Tirreno-Adriatico 2014: Cavendish su Petacchi, ritorno al futuro - Gran caduta nel finale, Omega perfetta
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- Alberto Contador Velasco
- André Greipel
- Arnaud Démare
- Cesare Benedetti
- Christopher Horner
- Domenico Pozzovivo
- Jack Bauer
- Julián David Arredondo Moreno
- Mark Cavendish
- Michal Kwiatkowski
- Michele Scarponi
- Nairo Alexander Quintana Rojas
- Peter Kennaugh
- Peter Sagan
- Philippe Gilbert
- Roman Kreuziger
- Sacha Modolo
- Steve Morabito
- Tony Martin
- Uomini
Se una tappa è da velocisti, non per forza si assisterà ad una volata a ranghi compatti. Se poi nell'altimetria, quasi completamente pianeggiante, quel "quasi" significa affrontare due salite, la storia cambia. E se su quelle salite trovi una squadra vestita di verde (un po' come la Cannondale) a fare l'andatura, ecco che la volatona si allontana. Infine, quando all'ultima curva una caduta - causata da Modolo? Probabile - spezza in due il gruppo, di fatto lasciando davanti cinque Omega Pharma ed un Lampre (Max Richeze), ecco che assistiamo a tutt'altro arrivo rispetto a quello che c'eravamo immaginati.
Momenti chiave, due in sostanza: sulla salita di Sant'Elpidio a Mare Marcel Kittel non tiene il ritmo dei migliori, i Cannondale di Sagan, che hanno provato a fare corsa dura, vedono i loro piani concretizzarsi, e menano come dei forsennati. Momento numero due: ultima curva, cade Modolo, fa deragliare il treno Lotto che stava per lanciare André Greipel. Davanti restano nell'ordine Kwiatkowski, Trentin, Renshaw, Petacchi, Cavendish e Cimolai. Quest'ultimo si rialza, vedendo che Modolo (ed oltre mezzo gruppo) non c'è più, torniamo alla prima tappa, una cronosquadre Omega di poche centinaia di metri. La doppietta Cavendish-Petacchi è quanto di più scontato ci si possa attendere, a quel punto.
Non partono Chris Horner (per lui dei fastidi creati da una tendinosi), Jens Mouris e Jesse Sergent. Sono 189 i chilometri tra Bucchianico e Porto Sant'Elpidio. Tutti si aspettano il volatone, i più saggi controllano l'altimetria, e quei due Gpm, Chieti subito a freddo, Sant'Elpidio a Mare ad una quarantina dall'arrivo, non sono proprio ininfluenti. Fuga che va via praticamente dopo il via ufficiale, con Steve Morabito, Jack Bauer, Cesare Benedetti e Peter Kennaugh che se ne vanno. Guadagnano vagonate di minuti ed avranno un vantaggio massimo di 5'30" dopo 29 km di corsa.
La Cannondale di Sagan (ma anche la Lampre, che ha Modolo) è interessata ad evitare l'arrivo a ranghi compatti, soprattutto con gente come Kittel e Greipel in gruppo. I due tedeschi avranno due giornate profondamente diverse: Greipel pare migliorato sui terreni mossi e tiene fino al traguardo. Diversa la storia di Kittel, che verso Sant'Elpidio a Mare si stacca. Cannondale a palla per allontanare il più possibile Kittel, con la Giant-Shimano che cerca di portar sotto il suo capitano. Non una Tirreno fortunata per Kittel, che a Cascine era caduto (con annesso lancio di bici e rose per farsi perdonare, il giorno dopo), oggi scollina con un paio di minuti sul groppone.
Al primo passaggio sotto al traguardo i quattro fuggitivi hanno solamente 44" sul gruppo tirato dagli uomini Cannondale, 1'10" sul secondo plotone, con Kittel dentro e la Giant-Shimano a tutta per rientrare. Se non ci fosse la Cannondale interessata ad isolare Kittel, riuscirebbero pure nel'impresa, ma con le ipotetiche non s'è mai scritta la storia, e Kittel non si giocherà nemmeno oggi la vittoria di tappa. Dei fuggitivi non ci siamo scordati, né il gruppo s'è dimenticato di loro: quando il quartetto capisce che sta per essere ripreso, il più lesto a partire è Jack Mauer. Mancano 24 km al traguardo e presto arrivano anche Morabito e Kennaugh.
