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Giro Rosa 2014: Nell'ultima volata ancora Marianne - A Chiavenna Vos su Bronzini. Ma domani c'è l'arrivo in salita

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Marianne Vos con Giorgia Bronzini ed Emma Johansson sul podio di Chiavenna © Nicola Ianuale

Se c'era una tappa in cui poteva arrivare una fuga più o meno numerosa, era quella odierna. E se il tracciato, unito al fatto di essere alla vigilia della frazione decisiva, poteva favorire le più coraggiose, non nascondiamo che non ci saremmo stupiti di una vittoria di Valentina Scandolara.

Non perché la veronese di Tregnago sia più meritevole di altre, sia chiaro, ma perché la prima (e finora unica) italiana che veste la casacca Orica è andata all'attacco praticamente in ogni tappa.

È un po' la cifra stilistica della Scando, che per questo suo coraggio s'è guadagnata il soprannome di Cavallo Pazzo.

In questi giorni, però, non s'è solo limitata ad attaccare: ha vestito per cinque giorni la maglia verde di miglior scalatrice. Usiamo il passato perché se ieri Valentina era riuscita a mettere tra sé ed una Emma Pooley scatenata due punticini, oggi nulla ha potuto contro la britannica.

Perduta la maglia verde, sì, ma la Scandolara non s'è perduta d'animo e per nulla incredibilmente è finita in fuga. Poteva arrivare, ma dietro non è stato lasciato spazio. Tanto lavoro per chiudere, con Alé-Cipollini-Galassia e Rabo Liv a dannarsi l'anima. Sul traguardo di Chiavenna esulterà Marianne Vos, ed è questa la sua quarta affermazione nel 25° Giro Rosa.

Dal Veneto, dopo il tappone di ieri dominato da Emma Pooley, si passa alla Valtellina: la Aprica-Chiavenna misura 91.8 km e sulla carta è adattissima ad un gruppetto di coraggiose. Discesa dall'Aprica neutralizzata, quindi subito dopo 7.3 km la salita che porta a Teglio, grazioso borgo da cui deriva il nome Valtellina. Emma Pooley precede Pauline Ferrand-Prévot, Elisa Longo Borghini, Mara Abbott ed Anna Van der Breggen.

Discesa e subito risalita verso Tresivio - sono stati percorsi 22.5 km - dov'è posto il Traguardo Volante. Lo vince Claudia Häusler, con anche Van der Breggen e Ferrand-Prévot che si prendono dei secondi d'abbuono. Scatti e controscatti, poi vanno via in sette: Tyler Wiles (Specialized Lululemon), Tatiana Antoshina (RusVelo), Annemiek Van Vleuten (Rabo Liv), Jessie Daams (Boels-Dolmans), Linda Villumsen (Wiggle Honda), a cui si aggiungono le due Orica-AIS, Katrin Garfoot e, come detto, Valentina Scandolara.

Sarebbe una fuga innocua, nessuna big ad insidiare la maglia rosa ed anzi, pure una Rabo Liv, Annemiek Van Vleuten, che s'è già aggiudicata due frazioni al Giro. La Alé-Cipollini-Galassia è però contraria: non ha nesssuna in fuga e Shelley Olds ci vuol provare. Ieri la statunitense è caduta male, la sua partenza dall'Aprica non era scontata, ma c'è. Le battistrada vengono riprese da Alé-Cipollini-Galassia e Rabo Liv a 13 km da Chiavenna, si sgomita per stare davanti. La Rabo Liv lavora per Marianne Vos, che nel finale prende la volata in testa, quasi staccando le altre.

Alle sue spalle Giorgia Bronzini, poi Emma Johansson, Pauline Ferrand-Prévot, Shelley Olds, Anna Van der Breggen, Annemiek Van Vleuten, Daiva Tuslaite, Elisa Longo Borghini e Megan Guarnier. Da registrare Fabiana Luperini che paga 8", ma non era certo la sua tappa, mentre un'altra big, Evelyn Stevens, si chiama definitivamente fuori dalla contesa, lasciando per strada 52" (testa e gambe già al Thüringen Rundfahrt che inizia lunedì ed a cui la statunitense dovrebbe prender parte insieme a Trixi Worrack, per un totale di 17 giorni di corsa senza stop?).

Classifica che vede Marianne Vos allungare di 10" grazie all'abbuono odierno. Ora ha 54" su Pauline Ferrand-Prévot, 1'03" su Elisa Longo Borghini, 2'20" su Anna Van der Breggen, 2'24" su Claudia Häusler, 3'08" su Mara Abbott, 4'51" su Katarzyna Niewiadoma, 6'19" su Annemiek Van Vleuten, 6'24" su Emma Johansson, 6'28" su Megan Guarnier.

Graduatorie collaterali che non mutano (Vos in rosa ed in ciclamino della classifica a punti, maglia bianca di miglior giovane a Pauline Ferrand-Prévot, maglia azzurra ad Elisa Longo Borghini) eccezion fatta per la maglia verde di miglior scalatrice: Valentina Scandolara è costretta a cederla ad un'Emma Pooley davvero pimpante.

Domani è il giorno della verità, con la Verbania-San Domenico di Varzo. Si corre nel VCO, sulle strade di Elisa Longo Borghini, in una frazione che ricalca quasi interamente quella del 2013 (allora si partì da Terme di Premia). Saranno 90.3 km che diranno se Marianne Vos riuscirà a tenere la maglia rosa oppure se la salita finale sarà troppo dura per lei. Lo scorso anno, il giorno dopo l'arrivo in salita al Beigua (ben più severo) in cui accusò un ritardo di 5'15", a San Domenico pagò 1'39" da Mara Abbott.

Domani, dopo un paio di strappetti ed il Traguardo Volante di Ornavasso, dovrà gestire questi 11 km di salita in cui tutte proveranno a farla fuori. Elisa Longo Borghini in primis: ha tenuto la sua ruota praticamente sempre, sa di essere più forte dell'olandese sulle lunghe salite e corre a casa sua. Il minuto che la separa dalla maglia gialla potrebbe essere abbondantemente annullato domani. Occhio però anche a Mara Abbott ed Emma Pooley (in forma ma ormai fuori classifica), senza dimenticare una certa Fabiana Luperini.

Sarà una corsa contro la Rabo Liv, che oltre alla Vos può gestirsi Pauline Ferrand-Prévot (ma sulle salite lunghe ed impegnative saprà tenere?) ed Anna Van der Breggen, la più forte scalatrice della squadra olandese (c'è anche la Niewiadoma, fuori classifica però), ma a 2'20" dalla maglia rosa. Staccata di oltre due minuti anche una Claudia Häusler che ha dato prova di poter stare con le migliori.

Marianne Vos, fino ad ora quattro tappe e la generale, sarà chiamata tra domani e domenica ad una strenua difesa del primato. Elisa Longo Borghini, più di tutte, sa e può battere l'olandese. O domani o mai più.

Francesco Sulas

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