Giro d'Italia 2014: È una Movistar pigliatutto - Fa il pieno di premi, oltre alla maglia rosa. Bene l'AG2R, superba la Bardiani
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PIAZZAMENTI 5° Generale (Pozzovivo) 8 FUGHE Bérard (8a, 9a), Domont (14a, 20a), Bouet (15a), Vuillermoz (16a), Dupont (16a), Montaguti (17a) PREMI 42.265 € (11a) |
L'ANALISI Tre uomini nei primi venti, Domenico Pozzovivo 5° nella generale (per lui miglior risultato di sempre al Giro) e ad un soffio dalla vittoria in quel di Sestola. Nessuna vittoria di tappa ma squadra consistente, con Dupont e soprattutto Vuillermoz (che finisce 11° in classifica) a dare man forte al lucano. Bene anche Montaguti ed il giovane Domont, sempre utili da buttare nelle fughe. L'impressione è che più di così non si potesse fare, che il risultato ottenuto sia il massimo a cui si poteva aspirare. Voto: 7.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 12° Generale (Pellizotti) 18 FUGHE Godoy (3a), Frapporti (5a, 14a, 17a), Bandiera (6a, 8a, 9a, 10a), Rodríguez (9a, 13a, 15a, 20a), Sella (14a, 18a), Rosa (16a), Pellizotti (16a, 18a, 20a) PREMI 35.476 € (16a) |
L'ANALISI Non un Giro all'altezza di una squadra di Gianni Savio. Vero che l'Androni si fa vedere spesso in fuga (ben 18 volte, ma non è la più scalpitante, mentre Bandiera porterà a casa la classifica dei traguardi volanti), ma al momento di concretizzare è un nulla di fatto. Franco Pellizotti ci prova a Panarotta e sullo Zoncolan, dove - ahilui - è secondo. Peccato non aver visto all'opera né Diego Rosa, tra i tanti caduti e ritiratosi dopo mille traversie, né Johnny Hoogerland, nella corsa rosa un toro ben poco scatenato. Voto: 5.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 3° Generale (Aru) 2 FUGHE Agnoli (14a), Gasparotto (17a) PREMI 84.884 € (4a) |
L'ANALISI Se il 2013 con Vincenzo Nibali era stato trionfale, il 2014 (e l'esplosione definitiva di Fabio Aru) rischia di essere ancora migliore. Partiti da Belfast con Scarponi capitano alla pari con Aru, mentre il marchigiano veniva messso fuori causa dalla famigerata caduta di Cassino, il sardo diventava leader del team, andando a vincere a Montecampione in solitaria, dando spettacolo sul Grappa. Il resto della squadra è piuttosto inconsistente, rispetto a dodici mesi fa un passo indietro. Anche due. Voto: 6.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI Energy (Battaglin) 17 FUGHE Zardini (6a, 11a, 18a, 20a), Boem (7a, 17a), Pirazzi (8a, 17a), Barbin (9a, 11a, 15a), Colbrelli (11a), Bongiorno (11a, 20a), Canola (13a, 17a), Battaglin (14a) PREMI 67.383 € (7a) |
L'ANALISI Giro superlativo per il Green Team con i giovani italiani della famiglia Reverberi che si sono preparati a puntino per questo appuntamento: una sola vittoria nei primi mesi di gare, ben tre invece nella corsa rosa con Battaglin, Canola e Pirazzi. Il migliore è stato proprio Enrico Battaglin, autore di uno splendido numero sul traguardo di Oropa ma capace di piazzarsi nei primi 10 anche in altre tre occasioni (e di vincere il Premio Energy). Il 24enne vicentino è stato anche il migliore nella classifica finale con un 52° posto che però conta poco: un anonimo piazzamento nei primi 20 si sacrifica volentieri per tre vittorie di tappa, podi a Savona e sullo Zoncolan e tanta visibilità in fuga. Voto: 8.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 7° Generale (Kelderman) 7 FUGHE Tjallingi (2a, 3a, 20a), Tanner (9a), Keizer (14a, 18a), Van Emden (17a) PREMI 36.612 (15a) |
