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Dilettanti 2014: Questo Tonelli sa fare sfracelli - Suo il Matteotti, Zalf già a quota 22 centri. Colpack e Filosi protagonisti in Spagna

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Alessandro Tonelli vince il 61° Trofeo Matteotti © RodellaTanti appuntamenti hanno animato l'ultimo week end in campo dilettantistico, con il pubblico che, in concomitanza con l'avvio del Giro d'Italia, ha potuto godersi ancora tanto spettacolo ad opera degli aspiranti talenti del domani. Fine settimana orfano di gare internazionali ma che ha comunque saputo offrire spunti di discussione, con quel tocco d'internazionalità che è stato portato dall'ottima spedizione del Team Colpack nei Paesi Baschi, di cui andremo a parlare più avanti.

Restando sul suolo italico gli ultimi appuntamenti hanno ribadito un concetto emerso in maniera eloquente già nella passata stagione e che si sta riproponendo anche in questo 2014: la superiorità della Zalf Euromobil Désirée Fior rispetto al resto degli organici è netta ed in certi frangenti finisce per diventare persino imbarazzante nei confronti di avversari, costretti ad assistere quasi impotenti ai ripetuti show collettivi del team trevigiano (non a caso stanno divenendo sempre più numerosi gli arrivi in cui la Zalf occupa due terzi o addirittura l'intero podio di gara). Non si potrebbe esordire in maniera diversa per parlare di un fine settimana che ha portato in dote ai ragazzi di Rui e Faresin altre tre affermazioni, che hanno fatto salire il computo stagionale a 22 successi (su 44 gare disputate, l'esatta metà!).

Se è vero però che una gara su due finisce per premiare uno dei tanti interessanti esponenti della squadra veneta, ci può apparire senza dubbio stuzzicante il vedere questa Zalf (che numericamente ha senz'altro le carte in regola per fare la doppia attività) sempre presente negli appuntamenti internazionali che contano ed è per questo che a fine aprile ci era sembrata singolare la rinuncia ad un prestigioso appuntamento come il Gran Premio Industrie del Marmo, in cui non faceva certamente difetto una concorrenza altamente qualificata, soprattutto tra le file straniere. Proseguendo di questo passo poi il passaggio di status, da formazione Under 23 a Continental da effettuare magari già nella prossima stagione agonistica, parrebbe sempre più opportuno da fare, non fosse altro per arricchire ulteriormente il bagaglio delle esperienze.

Fatta la doverosa premessa si può passare a tributare i meritati onori ad Alessandro Tonelli, riuscito a far proprio il 61esimo Trofeo Matteotti, disputato a Marcialla (a pochi chilometri da Firenze) in una maniera tanto temeraria quanto spettacolare. Sembra proprio godere di un ottimo feeling con le gare toscane il giovane bresciano, che nelle scorse settimane al termine di un'altra bella azione da lontano aveva primeggiato nella Coppa Fiera di Mercatale, piegando poi Mirco Maestri nello sprint a due. Nell'unica gara nazionale del fine settimana però Tonelli ha pensato di fare le cose ulteriormente in grande: promuovendo l'azione dopo una ventina di chilometri assieme ad altri otto corridori, ha trovato la notevole e decisiva collaborazione del laziale Luca Sterbini della Pala-Fenice, con cui è riuscito a prendere il largo e a dar vita ad una sorta di Trofeo Baracchi, a cui nessun altro è stato in grado di replicare. Non a caso citiamo la celebre cronocoppie da tempo scomparsa e non a caso nominiamo Luca Sterbini, che con un'azione analoga all'esordio stagionale si aggiudicò la Firenze-Empoli: l'atleta diretto da Olivano Locatelli, ex tricolore a cronometro tra gli juniores, è un passista di quelli tosti ed era, tra l'altro, reduce dalla prova del Bracciale del Cronoman disputata sabato a Piobesi, nel torinese, in cui era giunto secondo, battuto solamente dal solito Marlen Zmorka, suo compagno di squadra e dominatore di questo genere di gare.

