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Tour de France 2014: Froome e il pavé, vigilia da incubo - Chris caduto a inizio tappa e dolorante ai polsi

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Chris Froome si fa medicare in corsa dopo la caduta @ BettiniphotoDomanda: potendo scegliere, come approccerebbe, uno dei favoriti per il Tour de France, una delle tappe più insidiose e difficili della corsa? a) Percorrendo tranquillo nella pancia del gruppo la frazione precedente, badando a non sprecare un grammo di energia più del necessario, stando alla larga da guai di sorta, e riposando poi bene nel dopotappa; b) Vivendo con una certa pressione l'avvicinamento, spendendo quindi parecchie energie mentali, ma comunque salvandosi senza problemi nella tappa del giorno prima; c) Cadendo dopo pochi chilometri della frazione precedente, escoriandosi a macchia di leopardo, picchiando pesantemente entrambi i polsi, dovendo poi impegnarsi per inseguire almeno per un breve tratto il gruppo, e finendo la giornata agonistica con una mezz'oretta chiuso nella clinica mobile del Tour.

Ovvio che la domanda è capziosa, e serve solo per descrivere in maniera un po' più barocca del solito quanto accaduto a Chris Froome dopo appena 4 km della Touquet-Lille. Gli è accaduto proprio quanto riportato all'opzione "c" tra quelle esposte sopra. In un capitombolo che ha coinvolto anche Bauke Mollema (il quale se l'è cavata pare senza danni), il britannico della Sky, campione uscente della Grande Boucle, si è fatto male ad una delle ultime parti del corpo che dovrebbero essere sollecitate alla vigilia di una gara sul pavé.

E invece domani, tra i saltelli delle pietre della Roubaix e l'attenzione particolare da dedicare a ogni metro di corsa (visto che si prevede pioggia), la giornata di Chris rischia di essere dolorosa oltre che stressante. I polsi sono sollecitati moltissimo dal pedalare sul pavé, e Froome dovrà attingere alla riserva di stoicismo e alzare la soglia del dolore per non offrire agli avversari la chance di metterlo seriamente in difficoltà. Non sarà facile, anche perché l'anglokenyano ha picchiato anche altre parti del corpo, e si sa che le cadute fanno sempre più male il giorno dopo.

Che faranno i suoi avversari, davanti alla prospettiva di un Froome in condizioni fisiche (e conseguentemente psicologiche) non buone? Fossimo in attesa di una tappa normale, di montagna, diremmo che prima o poi (più prima che poi) qualcuno si deciderebbe a tirar fuori il termometro per misurare la febbre al capitano della Sky. Ma la Ypres-Arenberg di domani è un bel rovello anche per la maglia gialla Vincenzo Nibali e per Alberto Contador, e nulla può essere dato per scontato.

Nessuno degli uomini di classifica ha attitudine per il pavé, nessuno ha mai disputato una Parigi-Roubaix, e tutti dovranno fare i conti col concetto di portare a casa la pellaccia, il prima possibile ovviamente. Difficile quindi pensare che i rivali di Chris possano pianificare questo o quell'attacco, perché se poi strada facendo le cose dovessero risultare particolarmente complicate, non sarebbe così immediato mettere in pratica quanto studiato a tavolino.

Sulla carta siamo davanti a un bel "si salvi chi può", anche se poi sarà ad esempio determinante per ognuno avere accanto uomini in grado di fungere da pesce pilota sui difficili settori in pavé (9 in tutto per un totale di 15.4 km, tutti compresi negli ultimi 68 di gara). Ricordare quanto Fabian Cancellara fu utile per Andy Schleck (che - a proposito - oggi non è partito a causa di un dolore al ginocchio) nella tappa simile a questa disputata al Tour 2010 è molto utile per comprendere che tipo di dinamiche potranno andare in scena domani.

Quel che pare certo è che la classifica, tuttora molto corta, ne verrà rivoluzionata. E considerando come la foratura, il guaio meccanico, lo scivolone, siano in agguato per tutti, nessuno potrà dirsi al riparo dall'eventualità di perdere qualche minuto; per guadagnarne, invece, occorrerà una prestazione fisicamente e mentalmente importante. In ogni caso, è bene ricordare che non siamo che alla quinta tappa, e che anche si dovesse perdere terreno, ci sarà modo di recuperare più avanti. Certo, se Nibali si ritrovasse domani sera ancora in maglia gialla, sarebbe una grande notizia: significherebbe che quantomeno non avrà perso nulla rispetto ai suoi vicinissimi (sempre 2" il distacco in classifica) inseguitori.

Marco Grassi

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