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Dilettanti 2014: Rieccolo Herklotz, re del Recioto - Il tedesco può esultare, ma al Belvedere è battuto da Andreetta

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Silvio Herklotz vince il Palio del Recioto © Riccardo Scanferla

Ci si avvia alla conclusione del mese di aprile e come sempre l'ultima decina di giorni regala sempre emozioni e spettacolo tra i dilettanti, impegnati in alcune delle internazionali più attese dell'anno in cui una vittoria o un podio possono valere davvero tantissimo. Se a Pasqua ci si è potuti concentrare maggiormente sulla festività, il Lunedì dell'Angelo e la giornata di ieri erano assolutamente da non perdere.

Proprio dalla fine parte il nostro resoconto e da un nome ed un cognome ben preciso, ritornato in auge alla grandissima nella due giorni internazionale proposta dalle strade venete: parliamo di Silvio Herklotz, che questa volta ci teneva in maniera particolare a lasciare il segno dopo le due piazze d'onore ottenute lo scorso anno (alle spalle di Kueng al Belvedere e di Ewan al Recioto) e dopo che i fantasmi di un possibile identico epilogo (la sconfitta patita lunedì ad opera di Andreetta, di cui parleremo più avanti) stavano iniziando in qualche modo a palesarsi.

Non è un mistero comunque che il talentuoso classe 1994, corridore particolarmente completo e pertanto già capace di impressionare favorevolmente gli addetti ai lavori, abbia sviluppato in questi anni un certo feeling con l'Italia, dal momento che nel 2012 andò molto vicino al successo del Giro della Lunigiana juniores, chiuso al secondo posto ma con ben tre vittorie di tappa all'attivo. Ecco che quindi dopo i tanti podi prestigiosi, l'ultimo dei quali racimolato appena 24 ore prima, il campione tedesco Under 23 ha pensato che fosse finalmente giunta l'ora di lasciare un segno ben più tangibile, che l'avrebbe portato così dritto a salire sul gradito più alto del podio. É andato a prendersela la vittoria, Herklotz, nel 53esimo Palio del Recioto, il classico appuntamento veronese disputato ieri a Negrar in cui il nome del vincitore è spesso una garanzia e siamo certi che anche stavolta sarà così. Una stoccata ben assestata nei chilometri finali ed il portacolori del Team Stölting si è reso imprendibile per chiunque, avendo la meglio in un finale che non ha lesinato anche qualche colpo di scena.

La gara si è animata già nelle prime fasi, quando una fuga composta da 19 atleti e con già presenti alcuni nomi interessanti (Di Remigio, Ciccone, Vermeulen, Barbio, Zhuralev, Flakemore, Berlato e Velasco tra gli altri facevano parte del drappello) è stata in grado di raggiungere un vantaggio massimo di quasi cinque minuti e mezzo, costringendo il gruppo ed in particolar modo l'Astana Continental (che cercava di portare alla vittoria Michele Scartezzini) a lavorare a fondo per poter annullare il gap. Operazione avvenuta a poco meno di quaranta chilometri dalla conclusione e con il drappello principale già selezionato dalle varie tornate, cosicché era assai scontato aspettarsi nuovi tentativi d'allungo, tra i quali i più convinti sono stati portati dal colombiano del Delio Gallina Alvarez Penagos prima e poi dallo sloveno Pibernik (già a podio lo scorso anno quando fu terzo) in compagnia di Brasi e Spengler. Il terzetto venutosi a creare ha raggiunto un vantaggio vicino al minuto ma anche in questa situazione gli inseguitori non hanno lasciato spazio, demandando all'ultima e decisiva ascesa a Corrubio il compito di operare la selezione decisiva.

Proprio quando la strada ha cominciato a salire e restavano appena una decina di chilometri all'arrivo, il Team Colpack ha cercato di operare la stoccata risolutiva, con l'attacco combinato di Manuel Senni e Iuri Filosi, ovvero gli uomini più in forma nel team bergamasco nelle ultime settimane, che hanno costretto alla reazione proprio Herklotz ed anche l'australiano Power, tallonati anche da un ottimo Stefano Nardelli alla caccia del grande risultato. Proprio Filosi, dopo aver affrontato in testa il GPM, sembrava poter operare un numero simile a quello che gli aveva già consentito di conquistare la Piccola Sanremo ma questa volta l'atleta bresciano ha dovuto fare i conti con la malasorte: rottura della catena nel momento in cui aveva accumulato un buon margine e addio ai sogni di gloria. Frangente di cui ha approfittato alla grande Herklotz, che ha dato prova delle sue grandi doti di discesista ed è riuscito a togliere di ruota il resto degli inseguitori, spingendo così a tutta per guadagnare il più possibile in vista del traguardo.

