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Tour Femenino de San Luis 2015: Volate e salite a ritmo di samba - In Argentina vince Janildes Fernandes. Italiane così così

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Janildes Fernandes, Lauren Stephens ed Ana Paula Polegatch sul podio del Tour Femenino de San Luis © ANSL/Divulgação

Le corse importanti sono ancora abbastanza distanti nel tempo ed alcuni team non faranno il loro debutto stagionale in gruppo prima di inizio marzo, però il ciclismo femminile ha iniziato lentamente a colonizzare anche il mese di gennaio: ieri infatti s'è conclusa la seconda edizione del Tour Femenino de San Luis, la prova che apre ufficialmente il calendario internazionale dell'UCI.

Mentre in Australia ci si scalda con i criterium della Mitchelton Bay Cycling Classic (una vittoria per Giorgia Bronzini) e con il Santos Women's Tour (iniziato oggi con un successo di Valentina Scandolara), il Argentina abbiamo avuto un bel gruppone di poco più di 120 unità che è andato a caccia dei primi punti UCI del 2015: sabato 10 gennaio si è corso il Grand Prix de San Luis con vittoria della britannica Hannah Barnes, dall'11 al 16 è invece stata la volta del Tour vero a proprio che è andato alla brasiliana Janildes Fernandes, 34enne che ben conosciamo in Italia per aver militato nella Michela Fanini, Chirio Forno d'Asolo, Prato Marathon Bike e Acca Due O.

Per questa seconda edizione il Tour Femenino de San Luis è cresciuto molto sotto tutti gli aspetti: considerando anche il Grand Prix si sono avute due giornate di gara in più, c'è stato l'arrivo in salita a Mirador de Potrero ed anche la partecipazione è stata migliore con la Selezione Italia, la Alé Cipollini, la Footon Servetto ed i team statunitensi Unitedhealthcare e TIBCO. Con la cancellazione della Vuelta El Salvador diventa questo il grande punto di riferimento per il ciclismo femminile latino, l'occasione per testarsi con le atlete di oltreoceano, per guadagnarsi visibilità e per migliorarsi. Il prossimo passaggio sarà quello di allungare un po' i chilometraggi delle varie tappe, non troppo perché si è comunque a inizio stagione, ma una media inferiore ai 73 km (cronometro esclusa) è proprio bassina.

Dal punto di vista tecnico non è facile fare considerazioni sulla corsa appena conclusa perché stati di forma e motivazioni sono troppo diversi tra le varie atlete: chi ne esce meglio però è senza dubbio la britannica Hannah Barnes, 21enne della Unitedhealthcare che ha vinto il Grand Prix e le prime due tappe del Tour. Barnes è una velocista emergente che ancora non sembra in grado di insidiare le migliori, ma sta facendo vistosi passi in avanti e la facilità con cui si è imposta in alcune volate argentine la rendono un'atleta da tenere assolutamente d'occhio nel 2015.

Esulta ovviamente la brasiliana Janildes Fernandes che ha accostato il proprio nome a quello di Alison Powers nell'albo d'oro della corsa: la fuga nella tappa regina del Mirador de Potrero ha fatto la differenza nonostante la seconda delle sorelle Fernandes abbia provato a mettersi in difficoltà da sola con una penalizzazione di 20" che ha lasciato la corsa incertissima fino all'ultimo. Il risultato le aprirà nuovamente la porta del ciclismo europeo? Difficile vista anche l'età, qualche prospettiva in più può averla Ana Paula Polegatch, 26 anni e terza sia nella cronometro che in classifica generale. Tra le altre ragazze poco conosciute ad essersi messe in luce segnaliamo la combattiva cilena Paola Muñoz e la cubana Iraida García, vincitrice con uno spunto impressionante sul traguardo di Merlo.

Chi può sorridere sono anche le atlete statunitensi con buoni segnali. Lauren Stephens, 28enne della TIBCO, ha vinto la cronometro e ha chiuso al 2° posto in classifica generale: i suoi obiettivi saranno soprattutto in Nord America ma ha le qualità per puntare a far bene anche in qualche breve corsa a tappe europea, magari sfruttando una cronometro. In crescita anche la 28enne scalatrice Katie Hall (Unitedhealthcare) che ha vinto la tappa più dura: non è un caso se l'anno scorso al Giro Rosa il suo miglior risultato arrivò nella dura tappa di San Fior. Ma il 2015 può essere l'anno della svolta anche per la 29enne Alison Tetrick: attaccante nata e forte passista, al San Luis ha perso la cronometro per soli 8 centesimi di secondo ma s'è riscattata con una splendida fuga vincente nel finale dell'ultima tappa.

E le italiane? Il bilancio di squadre e atlete di casa nostra non può essere negativo considerando il periodo dell'anno, ma sicuramente ci si poteva aspettare qualcosina in più. La migliore è stata Elena Cecchini che ha concluso all'11° posto nella generale, ha vinto la classifica dei traguardi volanti e ha portato a casa anche un 2° posto di tappa: tutta la selezione azzurra ha provato a movimentare un po' la corsa, senza fortuna però. La Alé Cipollini s'è affidata soprattutto alle due brasiliane Uenia Fernandes e Flavia Oliveira ma alla fine chi s'è fatta notare di più è stata la giovanissima Arianna Fidanza, coraggiosa a buttarsi in tutti gli sprint e capace di ottenere un 3°, un 4° ed un 5° posto, niente di clamoroso ma risultati comunque utili a prendere fiducia e confidenza con le volate. Nella Servetto-Footon invece Veronica Cornolti ha ottenuto tre top ten, Michela Pavin invece una caduta ed un terzo posto.

Adesso bisogna aspettare i primi giorni di febbraio per tornare ad assistere ad una corsa femminile internazionale: dal 3 al 6 è in programma il Ladies Tour of Qatar in cui vedremo nuovamente al via sia la Alé Cipollini che la nazionale italiana più quasi tutte le squadre più forti.

Sebastiano Cipriani

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