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Eneco Tour 2014: Tim, la "Liegina" è una ciliegina - Wellens, vittoria in solitaria sulla Redoute

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Tim Wellens esulta sulla Redoute © Sport.beChiamateli gioiellini, quelli dell'Eneco Tour. L'intuizione degli organizzatori, da qualche stagione a questa parte, è di inserire in una corsa che di per sé sarebbe quasi noiosa dei pezzi di classiche. In un periodo come quello agostano, poi, in cui si è reduci dalle grandi attenzioni per la Grande Boucle e la spiaggia, spesso, la fa da padrona. Così, dopo ieri, con la tappa dei muri (e del Muur!) conclusasi a Geraardsbergen, laddove lo scorso anno Zdenek Stybar sigillò la vittoria finale, oggi è toccato alle côtes delle Ardenne, con arrivo ai piedi della Redoute.

La côte più nota - ormai non più decisiva - della Liegi-Bastogne-Liegi, è stata inserita all'interno di una tra giorni in cui si mostrerà la parte classica di Belgio ed Olanda (muri delle Fiandre, côtes ardennesi e côtes percorse nell'Amstel Gold Race, da saggiare domani). Il vincitore non poteva essere un nome banale, anzi: se la tappa era un piccolo gioiello, come detto, anche il primo a tagliare il traguardo ad Aywaille - siamo ai piedi della Redoute - è stato un piccolo grande corridore.

Uno di quelli che li vedi sin dalle categorie minori, e li segui ai primi anni da pro', perché la classe cristallina non si compra: o c'è, e si vede, oppure è inutile cercare. Tim Wellens, belga della Lotto Belisol, classe '91, non poteva scegliere teatro migliore per cogliere la prima vittoria da pro': una salita e un'autostrada, a fianco. Le auto ferme in corsia ad ammirare i corridori. Utopia in Italia, religione in Belgio.

Wellens, dicevamo, non poteva cogliere prima vittoria più prestigiosa: cercata, voluta, fortemente voluta, vista la strenua resistenza opposta nel finale ad un Lars Boom molto in palla: tanto da staccare Tom Dumoulin, non abbastanza da capire che davanti c'era ancora Wellens, e lo sventurato esultò. Dopo il piccolo Fiandre di ieri, oggi tocca alla piccola Liegi.

Non partono Fabian Cancellara e Bauke Mollema, che nel 2015 sarà compagno di team alla Trek proprio dell'elvetico. Non serve molto, appena 8 km e vanno via in otto. Nomi non di poco conto: Tom Boonen (Omega Pharma-Quick Step), Nick Nuyens e Nathan Haas (Garmin-Sharp), Moreno Moser (Cannondale), Alex Dowsett (Movistar), Davide Cimolai (Lampre-Merdia), Kenneth Van Bilsen (Topsport Vlaanderen-Baloise) e Kevin Van Melsen (Wanty-Groupe Gobert).

La tappa è esigente, 173.9 km da Heerlen a La Redoute, sedici côtes da affrontare, tre volte la Redoute. Gli otto raggiungono un vantaggio masssimo di 7'52" dopo 50 km di gara, ma la BMC di Philippe Gilbert, che oggi arriva in casa, e del vincitore di ieri Greg Van Avermaet si mette in testa al gruppo ed inizia a chiudere. Al primo passaggio sulla Redoute, dopo 102.2 km, Moser, Haas e Nuyens provano ad allungare. Il vantaggio sul gruppo è oraa di soli 3', il terzetto non va da nessuna parte.

Ci proverà Tom Boonen a 58 km dal traguardo, ma anche in quell'occasione nulla di fatto. Sulla Côte de Chambralles, 1550 metri al 9.5% di pendenza media, attacca Nathan Haas e vanno in difficoltà sia Davide Cimolai che Nick Nuyens. Resistono Haas, Boonen, Moser, Van Bilsen e Van Melsen ma sulla seconda Redoute Haas prende il volo. Boonen, Moser, Dowsett e Van Melsen perdono 1'25" mentre il gruppo tirato dalla BMC (in precedenza anche l'Orica ha dato il suo contributo) è a circa 3'.