A quel punto è apparso chiaro che riprendere il tedesco sarebbe stata impresa veramente ardua e difatti nessuno è riuscito ad organizzare un inseguimento abbastanza efficace. Herklotz è così giunto tutto solo sul traguardo di Negrar ed ha potuto esultare a braccia alzate per un'altra vittoria prestigiosa che lo lancia sempre più verso l'approdo in qualche squadra professionistica di un certo rango. Agli inseguitori, giunti con 9" di ritardo, non è rimasto quindi che giocarsi i restanti gradini del podio e l'australiano Robert Power ha fatto valere il suo spunto per conquistare la piazza d'onore in uno sprint comunque serrato, proponendosi inoltre come uno degli uomini da battere per il prossimo Gran Premio Liberazione dove pure gli aussie godono di una buona tradizione da diversi anni. Terzo posto invece per un bravissimo Nardelli, tornato assai competitivo in un appuntamento di cartello e pronto a dire la sua nelle prossime settimane mentre Manuel Senni, ancora una volta protagonista, ha mancato nuovamente di poco il podio, dovendo accontentarsi della quarta piazza. Quinto posto per lo svizzero Splenger con un ritardo di 26" mentre al sesto ha concluso lo sfortunatissimo Filosi, giunto con 35" di ritardo e il rammarico per una grande occasione sfumata. A seguire Pibernik, staccato di 1'03", che ha preceduto di poco il resto degli inseguitori, con Michele Scartezzini che a 1'05" ha fatto propria l'ottava piazza davanti a Gianni Moscon e Simone Sterbini.

Eppure ventiquattr'ore prima Herklotz era stato costretto a masticare amaro, giungendo nuovamente secondo nel 76esimo Giro del Belvedere in cui è stato battuto da un Simone Andreetta in grande spolvero e che ha dovuto tirar fuori anche tutta la sua sagacia nel finale per avere ragione di un avversario così ostico. Un successo di grande prestigio quello ottenuto dal ventenne della Zalf Euromobil Désirée Fior che comunque non ha del tutto sorpreso gli osservatori, visto l'ottimo momento di forma di cui godeva, palesato già dal bel successo al Memorial Gerry Gasparotto e dal terzo posto di Mercatale e che aveva come obiettivo proprio il bottino pieno nell'internazionale di Villa di Cordignano.

Gara anche in questo caso animata da una nutrita fuga per gran parte della giornata, con diciassette atleti (tra i quali spiccavano Martinelli, Berlato, Moscon, Ippolito, Bagioli, Ferguson e Poljanec) capaci di raggiungere un vantaggio massimo di un minuto e mezzo su un plotone in cui sono stati gli uomini della MG Kvis Trevigiani i più attivi nel cercare il ricongiungimento. La penultima tornata, in cui già dovevano essere affrontate le dure pendenze del Montaner, ha già fatto capire le intenzioni dei principali contendenti, con il Team Stölting a lavorare in testa al gruppo soprattutto con Christian Mager, che ha tentato un primo allungo, e la Zalf compatta alle spalle dei tedeschi, con un generosissimo Moscon in bella evidenza e primo al passaggio in vetta. Dopo un paio di tentativi operati tra discesa e pianura dal Delio Gallina con Lorenzon e Gabburo, si è così giunti all'ultima ascesa al Montaner e con i tedeschi nuovamente ad imprimere una grande andatura con Vasyliv e nuovamente con Mager, che ha tentato ancora una volta l'allungo per favorire l'azione di Herklotz.

A 500 metri dal GPM però Andreetta ha rotto gli indugi ed ha operato una secca stoccata a cui Herklotz non ha risposto immediatamente, accodandosi poi in prossimità dello scollinamento salendo in progressione e tentando poi di sorprendere lo zalfino provando ad allungare ad inizio discesa, senza successo. Alle loro spalle gli inseguitori si muovevano sgranati con un Andrea Carolo in buona evidenza, terzo al passaggio in vetta. L'accordo raggiunto da Herklotz e Andreetta si è fatto però perfetto nel volgere di pochi chilometri e così la coppia formatasi in testa alla corsa ha subito guadagnato una decina di secondi nei confronti di tutti gli altri che li rendeva pressoché irraggiungibili, anche per via di qualche allungo velleitario alle loro spalle. Giunti all'ultimo chilometro sono iniziate le fasi di studio, con Andreetta sempre ben incollato alla ruota di Herklotz, lasciando che fosse il tedesco a prendere l'iniziativa e non lasciandosi sorprendere dalle sue mosse. Negli ultimi 200 metri però Andreetta è uscito prepotentemente di ruota dal campione tedesco ed ha così prevalso nettamente in uno sprint a due per nulla scontato sulla carta, andandosi a prendere il secondo successo in stagione, senza dubbio il più importante ottenuto finora in carriera.

