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Dilettanti 2014: Sul Piccolo Lombardia vola un Moscon - Al trentino l'ultima internazionale. Del Rosso: numero di Trosino

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Gianni Moscon batte Dylan Teuns al Piccolo Giro di Lombardia © Ufficio stampa Zalf Euromobil Désirée FiorAppena due settimane alla conclusione della stagione agonistica e nel mondo dei dilettanti si è vissuto un week end assai ricco di appuntamenti, peraltro non ancora concluso viste le due gare che andranno in scena nel pomeriggio di oggi. Tempo di sparare gli ultimi botti quindi per alcuni atleti già decisamente proiettati al 2015 con gli annunci di nuovi ingaggi e passaggi al professionismo che già cominciano ad animare queste giornate autunnali, con un paio di affermazioni registrate nelle giornate di sabato e domenica scorsa che potrebbero realmente rivelarsi decisive per qualcuno.

Come ogni anno il compito di chiudere l'annata per quel che concerne gli appuntamenti internazionali del calendario dilettantistico spettava al Piccolo Giro di Lombardia, giunto all'edizione numero 86, che costituiva un'ultima grande occasione per lasciare il segno e che, ancora una volta, è stato nobilitato da una più che qualificata concorrenza stagionale. Caso ha voluto (a pensarci poi tanto caso non è...) che ad imporsi sia stato proprio uno di quegli atleti il cui valore non è stato determinato tanto dai successi ottenuti (con quello colto in questa importante circostanza siamo giunti appena a quota 3 nella categoria) quanto dal rendimento costante avuto nel corso di tutta la stagione, sia quando c'era da aiutare i propri compagni di squadra, sia quando c'era da fare la corsa in prima persona, anche se poi magari non era lui a salire sul gradino più alto del podio: parliamo di Gianni Moscon, trentino classe 1994, che sul traguardo di Oggiono è riuscito finalmente ad ottenere quella soddisfazione inseguita da tempo, permettendosi anche il lusso di battere un avversario particolarmente ostico come il belga Dylan Teuns, vincitore di una tappa sia al Giro della Valle d'Aosta che al Tour de l'Avenir e protagonista di ottime performance anche da stagista tra i professionisti con la casacca della BMC (del cui organico farà parte a tutti gli effetti dalla prossima stagione).

Eppure l'atleta della Zalf Euromobil Désirée Fior aveva mostrato in più di un'occasione di possedere un ottimo motore, lanciandosi spesso anche in temerarie azioni da lontano che sapevano rivelarsi più che insidiose per chi doveva inseguire, non avendo timori reverenziali neppure al cospetto dei pro (uno degli ultimi tentativi risale alla Coppa Agostoni, dove ha fatto parte della mista voluta da Davide Cassani) e provando a far saltare il banco anche in quel di Ponferrada, salvo poi finire a terra in una curva divenuta maledetta e dire addio a qualunque sogno di gloria. Stavolta però, dopo aver sfiorato il colpaccio anche a Capodarco, nessuno è stato in grado di togliergli la soddisfazione di mettere la propria ruota davanti a quella di tutti gli altri e con questo successo per lui si fanno sempre più concrete le voci di un possibile passaggio al professionismo nella prossima stagione, in cui saranno in tanti tra i più talentuosi degli attuali componenti del team trevigiano a poter coronare il sogno di una vita.

170 chilometri da percorrere nel pomeriggio di sabato 4 a fare da antipasto alla corsa dei grandi dell'indomani, con partenza e arrivo ad Oggiono e con le ascese al Ghisallo e Villa Vergano a costituire i punti chiave del tracciato. Prima fase caratterizzata da una fuga di sette atleti (protagonisti, tra gli altri, gli svizzeri Spengler e Page oltre a Michelangelo Riciputi della Viris e Fabio Gadda del Team Idea), prima di una nuova fase interlocutoria caratterizzata da vari tentativi di allungo che però hanno avuto vita breve. È stato però attorno al sessantesimo chilometro che si è registrata la prima svolta della gara, con una ventina di atleti a comporre il gruppo dei battistrada ed un'altra decina ad inseguire, con una situazione che si è fatta molto più chiara proprio sulla salita del Ghisallo, dove in testa si è ritrovato un drappello di diciotto corridori, comprendente nomi molto importanti.

