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Tour de Pologne 2014: Trionfo per Majka, Malori ci va vicino - Crono a Vandewalle su Adriano. La corsa va a Rafal | Cicloweb

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Tour de Pologne 2014: Trionfo per Majka, Malori ci va vicino - Crono a Vandewalle su Adriano. La corsa va a Rafal

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Rafal Majka vince il 71° Giro di Polonia © tourdepologne.pl

Decisamente se l'è meritato, Rafal Majka, questo 71° Giro di Polonia. Due vittorie di tappa, le più dure in un percorso tutto sommato morbido. Riporta il Giro di Polonia ad un polacco dopo 11 anni (l'ultimo fu Cezary Zamana, che nel 2003 ebbe la meglio su Andrea Noè) e forse anche per questo stentava ad esultare, una volta finita la crono di Cracovia. Non ci credeva, il buon Rafal, di aver vinto.

Non ci credeva né era a conoscenza del proprio tempo e così ha aspettato un minuto prima di alzare le braccia al cielo, con l'urlo della folla della Piazza del mercato di Cracovia che gli ha fatto da eco. Una carriera sportiva che può cambiare per un passaporto biologico non convincente, com'è strano il mondo. Il passaporto non è quello di Majka, ma di Kreuziger: doveva fare il Tour, ha problemi con i valori del biopass, viene sostituito da Rafal, fresco 6° al Giro d'Italia.

Ci va di malavoglia alla Boucle, ma vince due tape di montagna, e la maglia a pois di miglior scalatore, frutto di una serie di prestazioni regolarissime tra Alpi e Pirenei. "Vai al Polonia e vincilo", deve avergli detto il proprietario della Tinkoff-Saxo, il magnate russo Oleg Tinkov, appunto. Questo riccastro che si diverte con il ciclismo, spesso anticipando i suoi corridori (in bicicletta, ovviamente) nelle tappe dei GT, aveva promesso a Majka una Aston Martin dopo la prima vittoria al Tour.

Il premio era per un eventuale secondo centro. Rafal, che deve aver creduto ad Oleg, come aveva vinto a Risoul s'è ripetuto a Pla d'Adet, e chissà se è andato a battere cassa dal vulcanico Tinkov. Anche non avesse avuto l'Aston Martin promessagli, un po' per gioco, un po' per pungolarlo, il polacco ha intascato questa settimana un prolungamento di contratto: fino a fine 2017 sarà un corridore della Tinkoff-Saxo.

Forse l'Aston Martin gli era rimasta un po' qui, più probabilmente non sente la catena, e così ha deciso di rompere il decennio di digiuno polacco nella corsa a tappe di casa. L'ultimo ostacolo tra lui e la classifica finale era rappresentato dalla crono di Cracovia, tappa finale della corsa.

Si tratta di 25 km tra Rynek Główny, la sopra citata piazza del mercato, e la miniera di Wieliczka. Andata e ritorno, curve solo nel centro della bella città, altrimenti si procede sempre dritti, con qualche saliscendi che nemmeno si sente. Dopo i primi via dalla splendida Piazza del mercato stretta tra il Palazzo del tessuto e la Basilica di Santa Maria, è Cameron Meyer a far segnare il miglior tempo, presto imitato da Anton Vorobyev. Mette tutti d'accordo il polacco della CCC Polsat Mateusz Taciak, che con un 29'58" passa in testa.

Non dura molto perché il sopraggiungere di Adriano Malori è sinonimo di primato, seppure provvisorio. Il parmense della Movistar stacca un 29'21", con Taciak che rimane così a 36", Nikias Arndt, che nel frattempo s'era inserito, a 45", Vorobyev a 49", Meyer a 51". Il belga Kristoff Vandewalle, Campione nazionale contro il tempo, fa però meglio di Malori. Soli tre secondi, bastano però per scalzare il parmense dalla prima posizione.

La corsa nella corsa vede però i principali pretendenti alla classifica finale (fondamentalmente Majka, Intxausti e Ion Izagirre) scendere in strada. Ion Izagirre prova a recuperare quei 22" a Majka, che però procede regolare in quei 25". Izagirre non va così bene, messo dietro addirittura dal fratello Gorka, e addio vittoria World Tour per lui.

La classifica di tappa vede Vandewalle che a 51.195 di media batte Malori, lasciato a 3". Terzo posto per Stephen Cummings, a 10", poi Steve Morabito a 20", Gorka Izagirre a 22", Dario Cataldo a 28", Ion Izagirre a 29", Bob Jungels a 34", Christophe Riblon a 38", stesso distacco di Michael Matthews.

Nella generale finale, dopo undici anni, c'è un polacco in giallo. Rafal Majka precede di soli 8" Ion Izagirre, mentre Beñat Intxausti è terzo a 22". Ai piedi del podio Christophe Riblon a 34", Przemyslaw Niemiec a 1'20", Andrey Amador a 1'21", Philip Deignan a 1'24", Robert Gesink a 1'41", Dominik Nerz a 1'42", Petr Vakoc che dopo tre giorni in maglia gialla torna dalla Polonia con una vittoria di tappa ed una top ten, classificandosi decimo a 1'49" da Majka.

Una vittoria che giunge al termine di una settimana in cui Saxo ha prolungato il suo impegno nella Tinkoff-Saxo, i fratelli Sagan e Bodnar sono stati ufficializzati e lo stesso Majka ha prolungato il sodalizio con la squadra di Oleg Tinkov fino al 2017.

Adesso, dopo una doppia vittoria di tappa al Tour giunta quasi per caso, la maglia a pois e la classifica finale del Polonia portata a casa sfruttando l'ottima gamba post Boucle, il magnate russo un regalino dei suoi proprio glielo deve (anche se le mani avanti le ha già messe due girni fa, su Rafal, che «va forte anche senza Aston Martin»).

Francesco Sulas

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