Potendo contare su un aiuto così prezioso, Tonelli ha continuato a spingere a fondo, fino a quando non è apparso chiaro che la contesa sarebbe stata un affare diretto tra loro due. La maggior esplosività del bresciano, atleta interessante fin dalle altre categorie giovanili ma che finora non sempre ha potuto esprimere appieno le sue qualità, è stata però determinante e gli ha regalato la seconda affermazione stagionale, che è stata anche la quarta consecutiva della Zalf nella gara toscana. Staccato di pochi secondi ma comunque bravissimo anche il generoso Sterbini, andato ancora una volta vicino al colpo a sensazione. Il resto del gruppo inseguitore ha invece continuato ad esaltare il team trevigiano, dal momento che Daniele Cavasin ha prevalso nello sprint per la terza posizione, precedendo il compagno Gianluca Milani ed un Elia Zanon ancora in bella evidenza, nuovamente piazzato. Costretto ad accontentarsi della sesta piazza invece Nicola Gaffurini, comunque regolare nelle sue prestazioni, che ha concluso davanti all'albanese Halilaj, vincitore del titolo lombardo la settimana prima, a Mirko Ulivieri, Alberto Nardin e ad Andrea Toniatti, con quest'ultimo che è stato quindi il quarto atleta Zalf a terminare nei primi dieci.

La vittoria di Tonelli è andata ad aggiungersi alle due giunte nel pomeriggio di sabato 10, in cui la Zalf era già stata grandissima protagonista: la 13esima edizione dell'Alta Padovana Tour, gara veneta con partenza da Cittadella e arrivo a Galliera Veneta, ha infatti regalato la prima gioia stagionale a Nicola Toffali, il più rapido e scaltro nel concretizzare nel finale dopo una ventina di chilometri d'avanscoperta. Anche in questo caso, difatti, la corsa è stata decisa dall'allungo di una coppia di atleti, con Toffali che ha trovato la preziosa collaborazione del kazako Matvey Nikitin, altro atleta particolarmente in palla nelle ultime settimane, portacolori di una Named Ferroli che si sta ritagliando ottimi spazi. L'affiatamento tra i due è stato più che buono, tanto che entrambi hanno saputo resistere per poche decine di metri al ritorno del gruppo e giocarsi la gara allo sprint, dove il maggior spunto di Toffali ha finito col prevalere su quello di Nikitin. Un po' d'amarezza invece per Alessandro Forner della Event Soullimit, riuscito a regolare il gruppo inseguitore in uno sprint che però gli è valso soltanto la terza posizione davanti a Malucelli, Gaggia e ad un Marini insolitamente sesto ma che ha potuto gioire per il successo del proprio compagno.

Ancor più perentoria invece è stata l'affermazione dei trevigiani nel 25esimo Trofeo Secondo Marziali di Monte Urano, prima delle due prove del Giro del Fermano, in cui la Zalf ha offerto una vera e propria prova di forza, occupando l'intero podio: esaurita infatti la fuga di giornata (protagonisti Marcelli, Ghezzo, Martinelli e Brocchetti), il finale è stato tutto di marca veneta con Simone Andreetta che è stato il più veloce nel drappello giunto dal traguardo ed ha ottenuto la sua terza vittoria stagionale. A scortarlo ottimamente sia Gianni Moscon, secondo e che, come vedremo più avanti, sarà protagonista anche nella giornata di ieri, che Andrea Garosio per un trionfo di squadra completo. Nulla da fare per l'abruzzese Gian Marco Di Francesco, quarto classificato e primo corridore tra i non Zalf al traguardo, che però si è potuto consolare col titolo marchigiano degli Elite (il regionale degli Under è stato invece conquistato dal compagno di team George Woods) mentre in top-ten troviamo per la prima volta anche il moldavo della Virtus Villa Nicolae Tanovitchii, giunto in ottava posizione.

Non solo Zalf comunque, dal momento che la grande protagonista delle ultime giornate è stata senz'altro il Team Colpack, reduce da un'importante esperienza nei Paesi Baschi per prendere parte alla Vuelta al Bidasoa in cui i ragazzi diretti da Gianluca Valoti sono stati grandissimi protagonisti. L'inizio dell'equipe bergamasca è stato subito scoppiettante, con la prima frazione conclusasi sul traguardo di Irun che si è risolta con una clamorosa tripletta: artefici Iuri Filosi, autore della stoccata risolutiva nei chilometri finali, oltre a Davide Martinelli e Oliviero Troia, che hanno tagliato il traguardo in seconda e terza posizione essendo stati i più rapidi nello sprint del gruppo. 