Decisamente ben rappresentata era la Zalf con quattro atleti (Moscon, Garosio, Berlato e Tonelli) oltre alla BMC che ha sganciato in avanscoperta Teuns, Vliegen e Vermeulen, la Chambery Cyclisme Formation con Latour, Peters e Bidard, la Etixx con Guerin ed Hoelgaard, la Colpack con Masnada e Ravasi; con loro anche il britannico Pearson dello Zappi's Team (che nella prossima stagione vestirà la maglia della Zalf), il belga Warnier della Color Code, Alberto Marengo della Viris e Marco Tizza della M.I. Impianti. Non è però finita: subito dopo lo scollinamento sul Ghisallo, con la vetta conquistata per primo dal transalpino Peters, altri cinque atleti sono riusciti a riportarsi sul gruppetto in questione, andando a rafforzare ancor di più alcuni team già presenti, dal momento che si sono aggiunti Toniatti (quinto Zalf presente quindi), Ciccone (terzo Colpack), Knox e Amici che hanno portato a due le presenze in fuga della Zappi's e della M.I. Impianti e con un validissimo passista come Luca Sterbini della Pala-Fenice ad inserirsi in quella che era divenuta l'azione principale della giornata.

Prevedibile quindi immaginare come rientrare su un gruppo così cospicuo ed in cui erano presenti molti dei favoriti di giornata fosse impresa quasi impossibile per il gruppo, distanziato già di un minuto e mezzo quando la gara doveva affrontare l'ascesa a Villa Vergano, che per come si erano messe le cose poteva risultare decisiva. Dopo lo scatto operato dal francese Guerin, è stato Dylan Teuns a promuovere un'azione ancora più decisa, a cui è stato lesto a non farsi trovare impreparato Moscon, costituendo così un tandem decisamente interessante. I due hanno così guadagnato terreno sugli altri inseguitori, che nel frattempo si erano selezionati sulle rampe della salita e senz'altro chi ha avuto molto da recriminare è stato il francese Pierre-Roger Latour, che ha cercato d'inseguire tutto solo i battistrada, con la netta sensazione di aver perso, però, l'attimo buono. Quando il portacolori della Chambery è riuscito infatti a coronare il suo inseguimento infatti è stata l'ultima ascesa di giornata, quella posta a Marconaga di Ello, a porre decisamente fine alle sue ambizioni, lanciando decisamente verso il traguardo Teuns e Moscon, a cui non restava che giocarsi il successo nella volata a due.

Il belga, trovatosi inevitabilmente con un avversario insidioso, ha tentato di sprintare in anticipo ma è stato agevolmente superato da Moscon che ha così colto la sua seconda vittoria stagionale (l'altra risaliva alla Medaglia d'Oro Frare De Nardi disputata in aprile), indubbiamente la più importante di tutto il percorso ciclistico da lui maturato finora (e che il trentino ha voluto dedicare alla memoria di Timothy Porcelli, il giovane juniores suo corregionale tragicamente scomparso in un incidente durante un allenamento nei giorni scorsi). Piazza d'onore quindi per Teuns che si conferma comunque atleta da seguire anche nel professionismo mentre a 8" ha concluso Latour, che ha occupato con un po' di rammarico l'ultimo gradino del podio. Il resto degli inseguitori invece è giunto ben più distanziato, con un ritardo di 1'40" e regolato nello sprint per la quarta posizione dal francese Nans Peters (molto buona la sua prova) che ha preceduto il compagno di squadra Bidard e Andrea Toniatti, giunto sesto. A seguire il belga Vliegen, quindi un bravo Marco Tizza, l'altro belga Warnier e Alberto Marengo (ancora una bella prestazione per lui) che ha così chiuso la top ten.

Le belle notizie per la Zalf però non si sono esaurite col Piccolo Lombardia, visto che nel pomeriggio di sabato i trevigiani sono andati a segno anche nella 75esima Coppa San Vito, disputata in Friuli a San Vito al Tagliamento, che ha visto il successo di Nicola Toffali, giunto alla quarta affermazione stagionale. Prova di forza quella del team diretto da Luciano Rui, trovatosi in superiorità numerica nell'azione decisiva in cui Christian Grazian del Cycling Team Friuli si è trovato stretto nella morsa operata da Zhupa e dallo stesso Toffali, dovendosi così accontentare della terza posizione dietro i due zalfini, giunti ai primi due posti al termine di una volata risolta dal fotofinish che ha premiato il corridore veronese. Anche nel gruppo inseguitore, il cui ritardo è stato di dieci secondi, è stata la Zalf a farla da padrone con Federico Zurlo che ha preceduto nell'ordine Nicolas Marini (per entrambi ufficializzato il salto di categoria, rispettivamente con Unitedhealthcare e Nippo-Vini Fantini), Daniele Cavasin e Gianluca Milani.

