stagione: chi è al 100% della condizione può stupire ancora.