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Critérium International 2014: Frank ci crede, Péraud gongola - All'uno la tappa, all'altro la classifica finale

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Il Critérium International è di Jean-Christophe Péraud © letour.fr«Tutto il resto è noia…» diceva il Califfo nella sua canzone più famosa. Se in Belgio la Gand-Wevelgem non ha offerto grandi emozioni, non si può certo parlare di noia nell'ultima tappa del Critérium International in Corsica. Tante le salite (6 i Gpm, per la precisione) fino all'ultima che porta i corridori sul traguardo del Col de l'Ospedale. In un finale di gara piuttosto acceso, i corridori di testa se la sono giocata fino agli ultimi metri. All'arrivo è Mathias Frank (IAM) ad andarsi a prendere la sua prima vittoria stagionale. Lo scalatore svizzero precede sul traguardo Jean-Christophe Péraud. Completa il podio Tiago Machado (NetApp).

Dopo la partenza da Porto Vecchio il gruppo (che blocca qualche tentativo di fuga) procede compatto per i primi 25 km. Al km 27 riescono ad andarsene in cinque: Angélo Tulik (Europcar), Julien Fouchard (Cofidis), Duque (Colombia), Yoann Paillot (La Pomme) e Flavien Dassonville (Big Mat). I battistrada si giocano tra di loro i primi tre Gpm di giornata e raggiungono un vantaggio massimo di 4'55" al km 77.

Dopo lo sprint intermedio di Sarténe il gruppo comincia a guadagnare su di loro fino a riprenderli al km 112. A questo punto procedono compatti con in testa la Garmin a tirare. Nell'ascesa al quinto Gpm di giornata (Col de Bacinu km 135) è la Trek a prendere le redini della situazione e a forzare per fare selezione. Nel gruppo restano una sessantina di corridori (tra gli attardati anche Andy Schleck).

Al km 147, quando mancano meno di 30 km al traguardo, se ne vanno in due, Caleb Fairly (Garmin) e Bryan Nauleau (Europcar). Il loro vantaggio massimo non va oltre i 35" del km 156. Poi il gruppo, ormai ridotto a 24 unità e tirato dalla Ag2r, che fa un buon lavoro per il suo capitano Péraud, li riprende al km 162. Il forcing della squadra francese riduce ulteriormente il gruppo di testa.

Ai -5 km all'arrivo rimangono in sette: due Ag2r, Jean-Christophe Péraud e Alexis Vuillermoz, in compagnia di Fränk Schleck (Trek), Eduardo Sepúlveda (Bretagne), Rafal Majka (Tinkoff), Tiago Machado (NetApp) e Mathias Frank (IAM). La maglia gialla Dumoulin resta indietro a 45" (alla fine il suo ritardo salirà a 2'02"). Ai -3 km allungano in quattro F. Schleck, Péraud, Majka e Frank. Restano più attardati gli altri tre.

Ai -2 km F. Schleck forza l'andatura e tenta di scrollarsi di dosso i suoi avversari, ma gli altri non cedono di un centimetro. Schleck si volta, li guarda in faccia e si ferma. A questo punto è il turno di Frank, ma anche questa volta gli avversari non cedono. Più indietro il terzetto di inseguitori diventa un duo, Vuillermoz, ormai stremato, rinuncia all'inseguimento del quartetto di testa.

I quattro si studiano, cercano segni di cedimento nei volti l'uno dell'altro. Dopo un nuovo tentativo di allungo da parte di Schleck, quasi si fermano, tanto che poco dopo il passaggio dal cartello dell'ultimo km riescono a riagganciarsi Sepúlveda e Machado. Ai 500 metri è di nuovo un irriducibile F. Schleck a tentare di andarsene ma dopo qualche metro si allarga lasciando passare Frank che scatta, lasciando indietro Machado e Schleck, ma non Péraud che rimane incollato alla sua ruota.

Frank taglia per primo il traguardo a braccia alzate. Subito dietro Péraud. Poi arrivano nell'ordine a 2" Machado, a 3" F. Schleck e Majka, a 13" Sepúlveda, a 20" Vuillermoz, a 36" un gruppetto di quattro Fabio Duarte (Colombia), Rémy Di Grégorio (La Pomme), Julien Simon (Cofidis) e André Cardoso (Garmin). Migliore (se così si può dire) degli italiani è anche oggi Michele Scarponi che arriva al traguardo in 25ma posizione con un ritardo di 4'09". La classifica generale lascia un po' l'amaro in bocca a Frank che per un solo secondo non riesce nell'accoppiata vittoria di tappa e maglia gialla.

La vittoria finale va a Péraud e all'Ag2r (che ha fatto un ottimo lavoro per portare il proprio capitano sul gradino più alto del podio). Frank, come abbiamo detto, è secondo a 1", mentre il terzo posto è di Machado a 19" dal vincitore. Majka a 25", Sepúlveda a 26", F. Schleck a 28", Simon a 47", Vuillermoz a 48" Jungels a 57" e Duarte a 1'07" completano la top 10 di una classifica generale che vede il miglior italiano Scarponi alla posizione numero 23 con un ritardo di 4'32". Che ci sembrano un po' troppi, in soli due giorni di gara.

Marilù Calsolaro

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