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Giro delle Pesche Nettarine 2014: Per Filosi la pesca è abbondante - Classifica al trentino, tappe a Pacioni, Sterbini e Mareczko

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Iuri Filosi festeggiato dalla sua Colpack dopo la vittoria al Giro delle Pesche Nettarine © IsolapressLe settimane sono trascorse velocemente tra appuntamenti prestigiosi e notizie di gare purtroppo costrette a defilarsi per problemi economici ma finalmente il week end appena trascorso è stato teatro della prima gara a tappe dell'anno per quel che concerne il mondo dilettantistico. Nelle precedenti stagioni i primi confronti tra gli specialisti di questo tipo di gare, che naturalmente finivano per aggiungere un po' di carne al fuoco per gli scalatori, ovvero la categoria probabilmente più penalizzata dalle decurtazioni delle ultime annate, risalivano ai primi di maggio con la disputa del Giro del Friuli (il cui destino resta ancora ignoto) o anche in aprile quando Giancarlo Brocci s'inventò il Toscana-Terre di Ciclismo, gara di notevole livello internazionale.

I fatti però come dicevamo, sono ormai noti ed è sempre più difficile andare avanti, anche se qualche maniera occorre pur trovarla. Perché le recenti prestazioni al Giro d'Italia di Fabio Aru, uno che non ha mai mancato di essere protagonista nelle principali gare a tappe giovanili del nostro Paese, dimostrano che occorre salvaguardare questa categoria di atleti, altrimenti costretta ad una situazione in cui è sempre più difficile emerge o in cui per poter testarsi occorre andare a fare esperienze oltre i confini nazionali. In tutto questo è una fortuna che una gara come il Giro delle Pesche Nettarine di Romagna, giunto alla sua diciannovesima edizione, riesca a resistere nel panorama nazionale nonostante qualche difficoltà dovuta agli sforzi organizzativi la si possa ugualmente riscontrare, se è vero che in queste ultime edizioni il numero delle tappe ha subito una riduzione, che naturalmente rende anche più arduo il compito di allestire una gara in cui possa esserci spazio per tutte le tipologie di corridori.

Tuttavia la Polisportiva di Romagna è riuscita anche per quest'anno a garantire il proprio impegno e a dar vita ad una gara rivelatasi piacevole, sul cui albo d'oro va ad aggiungersi l'ennesimo nome di atleta che tra non molto tempo potremo ritrovare nel professionismo: stiamo parlando di Iuri Filosi, che continua così nel suo 2014 di altissimo livello infilando un'altra perla che riscatta la recente delusione alla Vuelta Bidasoa, dove fu spodestato nell'ultima frazione dopo aver vinto le prime due tappe, e che si avvicina sempre di più alla possibilità di poter operare il salto di categoria a fine stagione. Andiamo comunque con ordine per rivivere quanto accaduto nelle tre frazioni che hanno caratterizzato l'edizione 2014 della gara romagnola.

Il primo atto è andato in scena venerdì 23 maggio con la Lugo-Imola di 150 chilometri, frazione che non escludeva una soluzione allo sprint ma che con i due Gran Premi della Montagna posti sulla nota salita dei Tre Monti rendeva la vita molto difficile agli sprinter più puri. Dopo una decina di chilometri si è sviluppato il principale tentativo di fuga, con Curuchet (MG Kvis), Muffolini (Gavardo), Natali (Mastromarco), Belluschi e Pozzoli (entrambi della Named) che hanno avuto buon gioco, guadagnando quasi 3 minuti e mezzo nei confronti del plotone principale. Azione andata avanti con buon accordo fino alla prima ascesa ai Tre Monti, dove Matteo Natali ha salutato la compagnia ed è andato ad aggiudicarsi il traguardo in salita (che, esattamente come tutti gli altri distribuiti nelle varie tappe, assegnava anche 3"-2" e 1" di abbuono ai primi tre atleti transitati in vetta. Novità che aveva ovviamente il compito di movimentare ancor di più l'esito della gara), prima di essere ripreso dal gruppo. Al secondo passaggio, con il plotone sempre più sgranato e con i vari Mareczko, Minali e Marini (il bresciano della Zalf, messosi a disposizione dei compagni, chiuderà poi in ultima posizione a oltre 14 minuti) incapaci di tenere le ruote e giocare così le proprie chanche allo sprint, Marco Tizza della M.I. impianti è transitato in testa ma non è riuscito ad operare la differenza necessaria per beffare il gruppo.