Mancano 35 km all'arrivo, siamo all'ultimo passaggio sulla Redoute ed il gruppo sta per riprendere i primi inseguitori di Haas: Boonen, Moser, Dowsett e Van Melsen sono raggiunti ai -22, sulla Côte de Fraiture. Nathan Haas ha ancora 1'06" da gestire. Nell'ultima tornata si rimescolano le carte: ai -18 partono prima Alexandre Pichot, che raggiunge e supera Nathan Haas, poi Sep Vanmarcke, che mette nel mirino il Garmin-Sharp, imitando il collega dell'Europcar.

Sulla Côte de Chambralles, forse al più dura di giornata, cambia tutto nuovamente. Attaccano infatti Arnold Jeannesson e Tim Wellens, mentre davanti è rimasto solo Pichon. Viene raggiunto da Jeannesson e Wellens, alle spalle del terzetto si forma un gruppo con Mori, Grivko, Van Avermaet, Vanmarcke, Kuznetsov e Martinez ad inseguire. Il gruppo però gestisce sempre e va a riprendere i contrattaccanti. Davanti resta solo da superare la Côte de Niaster, oltre all'ultima Redoute, dov'è posto il traguardo.

Prima dell'attacco della côte allunga Tim Wellens, con Pichot e Jeannesson che non sanno che pesci pigliare. È il momento decisivo della tappa. I due verranno presto riassorbiti da un gruppo da cui escono di prepotenza Tom Dumoulin e Lars Boom. Grivko prova a tenere le loro ruote ma viene presto staccato sulle pendenze del Niaster, mentre Tim Wellens pedala a meraviglia là in testa. Dumoulin, da ieri leader della generale, ne ha meno di Boom, ed ecco che l'olandese della Belkin sferra il suo attacco.

Siamo ai -6 e dietro nessuno si vuol incaricare dell'inseguimento. Parrebbe quasi capace di chiudere su Wellens, il buon Boom, ma il belga della Lotto inizia la scalata della Redoute con un buon margine e chiude in crescendo. Lars Boom esulta sul traguardo, forse per aver staccato Dumoulin, forse perché non considera la presenza di Wellens fondamentale. E invece il giovane della Lotto precede Boom di 50": significa che sono sue tappa e maglia di leader. A 52" Van Avermaet prende l'abbuono, sottraendolo a Dumoulin, mentre a 56" troviamo Geraint Thomas. Andriy Grivko paga 58", Jelle Vanendert, Niki Terpstra, Philippe Gilbert ed un ottimo Marco Marcato sono a 59".

La nuova generale vede appunto Tim Wellens al comando con 7" su Lars Boom e 13" su Tom Dumoulin. A 33" troviamo Andriy Grivko, a 34" Greg Van Avermaet, a 38" Geraint Thomas, a Niki Terpstra, a 48" Philippe Gilbert, a 56" Jens Keukeleire ed a 1'04" Sebastian Langeveld, con marco Marcato 11° a 1'11".

Domani atto conclusivo dell'Eneco Tour, da Riemst, in Belgio, si fa ritorno in Olanda, a Sittard-Geleen. In questi ultimi 183.4 km di corsa non ci sarà tregua, visto che si affronteranno ben 22 côtes, alcune delle quali rese note dall'Amstel Gold Race (tra tutte, Eyserbosweg, Gulperberg, Loorberg e Fromberg). Dumoulin e Boom non potranno certo lasciare un giovanotto come Tim Wellens salire e scendere in scioltezza, mantenendo il primato.

Sicuramente i due olandesi, più Boom che Dumoulin, cercheranno di fare qualcosa per stoppare il belga. Da parte sua Tim Wellens, dopo la prima vittoria da pro', ha dato prova di non volersi fermare. E se conquistasse la classifica finale dell'Eneco Tour sarebbe un avversario ancor più temibile nella prossima primavera, tra Fiandre ed Ardenne.

Francesco Sulas

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