Detto già di Herklotz, a 10" sono giunti gli inseguitori con Luca Chirico che ha fatto valere il proprio spunto ma ciò gli ha fruttato solamente il gradino più basso del podio con visibile rammarico. Quarto posto per il valido sloveno Luka Pibernik davanti ai bravissimi Vasyliv e Moscon, capaci di ottenere un bel piazzamento dopo aver lavorato a fondo per i propri capitani (nella Zalf bella prova anche per il primo anno Seid Lizde). Lo svizzero Spengler, protagonista di un allungo nel finale, è poi giunto settimo davanti a Meggiorini, il russo Zhuravlev e a Paolo Brundo che hanno completato la top-10. Prova positiva anche per Andrea Vendrame della Marchiol, giunto appena fuori dalla top-ten.

 

In tema di gare internazionali occorre spendere qualche parola sulla Coppa delle Nazioni, che dopo il Giro delle Fiandre Under 23 ha visto la disputa di altri due appuntamenti nell'ultima settimana, ovvero La Côte Picarde, andata in scena lo scorso 16 aprile in Francia e lo ZLM Tour di sabato 19 in Olanda. Ben poche sono state anche in queste occasioni le note liete per la nazionale italiana che, seppur abbia dovuto fare i conti ancora una volta con circostanze sfortunate (la caduta di Marini nella corsa francese che ci ha privato del corridore di riferimento per lo sprint conclusivo), è purtroppo sempre mancata nei momenti decisivi delle due gare.

Il livello di simili confronti è arcinoto che sia molto elevato e se si vorrà in futuro trovare nuovamente dei campioni nel nostro movimento, occorre che ci si abitui sempre più a sostenere gare che oltre ad eccellere per qualità di concorrenti propongano anche determinati percorsi in cui probabilmente i nostri devono mostrarsi vigili e partecipi in ogni istante, poiché un'esitazione di troppo può risultare spesso fatale. Se alla Picarde l'incidente di Marini ha costretto a ridisegnare i piani (anche se nessun azzurro è riuscito ad inserirsi poi nell'azione decisiva) con Liam Bertazzo designato allo sprint che ha racimolato una 13esima piazza, allo ZLM si ha l'impressione che qualcosa in più potesse essere fatta, soprattutto dopo che Ignazio Moser e Davide Martinelli si erano resi ottimi protagonisti inserendosi in due azioni da lontano. Una volta partita l'azione decisiva però l'Italia si è trovata nuovamente fuori dai giochi e si ha l'impressione che avere presente nell'azione decisiva un atleta come Paolo Simion, che nel tempo non si è dimostrato un semplice velocista, avrebbe potuto fare molto comodo, in considerazione del fatto che, in seconda battuta, si sarebbe potuto nuovamente delegare Bertazzo per lo sprint conclusivo. Invece nulla da fare e i piazzamenti di rincalzo ottenuti proprio dai due azzurri (16esimo Simion, 18esimo Bertazzo) nel gruppo giunto ad un minuti di ritardo aggiungono senz'altro una punta di rammarico.

La grande protagonista delle due giornate di Coppa delle Nazioni è stata nuovamente la Francia, che ha messo in luce il talento di Thomas Boudat, classe 1994 ma capace già di vestirsi con l'iride su pista in una prova particolarmente impegnativa come l'Omnium e che ha dato prova di scaltrezza e notevole spunto veloce. Alla Côte Picarde soltanto il belga Jens Wallays è stato in grado di batterlo, dopo che entrambi si erano inseriti in una fuga a nove nel finale (terzo il danese Andersen) ma in Olanda è stato lui a prendersi di forza il successo, rispondendo proprio negli ultimissimi metri al notevole allungo dell'ex iridato juniores Mads Wurtz-Schmidt (ancora un danese in grande evidenza), bruciandolo con una gran volata. Il tutto al termine di un'azione operata da una decina di atleti negli ultimi venti chilometri, che ha portato sul podio anche un altro atleta transalpino, ovvero Marc Sarreau giunto terzo. In conclusione prime tre gare di Coppa delle Nazioni da dimenticare per gli azzurri di Marino Amadori e non si può che sperare che i prossimi appuntamenti vedano una certa inversione di tendenza.