Sono così iniziate le grandi manovre per lo sprint tra le ruote veloci superstiti e la lotta è stata tutta tra le maglie della Zalf e quelle del Team Colpack: a spuntarla sono stati i bergamaschi e finalmente è arrivata la giornata tanto attesa da Luca Pacioni che, ben aiutato dai compagni, si è prodotto in uno sprint in cui nessuno è stato in grado di superarlo. Soddisfazione doppia per il ventenne riminese che dopo una sfilza di piazzamenti è riuscito ad ottenere la prima vittoria tra i dilettanti proprio sulle strade di casa ed ha naturalmente indossato la prima maglia di leader. Alle sue spalle si è classificato Andrea Toniatti, che ha comunque confermato l'ottimo momento di forma mentre il podio di giornata è stato completato dal sempre valido Alberto Tocchella del Gavardo. Ottima prestazione anche per Iuri Filosi, quarto classificato e quindi già attentissimo a non farsi sorprendere in simili occasioni, seguito dal kazako Nikitin, Corrà, Manuel Senni, Chianese, Moscon e Rosa (ben quattro Colpack nelle prime dieci posizioni) che hanno completato la top-ten. Prima frazione però subito amara per uno dei protagonisti più attesi: il laziale Simone Sterbini, portacolori del Team Pala-Fenice, è stato vittima di una foratura negli ultimi cinque chilometri di gara ma, essendo l'inconveniente avvenuto al di fuori dell'area di neutralizzazione, sul traguardo ha accusato il distacco reale, quantificato in 1'41". Un contrattempo che, come vedremo, avrà il suo peso sull'esito finale della gara.

Sabato 24 maggio la Cotignola-Palazzuolo sul Senio di 147,5 chilometri che portava il gruppo a sconfinare in Toscana, in provincia di Firenze, rappresentava sicuramente il momento clou della tre giorni di gara, con le salite di Passo Sambuca, Prato all'Albero e Passo Carnevale a chiamare in causa i migliori grimpeur prima di giungere sul traguardo posto nel paese fiorentino. Prevalere o comunque arrivare davanti in questa frazione significava porre una seria ipoteca sul successo finale e difatti il canovaccio della frazione ha finito per produrre proprio questo. Dopo la fuga che ha caratterizzato la prima e impegnativa parte di gara, che ha visto protagonisti una decina di atleti tra i quali Berlato, Frapporti, Mareczko e Michele Zanon oltre a Muffolini e Natali, già in fuga nella giornata precedente, si è avuto il primo momento decisivo proprio sulle iniziali rampe del Passo Sambuca, quando all'arrivo mancavano ancora più di trenta chilometri: Simone Sterbini, deciso a riscattare la sfortunata giornata inaugurale, è scattato secco ed ha subito preso un margine consistente, contando anche sul fatto che il ritardo già accumulato in classifica poteva garantirgli una certa libertà d'azione, cosicché le altre frazioni hanno lasciato fare ed il laziale ha conquistato il traguardo parziale ed il relativo abbuono.

