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Vuelta a España 2014: Non c'è storia contro questo Degenkolb - Valverde attacca da lontano, John stravince in volata

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John Degenkolb vince nettamente a Córdoba © BettiniphotoQuesto ragazzo quando vede la Vuelta non capisce più niente. Stiamo parlando di John Degenkolb, che nel 2012, in una corsa disegnata per gli arrampicatori, seppe ritagliarsi cinque vittorie in volata, tra cui l'ultima, a Madrid. Bruciando le tappe, il tedesco della Giant-Shimano s'è imposto anche in altre competizioni, non solo nella gara a tappe spagnola per eccellenza, ma quando torna a queste latitudini trova quello smalto che gli permette di vincere le volate per distacco. Quasi come accaduto due giorni fa a Nacer Bouhanni, primo nettamente a San Fernando proprio davanti a Degenkolb.

Quest'ultimo ha a sua disposizione, come Bouhanni, una signora squadra, specializzata nello scoprire e coltivare i talenti, tirare le volate ai due principali velocisti. Sì, perché se fino a fine anno la FDJ.fr avrà in organico sia Démare, rinnovato, che Bouhanni, prossimo però a migrare verso la Cofidis (l'offerta sarà anche stata impossibile da rifiutare, ma Madiot non pare aver mai cercato di far convivere i due), la Giant-Shimano può vantare Degenkolb e Kittel.

Quando Marcel è in gara ed in giornata, Degenkolb segue un altro calendario, apparentemente senza screzi (e se mai ci sono stati, la squadra olandese li ha nascosti alla perfezione), mentre se è in gara, come al Tour, non si fa problemi a tirare la volata a Kittel. Si chiama spirito di squadra, le undici vittorie in più della Giant-Shimano rispetto alla FDJ (32 a 21) passano anche attraverso questi dettagli non da poco.

La quarta tappa non è certo decisiva, né memorabile: 164.7 km da Mairena del Alcor a Córdoba, con due colli da scalare nella seconda parte, l'Alto de San Jerónimo ed il più complicato Alto del Catorce por Ciento (il nome dice molto). Subito in fuga Sébastien Turgot (AG2R La Mondiale), Javier Aramendia (Caja Rural), Gert Jõeäär (Cofidis) e Jimmy Engoulvent (Europcar), dopo 5 km hanno già un buon margine sul gruppo della maglia roja Michael Matthews, l'Orica lascia fare, anche se il quartetto arriverà ad avere 2'45" dopo 71 km come vantaggio massimo.

Non una grande assicurazione, infatti alla prima vera salita, l'Alto de San Jerónimo, affrontato dopo 110 km, è il basco della Caja Rural Amets Txurruka, attaccante nato (verrà premiato a fine tappa come il più combattivo), ad uscire dal gruppo. Anche perché là davanti Turgot ha perso contatto ed è stato riassorbito, mentre Aramendia, Jõeäär ed Engoulvent distano 17".

Txurruka passa così al comando della corsa e scollina per primo sull'Alto de San Jerónimo. Engoulvent lo segue e lo raggiunge ma ai piedi dell'Alto del Catorce por Ciento è tutto da rifare. La SKy di Chris Froome si mette in testa a fare una buona andatura, non fortissima ma nemmeno una passeggiata. L'obiettivo è far staccare i velocisti più forti, e Bouhanni, tra gli altri, alza bandiera bianca, così come Boonen (chiuderanno entrambi a 8'31" da Degenkolb).

Contador, alla faccia della Vuelta corsa per qualche tappa, sgambetta dietro agli Sky e nel tratto finale della salita, il più duro, va via il colombiano della Lampre-Merida, Winner Anacona. Subito si accoda uno di cui sentiremo parlare per anni, Adam Yates; con la Sky a fare quel ritmo sostenuto, il britannico dell'Orica era sempre in quarta, quinta ruota, non oltre, la pedalata ottima. Subito dopo lo scatto di Anacona e Yates c' il Gpm, ed allora parte Romain Sicard. Il francese dell'Europcar raggiunge subito la coppia di testa, ma il terzettto diventa un quartetto quando ai -24.5, nel falsopiano che segue l'Alto del Catorce por Ciento, dal gruppo esce Alejandro Valverde.

Una ventina di secondi il vantaggio dei quattro, cui tenta di unirsi anche Damiano Caruso. Il siciliano della Cannondale, che dal 2015 correrà con la BMC, sbaglia però i tempi, insegue per quei noiosi su e giù, quindi si rialza non appena inizia la discesa. Il gruppo piomba sui fuggitivi ai -9, quando manca solo della pianura prima dell'arrivo di Córdoba (da cui il gruppo era già transitato dopo 126 km). La Giant-Shimano lavora per Degenkolb, l'Orica-GreenEDGE si assicura che Michael Matthews non perda posizioni e/o la maglia roja, ma Bling è bello pimpante.

Sul traguardo Vicente Reynés tenta l'anticipo ma John Degenkolb ha capito tutto ed allunga, sprintando come se temesse il rientro di chissà chi. E invece il tedesco coglie la sesta vittoria stagionale quasi in solitaria, andando poi a dare il cinque, come fatto due giorni fa dal ritirando Jens Voigt, al pubblico di Córdoba. Terzo posto per Michael Matthews, che si prende anche 4" d'abbuono, mentre Damiano Caruso chiude al 4° posto. Quinto Daniel Martin, seguito da Alexandr Kolobnev, Lloyd Mondory, l'ottimo Valerio Conti, Bob Jungels e Fabio Aru, che sull'Alto del Catorce por Ciento pedalava benissimo a ruota di Contador.

Tra i ritardatari di giornata i segnala Adam Yates, che chiude a 1'01", ma peggio di lui fa Jurgen Van den Broeck, a 8'31". Merhawi Kudus, Julián Arredondo e Luis León Sánchez pagano 10'47", Peter Sagan è in rodaggio per Ponferrada e taglia il traguardo con un passivo di 13'44", Thibaut Pinot, Louis Meintjes e Carlos Betancur sono a 16'55".

La classifica generale vede sempre al comando Michael Matthews, che guida con 8" su Nairo Quintana e 15" su Alejandro Valverde. A 19" troviamo Rigoberto Urán, a 21" Damiano Caruso ed Esteban Chaves, a 24" George Bennett ed Haimar Zubeldia, a 27" Alberto Contador e Wilco Kelderman. Le classifiche collaterali vedono piccoli terremoti, con Bouhanni superato nella classifica a punti sia da Degenkolb che da Matthews (45 punti per entrambi, il padrone è l'aussie, la vestirà il vincitore odierno), Valerio Conti si riprende il primato nella combinata mentre il miglior scalatore rimane Luis Más Bonet, a 9 punti come Jérôme Cousin.

Domani quinta frazione, 180 km tondi tondi da Priego de Córdoba a Ronda, e ci sarà ancora spazio per le ruote veloci. Una sola salitella nel percorso, il Puerto El Saltillo, ma niente di serio: 3 km al 6-7% non potranno impensierire i velocisti piùscafati, resistenti, in forma. Il finale sarà in leggera salita, con l'arrivo che tira al 2-3%. Sembra il teatro ideale per una sfida tra Bouhanni e Degenkolb, con il tedesco che potrebbe bissare la vittoria odierna e ribaltare il secondo posto di San Fernando.

Francesco Sulas

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