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Calendario Donne 2015: Arriva la Vuelta con altre belle novità - Dopo Parigi, passerella a Madrid. E Strade Bianche, California...

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Il podio de La Course by Le Tour de France © A.S.O.Qualcosa si muove, di solito si dice, in questi casi. Per il ciclismo femminile è spesso raro poterlo affermare, ma ultimamente a livelli di corse, di calendario, passi avanti se ne sono fatti. Certo, c'è sempre chi fatica, chi chiude baracca e burattini, ma dall'altra parte c'è La Course by Le Tour de France, passerella mediatica, più che tecnica, che permette alle ragazze di gareggiare sugli Champs-Élysées poco prima che i colleghi maschi, maglia gialla in testa, percorrano la stessa, leggendaria via.

Si cresce, piano piano, a piccoli passi, ci si espande. Forse era destino (sì, come no), ma di certo se quel 12 luglio 2013 Marianne Vos, Emma Pooley, Kathryn Bertine e Chrissie Wellington non avessero lanciato quella petizione al gusto di provocazione («Vogliamo un Tour de France femminile, subito!», più o meno il succo), non staremmo scrivendo queste righe. Invece siamo qui, con un movimento in espansione e, cosa più importante, con tante corse che stanno entrando in quel circuito che vorrebbe far combaciare nella stessa giornata una gara maschile - qualsiasi, ma se è importante è ovviamente meglio - ed una femminile.

Dopo il già citato Tour de France, che grazie ad ASO ha potuto lanciare e confermare La Course (prima vincitrice nell'albo d'oro: Marianne Vos), tanti si stanno accodando. Perché se è vero che lo spettatore medio di Classiche, Giro, Tour e Vuelta, non conosce nemmeno un nome delle principali attrici del femminile, è anche vero che il movimento va promosso: da quando hanno scoperto che con le stesse telecamere del Tour, e con qualche accorgimento logistico, si poteva mettere in piedi una gara riservata alle migliori ragazze (come già accade a Fiandre, Freccia Vallone o Plouay, per citare i tre esempi spesso tirati in ballo), gli organizzatori si sono scatenati.

Quelli con un po' di pecunia, chiaramente, hanno aperto la via. Ecco quindi ASO (Amaury Sport Organisation), società organizzatrice del Tour de France ma in possesso del pacchetto azionario di Unipublic, quindi della Vuelta a España, ripetersi: dopo La Course a chiudere la Grande Boucle, la Vuelta a España 2015 verrà preceduta da una corsa femminile nel centro di Madrid, sul Paseo de la Castellana. Indubbiamente una vetrina da urlo per le ragazze, che godono di poca fama, ancor meno dirette e salari da call center (a tal proposito l'argento di Londra 2012, Lizzie Armitstead, è tornata alla carica, chiedendo un salario minimo).

Bene, La Course ha avuto successo - si saranno detti in ASO - battiamo il ferro finché è caldo. Per Javier Gullén, direttore generale della Vuelta, mancano solo i dettagli. ASO ha capito ben presto che anche il femminile, nel suo piccolo, poteva premiare: il Ladies Tour of Qatar è nato nel 2009, mica ieri, ed è ad oggi una piacevole apertura di stagione, nonché ottima gara per fare la gamba ed aperitivo in vista della corsa maschile. La Freccia Vallone Femminile è un'altra corsa targata ASO e si disputa dal 1998, ma non c'è solamente Amaury Sport Organisation a voler ampliare l'orizzonte ed il calendario femminile.

È notizia delle ultime ore la promozione a gara di Coppa del Mondo della Philly Cycling Classic, che nel 2015 sarà denominata The Parx Casino Philly Cycling Classic. Prendi una gara in linea statunitense, a Philadelphia, concomitante con la gara dei professionisti, ed in due anni la fai crescere. Al terzo entra in Coppa del Mondo: la tappa degli States si correrà il 7 giugno. Tutto molto bello, direbbe Bruno Pizzul, peccato per la concomitanza: dal 9 al 14 giugno si gareggia infatti nei Paesi Baschi, chi vorrà prendere parte a Durango-Durango ed Emakumeen Bira dovrà rinunciare ai preziosi punti di Coppa. Basterà pianificare bene la stagione per avere un gruppo spalmato un po' di qua e un po' al di là dell'Atlantico.

Si correrà invece sul Pacifico, ma sempre negli USA, una tre giorni californiana: l'Amgen Tour of California per la decima edizione si farà infatti in due, con tre tappe riservate alle donne a fare da preludio. Le prime due si disputeranno a South Lake Tahoe, l'8 ed il 9 maggio, mentre la terza ed ultima sarà a Sacramento, il 10 maggio, giorno in cui la gara maschile prenderà il via. Ci sarà poi la cronometro di Big Bear Lake, tradizionale prova che precede la gara contro il tempo degli uomini.

In questo calendario in cui tanti faticano, oltre a queste due corse statunitensi (del California, a dire il vero, non si sa neanche se verrà qualificato come gara UCI) c'è il ritorno dopo due anni di sosta del Women's Tour of New Zealand, ma RCS che fa? Aveva promesso sorprese, tempo fa, la società organizzatrice del Giro (e di Dubai Tour, Tirreno, Sanremo, Giro, Lombardia, Roma Maxima e Strade Bianche) ed in effetti qualcosa è arrivato: non certo - almeno ad oggi - un'ultima tappa della corsa rosa in concomitanza con una gara femminile, sulla linea di Tour e Vuelta, ma la Strade Bianche (o vogliamo chiamarla Eroica?) femminile.

Si correrà il 7 marzo, come la gara maschile, ed in molte, su tutte le Rabo Girls (ma non solamente loro), hanno già potuto testare gli sterrati toscani durante L'Eroica di poche settimane fa. Una sorta di prova generale in vista del 7 marzo e di nuove corse all'orizzonte: in tempi non sospetti il gruppo, con la solita Marianne Vos in testa, aveva chiesto di poter correre tutte le classiche. Aspettiamo ancora, dopo la nascita bella e sorprendente (ma da ripensare, come calendario) del Giro dell'Emilia, un Lombardia donne, una resurrezione della Varazze-Sanremo, un Giro Rosa possibilmente concomitante, per la prima (o l'ultima) settimana con il Giro d'Italia...

E poi sì, quasi dimenticavamo: un Tour, magari pure una Vuelta, tutti al femminile. Ci si arriverà, magari non subito, ma ci si arriverà: tutto - o almeno tanto - per merito di quella petizione al gusto di provocazione: fateci correre un Tour tutto nostro! Quasi accontentate, ma la strada è lunga.

Francesco Sulas

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