Dopo una breve discesa era però già la vota dell'ascesa di Prato all'Albero e qui, da un gruppo ridotto già ad una decina di concorrenti, è venuto prepotentemente fuori Iuri Filosi che si è gettato all'inseguimento di Sterbini e l'ha raggiunto in discesa, sfruttando anche le sue notevoli doti già messe in mostra più volte in questa stagione. Non era però conveniente al corridore trentino proseguire tutto solo con ancora una salita da affrontare prima del traguardo e così ha deciso di proseguire in compagnia di Sterbini, trovando immediatamente un accordo ottimale, visto che il laziale oltre ad essere un buon scalatore si difende molto bene anche sul passo. Situazione che di fatto ha chiuso i giochi, visto che il vantaggio della coppia di testa ha raggiunto e superato il minuto lungo l'ascesa a Passo Carnevale, rendendo così vano ogni tentativo di recupero del gruppo, dove tra i più attivi si è segnalato il siciliano Paolo Brundo della Fausto Coppi Gazzera. La coppia di testa è così arrivata sul traguardo dove si è assistito ad una scena osservata già in tantissime occasioni nel ciclismo: Sterbini, che con la sua bellissima azione ha operato un notevole recupero in classifica generale, ha prevalso nello sprint, con il corridore del Team Pala-Fenice che, al pari di Pacioni, ha potuto festeggiare la prima vittoria tra gli Under 23, mentre Filosi ha potuto gestire agevolmente il finale e con il vantaggio accumulato ha rilevato il compagno Pacioni in vetta alla classifica generale, conquistando la maglia verde.

É stato necessario attendere 1'37" per veder giungere sul traguardo il terzo classificato, ovvero Gianni Moscon della Zalf, rammaricato anche per i tanti inconvenienti meccanici di cui è stato protagonista nel corso della tappa (è stato costretto a fermarsi per ben quattro volte per cambiare bici), che ha anticipato di pochi secondi Andrea Toniatti, giunto al quarto posto. Ancora una quinta piazza invece per Matvey Nikitin, sempre protagonista anche su percorsi ben più movimentati, che a 1'41" ha preceduto lo spagnolo Carlos Jimenez Lozano, Manuel Senni, Alessandro Tonelli, il britannico Daniel Pearson e un bravissimo Simone Ravanelli, altro portacolori della Pala-Fenice, decimo e migliore dei giovani, essendo un primo anno (buonissima anche la prova di Daniel Rupiani della Generali, 12esimo a 2'38" e protagonista anche di un allungo sulla penultima salita). Appena fuori dai dieci Riccardo Donato della MG Kvis, staccato di 2'37", più consistente il ritardo di Stefano Nardelli (18esimo a 4'07") mentre il fratello d'arte Antonio Nibali della Marchiol, sempre protagonista di belle prestazioni al Nettarine nelle scorse stagioni (nel 2013 terminò sul terzo gradino del podio finale) è giunto ancora più indietro, tagliando il traguardo a 4'57" da Sterbini.

Con questa situazione si è così giunti alla terza ed ultima frazione, la Sassoleone-Faenza di 147 chilometri andata in scena nella giornata di ieri, con tracciato che chiamava decisamente in causa le ruote veloci, visto che i due GPM posti all'incirca a metà frazione, non costituivano ostacoli insormontabili. Così, dopo che si è sviluppata la principale fuga di giornata con una decina di atleti protagonisti (tra essi Trosino, Berlato, Belletti, Bagioli e Rota), si è giunti nel finale per le grandi manovre di preparazione dello sprint. La Zalf ha preso in mano le redini della situazione nel tentativo di lanciare al meglio Nicolas Marini ma, dopo l'ultima curva, è uscito fortissimo Jakub Mareczko, che ha affrontato in testa il rettilineo conclusivo ed è riuscito a contenere il tentativo di rimonta di Marini, l'unico riuscito ad avvicinare lo sprinter della Viris Maserati nella sua devastante progressione, anche se proprio come nei recenti confronti è stato costretto ad accontentarsi del semplice piazzamento. L'italo-polacco ha così centrato la settima vittoria stagionale, che gli ha permesso di agganciare proprio Marini in testa alla classifica dei plurivittoriosi di stagione ma ora il bilancio dei confronti diretti tra i due bresciani pende a favore di Mareczko, riuscito a prevalere in quattro occasioni contro le tre di Marini, a testimonianza di un duello appassionante e continua a non annoiare affatto.

