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Dilettanti 2014: Vaccher dà un calcio alla sfortuna - Il trevigiano fa suo il Trofeo Edil C. Mareczko batte Marini alla Vicenza-Bionde | Cicloweb

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Dilettanti 2014: Vaccher dà un calcio alla sfortuna - Il trevigiano fa suo il Trofeo Edil C. Mareczko batte Marini alla Vicenza-Bionde

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Andrea Vaccher vince il 18esimo Trofeo Edil C © Bettiniphoto

Ancora un fine settimana ricco di emozioni tra i dilettanti, con un'altra gara internazionale ad infarcire un menù non molto ricco ma di qualità e con lo sguardo rivolto anche alle strade del Belgio, col pavé dei muri delle Fiandre a chiamare all'opera questa volta i più giovani per dare l'avvio alla Coppa delle Nazioni, anche se, come vedremo, il sabato trascorso al nord dalla nazionale azzurra si è rivelato particolarmente avaro di soddisfazioni.

Il 18esimo Trofeo Edil C, disputato nel pomeriggio di sabato a Collecchio, in provincia di Parma, rappresentava subito un'altra occasione di confronto a livello internazionale, anche se la concorrenza portata dal Fiandre Espoirs privava indubbiamente la gara di qualche atteso protagonista. Tuttavia il canovaccio di gara si è rivelato forse inatteso per molti e soprattutto il finale è stato oltremodo palpitante, regalando il ritorno al successo ad un atleta che era decisamente in debito con la sorte, che qualche mese fa gli aveva regalato un pomeriggio e diverse giornate dai contorni drammatici. Stiamo parlando di Andrea Vaccher, trevigiano di Susegana che in questa stagione è stato promosso nella formazione Continental della Marchiol-Emisfero, avendo così anche occasione di debuttare tra i professionisti.

Non avrà la classe dello zio (per la cronaca trattasi dell'ex iridato Moreno Argentin, uno che di corse di un giorno se ne intendeva eccome) ma comunque la tenuta in salita ed il buon spunto veloce ne hanno fatto sicuramente un corridore spesso protagonista nelle passate annate dilettantistiche. Finché quel pomeriggio di settembre, sulle strade pure familiari del Trofeo Bianchin, tutto rischiò di finire per colpa di una caduta dalla dinamica incredibile. Un tombino che si solleva, la ruota che va ad incastrarsi proprio lì, il volo ed il terrificante impatto sull'asfalto. Situazione subito preoccupante per le gravi ferite riportate al volto e immediato ricovero in ospedale con diverse ore in stato di coma farmacologico.

A ripensarci oggi sembra quasi incredibile che quello stesso ragazzo sia risalito dopo pochi mesi in bici, rendendosi pure buon protagonista (a Lugano, ad esempio, fu protagonista di una lunga fuga). Dopo aver fatto le prove al Fumagalli la settimana prima (nono posto), uscito in ottima condizione dalla Coppi e Bartali, è però arrivato di nuovo il tempo di alzare le braccia al cielo, al termine di un'incerta volata in cui a contendergli la vittoria è stato uno dei giovani più interessanti del panorama nazionale, ovvero quel Simone Velasco che in queste prime gare non sembra aver ancora minimamente risentito del salto di categoria.

Male ha fatto il gruppo a sottovalutare l'assortito tentativo di fuga nato dopo una trentina di chilometri ed in cui, oltre ai già citati Vaccher e Velasco, erano presenti anche Delle Stelle, Spreafico, Hatz, Zanardini, Cima, Pacher e Franczak. Il vantaggio abbondantemente superiore ai 4 minuti ha reso molto più difficile l'inseguimento alle loro spalle, tanto che neppure l'inizio del secondo circuito con l'ostica ascesa di Segalara ha consentito un adeguato recupero delle formazioni più attese. Staccatosi il polacco Franczak prima e poi, lungo le rampe della salita, anche Zanardini, Hatz e Delle Stelle (quest'ultimo sarebbe stato il logico favorito se avesse resistito), è stato proprio Vaccher a movimentare l'azione dei battistrada ad ogni passaggio in salita ma alla fine il drappello dei superstiti della fuga è riuscito sempre a ricompattarsi in discesa e così, appurato che ormai il vantaggio nei confronti del gruppo era ancora rassicurante, ci si è preparati per la conclusione allo sprint. Vaccher ha lanciato la sua volata, conscio di poter dire la sua e, nonostante il tentativo di recupero dei suoi tenaci avversari, è riuscito a resistere per mezza ruota, ricorrendo anche al risolutore colpo di reni e riassaporando così il gusto della vittoria che gli mancava da quasi tre anni (ultima affermazione alla Coppa Varignana nel 2011 quando militava nella Zalf).

Vittoria liberatoria per lui, che sul traguardo di Collecchio aveva già primeggiato nella tradizionale gara di fine stagione nel 2009 (la Coppa Comune di Collecchio, appunto), regalando così anche la prima grande affermazione dell'anno alla Marchiol, che già era andata vicinissima al successo la settimana prima con Cecchin. Ancora bravissimo, come anticipato, Simone Velasco che ha aggiunto un prestigioso podio alla bella affermazione colta nelle scorse settimane alla Bolghera e che sicuramente cercherà di continuare ad essere una delle migliori nuove proposte della stagione 2014. Terzo posto invece per il generoso Damiano Cima, spesso in luce come fedele scudiero di Davide Martinelli ma che in questa occasione ha potuto giocare le sue carte, andando vicino ad un successo di tutto rispetto e confermandosi uomo di fatica assai interessante. Poco più indietro nello sprint sono finiti Matteo Spreafico (bravo anche lui), il francese Quentin Pacher e Jacopo Mosca mentre il gruppo, che aveva riassorbito gli altri fuggitivi, ha tagliato il traguardo con un ritardo di 25", regolato allo sprint da Daniele Cavasin, che ha preceduto Pinaglia, Martinelli e Zanon a completamento della top-10.

Sempre nel pomeriggio di sabato era di scena in Belgio la nazionale italiana di Marino Amadori, impegnata nel Giro delle Fiandre Under 23 (Ronde Van Vlaanderen Beloften se preferite la nomenclatura ufficiale), gara di apertura della Coppa delle Nazioni dove gli azzurri erano stati ottimi protagonisti nelle scorse stagioni (basti ricordare il successo di Salvatore Puccio nel 2011). L'edizione appena andata in archivio però è stata totalmente da dimenticare per la nostra nazionale, che oltre alle note difficoltà del percorso hanno dovuto far fronte anche ad una serie d'inconvenienti che hanno posto fine alle ambizioni dei nostri.

Per Ignazio Moser, uno dei più attesi, è stato un doppio guaio meccanico a porre fine alla propria corsa mentre Andrea Zordan ha dovuto fare i conti con la rottura della catena ed ha poi terminato in settantacinquesima posizione a quasi 5 minuti dai primi. Proprio sull'ex tricolore oggi in forza all'Androni ci sia consentita una considerazione: ok che l'esperienza in certe gare è sempre importante ma era così necessario schierarlo al via dopo che appena una settimana prima aveva partecipato (pur senza concluderlo) al Giro delle Fiandre vero e proprio, corsa che comporta indubbiamente un grande dispendio di energie fisiche e mentali? Perché non schierare ad esempio un Davide Martinelli apparso in ottima condizione in queste ultime settimane e che avrebbe sicuramente potuto fare un'utile esperienza rispetto ad un atleta già professionista?

Così, tra inconvenienti e senza che qualcuno dei nostri sia riuscito ad inserirsi nel principale tentativo di fuga o a tentare un'azione degna di nota, la prima delle tre prove che ci vedranno impegnati in questa settimana di Coppa delle Nazioni, ci ha portato in dote il 43esimo posto di Liam Bertazzo (pure lui staccato dal gruppo principale e unico, oltre a Zordan, a concludere la gara) come miglior risultato. In tempi difficili per i colori italiani nelle classiche del Nord una prestazione che probabilmente rende ancora lontana l'uscita dal tunnel.

La gara, che ha vissuto sulla lunga fuga del francese Leveau, dell'estone Raim (ultimi a resistere), dello spagnolo Soler, del polacco Mickiewicz e del greco Spanopoulos (vantaggio massimo di 6 minuti per loro), si è decisa con uno sprint ristretto a circa venti corridori, dopo che i tentativi precedenti (tra i protagonisti il kazako Ayazbayev, il britannico Hart e il belga Myngheer) sviluppatisi su Molenberg e Taaienberg non avevano avuto buon gioco, ed ha regalato a Dylan Groenewegen l'ideale rivincita per l'edizione dello scorso anno, quando soltanto Rick Zabel fu capace di batterlo. L'atleta del Team De Rijcke si conferma corridore assolutamente da seguire, dopo aver colto un notevole terzo posto nella prova inaugurale del Challenge di Maiorca (dietro Modolo e Debusschere) ed aver conquistato un successo di tappa al Tour de Normandie, dotato di ottimo spunto veloce ma resistente anche sul pavé. Si può star certi che qualche squadra World Tour non se lo farà scappare nella prossima stagione.

Seconda posizione per il norvegese Skjerping (ottima prestazione per la nazionale nordica, se si considera anche il decimo posto di Bystrøm ed il dodicesimo di Galta) mentre il belga Benoot ha acciuffato l'ultimo gradino del podio, precedendo il britannico Owain Doull, valido pistard ma uscito benissimo anche dalle recenti corse in Belgio e l'ex campione del mondo di ciclocross Mike Teunissen. Da registrare purtroppo anche una brutta caduta verificatasi proprio nell'ultimo chilometro e che ha coinvolto uno dei protagonisti più attesi in assoluto: l'australiano Caleb Ewan. Per lui varie contusioni e una sospetta frattura alla clavicola che potrebbe porre fine alla sua primavera di gare.

Il programma di gare di sabato 12 si è completato con l'8° Memorial Gerry Gasparotto, andato in scena nel vicentino a Longa di Schiavon e che ha regalato una nuova gioia alla Zalf Euromobil Désirée Fior: ad imporsi è stato infatti Simone Andreetta, che dopo aver attaccato ripetutamente in salita, sfruttando anche il gioco di squadra, ha operato l'allungo decisivo a meno di cinque chilometri dalla conclusione, ottenendo così la prima vittoria stagionale nella corsa che seppe già conquistare un anno fa (nel 2013 vinse anche la Bassano-Monte Grappa). Niente da fare per il resto dei fuggitivi (erano stati in una decina a prendere il largo in precedenza, scremati mano a mano dai passaggi in salita), regolati poi in volata da un altro atleta Zalf, ovvero Andrea Toniatti che ha preceduto (a 26") il duo Colpack costituito da un ancora ottimo Iuri Filosi e Manuel Senni. Ancora Zalf al quinto posto con Giacomo Berlato mentre si è rivisto nelle posizioni buone Stefano Nardelli, giunto in sesta posizione.

Le strade del vicentino sono state protagoniste anche nella giornata di ieri con la 70esima Vicenza-Bionde che strizzava l'occhio soprattutto alle ruote veloci. Era quindi una nuova occasione da non perdere per assistere alla sfida che caratterizzerà questa stagione di volate, con Nicolas Marini e Jakub Mareczko pronti a sfidarsi nell'ennesimo sprint. Questa volta però l'esito è stato diverso dagli altri confronti stagionali, il cui il bresciano della Zalf era sempre riuscito a prevalere sul rivale, ed è stato proprio Mareczko ad ottenere la prima vittoria nel confronto diretto, portando così a tre il proprio bottino stagionale. Corsa che ha visto alcuni tentativi di fuga (tra i protagonisti Maestri, Bocchiola, Cavasin e soprattutto il polacco Mrozek), prima che il gran lavoro delle squadre dei maggiori velocisti portasse al ricompattamento e ai preparativi per la volata. Sono state proprio la Zalf e la Viris Maserati le più attive nella preparazione ma quando sembrava che Marini potesse avere nuovamente buon gioco ecco che lo spunto di Mareczko questa volta si è rivelato vincente, consentendo al quasi ventenne di origine polacche di esultare.

In terza posizione si è piazzato uno dei tanti corridori albanesi che si stanno mettendo in luce in queste ultime stagioni, vale a dire Xhuliano Kamberaj (quest'anno in forza alla Cipollini Alè Rime dopo l'esordio dello scorso anno con la Trevigiani), che ha conquistato l'ultimo gradino del podio in un duello tutto proiettato ad Est con il rumeno della Pala-Fenice Andrei Voicu, costretto ad accontentarsi del quarto posto. Quinto posto per Davide Gomirato, che aveva cercato di lanciare nel migliore dei modi Marini, a seguire De Mori, Cornelio, Sartor, Lunardon e Meggiorini.

Infine il pomeriggio di domenica 13 ha visto anche la disputa della prima edizione del Gran Premio Industria e Commercio di Montelupo Fiorentino, che ha portato nuovamente alla ribalta Paolo Totò, ormai già entrato di diritto tra le rivelazioni di questo avvio di stagione, che in questo modo è già riuscito a portare a quota quattro il computo delle sue vittorie stagionali. Ancora una volta l'atleta del Veloclub Senigallia è riuscito ad imporsi in volata su un drappello discretamente numeroso, dopo che in precedenza alcuni tentativi di fuga erano stati annullati dal ritorno del plotone. Sul traguardo in leggera salita della cittadina toscana Totò ha avuto la meglio su Dario Mantelli del Malmantile e su Marco Ceglia dell'Acqua&Sapone-Mocaiana, con Pinaglia appena giù dal podio. Costretta ad accontentarsi dei piazzamenti la Mastromarco, che ha visto classificarsi nei dieci Alex Turrin (quinto) e Mirko Trosino (ottavo).

Domani si torna in gara con il tradizionale appuntamento della Coppa Fiera di Mercatale ma le attenzioni resteranno focalizzate anche sulla Coppa delle Nazioni che proporrà a breve altri due appuntamenti: mercoledì 16 azzurri di scena in Francia alla Cote Picarde (in gara Liam Bertazzo, Marini, Moser, Simion, Toniatti e Berlato) mentre sabato 19 trasferta olandese per prendere parte allo ZLM Tour (stessa formazione ad eccezione di Toniatti e Berlato che saranno sostituiti da Davide Martinelli e Oliviero Troia). L'inizio della prossima settimana invece proporrà l'attesissima due giorni internazionale veneta con il Giro del Belvedere in programma lunedì 21 aprile, seguito martedì 22 dal Palio del Recioto.

Vivian Ghianni

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