L'ANALISI La squadra olandese non brilla come collettivo, fortunatamente il talento di Wilco Kelderman la salva. L'olandesino rimane con i migliori per due terzi di Giro, poi cede ma chiude pur sempre al settimo posto. Per il resto, poco da dichiarare: si aggiudica la maglia nera con Jetse Bol, va in fuga per sette volte, conquista il primo e l'ultimo Gpm della corsa rosa, sempre con Maarten Tjallingii. Manca inoltre una bella vittoria di tappa. Voto: 6 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 8° Generale (Evans) 4 FUGHE Morabito (11a), Quinziato (14a), Oss (17a), Bookwalter (20a) PREMI 36.707 (14a) |
L'ANALISI Venuta al Giro per permettere a Cadel Evans di vincere anche il Giro, si ritrova già davanti a Belfast, dopo la cronosquadre, ed a Montecassino, con tutti a terra, tira dritto, prendendo un vantaggio notevole. Nessuna vittoria di tappa ma quattro giorni in rosa per Evans, poi naufragato da Barolo, comunque ottavo alla fine. Ci si aspettava di più da Samuel Sánchez, sorprende invece uno Steve Morabito mai così forte nelle vesti di apripista, che chiude anche 25° nella classifica generale. Peccato non aver potuto lottare fino in fondo per la maglia rosa. Voto: 7 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 15° Generale (Basso) 7 FUGHE Viviani (5a), Gatto (9a, 17a), Moser (11a), Longo Borghini (14a), Ratto (15a), Basso (18a) PREMI 27.431 € (20a) |
L'ANALISI Mai una gioia, per la squadra di Amadio. Certo, le cinque top ten di Elia Viviani e la maglia rossa indossata dal veronese per un paio di giorni non sono poco, ma è indubbio che le ambizioni di partenza erano ben altre. Con un Basso ormai impossibilitato a lottare per la classifica, si attendeva al varco sicuramente Moreno Moser. Chi l'ha visto, a parte in fuga verso Savona? Con il giovane Villella caduto e ritirato, Ratto e Gatto impalpabili, alla fine risalta Alan Marangoni, che con Paolo Longo Borghini fa il suo sporco lavoro di gregariato. Voto: 4 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 15 FUGHE Romero (2a, 13a), Rubiano (3a, 5a), Torres (6a, 15a), Chalapud (7a, 16a, 20a), Quintero (8a, 11a), Duque (9a), Pantano (14a, 16a), Duarte (18a) PREMI 29.061 € (18a) |
L'ANALISI Al secondo invito consecutivo al Giro, la squadra di Claudio Corti non centra il successo di tappa, ma ci va molto vicina. Fabio Duarte è infatti secondo sia a Montecampione che a Panarotta, rispettivamente dietro Aru ed Arredondo. È lui con Pantano, Chalapud e, fin a quando resta in gara, Ávila, tra i più combatttivi degli escarabajos. Vanno per 15 volte in fuga, la voglia di mettersi in mostra, di arrivare, c'è. È mancata la finalizzazione, più per meriti altrui che per demeriti propri. Voto: 6.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 13° Generale (Geniez) 6 FUGHE Geniez (11a, 16a), Mourey (11a), Le Bon (15a, 17a), Veikkanen (17a) PREMI 79.391 € (5a) |
L'ANALISI Il solo Nacer Bouhanni è stato l'uomo capace di far reparto. Tre vittorie in volata, quattro piazzamenti nei primi cinque e la maglia rossa della classifica a punti conquistata a Foligno, dopo una settimana di gara, e mai più lasciata. Per il resto vanno sei volte in fuga, anche con quel Mourey capace di entrare nei primi 15 a Montecopiolo e sul Grappa. Vicino alla vittoria Veikkanen, in fuga verso Vittorio Veneto nel giorno di Pirazzi. Il finlandese sarà 6°, ma pensando di aver vinto esulterà ugualmente. Voto: 8 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 9° Generale (Hesjedal) 7 FUGHE Farrar (5a), Wegmann (5a), Haas (7a), Cardoso (11a, 15a), Hesjedal (14a, 16a) PREMI 28.715 € (19a) |