Tornando alle gare nostrane il week end è vissuto anche sull'ormai accesa sfida tra la Viris Maserati e la Zalf per la supremazia negli sprint, con la contesa che ha fatto segnare un successo per parte: la domenica di Pasqua ha visto infatti la disputa del 65esimo Circuito del Termen a Cimetta di Codognè nel trevigiano e sono stati proprio gli zalfini a prevalere, riuscendo a riportare al successo dopo un'attesa durata quasi quattro anni Davide Gomirato. L'ormai esperto velocista veneziano, già in evidenza come prezioso ultimo uomo di Nicolas Marini, ha sfruttato al meglio la sua occasione, pilotato ottimamente dal team e capace di precedere sul traguardo Jakub Mareczko ed il compagno di squadra Daniele Cavasin, con il rumeno Voicu appena fuori dal podio.

Lunedì 21 aprile invece il 69esimo Trofeo Gino Visentini di Bagnolo di Nogarole Rocca, nel veronese, ha offerto nel vero senso della parola l'occasione della rivincita a Jakub Mareczko, capace d'imporsi in maniera insolita, giocando ottimamente d'astuzia. Lo sprinter bresciano infatti in questa circostanza non ha atteso gli ultimi metri per esaltare il suo spunto ma ha scelto di giocare d'anticipo, intuendo il momento in cui proprio la Zalf cercava di attuare il buco per favorire l'azione di Cavasin. Mareczko però si è dimostrato più scaltro ed è a sua volta partito, incamerando così un vantaggio tale da farlo prevalere con pochi secondi su tutti gli altri per quella che è divenuta la sua quarta vittoria in stagione, che proietta anche lui decisamente alla giornata di venerdì a Roma per il Liberazione. Secondo posto per l'albanese Xhuliano Kamberaj della Cipollini, una delle rivelazioni delle ultime settimane, che ha aggiunto un nuovo podio dopo quello ottenuto alla Vicenza-Bionde mentre la Zalf ha dovuto accontentarsi della terza e quarta posizione, rispettivamente con Milani e Cavasin. Buon piazzamento anche per Riccardo Minali della General Store, quinto.

Sempre lunedì scorso dilettanti protagonisti anche sulle strade toscane con il 52esimo Gran Premio Sportivi di Poggio alla Cavalla che ha fatto registrare la prima vittoria stagionale di Paolo Simion, reduce come detto precedentemente dal doppio impegno in maglia azzurra in Coppa delle Nazioni. Il velocista della Mastromarco ha sfruttato ottimamente la preparazione allo sprint attuata egregiamente da Mirko Trosino e Marco Corrà, imponendosi con decisione sul traguardo posto in leggera salita. Seconda posizione, in una volata nervosa che ha fatto registrare anche qualche manovra non propriamente ortodossa tra i contendenti, per Eugenio Bani del Malmantile, terza per Angelo Raffaele della Big Hunter, con Marco Maronese del Delio Gallina subito fuori dal podio.

Infine primo successo in stagione anche per l'abruzzese Marco D'Urbano dell'Aran che nel pomeriggio di sabato 19 ha fatto proprio il 3° Gran Premio Primavera di Villa Verucchio nel riminese, sfruttando al meglio l'appoggio del compagno di squadra Domenico Delle Feste e poi involandosi tutto solo negli ultimi chilometri. Vittoria quindi per il pescarese, già protagonista di vari piazzamenti in quest'avvio di 2014, al quale si è contrapposto il rammarico di Mirco Maestri della General Store, che ha dovuto proseguire la sua striscia di piazzamenti regolando gli inseguitori nella volata per il secondo posto e dovendo pertanto rinviare ancora l'appuntamento con il primo successo tra i dilettanti. A completare il podio un bravo Andrea Barbetta della SC Cene che ha conquistato il terzo posto.

Saranno ancora gli appuntamenti internazionali a monopolizzare l'attenzione per il prossimo fine settimana, che si aprirà nella giornata di venerdì 25 aprile con l'attesissimo Gran Premio Liberazione di Roma, che quest'anno farà registrare alcune novità: la gara infatti si disputerà nel primo pomeriggio (partenza alle ore 12,45 alle Terme di Caracalla) poiché in mattinata sarà preceduta da una gara juniores (il Trofeo Lazzaretti) e una kermesse per giovanissimi, eventi collaterali che cercheranno di dare ulteriore impulso al tradizionale appuntamento romano. Domenica 27 invece focus sulla Toscana con il Gran Premio Industrie del Marmo in programma, come di consueto, a Carrara.

Vivian Ghianni

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