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Tour of Chongming Island WE 2014: La Cecchini è sempre più viCina - Elena sfiora il colpaccio, vince Wild. Berlato si sblocca

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Kirsten Wild vince il Tour of Chongming Island, prova di Coppa del Mondo © teamgiantshimano.comUltimamente è capitato. Stuzzicare Elena Cecchini, che quest'anno vola sia a Cittiglio che in Olanda o Gran Bretagna, con la classica domanda: «Ma non è che dovrai dare qualche ripetizione ad Elia?». Elia è Elia Viviani, impegnato al Giro d'Italia, fidanzato della giovane di San Marco di Mereto di Tomba. La boutade è meno scherzosa di quanto si possa pensare, anche se ancora all'inizio della trasferta cinese la Cecchini ribatteva alla consueta domanda con un «è Elia che insegna a me, ma ho ancora molto da imparare (vedi oggi)».

In effetti, quell'oggi si riferisce alla prima tappa del Tour of Chongming Island. Una corsa in cui la salita più elevata è il ponte Shanghai Changjiang Daqiao e la volata quasi la norma (se gli organizzatori non fanno sbagliar strada al gruppo, come accaduto nel 2013). In quella prima volata, in effetti, le cose per Elena non erano andate troppo bene. Decima, chiuderà al sesto posto, 34" da Kirsten Wild e tutta la concentrazione sulla prova di Coppa del Mondo.

Già, la Coppa, con Giorgia Bronzini a volersi rifare della beffa dello scorso anno (fu seconda, ma la vincitrice, Tetyana Riabchenko, beneficiò dell'errore di percorso del gruppo, sviato), Shelley Olds che con la sua costanza (nella gara a tappe è stata terza in tutte e tre le tappe) ha l'esperienza per vincere nuovamente, Kirsten Wild che è una spanna sopra tutte, seppure la Bronzini abbia dimostrato che l'olandesona della Giant-Shimano si può battere.

Le nostre ci credono, ma la Wild non si fa intimorire. Vince lei, poco da fare per contrastarla. Chapeau, è la dodicesima vittoria stagionale. La seconda, Marianne Vos, ne ha vinte la metà, di gare (iniziando low profile solamente il 23 aprile, va detto). Alle spalle della Wild chi c'è, la Olds? Forse la Bronzini? No, la Ceck, Elena Cecchini.

Casuale? Anche no, visto che nel solo maggio, in undici gare, è uscita dalle prime dieci solo due volte. In precedenza si era affermata negli Usa, al Winston Salem Cycling Classic Criterium, aveva ben figurato al Trofeo Binda (10a), a Dottignies (4a) e perfino alla Freccia Vallone (per le sue caratteristiche il 19° posto è ottimo).

Il podio di Coppa, che ben si abbina alla maglia di miglior giovane, strappata a Pauline Ferrand-Prévot (assente come la leader della challenge, Lizzie Armitstead, e tante altre), è l'ennesimo passettino verso il colpaccio che, prima o poi, Elena piazzerà. Del resto non si vince un Campionato italiano ed Europeo, da Junior, così, per sbaglio. Cecchini che si mette alle spalle addirittura Giorgia Bronzini, amica della friulana, che dalla piacentina ha sicuramente "rubato" piccoli e vincenti segreti.

E dire che la Wiggle di Giorgia aveva fatto di tutto per portare a vincere la sua capitana: prima messo in fuga Emilia Fahlin con Julia Soek (Giant-Shimano) e Katrin Garfoot (Australia), poi s'era sobbarcata praticamente tutto il lavoro precedente la volata. Un buon terzo posto o una delusione? Dipende da che punto di vista da cui lo si vede, dalle aspettative della Bronzini. Facile intuire la valenza di questo podio, considerando che la piacentina voleva vincerla, 'sta prova di Coppa.

Alle spalle delle due nostre portacolori Emilie Moberg, norvegese della Hitec, poi l'Orica Melissa Hoskins, Shelley Olds (Alé-Cipollini-Galassia), Charlotte Becker, un'ottima Anna Trevisi, che dopo aver lavorato per la Cecchini si piazza addirittura davanti ad Annalisa Cucinotta, nona. Completa la top ten un'altra portacolori dell'Hitec, Cecilie Gotaas Johnsen. La Coppa del Mondo vede sempre al comando Lizzie Armitstead con 420 punti, poi Emma Johansson a 260, Anna Van der Breggen a 238, Eleonora Van Dijk a 220 ed Elisa Longo Borghini a 215.

Delle prime dieci della graduatoria solo Shelley Olds è andata in Cina, con Wild, Cecchini e Bronzini che sono entrate in graduatoria. Rebecca Wiasak strappa la maglia degli sprint ad Iris Slappendel, Pauline Ferrand-Prévot conserva la maglia di miglior scalatrice ma perde quella delle giovani, che finisce alla Cecchini.

A Montignoso prima vittoria in Yellow Fluo per Elena Berlato © Fabiano Ghilardi

Nel frattempo, un'altra Elena ritrovava la felicità a Montignoso, Toscana. Terza gara Open della stagione (Juniores ed Élite corrono insieme, le classifiche vengono poi separate), la vince Elena Berlato. In Nazionale a Geelong, nel primo successo iridato di Giorgia Bronzini, sul punto di esplodere nel 2011 (fu 4a alla Freccia Vallone), caduta male all'Emakumeen Bira nel 2012: frattura alla clavicola, Giro corso per onor di firma e senza velleità alcuna, sicurezza perduta. Sembrava perduta proprio, la Berlato, mentre il fratello, Giacomo, occhiali da intellettuale e gamba da campioncino, emergeva nella Zalf.

Invece Luisiana Pegoraro, a cui il naso non manca, la tiene sotto osservazione. La porta alla Cipollini dalla Top Girls, anche se vorrebbe Francesca Cauz (chissà, magari a fine anno), ma una scalatrice fa sempre comodo. E la Berlato si ritrova, sotto la guida della Pego. Qualche piazzamento da prender con le pinze alla Vuelta a Costa Rica, il 13° posto all'amata Freccia, la vittoria ieri. Fa la differenza sulla salita della Fortezza, con lei resta la sola Evgenya Vysotska, anche se la Junior Sofia Beggin appare davvero pimpante quando la strada s'impenna.

Berlato e Vysotska ormai sono andate, però, e la vicentina di Malo esulta davanti all'ucraina. Terzo posto per Arianna Fidanza, giunta a 1'25", che regola il gruppo. Sofia Beggin è 4a (e prima delle Juniores) davanti alla compagna di squadra Sofia Bertizzzolo (entrambe al Breganze Millenium), quindi Sara Wackermann (Valcar), Nadia Quagliotto (Vecchia Fontana), Sylwia Kapusta (Vaiano), Malgorzata Jasinska (Alé-Cipollini-Galassia) e Chiara Zanettin (Vecchia Fontana).

Due tipi di Elena, l'una scalatrice pura, la Berlato, l'altra, la Cecchini, veloce, ma resistente in salita, sempre più in alto, a livello delle migliori. E chissà cosa risponderà la prossima volta che le verrà chiesto chi, tra lei ed Elia Viviani, è l'insegnante di volate, chi l'allievo.

Francesco Sulas

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