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Vuelta a España 2014: Tenetelo d'occhio a Ponferrada... - John Degenkolb al terzo centro. Caduta nel finale, Guarnieri 3°

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A Logroño terza vittoria in questa Vuelta per John Degenkolb © BettiniphotoSia ristretta o di gruppo, sia dopo una tappa impegnativa o dopo un circuito, come quello di oggi, John Degenkolb sa vincere le sue belle volate, pur non essendo velocista puro, ormai abbiamo imparato a conoscerlo. Con quella di oggi, a Logroño, il tedesco della Giant-Shimano si porta a tre vittorie nella Vuelta 2014 (otto i centri complessivi nella gara a tappe spagnola), candidandosi come tra gli uomini certamente da battere al Mondiale di Ponferrada.

Una volata ristretta, si diceva, non perché prima del traguardo ci fosse chissà quale asperità, anzi. Il circuito di Logroño era in verità piuttosto semplice, non si è aspettato altro che la volata.

Sul più bello però, ecco la caduta, giunta puntuale, all'ultimo chilometro, ultima curva. Rimangono intruppati tutti i migliori o quasi, si fa prima ad elencare chi resta davanti, sono quindici uomini: Daniele Bennati (Tinkoff-Saxo), Roberto Ferrari e Maxi Richeze (Lampre-Merida), Greg Henderson (Lotto Belisol), John Degenkolb e Ramon Sinkeldam (Giant-Shimano), Tom Boonen (Omega Pharma-Quick Step), Jacopo Guarnieri (Astana), Guillaume Boivin e Peter Sagan (Cannondale), Yannick Martinez (Europcar), Lloyd Mondory e Yauheni Hutarovich (AG2R La Mondiale), Jasper Stuyven e Fabian Cancellara (Trek).

A quel punto è facile per Sinkeldam pilotare fuori Degenkolb, non prima di aver recuperato su Ferrari, che aveva tentato l'anticipo. Il tedesco in maglia verde deve solo respingere il ritorno di Boonen, Guarnieri e Sagan, piazzatisi alla sua spalle in quest'ordine. Per il resto, tanto ci eravamo divertiti ieri, con gli scatti di Contador e la vittoria di Fabio Aru, tanto si sbadiglia oggi, nei 166.4 km della frazione di Logroño.

Un circuito di 20.8 km da ripetere 8 volte, non completamente pianeggiante, ma non c'è l'ombra di un Gpm. Dopo 4 km va via l'austriaco della Cannondale Matthias Krizek. Il gruppo, conscio che alla fine sarà volata, lascia fare, e così il classe '88 guidato da Amadio prende subito un bel vantaggio: 5'08" dopo soli 11 km. Poi scenderà, ma l'austriaco viaggia.

Gregario più che buono, in passato s'è tolto qualche soddisfazione: il titolo nazionale nel 2011, una tappa al GiroBio, la prima, con conclusione a Tortoreto Lido, nel 2012, anno in cui iniziò da agosto il periodo di stage con quella Liquigas che sarebbe poi diventata casa sua. Questo onesto mestierante mantiene un bel vantaggio fin quasi alla fine della tappa, transitando sempre sul traguardo in beata solitudine. Il gruppo non si danna l'anima per riprenderlo, ma questo fatto non gli leverà di dosso il numero rosso del più combattivo. Viene ripreso ai -12, dopo che le ultime forze erano state esaurite: comunque gran bella prova.

Si mette in testa la Tinkoff-Saxo, più per proteggere Contador da eventuali problemi che per Daniele Bennati, ormai gregario modello e vero e proprio uomo squadra. All'ultimo chilometro davanti ci sono tutti i migliori, poi di colpo il gruppo rimane sullo sfondo di una curva a destra, i quindici sopra citati sono in testa. Ferrari tenta l'allungo, Sinkeldam lo va a prendere con Degenkolb a ruota. Il tedesco si lancia, Sagan prova a centrare un podio, Boonen una vittoria di tappa. Lo slovacco verrà passato da Jacopo Guarnieri e si dovrà accontentare del quarto posto, mentre il belga di Mol non recupererà mai su Degenkolb.

Quinto posto per Maxi Richeze, poi Yannick Martinez, Lloyd Mondory, Fabian Cancellara, Jasper Stuyven e Guillaume Boivin. Con i distacchi neutralizzati ai -3, la classifica non viene sconvolta per nulla dalla caduta. Contador guida sempre con 20" su Valverde e 1'08" su Urán. Froome è a 1'20", Rodríguez a 1'35", Sánchez a 1'52", Aru a 2'13", Anacona a 2'22", Gesink a 2'55" e Damiano Caruso a 3'51".

Domani si starà meno tranquilli, visti i 188.7 km in programma da Belorado ad Obregón, con arrrivo che potrebbe stuzzicare gli scattisti. Nel mezzo due Gpm di terza categoria (Alto Estacas de Trueba e Puerto de la Braguía) ed uno di seconda (l'Alto del Caracol). Le tappe decisive saranno ben altre, ma già domani chi vorrà minare le certezze di Alberto Contador avrà tutto il terreno per farlo.

Francesco Sulas

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