L'ANALISI Penalizzata sin dai primi metri, con la caduta nella cronosquadre e Daniel Martin finito ko, la squadra di Vaughters ottiene un nono posto nella generale con Ryder Hesjedal, tornato sui livelli del 2012 (ma con due primavere in più e rivali agguerritissimi). Il canadese va comunque a cercarsi le luci della ribalta, si trova davanti nella famigerata discesa dello Stelvio, è 2° a Val Martello. Cinque top ten pre Tyler Farrar, nelle volate, ma la caduta di Salsomaggiore è nettamente penalizzante per lo statunitense. Per come era partita l'avventura rosa, è finita fin troppo bene. Voto: 6.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 19° Generale (Cunego) 11 FUGHE Anacona (7a), Cattaneo (8a, 14a, 20a), Bono (9a, 11a, 17a), Polanc (14a), Cunego (15a, 17a), Niemiec (16a) PREMI 58.691 € (9a) |
L'ANALISI Con Cunego e Niemiec praticamente mai visti, a salvare il bilancio del team blu-fucsia è stato Diego Ulissi. Due vittorie notevoli, a Viggiano e Montecopiolo, poi il ritiro, ma il prossimo anno tornerà per alzare l'asticella. Negli sprint Roberto Ferrari ha ottenuto sei piazzamenti nei dieci, non male di certo ma gli è mancato quel colpo di pedale in più rispetto a Kittel, Bouhanni e Mezgec. Undici volte in fuga, con Cattaneo e Bono tra i più attivi. Voto: 6.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 14° Generale (Monfort) 14 FUGHE Armée (2a), Dockx (3a, 13a), Dehaes (5a), Van der Sande (5a, 9a), Wellens (14a, 17a, 18a, 20a), Hansen (15a), Bak (17a, 21a), Monfort (20a) PREMI 31.723 € (17a) |
L'ANALISI Squadra neutra, nonostante le 14 fughe in cui si è buttata. C'è Maxime Monfort che non s'è mai visto, ma con una regolarità impressionante ha ottenuto il 14° posto. Ci sono i vari Van der Sande e Dehaes, ma soprattutto Tim Wellens. Classe '91, va quattro volte in fuga, lotta fin quasi all'ultima vetta per la classifica dei Gpm, che chiude al quarto posto, più in generale si dà da fare. Interessante sarà vendere lo sviluppo del giovanotto, per il resto davvero poco o nulla da segnalare. Voto: 5.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° Generale (Quintana) 5 FUGHE Herrada (11a), Izagirre (14a, 16a), Quintana (16a), Antón (17a) PREMI 262.853 € (1a) |
L'ANALISI Il piano prevedeva che fosssero tutti per Nairo Quintana e così è stato. Il colombiano, non certo al meglio nelle prime due settimane, ha approfittato dell'attendismo ed appena iniziate le salite alpine ha piazzato le sue stoccate. Memorabile la tappa di Val Martello, così come da incorniciare è la cronoscalata del Grappa. Fa quello che deve, senza eccedere, e si prende il primo GT. Attorno a lui un team ben collaudato, con Herrada, Izagirre, Antón, Amador, Castroviejo, i nostri Capecchi e Malori, tutti stretti attorno al capitano. Missione compiuta. Voto: 9 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 17° Generale (Rabottini) 13 FUGHE Fedi (2a, 6a, 10a), Cecchinel (3a), Monsalve (5a, 9a, 11a, 14a, 20a), Finetto (8a, 11a), Rabottini (16a, 18a) PREMI 23.606 € (21a) |
