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Continental 2015: Nascono squadre come fossero funghi - In Italia la novità è l'abruzzese GM Cycling Team

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L'Armée de Terre dai dilettanti diverrà Continental © equipearmeedeterre.fr

Pur non essendo state ancora ufficializzate dall'UCI - la quale in questa stagione mostra dei ritmi biblici alla voce concessione licenze - si sa che saranno numerose le nuove formazioni Continental affiliate nel 2015 alla federazione internazionale, dimostrando un interesse per il ciclismo in aumento in buona parte del globo.

Rispetto a questa stagione l'Italia perderà una formazione, passando da sei team a cinque: l'attuale Marchiol-Emisfero emigra in Svizzera, cambiando anche il nome in Roth-Skoda-Selle SMP-Marchiol. Cinque gli italiani in rosa - i confermati Alberto Cecchin e Andrea Vaccher a cui si aggiungono i neo Alessio Bottura, Michael Bresciani e Giacomo Tomio - che, assieme a otto svizzeri (il più noto dei quali è il seigiornista Tristan Marguet), a due statunitensi, al campione nazionale serbo Miloš Borisavljevic e all'eritreo fratello d'arte Temesgen Teklehaymanot, compongono la rosa del team diretto da Roberto Marchetti. Saluta l'Italia anche la Nankang-Fondriest: per il team toscano di Riccardo Forconi le ultime informazioni riportano l'affiliazione estera. Non si conoscono ancora né paese di affiliazione né title sponsor né atleti in rosa.

A rimpolpare le Continental tricolori ci pensa il GM Cyling Team, creatura nata grazie alla volontà del presidente del Velo Club Abruzzo Gabriele Marchesani. Il vicepresidente della squadra sarà Carmine Santoleri mentre a dirigere i ragazzi dall'ammiraglia toccherà agli ex prof Alessandro Donati, Dmitri Nikandrov e Alessandro Spezialetti. Quindici i corridori in rosa, con Daniele Cavasin e l'ex Bardiani Filippo Fortin come capitani del team. Quindi tanti giovani come Andrea Cacciotti, Antonio Di Sante, Marco D'Urbano, Alessandro Ferrarotti, Francesco Pedante, Matteo Rotondi, Andrea Ruscetta, Sebastian Stamegna e Paolo Totò, i promettenti colombiani José Tito Hernández e Jordan Parra e il pistard russo Andrey Sazanov, vincitore a luglio della Corsa a Punti nell'europeo Under 23, precedendo due nomi forti della pista quali Thomas Boudat e Jasper De Buyst. A portare esperienza nel sodalizio abruzzese ci pensa il trentunenne Gianfranco Visconti, sinora visto tra i grandi con la Utensilnord.

La Francia avrà, oltre al consueto trio BigMat, Roubaix e Team Marseille, un ingresso di peso nella categoria: sbarca dai dilettanti l'Armée de Terre, formazione assoluta dominatrice del calendario nazionale che, come intuibile dal nome, è diretta emanazione dell'esercito transalpino. E la nuova collocazione è stata comunicata in via definitiva negli ultimi giorni, al termine di trattative a livello ministeriale per stabilire lo status giuridico dei corridori - saranno militari ma con specifiche eccezioni. Diciannove i nomi, con vecchie conoscenze del professionismo (Julien Duval, Étienne Tortelier), giovani promesse (il fratello d'arte Bryan Alaphilippe, Bruno Armirail, David Cherbonnet, Quentin Pacher, Jimmy Raibaud, il pistard Benjamin Thomas) e il valente Jérôme Mainard a irrobustire la spina dorsale formata da Yoann Barbas, Alexis Bodiot, il biker Fabien Canal, Roman Combaud, Julien Gonnet, Yann Guyot, Romain Le Roux, Kévin Lebreton, Jordan Levasseur e Benoît Sinner.

