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Volta a Catalunya 2014: La freddezza di Purito. E ora Contador insegue - Rodríguez, tappa e maglia. Bene Pozzovivo e Aru

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A La Molina Joaquim Rodríguez coglie la prima vittoria stagionale © www.as.comMancava la vittoria, a Purito, in questo 2014. L'ultima volta, ad ottobre, in un Lombardia che fungeva da vendetta mondiale nei confronti di Valverde; solo un piazzamento in Oman, quest'anno, a Green Mountain, 4° in salita e nella generale finale. Mancava anche a noi, una vittoria di Purito, e non poteva che giungere così, con uno scatto da scalatore-finisseur, da uno che dopo 162.9 km di tappa pirenaica attacca negli ultimi 800 metri. Come sa far meglio, come riesce a battere (quasi) tutti.

Resta con i soliti: con Froome, che era stato il primo ad abbozzare un attacco all'ultimo chilometro ed al cui ritmo avevano saputo rispondere solo Nairo Quintana, Alberto Contador e Joaquim Rodríguez. Quando Purito ha allungato, solo Contador ha provato a tenere il suo ritmo, senza riuscirvi. Con il catalano della Katusha lanciato verso la vittoria, Alberto non ha potuto far altro che difendere la seconda piazza e guadagnare secondi su Quintana, Froome e compagnia.

La terza tappa della 94a Volta a Catalunya prevede tre scalate, con 162.9 km da coprire tra Banyoles fino ai 1725 metri de La Molina. Il meteo minacciava freddo (presente) e pioggia, ma il sole allevia, se pur di poco, la fatica. Il via viene dato alle ore 13, partono in 171 sotto il solicello catalano. Dopo 9 km vanno in fuga Andrey Zeits (Astana), Jack Bobridge (Belkin), Michel Koch (Cannondale), già ieri in avanscoperta, Kevin Reza (Europcar), Branislau Samoilau (CCC Polsat) e Rudy Molard (Cofidis).

Subito dopo 12 km raggiungono un vantaggio che corrisponderà al massimo gap tra loro ed il gruppo, ovvero 10'30". La prima salita, l'Alt de Coubet, è attaccata dai fuggitivi con 9'20" di vantaggio sul gruppo. Jack Bobridge scollina per primo su Rudy Molard e Branislau Samoilau, con il gruppo principale a 8'31". L'Alt de La Creueta, salita più impegnativa di giornata (si scollina a 1916 metri), viene attaccata dai fuggitivi con un vantaggio di 6'40". È ancora Jack Bobridge a scollinare per primo sull'Alt de La Creueta, portando così a casa 46 punti utilissimi per la classifica di miglior scalatore.

La discesa è freddissima (siamo attorno ai 2 gradi), la pianura che precede l'ascesa finale è interminabile e vede il gruppo in forte recupero sui fuggitivi, che vantano solo 3'05" con ancora 45 km da percorrere. A dire il vero si sbadiglia parecchio in attesa di questa salita finale (che poi, in 5300 metri, propone una pendenza media del 6%, con punte dell'8% nel finale), ma quando inizia i fuggitivi, a cui resta solamente un minuto scarso di margine, si spaccano. Mentre dietro tira la Katusha, alternandosi con la Tinkoff-Saxo, davanti è Branislau Samoilau ad andarsene.

Lo raggiungono Kevin Reza, francese originario della Martinica in forza all'Europcar, e Rudy Molard. Dietro Koch si rialza (i suoi bravi traguardi volanti se l'è pappati tutti, la maglia è al sicuro, per oggi), pure Bobridge e Zeits verranno presto ripresi dal gruppo, che ad inizio salita vede un gran dispiegamento di forze della Movistar in testa, con la FDJ.fr pure al lavoro (ma Thibaut Pinot non si farà vedere minimamente e chiuderà al 15° posto a 27"). Samoilau rilancia, Molard molla, Reza no e si porta da solo inb testa.

Ripreso, il gruppo è guidato sempre dagli uomini Movistar. Ci si aspetta lo scatto di Nairo Quintana da un momento all'altro, anche se Alberto Contador palesa una forma clamorosa e saltella sui pedali, come fa quando appunto sta divinamente. Chi tenta l'anticipo è Pierre Rolland, che ai -3 se ne va. Lo seguono Andrew Talansky e Jakob Fuglsang, che in Catalogna non doveva neppure esserci, ma ha sostituito Valerio Agnoli all'ultimissimo momento. È proprio il danese dell'Astana che tiene duro ed allunga ulteriormente, ma continua a voltarsi, nonostante manchino meno di 2 km alla meta.

Il gruppo tirato ancora dai Movistar lo risucchia alla flamme rouge, e nell'ultimo chilometro, appena si imbocca una rampa, Froome attacca. Lo segue Joaquim Rodríguez, quindi si uniscono Alberto Contador e Nairo Quintana. Purito insiste e sfrutta quel poco di strada che sale per fare il vuoto. Contador prova a tenere le sue ruote ma capisce presto che è meglio difendersi. Froome va leggermente alla deriva («C'è ancora molto lavoro da fare», dichiarerà a fine tappa).

Joaquim Rodríguez coglie senza problemi la prima vittoria stagionale, con Contador a 5", Quintana a 9", Tejay Van Garderen in rimonta a 11", Froome a 13", Pozzovivo, Kelderman, Talansky e Bardet a 14", Niemiec a 20". Fabio Aru chiude subito a ridosso dei primi dieci, 11° a 23", dimostrando di essere in netta crescita. Classifica generale che veder Purito in testa su Contador, a 5". Terzo posto per Quintana a 9", poi Van Garderen a 11", Froome a 13", Kelderman, Bardet, Talansky e Pozzovivo a 14", Niemiec a 20".

Domani altro pane per gli scalatori, 166.4 km che da Alp porteranno a Vallter 2000, arrivo in salita dove nel 2013 Nairo Quintana ottenne la prima stagionale. Domani potrebbe ripetersi, se non fosse sotto antibiotici ed in ripresa, dopo i malani della Tirreno-Adriatico. Più probabile vedere a braccia alzate Alberto Contador, che ha dimostrato di essere in formissima, o ancora Joaquim Rodríguez. E occhio a Froome, che cresce giorno dopo giorno, mentre Domenico Pozzovivo e Fabio Aru restano i nostri migliori esponenti in Catalogna quando la strada punta verso il cielo.

Francesco Sulas

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