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Giro dei Paesi Baschi 2014: Wout a rendere, torna la vittoria - Poels da solo, Cunego scala il podio

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Wouter Poels esulta sul traguardo di Arrate © omegapharma-quickstep.com

Quattro scatti di Contador, il primo e l'ultimo i più potenti, e sempre con Alejandro Valverde a ruota del madrileno. Quel Valvedre che sul traguardo di Arrate rosicchia proprio ad Alberto 2" e si porta perciò a 12" in classifica generale. Che per una corsa senza abbuoni e con sole montagne (e la crono conclusiva di sabato) sono un'enormità.

Questo e poco altro ha partorito la tappa regina del Giro dei Paesi Baschi, 151 km da Vitoria ad Arrate, cinque asperità da superare, con l'Alto de Izua e nel finale l'Alto de Usartza di prima categoria. Se la porta a casa Wouter Poels, olandese, l'anno scorso alla Vacansoleil, da quest'anno all'Omega Pharma-Quick Step, dopo la chiusura del team.

Una vittoria frutto del saper cogliere l'attimo, dell'allungare in maniera decisiva quando Contador e Valverde si scannano, mentre altri (Spilak, Péraud, Pinot, e non solo) si studiano. Una vittoria tutto sommato meritata. Non prendono il via da Vitoria Cayetano Sarmiento e Simon Gerrans, ieri grandissimo protagonista (e regista) nella vittoria di Michael Matthews.

Dopo 20 km vanno via Nelson Filipe Santos Simoes Oliveira (Lampre-Merida), Ben King (Garmin-Sharp), Alexsandr Dyachenko (Astana), Jean-Marc Marino (Cannondale) e Luis León Sánchez (Caja Rural). Sulla prima salita di giornata, l'Alto de Asentzio, prova ad andarsene Luis León Sánchez, mentre dal gruppo c'è lo scatto di Rui Costa. L'allungo dell'iridato non può passare inosservato, così il plotone si riporta sui fuggitivi. Tutto da rifare.

Dopo l'Alto de Karabieta - seconda salita da affrontae - troviamo però in testa Ben Gastauer (AG2R La Mondiale), Tom Dumoulin (Giant-Shimano) e Kristijan Durasek (Lampre-Merida). Romain Sicard (Europcar) li riprende ai -53, José Herrada (Movistar) imita il collega poche decine di chilometri dopo. Il vantaggio a 43 km dal termine è di 1'15", inizia il bello.

L'Alto de Izua è probabilmente la salita più impegnativa di giornata e José Herrada si stacca. Nessun problema, dal gruppo esce un altro Movistar, Ion Izagirre, grandi manovre per spianare la strada nel finale a Valverde? Si vedrà. In testa alla corsa intanto non c'è pace, visto che Durasek scatta a 2 km dalla vetta e prova a dar continuità alla sua azione. Non guadagna molto sui primi inseguitorim, che lo riacciuffanbo in discesa, mentre il gruppo scollina con un minuto di ritardo.

Nella discesa davanti si ricompone il gruppo con Ben Gastauer (AG2R La Mondiale), Tom Dumoulin (Giant-Shimano), Kristijan Durasek (Lampre-Merida), Romain Sicard (Europcar) e Ion Izagirre (Movistar), dietro tira la Tinkoff-Saxo, ma la Movistar drizza le antenne. Sull'Alto de Aiastia non accade nulla di rilevante e così tutto è rimandato all'ultima salita di giornata, quella che conduce al santuario di Arrate.

I fuggitivi vengono ripresi quando al traguardo mancano poco più di 10 km ed in testa si portano sia Tinkoff-Saxo (per Contador, ovviamente) che Omega Pharma-Quick Step (per Kwiatkowski, verosimilmente, che però incapperà in una giornata no). Imboccata la salita (8 km la lunghezza), partono decisi prima una vecchia conoscenza del ciclismo basco, Amets Txurruka, quindi il nuovo che avanza (e a passi da gigante), Simon Yates, ottimo britannico, gemello di Adam, entrambi forti, entrambi all'Orica.

Esaurita l'azione di Yates, non bisogna aspettare troppo per assistere al primo scatto di Alberto Contador. Ai -4.7 il campione di Pinto parte in quarta, Valverde gli va dietro e l'azione muore lì. Lo scatto, inevitabilmente, spacca il gruppo, e davanti restano pochi atleti (si vede però Damiano Cunego). Contador scatta altre due volte, forse senza crederci troppo, comunque sempre con Valverde incollato alla ruota. Ci prova allora Cunego, ma la sua è una progressione, più che uno scatto, ed allunga il gruppo.

Riparte Contador ma Valverde non lo schiodi troppo facilmente, ed allora Alberto si ferma. Non lo imitano Samuel Sánchez prima, Simon Spilak, Jean-Christophe Péraud, Thibaut Pinot e Wouter Poels poi. Proprio Poels allunga ai -2 e se ne va a cogliere la sesta vittoria della sua buonissima carriera. Dietro riparte, cattivissimo (e per l'ultima volta) Alberto Contador, ma Valverde è lì. Nel finale il murciano befferà il madrileno: mentre Poels esultava, chiudendo in solitaria, Samuel Sánchez ed Alejandro Valverde erano a 1" dall'olandese.

A 3" Tom Jelte Slagter, Bauke Mollema, Yury Trofimov, Cadel Evans, Mikel Landa, Damiano Cunego ed Alberto Contador. Il portacolori della Tinkoff-Saxo rimane leader della generale, ma Valverde, 2°, smussa 2" al madrileno, portandosi a 12". A 36" Damiano Cunego, che ha lo stesso distacco di Cadel Evans, Jean-Christophe Péraud, Yury Trofimov.

A 41" troviamo Michal Kwiatkowski, non in una giornata memorabile, mentre a 54" Mikel Landa, a 55" Wouter Poels, ed a 56" Samuel Sánchez. La classifica a punti vede primeggiare Valverde su Kwiatkowski, mentre il miglior scalatore è sempre Davide Villella, ormai quasi certo di portare questa maglia a pois alternativa in Italia.

Domani penultima tappa e - ça va sans dire - si sale ancora: saranno 160.2 i km che condurranno il gruppo da Eibar a Markina-Xemein, con cinque Gpm. Il più impegnativo sarà l'Alto de Izua, percorso in senso inverso rispetto ad oggi, mentre un'altra salita che si riproporrà sarà l'Alto de Aiastia, a 8.4 km dal traguardo.

Sarà lì che chi vorrà guadagnare terreno - due nomi a caso: Valverde e Contador - dovrà muoversi. La vittoria di tappa potrebbe pure andare al Samuel Sánchez della situazione: con uno scatto ben assestato sul finale della salita ed una discesa delle sue, è più che lecito aspettarsi da uno come lui (e da molti altri) prestazioni notevoli.

Francesco Sulas

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