La situazione più paradossale spetta, come purtroppo troppo spesso accade negli ultimi anni, alla Spagna: la nazione iberica ha visto anche in questa fine stagione una ridda di possibilità di nuove formazioni. Delle sei ipotesi ventilate due hanno preferito affiliarsi all'estero (rispettivamente in Argentina e in Serbia), due (la Cafe Baqué di Manolo Saíz e il Grupo Deportivo Extremadura) resteranno tra i dilettanti e una (il Grupo Ciclista Gallego) non riuscirà a realizzare la squadra. L'unico progetto che è andato in porto è quello diretto dall'ex Banesto Jon Odriozola e si chiamerà Murias Taldea: questa formazione basca eredita virtualmente il posto lasciato libero dalla Euskadi, squadra che ha chiuso a fine luglio scorso. Proprio da questo team arrivano Haritz Orbe e Beñat Txoperena che, assieme a Aritz Bagües, Ander Barrenetxea, Mikel Bizkarra, Imanol Estévez, Adrián González, Ion Insausti, Unai Intziarte e Eneko Lizarralde formano una squadra solida. Le due punte sono l'ex Euskaltel Garikoitz Bravo, reduce da un anno in Portogallo, e soprattutto Egoitz García, lasciato libero dalla Cofidis nonostante i risultati più che soddisfacenti raccolti. Il ventottenne si candida ad essere uno dei nomi di peso fra le Continental internazionali.

Con tredici formazioni nel 2014 e tredici nel 2015 il Belgio si conferma in vetta fra le federazioni europee come numero di Continental: rispetto alla stagione appena conclusa scompare però la Josan-To Win che chiude la sua biennale esperienza tra i professionisti. A riequilibrare il conteggio ci pensa la Colba-Superano Ham, formazione che rientra nel mondo UCI dopo un anno dedicato al circuito nazionale. Quattordici gli atleti - i belgi Vinnie Braet, Kevin Claeys, Vincent De Boeck, Jelle Donders, Jeroen Goeleven, Jelle Mannaerts, Kevin Suarez, Thomas Van Opstal, Kenneth Van Compernolle e Glenn Van de Maele, gli olandesi Aron Kremer, Rick Ottema e Nick Van der Meer, il lituano ex Landbouwkrediet Egidijus Juodvalkis - per una formazione destinata a non lasciare troppe tracce della propria presenza nel già affollato panorama fiammingo.

Nei Paesi Bassi il saldo fra chi esce (Koga Cycling Team) e chi entra è positivo: sono due le formazioni di nuova affiliazione, la prima delle quali è il Baby-Dump Cyclingteam, squadra sino ad ora dilettantistica. Tredici atleti, tutti olandesi - il più noto dei quali è il ventottenne René Hooghiemster - tranne per il ventunenne australiano Ian Richards. Il secondo progetto ha una connotazione internazionale ed è emanazione di una delle principali agenzie di procuratori sportivi del ciclismo - fra i loro clienti ci sono Daniel Martin, Niki Terpstra e Sep Vanmarcke: stiamo parlando del team SEG Racing che rileva parzialmente la struttura del defunto team Koga. Quattordici giovani talenti - gli olandesi Koen Bouwman, Jasper Bovenhuis, Davy Gunst, Yoeri Havik, Fabio Jakobsen, Steven Lammertink, Ricardo Van Donegen e Julius Van den Berg, i belgi Jenthe Biermans e Rob Leemans, il tedesco campione del mondo juniores Jonas Bokeloh, il danese Magnus Klaris, l'australiano Robert-Jon Mccarthy e il britannico Alex Peters - per un team che punta a creare i campioni del futuro.

In Gran Bretagna si muove un baronetto di pregio: Sir Bradley Wiggins ha infatti promosso con il Team Sky un team dal budget di circa 600.000 Euro che gestirà con l'aiuto del Robert Dodds e Andrew McQuaid. Il Wiggins Development Team (questo dovrebbe essere il nome) sarà agli ordini di Simon Cope, già direttore sportivo della formazione femminile Wiggle-Honda. Per ora si conoscono otto nomi della rosa, tutti britannici in odor di partecipazione olimpica a Rio de Janeiro, ad esclusione del ventottenne Daniel Patten: i pistard fanno la parte del leone, con Steven Burke, Mark Christian, Jonathan Dibben, Andrew Tennant e soprattutto Owain Doull, ventunenne gallese in predicato di finire nel World Tour con la Europcar prima dei problemi del team francese. I due nomi rimanenti sono quelli dei diciannovenni Iain Paton e Michael Thomspon, specialisti della mountainbike. Nella terra d'Albione nasce anche un altro team, denominato ONE Pro Cycling: dodici gli atleti, il più noto dei quali è lo sfortunato ex Saxo Bank Jonathan Bellis, di questa squadra creata per volontà di Matt Prior, uno dei più noti giocatori di cricket inglesi.