L'ANALISI La banda di Scinto e Citracca esce da questo Giro senza una vittoria di tappa, né lascia troppo il segno. Vero è che Andrea Fedi si sciroppa oltre 600 km di fuga (è il più coraggioso del plotone, il GP Fuga sarà suo), vero è pure che Matteo Rabottini è nell'azione buona giù dallo Stelvio ed a Trieste chiuderà in 17a posizione. Se proprio Rabottini coglie due top ten nelle tappe più impegnative, Finetto ne colleziona altrettante quando c'è da sprintare. Lo stesso fa Francesco Chicchi prima di ritirarsi. Voto: 5.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 2° Generale (Urán) 6 FUGHE Pauwels (11a, 17a), Vermote (14a), De Gendt (17a, 18a), Serry (20a) PREMI 164.393 € (2a) |
L'ANALISI Felici a metà in casa Omega Pharma-Quick Step. Rigoberto Urán vince la crono di Barolo ed è sempre con i migliori in montagna, dove paga comunque rispetto agli altri big della generale. Oltre al colombiano molto bene il nostro Gianluca Brambilla, Thomas De Gendt, Wouter Poels. Alessandro Petacchi si risparmia per le volate, quando ci prova ha la sfortuna di trovare sulla sua strada le vigorose spallate di Farrar (a Foligno) e così desiste. Se la maglia rosa non arriva, il team belga va sei volte in fuga e porta a casa la classsifica a squadre a punti, precedendo la Bardiani-CSF. Voto: 8 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 2 FUGHE Weening (9a), Tuft (21a) PREMI 58.091 € (10a) |
L'ANALISI Vince la cronosquadre d'apertura ed indossa subito la maglia rosa, racimola altre due vittorie parziali, a Sestola con Weening ed a Montecassino con Michael Matthews. Proprio Matthews strappa al compagno Tuft la maglia rosa dopo una tappa e la terrà fino alla settima frazione, quella di Montecopiolo, quando sarà Evans a diventare leader. Una settimana in rosa e tre vittorie complessive per un Giro positivo da parte della squadra australiana. Manca ancora l'uomo che curi la classifica generale. Voto: 8 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 4° Generale (Rolland) 19 FUGHE Hurel (5a), Thurau (5a, 7a, 11a, 14a), Quéméneur (8a, 11a, 14a, 20a), Rolland (8a, 14a, 16a), Malacarne (9a, 11a, 17a), Sicard (11a, 16a), Tulik (13a), Arashiro (20a) PREMI 37.168 € (13a) |
L'ANALISI Solo le 19 fughe - più di tutti in avanscoperta durante il Giro - fanno dell'Europcar una squadra divertente, spregiudicata, attenta ma al contempo desiderosa di rischiare. La cronosquadre iniziale non lasciava ben sperare, invece i vari Quéméneur, Malacarne, Sicard e Thurau si sono spesi per Pierre Rolland. Il capitano ha attaccato praticamente ad ogni occasione, cogliendo il podio a Panarotta per poi cederlo ad Aru dopo il Grappa. Questo quarto posto, con l'atteggiamento garibaldino di tutto il team, mette a tacere chi pensava che i francesi sarebbero venuti in Italia per onor di firma. Voto: 8.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 7 FUGHE Geschke (11a, 15a, 17a, 20a), Preidler (11a, 20a), Timmer (14a) PREMI 60.757 € (8a) |
L'ANALISI Se parlassimo solo della trasferta nord irlandese del Giro, allora il bilancio della Belkin sarebbe decisamente in attivo. Con l'arrivo della carovana a Bar, però, Marcel Kittel archivia le due vittorie ottenute in apertura e lascia molto preventivamente il Giro. Resta Mezgec per le volate ed i pur sempre ottimi (sulla carta) Simon Geschke, Albert Timmer e Georg Preidler. Vanno in fuga complessivamente sette volte ma la vittoria non arriva se non all'ultima tappa, quando Luka Mezgec, a suon di spallate, si fa largo in quel di Trieste. Voto: 7.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 11 FUGHE Vorganov (8a, 9a, 11a, 17a), Moreno (11a), Gusev (11a), Belkov (13a, 20a), Paolini (15a), Losada (17a, 18a) PREMI 5.861 € (22a) |
