Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro d'Italia 2014: Rogers trova un altro assolo - Seconda vittoria per l'australiano, battuti Pellizotti e Bongiorno

Versione stampabile

Sullo Zoncolan arriva la seconda vittoria in questo Giro per Michael Rogers © Bettiniphoto

Lo Zoncolan quest'anno ha premiato una fuga. L'ormai sacra vetta del Giro, introdotta per la prima volta nel 2003 e sede di arrivo di tappa per altre tre volte (2007, 2010 e 2011), era stata conquistata in passato due volte da Gilberto Simoni e in seguito da Ivan Basso e Igor Anton. Tutti scalatori e corridori di classifica che per vincere in cima al monte friulano avevano dovuto battagliare solo negli ultimi infernali 10 km, lasciando ai propri compagni il duro compito di arrivare col gruppo compatto (o quasi) ai piedi della salita. Stavolta però il copione è stato stravolto e già ai piedi dello Zoncolan era evidente che la tappa sarebbe andata a un componente della fuga del mattino.

"Fuga del mattino". Locuzione alla quale spesso si associa il verbo "riprendere" o l'aggettivo "velleitaria". Nella maggior parte dei casi si tratta di gruppetti pieni di comprimari, di giovani di belle speranze, gregari in libera uscita e a volte di vecchi campioni fuori classifica. Questi tentativi non portano quasi mai al successo, e quando ciò accade, avviene sempre su traguardi parziali di poco conto, in tappe non tanto attese. Capita però a volte che questi corridori coraggiosi che animano tutte le tappe sin dalle prime battute riescano a farla in barba al gruppo anche su arrivi leggendari. Era già capitato sulle vette del Tour, come non ricordare le vittorie azzurre di Roberto Conti (1994) e Giuseppe Guerini (1999) sull'Alpe d'Huez (o forzando un po' la mano anche l'impresa di Eros Poli sul Ventoux nel 1995). Era capitato più volte (l'ultima con Elissonde lo scorso anno) anche sul durissimo Angliru alla Vuelta. E oggi è stata la volta dello Zoncolan ricoprire di doppia gloria un fuggitivo: Michael Rogers, già a segno a Savona e senza dubbio il più forte oggi tra i 23 corridori che sono transitati per primi a Ovaro per andare a giocarsi la tappa sulle dure rampe dello Zoncolan.

Per lunghi tratti è sembrato che il gruppo maglia rosa non lasciasse spazio ai fuggitivi che erano scappati dopo soli 8 km dal via formando un drappello numeroso ed eterogeneo composto inizialmente da 19 elementi: Yukiya Arashiro (Europcar), Maxim Belkov (Katusha), Manuel Bongiorno (Bardiani), Brent Bookwalter (BMC), Dario Cataldo (Sky), Mattia Cattaneo (Lampre), Axel Domont (AG2R), Simon Geschke e Georg Preidler (Giant), Danilo Hondo e Riccardo Zoidl (Trek), Maxime Monfort (Lotto), Franco Pellizotti e Jackson Rodríguez (Androni), Yonathan Monsalve (Neri), Nicolas Roche e Michael Rogers (Tinkoff), Pieter Serry (Omega Pharma) e Maarten Tjallingii (Belkin) cui sono andati ad aggiungersi con una bella azione iniziata sul Pura e conclusa sulla Sella Razzo Robinson Chalapud (Colombia), Edoardo Zardini (Bardiani), Tim Wellens (Lotto) e Perrig Quéméneur (Europcar).

Proprio la Colombia di Chalapud è stata l'ago della bilancia che alla fine ha fatto decollare la fuga. Inizialmente la squadra diretta da Corti, non avendo nessun uomo in fuga, ha tirato per molti chilometri insieme alla Cannondale (anch'essa non presente davanti con il solo Ratto che aveva provato invano a riportarsi sotto) facendo si che il vantaggio dei 19 non andasse oltre i 4 minuti. Poi, con l'attacco di Chalapud sul Pura, le operazioni in testa al gruppo maglia rosa sono state condotte da Movistar ed Europcar senza tanta cattiveria e nella discesa del secondo GPM di giornata i fuggitivi avevano già 6'42" di vantaggio, diventati poi 7'10" all'imbocco della salita.

Ma si farebbe un enorme torto ai fuggitivi se tutto questo vantaggio si spiegasse con una dormita del gruppo maglia rosa. Davanti infatti c'è stata battaglia. Cataldo per conquistare punti sui GPM ha sempre imposto un buon ritmo, altri come Monsalve e Bookwalter ci hanno provato in discesa ma soprattutto sono state le squadre con più uomini in fuga a far sì che il drappello potesse arrivare con un vantaggio rassicurante ad Ovaro. Zardini per Bongiorno, Wellens per Monfort, Roche per Rogers e Geschke per Preidler hanno fatto il diavolo a quattro nei tratti in falsopiano, a fondo valle e anche nei primi chilometri dello Zoncolan. Poi, esaurito il loro compito, è toccato a quelle che in genere sono comparse, giovani leve, attori non protagonisti o ex stelle sul viale del tramonto, avere l'occasione di poter recitare un grande monologo su un palcoscenico da leggenda.

Come in un film di Sergio Leone, la resa dei conti è stata un bellissimo duello a tre. Il vecchio Franco Pellizotti era deciso a regalare un sorriso alla squadra e regalarsi un successo strepitoso al crepuscolo della carriera. Il redivivo Michael Rogers, uscito alla grande dall'affare clenbuterolo, non si sentiva invece sazio dopo aver già conquistato l'11a tappa di questo Giro ed era intenzionato a vincere di nuovo, cosciente del suo grande stato di forma. Infine il giovane Manuel Bongiorno, dopo un Giro sottotono, aveva azzeccato la fuga giusta e non voleva essere da meno rispetto ai suoi compagni Canola, Battaglin e Pirazzi, fiutando così un'altra impresa per il suo team.

Le pendenze durissime hanno iniziato a respingere Pellizotti a metà salita. Ma il delfino di Bibione si è trasformato in un leone (come nel 2009 sul Ventoux in maglia a pois) che ha lottato metro dopo metro nel tentativo di riprendere Rogers e Bongiorno grazie alla sua grande esperienza. Il 2° posto e le lacrime finali sono lo specchio di una carriera onesta, a tratti luminosa ma parzialmente incompiuta. Con l'uomo di Savio fuori dai giochi, Manuel Bongiorno ha iniziato a crederci. Poteva davvero soffiare un traguardo così importante a due vecchi volponi che calcano la scena del grande ciclismo da più di 10 anni? Nella sua testa la risposta era si. Manuel non si è nascosto, ha collaborato e ha anche provato ad allungare su Rogers a 5 km dall'arrivo. Una sfida vera e incerta, con Rogers che verosimilmente ne aveva di più e il giovane italiano attaccato alla sua ruota ma disposto a non lesinare energie.

Ma sulla sua strada ecco l'imprevisto, il tifoso invasato che con un gesto sconsiderato ha impedito al corridore della Bardiani di giocarsi le sue ultime cartucce contro l'australiano dagli occhi di ghiaccio apparentemente armato fino ai denti. Il distacco poi inflitto da Rogers a Bongiorno e il sorpasso subito da quest'ultimo a opera di Pellizotti confermano la tesi che il corridore della Tinkoff era il più forte e meritava di vincere su una vetta mitica che, giustamente, a volte può anche concedersi a quei corridori che hanno solo un modo per poterlo fare: scappare via subito e dare tutto. Dal primo all'ultimo metro.

Marco Fiorilla

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano