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Programmi 2014: Dove rivedremo i re del pavé? - Molti faranno il Tour, e il Mondiale fa gola. Fabian e quel Record dell'Ora...

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Bradley Wiggins, Fabian Cancellara, Greg Van Avermaet, Peter Sagan: alcuni dei protagonisti della Roubaix © BettiniphotoCon la splendida Parigi-Roubaix di ieri - venuta dopo uno splendido Giro delle Fiandre - si è chiusa un'intensa fase della stagione, quella delle classiche fiamminghe. La Freccia del Brabante di mercoledì sarà, tecnicamente e anche geograficamente, un ideale passaggio di consegne dall'asprezza invernale delle pietre e dei muri del Belgio nord-occidentale alla maggiore dolcezza delle collinette (anche note come côte) della Vallonia, in scenari più propriamente primaverili, e su strade che chiameranno all'azione quei corridori che poi ritroveremo, più avanti nella stagione, impegnati a far classifica nei grandi giri.

Ma i protagonisti che in queste ultime settimane ci hanno esaltato e se le sono date di santa ragione in alcune delle corse più belle del ciclismo, che cosa faranno? Non se ne staranno certo con le mani in mano fino all'anno prossimo, ma - magari in posizione più defilata rispetto al grande protagonismo che li ha investiti nell'ultimo mese e mezzo - torneranno a gareggiare dopo un periodo di necessario stacco che inizia proprio oggi.

Non tutti, a dire il vero, andranno subito in ferie: per alcuni dei personaggi da copertina dell'ultimo periodo ci sarà da sudare ancora per qualche giorno. Gente come Greg Van Avermaet, Zdenek Stybar, Stijn Devolder, Bjorn Leukemans (per restare a quelli più in vista) parteciperanno alla Freccia del Brabante, e non solo, visto che domenica saranno anche al via dell'Amstel Gold Race, prima classica del trittico ardennese.

A loro si aggiungeranno, nella corsa olandese, Ben Swift (reduce da una bella Sanremo) e Geraint Thomas: il gallese è al centro di un'interessante (ma rischioso) progetto in casa Sky. Potenzialmente ottimo interprete per le classiche (tutte, visto il suo eclettismo), tenterà il grande salto per fare classifica nei grandi giri, in futuro. Ciò implica significativi cambiamenti nella preparazione, nella speranza che questa evoluzione non si risolva - come già accaduto ad esempio con Edvald Boasson Hagen, che ha seguito un percorso simile - in un annacquamento delle doti di partenza del ragazzo. Thomas comunque sarà al Tour dove farà un punto della propria situazione in tal senso.

E lì alla Grande Boucle la sua stagione incrocerà nuovamente quella di molti dei corridori con cui ha appena finito di battagliare. Niki Terpstra e Sep Vanmarcke, protagonisti della Roubaix di ieri, saranno di sicuro in Francia, e ci giungeranno attraverso un percorso che passerà verosimilmente dal Giro di Svizzera (e prima ancora dal Giro del Belgio, a fine maggio), dopodiché proseguiranno per brevi gare a tappe (l'Eneco Tour, ad esempio) e potrebbero quindi guadagnare la convocazione per il Mondiale di Ponferrada.

L'appuntamento iridato è nei pensieri di molti dei big del pavé: un percorso altimetricamente non impossibile (al contrario di quanto si pensava) chiamerà all'appello anche Tom Boonen, che proprio in Spagna, a Madrid, vinse il suo unico titolo mondiale, e che amerebbe provare a ripetersi. Da qui a lì, il campione di Mol potrebbe prendere parte anche lui al Tour, snobbato negli ultimi due anni: Tom non aveva più voglia di cimentarsi nei grandi giri, ma poter partecipare alla corsa francese come spalla di Mark Cavendish lo sgraverebbe di responsabilità, lasciandolo libero di correre come più gli fa comodo. E si sa che in Omega Pharma, dove la sua parola è praticamente legge, le sue ambizioni tendono ad essere accontentate.

Un ruolo, quello di Boonen, che ritroveremo - sempre al Tour - anche per John Degenkolb: posto che il velocista-velocista in casa Giant è Marcel Kittel, che parteciperà sia al Giro d'Italia che alla Grande Boucle, in terra di Francia al secondo della Roubaix toccherà il ruolo di battitore libero, magari nelle tappe un po' meno piatte. Un incarico che si accorda perfettamente con gli sviluppi della carriera del tedesco, orientata per l'appunto ad esaltare le sue caratteristiche da classicomane piuttosto che quelle da "semplice" uomo veloce. A tal proposito, Degenkolb ha ovviamente nel mirino anche alcune classiche dell'ultima parte della stagione, a partire dalla Parigi-Tours, passando per il Mondiale, su cui anche lui ha messo gli occhi. Per arrivare nelle migliori condizioni a quelle corse, John potrebbe optare per partecipare anche alla Vuelta (o almeno a una parte di essa), gara in cui nel 2012 fece razzie di vittorie (ben 5).

Il doppio appuntamento Tour-Vuelta è anche quello su cui sembra orientato Fabian Cancellara, intenzionato sicuramente a inserire nel proprio programma anche il Giro di Svizzera e il Mondiale in linea. Ma la seconda parte della stagione dell'elvetico dovrebbe vertere anche su una sfida affascinante e dal gusto rétro: quella al Record dell'Ora. Il tentativo di battere i 49,700 km di Ondrej Sosenka (primato stabilito nel 2005 a Mosca) andrà in scena probabilmente il 3 agosto, quindi subito dopo il Tour (il programma prevedeva sin dall'inizio che Fabian ci provasse uscendo da un GT: e siccome dopo la Vuelta ci saranno i Mondiali...). Il velodromo in cui si farà il tentativo non è ancora stato deciso, si parla di Aguascalientes in Messico (quindi in altura) ma anche di Manchester o Maiorca (al livello del mare). Ogni riserva dovrebbe essere sciolta nelle prossime settimane.

Molto più delineati - nonché quasi sovrapponibili - i programmi di Peter Sagan e Alexander Kristoff: il corridore della Cannondale farà la sua consueta puntatina "aziendalistica" al Giro della California in maggio, dopodiché entrambi, passando dal Tour de Suisse, andranno in cerca della maglia verde del Tour, quella che per lo slovacco sarebbe la terza consecutiva e per il norvegese una primizia. Se la vedranno, alla Boucle, anche con Arnaud Démare (che nelle prossime settimane si concederà ancora la 4 Giorni di Dunkerque prima di staccare la spina), il quale non dovrebbe invece essere della partita per il Mondiale, appuntamento su cui gli altri due puntano molto (e ci arriveranno probabilmente senza passare dalla Vuelta, ma buttandosi su corse a tappe minori come il Giro di Gran Bretagna).

Chiudiamo con Bradley Wiggins, che ieri si è onorato di una bellissima performance alla Roubaix, e che però non ha ancora sciolto i nodi legati al prosieguo della stagione. Il più naïf dei corridori in attività, sempre alla ricerca di nuove avventure con cui misurarsi, tornerà a breve al Giro del Trentino, gara in cui lo scorso anno si produsse nel celebre "lancio di bici con perfetto parcheggio". Che questa tappa di passaggio per lui preluda a una presenza anche al Giro d'Italia, è cosa che si mormora da qualche giorno ma che non è ancora ufficiale. Di sicuro la Sky, con Henao fermo ai box e Porte dirottato al Tour a fare da spalla a Froome, si è ritrovata senza un capitano da spendere nella corsa rosa: che i gradi possano alla fine andare al britannico (magari in condivisione con Dario Cataldo) è ipotesi che renderebbe felici i molti tifosi italiani di Wiggo, e che offrirebbe al corridore la possibilità di riscattarsi dopo la pessima esperienza del Giro 2013.

Marco Grassi

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