Il loro è un vantaggio da poco, ai -11 vengono riassorbiti dal primo gruppo. Kittel è ancora indietro, con la Giant-Shimano che ormai ha capito che inseguire è vano, ma tant'è. Ai -5 - siamo in una situazione di gruppo compatto - parte Philippe Gilbert. La sua sparata, effettuata in un tratto in cui la strada sale leggermente, non è finalizzata alla vittoria. La durata, per intenderci, è identica al tempo che il vallone della BMC impiegherebbe per superare il tratto decisivo del Poggio, o i punti più insidiosi della Cipressa. Un monito da Re Philippe, più che un attacco vero e proprio: per la Sanremo non dimenticatevi di me.
Gilbert, esaurito lo sforzo, viene raggiunto dal grupo ai -3.3. Si prepara il treno Omega Pharma Quickstep, una macchina da guerra. Tony Martin a fare un'andatura delle sue, Michal Kwiatkowski a dare un'ulteriore trenata, poi Matteo Trentin, che precede Mark Renshaw, il penultimo vagone che lancia la locomotiva nota a tutti come Cav. Alessandro Petacchi è l'ideale corridore che porta davanti il velocista dell'Isola di Man. Ci sono però ancora i vari Greipel, Modolo e Sagan, che dopo tanto lavoro di Lampre e Cannondale vogliono finalizzare. C'è Démare, ed Appollonio, e tanti altri ancora.
Resta un arrivo per pochi intimi, però, dal momento che Sacha Modolo cade all'ultima curva e travolge Sieberg, fondamentale pedina del treno Lotto di André Greipel. Il gruppo si spezza: davanti solo Kwiatkowski, Trentin, Renshaw, Petacchi, Cavendish e Cimolai. Con il Lampre che invece che tentare un piazzamento si volta e prova a capire quel che è accaduto, Kwiatkowski, dopo un'occhiata alle bici aggrovigliate per terra, dà una sgasata. È il turno di Trentin, poi Renshaw ed ai 150 metri Petacchi lancia, già esultante, Mark Cavendish.
Vince con un bel margine su Alejet, il britannico, mentre al terzo posto si piazza Peter Sagan, dopo un bel recupero. Ai piedi del podio Arnaud Démare, quindi Tony Hurel, Robert Wagner, Kristian Sbaragli, Bartosz Huzarski, Mark Renshaw e Davide Appollonio. Classifica generale immutata, con Alberto Contador che ormai ha portato a casa la Tirreno. Il madrileno ha 2'08" su Nairo Quintana, 2'15" su Roman Kreuziger, 2'39" su Julián Arredondo, 2'40" su Jean Christophe Péraud, 2'50" su Mikel Nieve, 2'51" su Dani Moreno, 2'56" su Domenico Pozzovivo, 2'58" su Giampaolo Caruso e 3'06" su Robert Kiserlovski.
Domani ultimo atto di una Tirreno-Adriatico frizzantissima, la cronometro individuale di San Benedetto del Tronto, 9100 metri senza difficoltà. Un classico, con Tony Martin che tenterà di regalare all'Omega Pharma Quickstep la terza vittoria nella Tirreno-Adriatico. Gli altri non troppo interessati al risultato di domani, da Kittel in giù, stasera potranno far festa ed offrire una birra ai compagni di squadra: quelli che hanno tirato per far staccare i velocisti ma non sono stati ripagati (e succede), quelli che hanno provato a riportare il loro leader in testa alla corsa, senza risultati (per meriti altrui), quelli che nel finale di tappa si sono trovati davanti, da soli, ed hanno improvvisato una cronosquadre con volata.