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Volta a Catalunya 2014: Mezgec brucia Ferrari e Ratto - Lo sloveno si ripete a Girona. Domani salite e maltempo

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Luka Mezgec si ripete a Girona ed è sempre più leader della Volta a Catalunya © www.as.comVolta a Catalunya, terra di doppiette. Le cartucce sparate, negli ultimi tre anni, sono targate Michael Albasini, vincitore nel 2012 a Calella, Girona ed infine nella generale. Gianni Meersman nel 2013 esordì a braccia alzate, sempre a Calella, per ripetersi ventiquattr'ore dopo a Banyoles. Oggi Luka Mezgec, già ieri dominatore dello sprint di Calella, non ha voluto rompere la tradizione recente, andando a vincere di prepotenza la volata di Girona.

Una volata particolare, con buona parte del gruppo a sprintare sulla sinistra mentre Mezgec, Ferrari e Ratto risalivano sulla destra. E proprio questo è il podio di giornata, con i due azzurri che si son dovuti arrendere al fortissimo Giant-Shimano.

Sono 168 i km da percorrere nella Mataró-Girona: non parte Danilo Hondo, si ritirano preso Kevin Seeldrayers, Haimar Zubeldia, Simon Clarke e Richie Porte, che preferisce non esporsi al diluvio, non avendo recuperato per bene dopo i malanni della Tirreno (anche lì fu costretto al ritiro).

Con Wiggins che si allena per conto suo pensando a Roubaix, Thomas caduto male a Nizza, Porte sempre malato e Froome che alla Tirreno non ha nemmeno preso il via (ma qui c'è), non è certo un inizio di stagione fortunato per i big del Team Sky.

Dopo poche pedalate se ne vanno in sei: Tomasz Marczynski e Marek Rutkiewicz (CCC Polsat), Maxim Belkov (Katusha), Jérôme Baugnies (Wanty-Groupe Gobert), Michel Koch (Cannondale) e Thomas Voeckler (Europcar). Vantaggio che arriva a 2'53" al km 117, poi il gruppo, guidato dalla Giant-Shimano del leader Mezgec, recupera. A 25 km dal traguardo l'azione che fa saltare sul divano: Thomas Voeckler, pedalata per nulla agile e potente, se ne va. I compagni di fuga, ormai ex, lo guardano, mentre il gruppo è a 1'20".

Marek Rutkiewicz, in fuga, viene ripreso, e così, dietro a Voeckler, restano i soli Marczynski, Belkov, Koch e Baugnies. I quattro non guadagnano e parrebbe verosimile assistere all'ennesima impresa di Voeckler, ma quando dietro assieme a Giant-Shimano si mettono a tirare Sky ed Orica il francese perde terreno di colpo. A 10 km dal termine, quando davanti ha sé ha solo una discesa (però su uno stradone che favorisce chi insegue), il vantaggio è sempre di 59", ma cala sensibilmente nel finale.

Ripreso a 5 km dal traguardo, quando si rialza. Ed allora sarà volata. Non ci sono proprio tutti: un po' perché la pioggia torrenziale ha placato anche i più temerari, un po' perché una caduta avvenuta in precedenza ha fatto fuori diversi atleti. Tra questi il nostro Giacomo Nizzolo, che chiuderà ultimo ad oltre 10'.

Lo sprint è lanciato dagli Orica di Leigh Howard. Julien Alaphilippe, ieri ottimo terzo , si butta, ma da destra sbuca Mezgec, che si scrolla di dosso Ferrari e Ratto, regolandoli. Quarto posto proprio per Alaphilippe, seguito da Marcus Burghardt, Davide Viganò, Boris Vallee, Tosh Van der Sande, Leigh Howard e Maciej Paterski a completare la top ten di giornata. La generale vede lo sloveno Mezgec saldamente in testa, con Ferrari ed Howard a 14", Alaphilippe,  Ratto a 16", Vallee a 18", Burghardt a 20", così come Van der Sande, Viganò e Koch.

Domani si corre (162.9 km da Banyoles a La Molina): già, perché la pioggia ed il freddo, ai 1916 metri dell'Alt de La Creueta ed ai 1725 dell'arrivo in salita di La Molina sono garantiti, la neve (forse) no. Giornata per scalatori, ma più che altro per chi vorrà resistere a freddo ed intemperie, senza compromettere per questo gli obiettivi prossimi (per dire: Nairo Quintana, che punta al Giro, quanto vorrà rischiare di prendersi una bella bronchite?). Sulla carta siamo perciò di fronte ad una frazione potenzialmente spettacolare, nella realtà potremmo assistere a tanti emuli di Porte, che si ritireranno per non compromettere una Liegi o il Giro d'Italia.

Francesco Sulas

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