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Volta a Catalunya 2014: È festa Purito per la seconda Volta - Rodríguez respinge Contador, ultima tappa a Lieuwe Westra

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La Volta a Catalunya è di Joaquim Rodríguez, sul podio tra Alberto Contador e Tejay Van Garderen © Getty ImagesBarcellona, ultima fermata della 94a Volta a Catalunya, regala ai corridori pioggia, vento ed appena 12 gradi. La tappa che poteva essere luogo d'imboscate a Joaquim Rodríguez da parte di Contador e Van Garderen diventa un circuito più simile alla Moto GP che al ciclismo. Solo uno scatto, deciso ma non decisivo, di Contador, sull'ultima ascesa al Montjuïc. Scatto che non è letale, tanto che sia Tejay Van Garderen che il leader Joaquim Rodríguez riescono a stare a ruota. E quando Purito scollina con Contador capisce che, a meno di sconvolgimenti inimmaginabili, sarà lui, per la seconda volta in carriera, ad aggiudicarsi la corsa a tape della Catalogna.

Il precedente risale al 2010, primo anno di Purito alla Katusha, primo da corridore libero. Precedette Tondo Volpini e ricordarlo è sempre doloroso. Oggi Purito, che fino a mercoledì non aveva ancora vinto una corsa in stagione, si ripete e tiene a bada il miglior Alberto Contador degli ultimi due anni (almeno), con tanti giovanotti, da Van Garderen a Bardet, da Quintana ad un Froome non al meglio, che hanno cercato di rovinargli la festa. A loro è andata male, per il catalano della Katusha è già una festa.

La tappa, in origine 120.7 km con partenza ed arrivo a Barcellona, il Montjuïc a far da giudice finale, viene decurtata di 5 km. Il circuito, con la pioggia che viene giù, potrebbe diventare pericoloso, soprattutto in discesa, e gli organizzatori tagliano 600 metri del Montjuïc. Poco male, poco cambierà. Al via si presentano 144 atleti (non partono Steven Kruijswijk, Paul Martens e Jack Bobridge, colpiti da un virus, e non sono certo i primi in questa settimana). Nei primi 32 km si affrontano l'Alt de Castellbisbal e l'Alt de Corbera, dopo meno di dieci la fuga è già in atto. Ne fanno parte Lieuwe Westra (Astana), Stef Clement (Belkin), Markus Burghardt (BMC), Daniele Ratto (Cannondale), Cédric Pineau (FDJ.fr), Boris Vallee (Lotto Belisol), Thomas Voeckler e Perrig Quéméneur (Europcar), Fumiyuki Beppu (Trek), Maciej Paterski (CCC Polsat), Yohan Bagot (Cofidis), Jérôme Baugnies e Michel Kreder (Wanty-Groupe Gobert).

Stef Clement, vincitore ieri a Vilanova i la Geltru con una stoccata ai 1200 metri, passa per primo sia sull'Alt de Castellbisbal che sull'Alt de Corbera, assicurandosi in tal modo la classifica di miglior scalatore. Il plotone lascia fare, ma fino a un certo punto, tanto che i fuggitivi non andranno mai oltre un vantaggio di 3'40". Siamo al primo passaggio sotto al traguardo e dietro tira la Katusha di Joaquim Rodríguez.

Il vantaggio viene limitato dal gruppo, ma chi lavora dietro non riesce a limare oltre 20" a giro. Davanti intanto i fuggitivi della prima ora hanno subito una scrematura ed in avanscoperta restano Westra, Burghardt, Bagot, Voeckler e Paterski. Al quinto passaggio i cinque hanno 2'55" sul gruppo, mentre Gianluca Brambilla (Omega Pharma-Quick Step) e Thibaut Pinot (FDJ.fr) provano ad allungare e portarsi sulla testa della corsa. Gli uomini di Joaquim Rodríguez non lasceranno spazio a Pinot, che in classifica deve recuperare solamente 1'20", dunque è potenzialmente pericoloso.

A quattro giri dal termine allunga il solito, inarrestabile Thomas Voeckler. Oggi però non è la sua giornata, visto che Lieuwe Westra lo riprende e rilancia, andandosene da solo. E lì finiscono i giochi per la vittoria di tappa, visto che l'olandese dell'Astana regala al team kazako la terza vittoria stagionale (le altre due sono figlie di Andrea Guardini al Tour de Langkawi). Per la classifica finale non si discute molto. L'ultimo Montjuïc è la rampa di lancio per Contador, ma la salita è troppo veloce per il fuoriclasse di Pinto.

Allunga, è vero, ma Purito, e prima ancora Van Garderen, gli sono alle calcagna. Allo scollinamento nessun terremoto in classifica, e così, mentre Westra già taglia il traguardo, Contador, Purito e tutto il grupo si fiondano nella discesa che porta al traguardo. La tappa vede, come detto, Westra esultare per la prima volta nel 2014. Precede di 1'22" Burghardt e Voeckler, poi Paterski a 1'26", Bagot a 1'36", mentre Jan Polanc regola il gruppo, giunto a 2'07". Contador, Bardet, Jeannesson e Joaquim Rodríguez completano la top ten.

La classifica finale è di Joaquim Rodríguez, che con la vittoria nella tappa di La Molina s'è assicurato la seconda Volta a Catalunya. Alle sue spalle Alberto Contador, in forma (come già dimostrato alla Tirreno) ma non abbastanza per contrastare Purito. Sono 4 i secondi di ritardo, mentre Tejay Van Garderen completa il podio, a 7" dal vincitore. Romain Bardet, in crescita, e Nairo Quintana, ancora non al top (e ci stupirebbe il contrario) seguono a 10", poi Chris Froome, lontanissimo parente di quello ammirato al Tour, a 17", Andrew Talansky a 18", Domenico Pozzovivo a 26", Warren Barguil, sempre più in crescita, a 42" e Robert Kiserlovski, 10° a 48".

Questa Volta ci racconta di un Luka Mezgec ottimo sprinter, ottimo vagone per i treni di Degenkolb o Kittel, bravo anche a superare dislivelli non da poco. Tre tappe, per lo sloveno della Giant-Shimano. C'è poi da annotare il rientro tra i big di Tejay Van Garderen, che l'anno scorso al Tour (de France) s'era perso, c'è uno Stef Clement che era venuto in Catalogna e penava di tornare a casa con la maglia di miglior scalatore, invece si aggiudica pure una tappa.

Ci dipinge, tra le righe, un quadro azzurro a tinte fosche: solo cinque dei nostri nelle prime 40 posizioni della classifica finale, solo uno, Pozzovivo, nei primi dieci. E se per Fabio Aru, 11° a La Molina, più attardato a Vallter 2000 (20° nella generale), il tempo di crescere c'è tutto, gli altri rispondono al nome di Gianluca Brambilla, in luce solo oggi, Davide Malacarne e Giampaolo Caruso, al lavoro per Purito, d'accordo. Ma si converrà che i nostri, si vedono col binocolo.

Non è certo servito, quel binocolo, a Contador, per cercare Purito Rodríguez e provare a passarlo, ma nella sua terra era per il Tinkoff-Saxo impresa ardua. Alberto s'accontenterà del secondo posto e del fresco primato nella classifica World Tour, Purito può festeggiare in Catalogna per la seconda volta. Pardon, Volta.

Francesco Sulas

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