L'atleta trentino ha così indossato la prima maglia di leader ma, non pago di ciò, nella successiva tappa con arrivo ad Hondarribia e che prevedeva la scalata del celebre Alto de Jaizkibel, ha regalato a tutti un altro pezzo di bravura, attaccando sull'ultima salita e allungando poi in discesa, così da racimolare un vantaggio sufficiente per resistere al ritorno degli inseguitori e giungere così nuovamente a braccia alzate sul traguardo. Doppietta per lui e terzo successo stagionale per una delle più belle rivelazioni di questo 2014 ma che comunque aveva mostrato segnali importanti già sul finire della scorsa stagione. La terza frazione (partenza ed arrivo ad Orio) ha visto la Colpack controllare ancora molto bene la situazione, tanto che la vittoria dello spagnolo Soler nulla cambiava in termini di classifica generale e Filosi, giunto sesto ed aiutato anche da un attivissimo Manuel Senni (decimo classificato), poteva concretamente iniziare a pensare alla possibilità di assicurarsi la breve ma prestigiosa corsa a tappe basca.

Restava soltanto un ostacolo da superare, la tappa conclusiva con partenza ed arrivo ad Irun che aveva un profilo altimetrico alquanto nervoso, considerando anche il chilometraggio non esagerato. Il trentino di Praso ha cercato in ogni modo di riuscire a difendere la propria leadership, anche nel momento in cui si è trovato isolato al cospetto degli avversari diretti, ma è stato costretto ad abdicare nei confronti di Loic Chetout, interessante atleta transalpino che ha già mostrato ottime qualità su più terreni e che si è rivelato regolarissimo in tutte e quattro le giornate. Il corridore francese ha allungato sull'ultima salita, racimolando un gruzzolo di secondi che l'ha reso imprendibile per tutti gli altri e gli ha consentito non solo di vincere la tappa ma anche di aggiudicarsi la vittoria finale.

Beffa conclusiva quindi per Filosi, settimo al traguardo a 30" e sopravanzato nella generale dal transalpino, che l'ha relegato alla piazza d'onore con un distacco finale di 23". Nonostante l'amaro epilogo però la prova di Filosi è stata di ottima caratura e l'intera squadra della Colpack si è ben comportata: da Martinelli e Cima, che già avevano preso parte lo scorso anno alla medesima gara a tappe, fino a Troia e Manuel Senni, sempre molto attivi e pronti ad inserirsi nelle azioni a lunga gittata. Buono anche il rendimento di Edward Ravasi, settimo nella seconda frazione ma che purtroppo, a causa di un problema fisico, non ha potuto dare il suo apporto alla causa di Filosi nell'ultima frazione.

Smaltita la delusione per il mancato successo finale, il Team Colpack ha potuto comunque rifarsi nella giornata di ieri, in cui ha finalmente potuto festeggiare la prima affermazione tra i dilettanti di Simone Consonni, che a Pregnana Milanese ha fatto proprio il 10° Trofeo Giacomo Larghi. Esauriti i tentativi di fuga, la gara si è risolta in uno sprint a ranghi compatti in cui il più rapido è stato proprio il talentuoso bergamasco classe 1994, riuscito a rompere il ghiaccio dopo che appena due settimane fa era stato capace di salire sul prestigioso podio del Gran Premio Liberazione, in cui aveva racimolato la piazza d'onore aggiudicandosi la volata del gruppo giunto alle spalle di Shalunov. Questa volta però nessuno è stato in grado di sopravanzarlo e la festa del team bergamasco è stata completata anche dal secondo posto di Luca Pacioni, con l'emiliano che potrebbe trovarsi a sua volta nella condizione di poter alzare le braccia al cielo per la prima volta nei prossimi appuntamenti, vista la buona condizione. A completare il podio il sempre valido Davide Ballerini mentre a sorpresa resta fuori dai primi tre l'attesissimo Jakub Mareczko, costretto questa volta ad accontentarsi del quarto posto, davanti a Poletti e Kamberaj. Ancora un piazzamento nei primi dieci per Riccardo Minali, questa volta settimo dopo essersi anche inserito in una fuga e gioia anche per l'atleta di casa Francesco Colicino che ha chiuso la top-ten.

