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Giro Rosa 2014: Pooley scatenata, Abbott regolata - Emma a San Domenico, Vos tiene la maglia. Ma la Ferrand-Prévot...

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A San Domenico di Varzo s'impone Emma Pooley © Nicola Ianuale

Non serviva la maglia verde di miglior scalatrice ad Emma Pooley perché si affermasse sull'impegnativo traguardo di San Domenico di Varzo. Non serviva ma è lo specchio di colei che nelle tappe di montagna è andata meglio di tutte. Se due giorni fa, in quel di San Fior, s'era sciroppata 84 km di fuga su e giù per il trevigiano, tornando ad assaporare il gusto della vittoria importante, nella tappa regina del Giro Rosa ha deciso di ripetersi.

Pooley su Abbott, una riedizione della sfida che nel Giro Donne 2010 vide la scalatrice statunitense prevalere davanti alla britannica sullo Stelvio. Allora Mara era in maglia rosa, oggi era obbligata a recuperare oltre tre minuti a Marianne Vos, in cerca del terzo successo al Giro. La salita di San Domenico di Varzo non sarà Re Stelvio, ma su quegli 11 km più al 9% che all'8% la fenomenale atleta olandese dovrà difendersi. Anche perché alle sue spalle, escludendo le Abbott e le Pooley, troppo lontane, c'è la compagna di squadra Pauline Ferrand-Prévot, non una garanzia totale sulle lunghe salite. E poi, a 1'03", Elisa Longo Borghini.

L'ornavassese è virtualmente sul podio, corre in casa, è obbligata a mettere in difficoltà Vos e le altre. In due tappe - a San Domenico e domani, sul Ghisallo - Elisa è chiamata al ribaltone. Solo 90.3 km da Verbania a San Domenico, ma saranno più che sufficienti a delineare una classifica tutta nuova o quasi. Partenza velocissima sotto un cielo che non promette nulla di buono. Nei chilometri che precedono Varzo, dove inizia la vera salita finale, non succede praticamente nulla.

Al Traguardo Volante di Ornavasso Pauline Ferrand-Prévot va a prendersi un abbuono di 3", seguita da Claudia Häusler e Chloe Hosking. La Rabo Liv si mette in testa al gruppo quando si inizia a salire verso San Domenico. Restano davanti Brand, Niewiadoma, Van der Breggen, Ferrand-Prévot, Van Vleuten, Vos, Longo Borghini, Moolman, Stevens, Abbott, Pooley, Riabchenko, Guarnier, Johansson ed Häusler.

Quando Emma Pooley si porta in testa il ritmo aumenta sensibilmente. Evelyn Stevens scatta ma non fa male, diverso il discorso invece quando Mara Abbott si porta davanti. Il gruppo si spacca, restano con la statunitense in poche. Emma Pooley si riporta in testa al gruppo ed allora Marianne Vos mette la scalatrice della squadra, Anna Van der Breggen, a fare il ritmo. Riabchenko, Van Vleuten e Johansson perdono contatto.

Mara Abbott affonda nuovamente, Marianne Vos stringe i denti, Elisa Longo Borghini si mette a ruota di Emma Pooley. Il gruppetto di testa (Abbott, Vos, Van der Breggen, Ferrand-Prévot, Pooley, Longo Borghini e Guarnier) viene raggiunto da Johansson, Van Vleuten ed Häusler. La situazione è ideale perché Marianne Vos possa mantenere il controllo. Mara Abbott forza nuovamente, Vos e Ferrand-Prévot, così come Pooley e Van der Breggen, sono alla sua ruota. Abbassano il ritmo, perdendo qualche metro, Elisa Longo Borghini e Megan Guarnier.

Una volta che le due sono rientrate è proprio la Guarnier ad attaccare: Anna Van der Breggen chiude con grande prontezza. Ai -5 Emma Pooley attacca nuovamente, con a ruota Abbott, Vos, Ferrand-Prévot e Longo Borghini. Anna Van der Breggen allunga e lascia Megan Guarnier, mentre Vos, Abbott, Pooley, Ferrand-Prévot e Longo Borghini inseguono: siamo ai -4, iniziano gli ulteriori dolori. Poco più indietro Emma Johansson, Annemiek Van Vleuten e Claudia Häusler.

Emma Pooley si piazza in testa ed insegue, Elisa Longo Borghini perde terreno. Abbott, Pooely, Ferrand-Prévot e Vos riprendono Megan Guarnier. Resta solo Anna Van der Breggen in testa. Ai -2 Mara Abbott si porta al comando e Marianne Vos cede qualche metro. Con la Abbott restano Emma Pooley e Pauline Ferrand-Prévot. Vanno a riprendere la Van der Breggen, Mara Abbott rilancia e restano con lei solo Van der Breggen ed Emma Pooley, mentre Pauline Ferrand-Prévot cede.

Alla flamme rouge Abbott e Pooley staccano la Van der Breggen e vanno a giocarsi la vittoria di tappa. Abbott sale in piedi, Pooley più agile, seduta. Ai 150 metri Emma Pooley butta giù un dente, neanche si alza in piedi ed allunga su Mara Abbott, che chiude al secondo posto a 5". Terza piazza per Anna Van der Breggen a 29", Pauline Ferrand-Prévot a 53", Megan Guarnier a 1'27", Marianne Vos a 1'28", Claudia Häusler ed Annemiek Van Vleuten a 1'53", Tetyana Riabchenko a 1'58", Emma Johansson chiude la top ten di giornata a 2'01". A 2'11", undicesima, Elisa Longo Borghini, seguita da Evelyn Stevens e da un'ottima Asja Paladin (la classe '94 della Top Girls chiude 13a con un ritardo di 3'44", mentre Francesca Cauz non termina la prova).

La nuova generale vede in rosa sempre Marianne Vos, ma con quella furbetta di Ferrand-Prévot a soli 16" e la Van der Breggen a 1'17", per un podio tutto targato Rabo Liv. Abbott quarta a 1'39", quindi Longo Borghini a 1'46", Häusler a 2'47", Guarnier a 6'27", Van Vleuten a 6'44", Johansson a 6'57", Niewiadoma a 7'10". Le altre classifiche vedono sempre Pauline Ferrand-Prévot vestire la maglia bianca di miglior giovane, Emma Pooley la verde di miglior scalatrice, Marianne Vos la ciclamino della classifica a punti, Elisa Longo Borghini la azzurra di miglior italiana.

Domani ultima tappa, 80.1 km da Trezzo sull'Adda alla Madonna del Ghisallo. La Rabo Liv ha il podio in pugno e può anche permettersi di giocare la Ferrand-Prévot, nel caso Marianne Vos dovesse accusare troppo. Tattica non si sa quanto voluta, fatto sta che la francesina potrebbe recuperare benissimo quei 16" che la separano dalla maglia rosa. Nel dominio pressoché totale della Rabo Liv ringraziamo Giorgia Bronzini ed Emma Pooley, le uniche a regalare una o più vittorie (due la britannica, una la piacentina) a squadre diverse.

Francesco Sulas

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