La Danimarca vede l'arrivo del team Almeborg-Bornholm, composto interamente da tredici corridori del paese nordeuropeo, nessuno dei quali di primo piano. Nuova squadra anche in Repubblica Ceca, con il Bohemia Cycling Track Team che, anche dal nome, annuncia una rosa di dieci atleti che si divideranno fra strada e pista. Saldo in pareggio fra 2014 e 2015 per l'Austria che perde il Gebrüder Weiss-Oberndorfer e acquista il Hrinkow Advarics Cycleang Team: tre i nomi ad oggi noti, quelli di Josef Benetseder, del solido Clemens Fankhauser e Dominik Hrinkow, figlio del titolare dell'azienda di biciclette che sponsorizza il team. In Svezia, per due team che chiudono ne subentra uno: si tratta del Team Tre Berg-Bianchi, guidato in ammiraglia dal neoritirato Thomas Lövkvist. Dieci svedesi ai suoi ordini, con l'ex Vini Fantini Kim Magnusson e l'ex NetApp Alexander Wetterhall come pedine forti. Per ora niente novità da Germania, Norvegia, Polonia, Portogallo e Russia.

I due progetti più interessanti arrivano proprio da chi in bici ancora corre. Il primo è il Team Minsk, formazione che come il nome lascia intuire ha matrice ed è affiliato al paese ex sovietico. Il promotore è l'ex Katusha Aliaksandr Kuchynski che avrà il doppio ruolo di corridore e team manager. Con lui quattordici connazionali fra cui nomi noti nel panorama dilettantistico italiano quali Stanislau Bazhkou, Kanstantin Klimiankov, Andrei Krasilnikau e Siarhei Papok. La struttura del team è però italiana: fa parte del progetto il Gs Podenzano, storica formazione dilettantistica piacentina, che porta alcuni sponsor e i ds Cesare Biondi e Michele Devoti. Il secondo team in questione è la Cycling Academy Team p/b Peter Sagan: la formazione, affiliata in Israele, come facilmente intuibile è nata per desiderio del ventiquattrenne corridore di Žilina e potrà contare su dodici corridori. Tutti giovani ma nessun nome intrigante fra gli israeliani Yoav Bear, Ben Einhorn, Roy Goldstein, Gabay Guy e Ido Zilberstein, i polacchi Artur Krasnodebski, Wojciech Migdal, Emanuel Piaskowy e Patryk Talaga, gli slovacchi Mario Dasko e Lubos Malovec e il ceco Daniel Turek.

Al di là dell'Atlantico rimangono dieci le formazioni Continental statunitensi, con la chiusura della 5-Hour Energy compensata dall'arrivo dell'iRT Racing Pro Cycling Team, squadra con sede nella californiana Pasadena, che per ora ha annunciato un solo nome, il ventitreenne messicano René Corella, campione nazionale in linea nel 2011 e poco altro. Anche in Canada si registra la nascita di un nuovo progetto, chiamato M1 Pro Cycling e sponsorizzato da H&R Block, gigante statunitense dei servizi finanziari; nella mente del suo ideatore Mark Ernsting il desiderio assai ambizioso è di entrare nel World Tour entro il 2020. Per l'immediato futuro, se la richiesta di licenza verrà accettata dall'UCI, il roster sarà composto da dieci corridori: otto canadesi - i  più noti Garrett McLeod e l'ex Amore&Vita James Piccoli - a cui si aggiungono il ventenne australiano Nathan Elliott e il ventunenne sloveno Jure Rupnik.