Fine settimana sotto i riflettori anche per Luca Benedetti che tra sabato e domenica è riuscito a piazzare due stoccate di pregevole fattura che l'hanno portato a quota quattro nel computo dei successi stagionali ma soprattutto che appare tornato decisamente ai livelli dello scorso anno, esaltandosi in maniera particolare negli arrivi posti in cima a degli strappi. Sabato pomeriggio il trentino della General Store si è prodotto in un gran finale (ben preparato dai suoi compagni di squadra) nel 58esimo Gran Premio Industria Commercio e Artigianato di Botticino nel bresciano, in cui è riuscito a levare tutti di ruota sull'impegnativa erta in località Gazzolo, festeggiando con tanto di ciuccio in bocca per ricordare la recente nascita della propria bambina. Agli altri sono così rimaste le posizioni di rincalzo, con uno Stanislau Bazhkou che sembra ritornato quello dei giorni migliori ed è così giunto secondo a 4". Molto bene anche il vincitore della Coppa San Geo Alberto Tocchella, terzo su un traguardo nient'affatto banale davanti all'olandese Sven Van Luijk, uno dei nuovi acquisti operati dalla Monviso-Venezia nelle scorse settimane. Ancora positive anche le prove di Andrea Barbetta e Jacopo Mosca, rispettivamente quinto e sesto e apparsi ancora tra gli atleti più in forma.

Ventiquattr'ore dopo Benedetti è andato a lanciare personalmente la sfida alla Zalf, trasferendosi nelle Marche per prendere parte al 7° Memorial Ippolito Matricardi di Monte San Pietrangeli in cui il finale era ancora una volta particolarmente adatto al trentino di Segonzano. Puntualmente non ha deluso le attese e nello sprint ristretto nessuno è stato in grado di sopravanzarlo, consentendogli ancora una volta di alzare le braccia al cielo. Ancora una volta costretto alla piazza d'onore Gianni Moscon, anche se in questo caso in maniera decisamente più amara, considerando che anche Berlato, Garosio e Velasco (che hanno occupato le posizioni dalla quinta alla settima) avevano ribadito il grande potenziale della Zalf. Terza posizione per Paolo Totò, diventato specialista su determinati arrivi ma costretto questa volta ad accontentarsi del piazzamento, così come un bravo Paolo Brundo della Fausto Coppi Gazzera, che già era riuscito a concludere molto bene il giorno precedente: un quarto ed un quinto posto complessivi per il siciliano che possono dargli decisamente fiducia in vista dei prossimi appuntamenti.

Conclusione dedicata alla Mastromarco che seppur si sarebbe aspettata decisamente di più dal Trofeo Matteotti, è riuscita comunque a portare a casa un successo nel pomeriggio di sabato: a firmarlo è stato ancora una volta Alex Turrin che dopo essersi sbloccato nella settimana precedente al Trofeo Learco Guerra, è riuscito a ripetersi anche a Castiglion Fiorentino ne 15esimo Trofeo Menci Spa. Davvero felice il momento vissuto dal corridore veneto, che forse ha finalmente trovato il momento ideale per la svolta e che è riuscito a giungere in solitaria sul traguardo, scattando sull'ultimo strappo che gli ha consentito di fare la differenza su tutti gli altri concorrenti, giunti via via alla spicciolata. Piazza d'onore per il coriaceo Sebastian Stamegna della Fracor, bene anche Marco Bernardinetti della Big Hunter che ha completato il podio, con Alessio Finocchi (bella prestazione per il corridore della Pistoiese) e Thomas Pinaglia a concludere nelle prime cinque posizioni.

Proprio in Toscana si torna a pedalare domani con la Coppa Cicogna, tradizionale appuntamento di scena nell'omonima frazione di Terranuova Bracciolini. La sospensione del Giro del Friuli-Venezia Giulia a tappe, appuntamento molto atteso ma che a questo punto difficilmente verrà disputato in un calendario che vede già ben poche corse a tappe nel nostro Paese, ci costringe invece a proiettarci nel prossimo fine settimana: ancora una volta non vi saranno gare internazionali ma la Due Giorni Marchigiana a Castelfidardo (col Trofeo Città di Castelfidardo al sabato e il Gran Premio Santa Rita alla domenica) potrebbero garantire ancora una volta dei finali tutti da seguire.

Vivian Ghianni

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