Giro Rosa 2014: Vos è già in fuga, Elisa in marcatura - Marianne, tappa e maglia. Ma la Longo Borghini tiene l'iridata

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Ciò che ci si aspettava e ciò che si auspicava, c'è tutto nella prima tappa del Giro Rosa. Ci aspettavamo una tappa così, incasinata, non da ruote veloci ma da chi la bici la sa guidare. Ed ha una bella gamba, naturalmente. Ci si aspettava, insomma, una Marianne Vos che su questo traguardo, se non da sola, avrebbe regolato poche contendenti. Per non sbagliare, l'iridata è arrivata quasi da sola. Ma, fatto sicuramente più importante ai fini della classifica generale, e guardando da qui ad una settimana, è la presenza di Elisa Longo Borghini a ruota della Vos.

Hanno attaccato all'ultimo giro, Elisa ha controllato una ruota sola. Logico poi che un'atleta non veloce come l'ornavassese non vada nemmeno a giocarsi la volata a due con una come la Vos, ma l'interpretazione che Elisa sta dando al suo Giro è ottima: tenere Marianne il più possibile, diciamo fino alla vigilia della frazione veneta di San Fior. Quindi, una volta che arriveranno le salite vere, provare a metterla in difficoltà. Facile a dirsi, più complicato a farsi.

Dopo la notte di Caserta che ha assegnato la prima maglia rosa ad Annemiek Van Vleuten, oggi si faceva sul serio. Sempre restando in Campania, con un circuito attorno a Santa Maria a Vico: sono 8.6 km da ripetere 11 volte, la salita di Via Borgate Alte, breve ma con punte interessanti, a rendere insidiosa la corsa per le velociste purissime. Infatti non sarà sprint, anche se subito il gruppo è sul calmo andante.

Bastano pochi passaggi sulla salita di Via Borgate Alte per spaccare il plotone in più gruppetti. Dopo quattro giri allunga la veronese dell'Orica Valentina Scandolara: non la sente, ha vinto il Giro del Trentino e sfiorato il colpaccio agli italiani. Guadagna subito una quarantina di secondi, transita per prima al Gpm (alle sue spalle le due Hitec Elisa Longo Borghini ed Ashleigh Moolman). Ha 25" su un gruppetto con Carmen Small, Ane Santesteban, Ellen Van Dijk, Lucinda Brand, Mayuko Hagiwara ed Ashleigh Moolman.

La raggiungeranno dopo la fine del quinto giro, poi il plotone (o quel che ne resta) le ingloberà. Tutto da rifare, mentre nelle retrovie si registra la presenza di Emma Pooley: sangue dal naso, non l'ideale per correre ad alti livelli come lei sa fare. La speranza è che si riprenda e che possa essere protagonista sulle montagne che tanto la esaltano. Nel sesto giro se ne vanno in due. Una è la maglia rosa; Annemiek Van Vleuten infatti segue l'attacco di Ashleigh Moolman. La sudafricana è un'ottima scalatrice, lavora per Elisa Longo Borghini e, tradotto, non è la più affidabile da lasciar andar via in una fuga solitaria.

Dietro a Van Vleuten e Moolman (che transita per prima al secondo Gpm di giornata), a distanza di un minuto, un gruppetto tirato proprio dalla Rabo Liv della maglia rosa. L'ucraina della Michala Fanini Rox Tetyana Riabchenko si riporta sulle due fuggitive con fatica e sudore, ma è tutto vano: da dietro infatti sopraggiunge il gruppetto di cui sopra ed ancora una volta si riparte da zero. Zero o quasi visto, che ci sono gruppetti sparsi qui e là e che entriamo nell'ultima tornata: 8.6 km a cui vanno aggiunti i 600 metri che conducono sul lastricato del traguardo.

Una volta tornato compatto, il gruppo ci è restato ben poco: ai -10 infatti Audrey Cordon, francese, è stata mandata avanti, e come si fa a non pensare che la Hitec di Elisa Longo Borghini voglia tentare l'attacco sull'ultima salita di Via Borgate Alte, con una compagna a far da punto di riferimento? Infatti la salita viene affrontata ad altissima andatura da Marianne Vos, che chiude in prima persona sulla Cordon. Alla ruota dell'iridata c'è Elisa Longo Borghini. Vos e Longo Borghini allungano, il finale di questo capitolo è già scritto.

L'iridata precede la Longo Borghini, che pensa solo a contenere il distacco. Marianne Vos può esultare sul traguardo di Santa Maria a Vico, alla faccia della volata di gruppo. Alle sue spalle Elisa Longo Borghini è una presenza incoraggiante (non per la Vos, chiaro) mentre Pauline Ferrand-Prévot chiude al terzo posto, come già accaduto ieri sera. In quarta posizione Claudia Häusler, a 1'20" come Megan Guarnier, Anna Van der Breggen Emma Johansson ed Ashleigh Moolman, mentre a 1'24" troviamo Mara Abbott ed Audrey Cordon.

La nuova classifica generale è già terremotata dall'azione della Rabo Liv: Marianne Vos, dopo poche ore, si fa passare la maglia rosa dalla compagna di team Annemiek Van Vleuten. Alle sue spalle Pauline Ferrand-Prévot, staccata di 15", Elisa Longo Borghini è terza a 23". Anna Van der Breggen quarta a 1'36", Ashleigh Moolman quinta a 1'42", stesso distacco di Claudia Häusler, sesta. Al settimo posto Emma Johansson a 1'44", seguita da Megan Guarnier, Mentre Audrey Cordon paga 1'55" e l'ex maglia rosa Annemiek Van Vleuten scala al decimo posto con un ritardo di 2'06".

Distacchi importanti tra Marianne Vos e le altre pretendenti al 25° Giro Rosa dopo sole due tappe: detto delle prime dieci, Mara Abbott, 11a, paga 2'10", Evelyn Stevens 2'34", Fabiana Luperini 2'41", Alena Amialiusik, 24a e caduta nella penultima discesa di Via Borgate Alte, è a 3'29", Emma Pooley è 36a a 4'59", Tatiana Guderzo già a 13'07", Elena Berlato a 13'14", Francesca Cauz a 20'34".

Classifica a punti che vede ancora Marianne Vos comandare ed anche tra le giovani è la Rabo Liv a tener testa: Pauline Ferrand-Prévot guida con soli 8" davanti ad Elisa Longo Borghini mentre l'altra Rabo Liv, Katarzyna Niewiadoma, è a 2'53". La maglia verde di miglior scalatrice è della sudafricana della Hitec Ashleigh Moolman: per lei 8 punti, a 5 Valentina Scandolara, a 4 Longo Borghini e Van Vleuten.

Domani tappa in circuito a Frattamaggiore, 20 km a tornata da ripetere sei volte per un totale di 120 km ondulati. Marianne Vos cercherà un'altra vittoria per incamerare più abbuoni possibile da qui alle montagne, Elisa Longo Borghini vestirà la maglia azzurra di miglior italiana.

Se continua a correre in questo modo potrà davvero giocarsela fino in fondo, con Marianne Vos o con chi ci sarà in rosa tra una settimana. Tenere le ruote della Vos, provare a sorprenderla quando arriveranno le salite: sì, Elisa, la formula è davvero quella giusta.