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Tirreno-Adriatico 2014: Titoli in rialzo alla Borsa Malori - Adriano batte tutti i big delle crono

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Seconda vittoria stagionale, sempre a cronometro, per Adriano Malori © Bettiniphoto

La vittoria in Argentina ad inizio stagione era stato un primo segnale che con il passaggio dalla Lampre alla Movistar per Adriano Malori stava cambiando qualcosa nella preparazione della prove a cronometro: un segnale molto incoraggiante perché anche al Tour de San Luis è sempre importante battere uno specialista di talento come Taylor Phinney. Per dichiarare il definitivo salto di qualità però mancava ancora il successo in un confronto diretto con tutti i big e l'occasione giusta era proprio la tappa conclusiva di questa Tirreno-Adriatico.

Per i 9100 metri contro il tempo di San Bendetto del Tronto l'attesa era tutta per la grande rivincita del Campionato del Mondo di Firenze visto che al via della corsa dei due mari c'erano i tre corridori del podio iridato 2013: Tony Martin, Bradley Wiggins e Fabian Cancellara sommano assieme 7 ori iridati, 2 olimpici ed un totale di 17 medaglie tra le due rassegne principali. Dovevano essere loro i protagonisti di oggi ed invece è arrivata la grandissima vittoria di Adriano Malori che già l'anno scorso su questo stesso percorso si era arreso solo a Tony Martin: i miglioramenti del parmense della Movistar si leggono anche nel tempo finale di ben 18" inferiore a quello del 2013 con una media impressionante di 53.442 km/h.

Certo, è preso ora per fare discorsi che riguardino il Mondiale di Ponferrada, sia perché siamo solo a marzo, sia perché una cronometro di 9 chilometri non può dare indicazioni molto affidabili per una di 47. Però è innegabile che il divario tra Malori e i mostri sacri della specialità si stia assottigliando sensibilmente con l'età che è dalla parte di Adriano, tre più giovane di Martin, sette più di Cancellara e otto più di Wiggins: insomma, dopo anni si vede finalmente anche in Italia un corridore che può vincere cronometro importanti che non siano prologhi o tappe del Giro d'Italia.

Già dai passaggi al rilevamento intermedio dei 4750 metri s'è capito che oggi era la giornata buona per Malori che, dopo essere partito abbastanza controllato nei primi metri, appena s'è lanciato non ha lasciato scampo a nessuno: Cancellara ha provato a contrastare l'italiano con un ultimo chilometro pazzesco ma non è stato sufficiente perché al traguardo ha perso di 6"; Bradley Wiggins ha avuto un leggero problema nella discesa dalla rampa di partenza che gli ha sicuramente fatto perdere qualcosa ma non tutti gli 11" di differenza finali; Tony Martin invece ha pagato ben 15" ma il fatto più strano è che il tedesco nelle prime tre prove contro il tempo del 2014 ha ottenuto solo un terzo e due quarti posti.

A fugare ogni dubbio su chi sia stato il più forte in corsa oggi ci pensa l'ordine di partenza: tra i big il primo a partire è stato proprio il nostro Adriano Malori e tutti i primi quattro dell'ordine d'arrivo hanno effettuato le loro prove nell'arco di poco più di mezzora e non ci sono state differenze di vento o altri fattori meteorologici così come non è stato un vantaggio per i battuti il fatto di conoscere la situazione al passaggio intermedio.

Nell'ordine d'arrivo di giornata vanno segnalate le buone prestazioni dell'olandese Tom Dumoulin, quinto, e di Michal Kwiatkowski che ha confermato il suo buon momento di forma con un settimo posto. Tra gli italiani sono andati bene Manuel Quinziato, ottavo, e anche Daniele Bennati (undicesimo) che forse si sta affinando forte tardi le sue doti sul passo per evolvere in un buon cronoman. Tra i primi 16 troviamo anche Manuele Boaro e Diego Ulissi, 14° e 16°: il corridore della Tinkoff ha qualità ma stenta a fare il salto di qualità che gli possa portare ottimi risultati con continuità, per l'uomo della Lampre invece è un'altra dimostrazione della sua completezza su diversi terreni.

Oltre al successo di tappa oggi c'era in ballo anche molto per quanto riguarda la classifica generale. Il successo finale ovviamente non era in discussione con Alberto Contador che era tranquillissimo con i suoi 2'08" di vantaggio sul secondo classificato: in un contesto simile è anche difficile valutare la prestazione di giornata dello spagnolo della Tinkoff che ha perso 41" ma che difficilmente sarà riuscito a spingere a tutta o a prendersi rischi nelle poche curve del tracciato.

Chi si giocava molto invece era Nairo Quintana che doveva difendere il suo secondo posto in classifica dall'assalto di Roman Kreuziger, distante appena 7": una delle sorprese di giornata forse è proprio questa perché il colombiano della Movistar è riuscito a fare 2" meglio del ceco e 3" meglio di Contador. Il grande lavoro invernale della Movistar sulla posizione non ha portato benefici solo a Malori e questo risultato può creare un po' di timori ai futuri avversari di Nairo nei grandi giri che speravano di bastonarlo nelle prove contro il tempo per difendersi poi in salita. Nel resto della top10 cambia molto con l'AG2R, protagonista di un avvio di stagione da favola, che risale al quarto ed al sesto posto rispettivamente con Peraud e Pozzovivo; ottimo Kiserlovski (da 10° a 6°), guadagnano due posizioni anche Scarponi (9°) e Ulissi (11°), stabile Nocentini (12°) mentre perdono molto sia Nieve che Caruso.

Per gli uomini da corse a tappe la prossima grande sfida sarà sulle strade spagnole della Volta a Catalunya: l'attesa è per la sfida Froome-Contador ma Quintana, Uran, Betancur e Purito non staranno a guardare.

Sebastiano Cipriani

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