Nell'America Latina c'è da registrare una nuova squadra argentina, il Sindicato Empleados Públicos of San Juan che, pur riscontrando qualche difficoltà di troppo, dovrebbe vedere la luce sotto la direzione dell'ex professionista spagnolo Fermín Trueba. Spagnolo come il primo nome trapelato, quello dell'ex Burgos-BH Unai Arranz. Un paese che verrà rappresentato fra gli élite nel 2015 sarà la Repubblica Domenicana grazie alla Intega-MMR: otto per ora i nomi di questa formazione, con lo spagnolo Joaquin Sobrino e l'ex Acqua&Sapone Diego Milan, che da due anni è affiliato proprio alla federazione caraibica, come nomi di rilievo.

La Colombia vede la retrocessione, solamente per il 2015, a livello nazionale della storica 4-72 Colombia; il percorso inverso lo fa l'Orgullo Antioqueño, formazione che si presenta molto competitiva. Fra i diciotto nomi del team diretto dalla vecchia conoscenza Santiago Botero spiccano quelli di Robinson Chalapud, che ha preferito tornare in patria dopo tre buone stagioni con il team Colombia, l'esperto ex Rabobank Mauricio Ardila, due atleti già visti in Italia come Mauricio Ortega e Juan Sebastián Tamayo nonché il promettente Jaime Restrepo, buon cronoman protagonista al Mondiale juniores di Ponferrada. Potrebbero tornare tra i team Continental, ma qui siamo ancora al condizionale, anche l'EPM-Une, squadra di cui è il leader assoluto "el niño" Óscar Sevilla, e la Coldeportes-Claro, formazione vivaio del team Colombia.

La palma di nazione che maggiormente migliora la propria presenza va indubbiamente all'Australia: da sei team il paese di Cadel Evans raddoppia, acquistando quattro team che finora gareggiavano nell'agguerrito calendario nazionale. In ordine alfabetico la prima formazione è la Charter Mason-Giant che avrà sedici atleti in rosa - tutti autoctoni tranne il tedesco Raphael Freienstein e il sudafricano Keagan Girdlestone. Segue il Data#3 Symantec Team composto da diciassette corridori locali. Si prosegue con l'ultima novità, relativa al team Health.com.au-Search2Retain, con nove australiani, il dicianovenne neozelandese Logan Griffin e il ventiquattrenne statunitense Alder Martz. Chiude infine il team Navitas-Satalyst nella quale il nome di peso sarà senza dubbio quello dell'ex FDJ, Orica e Drapac Wesley Sulzberger.

Oceania sugli scudi grazie anche alla Nuova Zelanda, che balzerà da zero a due team: dall'Australia arriva l'assai competitivo Avanti Racing Team mentre l'altra novità riguarda la Champion System: la formazione, che avrà base operativa in Belgio e debutterà alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, avrà in rosa i neozelandesi Joshua Haggerty, il due volte campione nazionale Michael Vink, Ryan Willis e Matthew Zenovich, i giapponesi Yuma Koishi, Suguru Tokuda e Tanzo Tokuda, il lituano Darijus Dzervus, il danese Morten Gadgaard, il belga Tom Goovaerts e il ciclocrossista tedesco Sascha Weber. E non è finita qui, perché la squadra potrebbe avere altri tre rinforzi in extremis.

Tanto movimento in Giappone: ad oggi sono due i nuovi progetti e non è detto che siano gli unici. Il primo è il Gunma GRIFIN Racing Team, formazione nata dall'omonima prefettura situata nella regione di Kanto e che conta su sei atleti, fra cui il quarantunenne ex Skil-Shimano Tomoya Kano. Il secondo e più interessante nuovo team è il Kinan Pro Cycling: di questa squadra si conoscono nove corridori, tre dei quali stranieri: saranno proprio loro tre, ossia l'australiano ex Drapac Jai Crawford, il francese Loïc Desriac e l'esperto sloveno Gregor Gazvoda, a cercare di cogliere i risultati migliori. Per finire, nuova squadra anche in Malesia, con il NSC Cycling Team con tutti corridori del paese del sultanato, primo fra tutti l'ex Champion System Muhamad Othman.

Alberto Vigonesi

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