Quattro vittorie per Toffali così come quattro sono diventate le vittorie ottenute nel 2014 da Mirko Trosino, che nel pomeriggio di domenica 5 ottobre ha conquistato a Montecatini Terme, in provincia di Pistoia, il 63esimo Trofeo Ezio Del Rosso, l'altro appuntamento di cartello del week end essendo gara nazionale. Affermazione pesante quella ottenuta dal pisano della Mastromarco che potrebbe essere arrivato anch'egli al momento dell'agognato salto di categoria (sicuramente potremmo saperne di più prossimamente) e che per rimpinguare il proprio bottino stagionale ha scelto il suo colpo preferito, vale a dire la stoccata da finisseur negli ultimi chilometri di una gara abbastanza tirata. Anche in questo caso infatti Trosino è riuscito a sorprendere tutti gli altri, guadagnando un gap non eccessivo ma sufficiente per riuscire a presentarsi all'arrivo con sicurezza e poter così esultare a braccia alzate. Solo piazzamenti di rincalzo quindi per tutti gli altri, con Matteo Marcolin del Team Friuli ancora una volta vicino al bersaglio grosso ma costretto a ripiegare sulla piazza d'onore davanti ad un Michele Gazzara ancora a suo agio sulle strade toscane. Quarto posto per il campione italiano Élite Davide Pacchiardo che ha preceduto Tintori, Orrico e l'altro tricolore Simone Sterbini nel drappello giunto a soli 3" da Trosino mentre poco più indietro hanno concluso il polacco Mrozek e il figlio d'arte Nicolò Martinello. A chiudere i primi dieci Mattia De Marchi della Fausto Coppi Gazzera, giunto però staccato di quasi un minuto e mezzo.

Ultime giornate particolarmente ricche di soddisfazione anche per l'ucraino Marlen Zmorka che in appena ventiquattro ore (tra il pomeriggio di domenica e quello di ieri) è riuscito a piazzare una doppietta d'autore tra Lombardia e Toscana, portando così a quota 8 il suo bottino stagionale, in cui ora la sua personale bilancia pende più verso i successi in linea che quelli ottenuti nelle cronometro da lui predilette (5 contro 3). Il forte passista del Team Pala-Fenice lasciato il segno dapprima nel 48esimo Trofeo Raffaele Marcoli di Turbigo, nel milanese, dove si è reso protagonista di una spettacolare azione a due in compagnia di Giorgio Bocchiola della Viris Maserati, coronata positivamente dopo un'avanscoperta durata oltre cento chilometri. Perfetto l'accordo tra i due e nulla da fare per gli inseguitori e volata conclusiva rivelatasi senza storia, dove Zmorka ha dato sfoggio della propria potenza, lasciandosi alle spalle un Bocchiola sicuramente rinfrancato dalla vittoria ottenuta ad Alzano Scrivia la settimana precedente. Ritardo degli immediati inseguitori cronometrato a 35", con la volata per la terza posizione che ha premiato Alberto Tocchella, vincitore della Coppa San Geo ad inizio 2014 e tornato nelle posizioni buone dopo diverse settimane, che ha preceduto l'olandese Van Luijk della Monviso-Venezia ed il sempre generoso Jacopo Mosca della Viris (belle prestazioni anche per Oggioni, Debenedetti e Torta, tutti e tre presenti in top ten).

Per nulla provato dalla dispendiosa azione del giorno prima, Zmorka è riuscito a lasciare il segno anche a Castiglion Fibocchi, in provincia di Arezzo, nella giornata di ieri, dove ha fatto sua la 65esima Festa Patronale valida come 12esimo Trofeo Fosco Frasconi, dove l'ucraino ha regalato al pubblico un altro assolo d'autore: scattato a poco più di venti chilometri dalla conclusione, il forte passista diretto da Olivano Locatelli è riuscito ad incrementare in maniera notevole il proprio vantaggio nei confronti degli inseguitori, giungendo così in beata solitudine in questa occasione. Ben 1'40" è stato invece il distacco di coloro che si sono giocati i restanti gradini del podio, con l'abruzzese dell'Aran Antonio Di Sante che ha conquistato la piazza d'onore davanti a Filippo Rudi, altro portacolori del team di Palazzago che è invece giunto terzo mentre più indietro sono giunti Thomas Pinaglia e Adriano Brogi.