L'ANALISI Giro sfortunato, quello della squadra russa. Parte con capitan Joaquim Rodríguez con due costole rotte, la caduta di Cassino farà il resto. Fuori causa sia Purito che Giampaolo Caruso, per dire solo due nomi che potevano far davvero bene, alla Katusha resterebbero le tappe e qualche fuga. Nelle prime non ottiene successi, nelle seconde ci si butta undici volte. Con un Dani Moreno non in grado di tener testa ai migliori in salita, c'è l'esperto Alberto Losada a levare ogni tanto le castagne dal fuoco. Nel complesso arrivano quattro top ten e poco altro. Poco anche economicamente, visto che i russi, con i loro 5.861 Euro guadagnati, sono i più "poveri". Voto: 4 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 13 FUGHE Swift (5a), Boasson Hagen (8a, 14a), Puccio (9a), Cataldo (11a, 14a, 16a, 18a, 20a), Siutsou (11a), Deignan (11a, 17a, 18a) PREMI 42.642 € (12a) |
L'ANALISI Se al Tour il team britannico dominerà, al Giro non si è avuta la stessa impressione. Il primo uomo in classifica è il 20enne Sebatian Henao, 22° a quasi un'ora da Quintana. E allora, al di là delle ottime prestazioni del piccolo colombiano e di Deignan in salita, di Swift in volata - mai capace di incidere però - e di Edvald Boasson Hagen, il migliore del Team Sky è Dario Cataldo. Battuto dal solo Battaglin ad Oropa, transita per primo sullo Stelvio e non molla fino alla fine. Per lui cinque fughe, quasi tutte nell'ultima settimana, e tanta forza di volontà, è mancato il colpaccio, la vittoria di tappa. Voto: 6 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 6° Generale (Majka) 9 FUGHE Roche (11a, 14a, 20a), Rovny (11a, 18a), Rogers (11a, 20a), Petrov (17a), McCarthy (17a) PREMI 68.396 € (6a) |
L'ANALISI Due vittorie di tappa, sempre con uno che nemmeno doveva correrlo, il Giro, ovvero Michael Rogers (Savona ed il prestigioso Zoncolan), ed il sesto posto nella generale per Rafal Majka non sono poca cosa. Nella squadra di Oleg Tinkov delude invece Nicolas Roche, visto in fuga giusto quelle tre volte, ma mai in lotta per un successo parziale. Riis si gioca anche le carte Petrov, Rovny e McCarty, sempre mandati in fuga, ma l'effetto non è lo stesso di quello sortito da Rogers. Il piazzzamento di Majka, anche terzo miglior giovane dietro a Quintana ed Aru, fa comunque ben sperare per gli anni a venire. Voto: 7 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 10° Generale (Kiserlovski) 10 FUGHE Arredondo (8a, 11a, 18a), Hondo (14a, 20a), Zoidl (14a, 20a), Felline (15a, 17a), Kiserlovski (16a) PREMI 91.584 € (3a) |
L'ANALISI Nella classifica generale è arrivato un più che discreto 10° posto di Kiserlovski, ma in questo Giro d'Italia la Trek è stata forse la formazione che più s'è messa in evidenza nelle singole tappe. La rivelazione è Julián Arredondo che ha dato spettacolo in salita vincendo la tappa di Panarotta, la maglia azzurra dei gpm e la classifica della combattività: va forte da gennaio, nei prossimi anni farà anche classifica. In volata, invece, al nostro Giacomo Nizzolo è mancata solo la vittoria ed inutile dire che se la sarebbe meritata davvero: quattro secondi posti bruciano non poco ma almeno c'è la consapevolezza che subito dietro a Bouhanni c'era proprio lui. Voto: 8 |
IL MIGLIORE |