La superiorità negli sprint del duo sopracitato comunque si conferma emblematica, tanto che alle loro spalle il terzo classificato, ovvero il bravo Luca Muffolini del Gavardo, autore di tre giornate faticose ma gratificanti, ha tagliato il traguardo con un secondo di distacco, riuscendo a precedere l'argentino della MG Kvis Juan Ignacio Curuchet e l'albanese della Cipollini Xhuliano Kamberaj. A seguire Corrà, De Mori, Tocchella, Lunardon e Cucciniello ha completato la top ten mentre nell'ultima curva si è registrata anche una caduta in cui sono rimasti coinvolti Riccardo Minali, altro pretendente al successo di giornata, e Gianni Moscon, terzo in classifica, ma fortunamente per entrambi le conseguenze non sono state serie.

Iuri Filosi ha così potuto agevolmente difendere la sua leadership ed ha conquistato la vittoria finale nel Giro delle Pesche Nettarine (quarta affermazione dell'anno per lui) dove succede nell'albo d'oro a Davide Formolo, vincitore delle ultime due edizioni. A fargli compagnia sul podio il battagliero Simone Sterbini, secondo a 1'34", e Gianni Moscon, distanziato di 1'39". Quarta piazza per Andrea Toniatti, il cui distacco è di 1'40", seguito da Nikitin, Senni, Jimenez e Tonelli tutti distaziati di 1'47". Chiudono la top-10 generale Daniel Pearson (buona prestazione per il britannico che milita nel team presieduto dall'ex professionista Flavio Zappi), nono a 1'48" e Simone Ravanelli, che grazie al decimo posto conclusivo a 1'49" ha conquistato la maglia bianca di miglior giovane. Filosi ha conquistato anche la maglia gialla della classifica a punti mentre quella blu di miglior scalatore è andata a Simone Sterbini.

Sfumato il successo anche parziale sulle strade di Romagna, la Zalf Euromobil Désirée Fior ha comunque trovato il modo per non concludere a bocca asciutta il week end, aggiudicandosi il 5° Gran Premio Sportivi di Chiassa Superiore in provincia di Arezzo grazie a Daniele Cavasin, che ha così ottenuto la sua seconda affermazione stagionale. L'esperto velocista veneto è riuscito infatti ad imporsi nello sprint a ranghi compatti dopo che tutti i precedenti tentativi di fuga sono stati rintuzzati prima del finale, riuscendo ad avere la meglio su Davide Martinelli della Colpack. Terza posizione invece per il lucano Michele Viola dell'Altopack Franceschi, riuscito a conquistare l'ultimo gradino del podio anticipando Eugenio Bani e Sebastian Stamegna.

Per Davide Martinelli comunque la soddisfazione era giunta già nella giornata precedente, in cui il bresciano figlio d'arte aveva ottenuto la sua terza vittoria del 2014 dominando la crono di Ponte San Giovanni in provincia di Perugia (lì dove un anno fa conquisto il titolo italiano di specialità), valevole per il Bracciale del Cronoman. Martinelli si è imposto col tempo di 34'50" precedendo di 50" Giovanni Carboni, portacolori della Continental Area Zero mentre l'ucraino Marlen Zmorka, dominatore delle prime prove dell'anno, questa volta ha accusato un distacco di ben 1'22". Al di là della grande prestazione del campione d'Italia esiste comunque una spiegazione circa il grosso divario pagato dall'ucraino, dal momento che ha iniziato una preparazione mirata per i principali appuntamenti dell'anno (Europei e Mondiali di specialità) che prevede il rapporto bloccato sul 53x13, che obbliga quindi l'atleta ad uno sforzo notevole. Per tutti gli altri concorrenti invece il distacco da Martinelli è stato superiore al minuto e mezzo.

Diversi saranno gli appuntamenti che animeranno il prossimo week end, che si prolungherà nella giornata di lunedì 2 giugno per via della festa della Repubblica: tra le tante gare in programma da non perdere le due internazionali, con il Trofeo Città di San Vendemiano nel trevigiano di domenica 1 e il Trofeo Alcide De Gasperi che si disputerà a Trento lunedì 2. In programma anche una gara nazionale, ovvero il Trofeo Adolfo Leoni che andrà in scena a Rieti sempre nella prima domenica del mese di giugno.

Vivian Ghianni

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