Doppia affermazione nel fine settimana anche per la General Store Bottoli Zardini, altra formazione particolarmente attiva in questo finale di stagione: nel pomeriggio di sabato 4 infatti Michael Bresciani ha infatti coronato la sua settimana perfetta aggiudicandosi l'83esimo Circuito Molinese di Molino dei Torti, nell'alessandrino, che per l'atleta mantovano ha rappresentato la terza affermazione in sette giorni, dopo quelle ottenute alla Targa Crocifisso in Puglia e su pista a Montichiari, dove ha conquistato il titolo italiano dell'Inseguimento a squadre. Gara decisa da una fuga di una ventina di atleti, in cui la superiorità numerica della formazione di Ceresoli è stata determinante: Bresciani ha fatto valere le sue doti allo sprint, riuscendo a precedere Stefano Perego della Viris Maserati (che si è consolato col successo nella Challenge Bassa Valle Scrivia e Val Curone) e Gabriele Campello del Cerone Roadman. Per la General Store presenti anche altri 3 atleti nell'ordine d'arrivo, con Andrea Cordioli quarto, Sebastiano Dal Cappello quinto e Michele Toffaletti decimo.

Il 27esimo Trofeo San Serafino di Montegranaro, disputato nelle Marche in provincia di Fermo nel pomeriggio di domenica, ha invece riportato alla ribalta Roberto Giacobazzi, protagonista nelle stagioni passate di ottime prestazioni in alcune delle principali gare a tappe del nostro calendario e fin qui vincitore di una sola gara (l'Astico-Brenta, conquistata nel 2012). Sul nervoso percorso tra le colline fermane, l'ex biker modenese ha piazzato la sua stoccata decisiva a circa quindici chilometri dalla conclusione, riuscendo via via ad incrementare il proprio vantaggio e a presentarsi così tutto solo sul traguardo, su cui è arrivato con oltre un minuto su tutti gli altri per un'affermazione tanto bella quanto meritata. Ad occupare il secondo posto è stato, neanche a dirlo, l'immancabile Mirco Maestri che ha così occupato per la decima volta in stagione la piazza d'onore, anche se le ultime sono state sicuramente più gradevoli visto che sono state ottenute dietro propri compagni di squadra. Podio completato dal campione moldavo Cristian Raileanu della Bibanese, che proprio a Montegranaro aveva ottenuto in luglio la prima affermazione nella categoria, staccato di 1'20". Attorno al minuto e mezzo invece il distacco di Nicolò Rocchi (altro atleta della Bibanese), quarto davanti a Ciccanti della Monturano Civitanova Marche.

Chiusura della rassegna con l'affermazione di certo non meno bella ed importante delle altre ottenuta da Edward Ravasi, che sempre nel pomeriggio di domenica ha fatto proprio l'11esimo Giro del Canavese a Valperga, in provincia di Torino, al termine di una gara decisa da una fuga da lontano che ha conquistato un margine talmente consistente che sono stati appena dieci gli atleti giunti al traguardo (c'è da dire però che i partenti erano stati solo sessanta). Dalla fuga principale si sono poi sganciati Gabburo, Tizza, Lavazza e Ravasi, con il varesino del Team Colpack che a sua volta ha piazzato l'affondo decisivo a poco meno di cinque chilometri dalla conclusione, riuscendo a sorprendere tutti gli altri. I secondi di margine guadagnati si sono rivelati sufficienti e così Ravasi si è presentato tutto solo sul traguardo, ottenendo così la sua seconda vittoria nella categoria, dopo essersi sbloccato nel luglio scorso nella frazione conclusiva del Giro delle Valli Cuneesi. A 22" Marco Tizza ha fatto sua la piazza d'onore, regolando allo sprint Gabburo e Lavazza mentre molto più consistenti i ritardi degli altri superstiti, con l'altro Colpack Simone Bettinelli giunto quinto a 2'27".

Il lungo week end si chiuderà questo pomeriggio con altri due appuntamenti: in Friuli andrà in scena la Coppa Città di San Daniele mentre nel cremonese si disputerà il Gran Premio di Calvatone. Una sola gara invece in programma nel fine settimana con il Gran Premio di Somma Lombardo nel varesino, che farà da prologo all'ultima gara nazionale dell'anno, vale a dire la Coppa del Mobilio con la consueta formula a frazioni (prova in linea seguita da una cronometro per i primi quindici classificati della gara del mattino) che si disputerà martedì prossimo a Ponsacco.

Vivian Ghianni

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